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Deianira Amico

Politecnico di Milano, Aiuc, Adjunct

Università degli Studi di Milano - State University of Milan (Italy), Beni Culturali, Graduate Student

Politecnico di Milano, Department of Architecture, Build environment and Construction Engineering. ABC, Adjunct

Università degli Studi di Firenze (University of Florence), History of Art, PhD

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Dottore di Ricerca in Storia dell'Arte Contemporanea, si è diplomata all'Università degli Studi di Firenze con una tesi dedicata alla storia del gruppo Abstraction-Création, analizzando il dibattito critico coevo alla luce dei rapporti conflittuali tra gli artisti astratti residenti a Parigi e la politica del PCF negli anni del Front Populaire.

Ha conseguito la laurea triennale e magistrale presso l'Università degli Studi di Milano, dedicando le sue ricerche alle sperimentazioni plastiche e teatrali nel solco delle attività culturali promosse dal Movimento di Corrente (Milano 1938-1941), indagando inoltre i legami tra il clima artistico milanese e quello francese, con particolare interesse verso la diffusione dei linguaggi astratti.
Nel 2021 si è perfezionata al corso di Teoria Critica della Società all'Università degli Studi di Milano Bicocca approfondendo temi di indagine afferenti alle scienze filosofiche, sociali e economiche.

Svolge attività didattica al Politecnico di Milano come Professore a contratto dei corsi di Storia dell'Arte e di Arte, Architettura e Spazio pubblico. Dal 2016 è Conservatore degli Archivi della Fondazione Corrente di Milano.
È inoltre membro del Comitato Direttivo e Scientifico della rivista “Materiali di Estetica” pubblicata dall'Università degli Studi di Milano (HTTPS://RIVISTE.UNIMI.IT/INDEX.PHP/MDE/INDEX).

Ambiti di ricerca: arte italiana tra le due guerre e scambi culturali con la Francia fino a metà anni Cinquanta; indagine dei rapporti tra produzione grafica e editoria, arti plastiche e scenografia, arte e politica (orizzonte del dibattito critico europeo tra astrattisti, surrealisti e realisti).
Address: Milano, Lombardia, Italy

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Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna

Università degli Studi di Milano - State University of Milan (Italy)

Paolo Campiglio

Università degli studi di Pavia

Miriam Giovanna Leonardi

Francesco Guzzetti

Università degli Studi di Firenze (University of Florence)

University of Messina

Scuola Normale Superiore

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Università degli Studi di Bari

viviana pozzoli

Università degli Studi di Milano - State University of Milan (Italy)

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Books by Deianira Amico

Gustave Courbet. Il realismo. Lettere e scritti.

Abscondita, 2024

Alfredo Mantica e Corrente, 1939 – 1942

by Deianira Amico, Silvia Mazzeo, and Paolo Campiglio

Alfredo Mantica Il disegno e la pittura negli anni di Corrente, 2021

Negli anni Trenta Mantica è documentato come presenza costante alle mostre sindacali lombarde, di... more Negli anni Trenta Mantica è documentato come presenza costante alle mostre sindacali lombarde, diverse opere tra cui La zia (1935), una pittura che ricorda lo stile di Birolli, riprodotta in catalogo della VI Mostra Sindacale lombarda nel 1935. Negli anni Cinquanta si segnalano le letture a lui dedi

Ernesto Treccani. Fabbrica e cielo, 1960

Il mondo in trasformazione. Da Previati a Sironi, 2021

Scheda di catalogo

Giandante X. Anni tra le due guerre.

Giandante X. Anni tra le due guerre, Edizioni Fondazione Corrente, Milano, 2015, ISBN: 978-88-945930-0-6, 2015

Giandante X anni tra le due Guerre Sconfiggere le forme del potere con l'espressione della vita n... more Giandante X anni tra le due Guerre Sconfiggere le forme del potere con l'espressione della vita nell'arte. Quando Giandante X (nato Dante Pescò nel 1899 a Milano) scelse il suo pseudonimo aveva circa vent'anni 1. Primogenito di una numerosa famiglia, il padre era proprietario di un fiorente opificio tessile nell'attuale quartiere di Porta Venezia. In questa zona, situata nella periferia milanese degli anni Trenta, i Pescò avevano anche residenza 2. Si può immaginare che il piccolo Dante sentisse il fischio dell'accensione dei motori della fabbrica e vedesse ogni giorno i cortei di operai recarsi nello stabilimento: l'eroica dignità di quelle figure, le spalle dritte non piegate dalla schiavitù ma nobilitate dal lavoro, divenne uno dei soggetti principali della prima produzione dell'artista. Fu forse per rispondere alla volontà del padre che nell'anno 1915 Dante si iscrisse alla Scuola d'Arti Applicate all'Industria del Castello Sforzesco, dove l'offerta formativa per gli artigiani del tessile era molto avanzata. I suoi interessi erano all'epoca orientati principalmente verso la filosofia: Savonarola, Robespierre e Nietzsche, le letture predilette 3. La scarsa passione per l'ambiente accademico portò il giovane alla mancata iscrizione nel 1916, seguita dal tentativo di arruolarsi nella sezione degli Alpini del Battaglione Ciclisti. L'anno seguente, ripreso il corso di studi, si distinse nei corsi di disegno e di modellazione, ottenendo menzioni per le materie di sezione lineare e prospettiva ma, dopo il diploma in disegno architettonico, rifiutò ogni incarico di docenza 4. Non fu il mestiere, bensì una ricerca artistica pura, a dargli i personali strumenti per contrastare le diverse manifestazioni del potere, la prevaricazione, lo sfruttamento, il capitalismo, l'oppressione della libertà, l'assorbimento dell'individuo nella massa. Gli orientamenti del suo pensiero si delinearono in una pubblicazione del 1922: negando il nichilismo, Giandante risolveva il principio vitale-la vita intensa e potente di Nietzsche-in atto d'amore e di solidarietà sociale 5. Nei primi anni del suo lavoro la critica spesso parlò di Giandante come «architetto-filosofo» 6. Filosofia e architettura furono per l'artista visioni complementari sul mondo, ragionamenti convergenti sui temi dell'uomo, dello spazio, della generazione della forma. Il dialogo tra architettura e pensiero filosofico trovò agli inizi del Novecento un'espressione di stile nella cultura nordica. La traccia di un legame di Giandante con questi temi si ritrova nelle prime prove grafiche: uno Studio architettonico datato 1918 richiama gli esercizi neoplastici di Mondrian e Van Doesburg 7. Con questi pittori Giandante condivise idealmente una sorta di ascetismo e di devozione all'arte come strumento di costruzione di un mondo nuovo, di pace e uguaglianza tra gli uomini. Non si deve dimenticare, infatti, quanto le forme di ricerca che accumunarono il costruttivismo russo, De Stijl e la scuola Bauhaus ebbero come punto in comune, nel loro Nel 1989 fu dedicata una mostra a Giandante X presso la Fondazione, a cura di Raffaele De Grada, Antonello Negri e Silvia Robertazzi.

Teatro e scenografia nella storia di Corrente, dalle pagine della rivista agli spettacoli di Palcoscenico (1938-1941)

Leggere Corrente a Casa Museo Boschi Di Stefano. Nuovi studi su Corrente, a cura di Paolo Rusconi, Skira, Milano, 2021

Corrente e l'Europa 1938-1945

Corrente e l'Europa 1938-1945, Edizioni Fondazione Corrente, Milano, 2019, 2019

Verso l'Europa: le premesse di Edoardo Persico Gli anni trenta rappresentano una felice stagione ... more Verso l'Europa: le premesse di Edoardo Persico Gli anni trenta rappresentano una felice stagione espressiva, ca-ratterizzata nel capoluogo lombardo da una polifonia di valori e di attività improntate a un neo-romanticismo maturato successiva-mente in un crescendo di tendenze espressioniste, la cui parabola evolutiva sarebbe sfociata negli anni quaranta in una più spiccata compromissione realista. Evoluzione che era nata e cresciuta in seno al Regime, per cui è utile ribadire quanto espresso da Elena Pontiggia: «Il giudizio sulla dittatura, che ormai è affidato alla sto-ria, non deve far dimenticare o, peggio, fraintendere la felicità di quella stagione espressiva» 1 .

Publication d'artistes ou de graphistes? Un cas italien: Campo Grafico (1933-1939)

Publications d'artistes: de l'atelier à la bibliothèque (et vice-versa), Journal de l'Université d'été de la Bibliothèque Kandinsky, n.5, Centre Pompidou, Paris, 2019

Paolo Grassi prima di Paolo Grassi 1936-1946. Gli anni dell’apprendistato. Dal giornalismo militante all’uomo di spettacolo totale

Paolo Grassi. Senza un pazzo come me immodestamente un poeta dell'organizzazione, a cura di Fabio Francione, Skira, MIlano, 2019

Gli anni del Realismo. La mostra della Fondazione Corrente

L. Giudici (a cura di), Giuseppe Ajmone. Gli anni di Corrente e il Manifesto del Realismo, Fondazione Corrente, Milano, 2018, 2018

Federico de Leonardis, Catalogo della mostra Premio Macugnaga Arte e Cultura, Vanilla edizioni, Savona, 2017

Volume finito di stampare nel mese di agosto 2017 a cura di Vanillaedizioni. Nessuna parte di que... more

Massimiliano Galliani. De visu, Vanilla Edizioni, Savona, 2017

Seguendo le tracce dipinte da Massimiliano Galliani sulla grande tela intitolata Le strade del te... more Seguendo le tracce dipinte da Massimiliano Galliani sulla grande tela intitolata Le strade del tempo, lo sguardo si perde nel labirinto dei segni. La prima impressione è quella di trovarsi di fronte ad una composizione geometrica. Si tratta invece della riproduzione di un dettaglio materico presente nel punto preciso di un quadro: la craquelure dello sguardo della Gioconda. Chiunque si sia riferito all'opera di Leonardo da Vinci -che si tratti di scrittore, storico o artista -ha dovuto cimentarsi con la questione dell'ambiguità dell'immagine e renderne conto con i mezzi a disposizione. Quando cambiano i mezzi, anche il mistero muta aspetto. A svelare l'identità di Monna Lisa, in questo caso, è un dispositivo tecnologico: lo schermo di un I-Pad infatti proietta l'immagine virtuale della tela dipinta da Galliani, rendendo riconoscibile gli occhi della Gioconda e registrando contemporaneamente, attraverso una webcam, la reazione de visu del visitatore nel momento dell'identificazione del soggetto.

Piero Gauli scenografo nella Milano di Paolo Grassi e Giorgio Strehler

In AaVv, Piero Gauli, Ciesseggi Editrice, Pantigliate Milanese, 2011

T eatro dell'Arte. Palazzo della Triennale, Milano. 25 giugno 1941. La sala è gremita; in platea ... more T eatro dell'Arte. Palazzo della Triennale, Milano. 25 giugno 1941. La sala è gremita; in platea l'élite degli intellettuali milanesi. Si alza il sipario, il palco è quasi spoglio; le mura sono bianche di calce viva, nude; attorno panche di legno nero; nel mezzo una cattedra rotonda e una poltrona girevole: in scena L'ultima stazione di Beniamino Joppolo. I personaggi sono interpretati da attori di eccezione: i pittori di «Corrente» -Renato Birolli, Giuseppe Migneco -e i professionisti dell'Accademia dei Filodrammatici -Franco Parenti, Giorgio Strehler... Abiti poveri come costumi di scena, visi cerei, il trucco è caricato. I riflettori colorano i personaggi, danno loro vita e spessore; l'atmosfera diventa suggestiva, rivela l'intima essenza della visione. Dietro le quinte, instancabile, volitivo, il regista e direttore Paolo Grassi e Piero Gauli, assistente alla regia, costumista e scenografo. Solo ogni tanto uno spettatore intima "Più forte!", poiché gli attori non si sentono. Infine applausi scroscianti, gli artisti vengono chiamati più volte alla ribalta, è un successo 1 . L'ultimo "spettacolo d'arte" messo in scena da «Palcoscenico», gruppo sperimentale teatrale fondato da Paolo Grassi -diciassette spettacoli in locandina nell'unico anno di attività, il 1941è un'impresa "costata cara" al gruppo di «Corrente » che sostiene le iniziative di «Palcoscenico» sia economicamente -il ricavato dell'asta dei quadri dei pittori permette l'allestimento de L'ultima stazione -che culturalmente, attraverso la pubblicazione di novità drammaturgiche firmate Ernesto Treccani, Roberto Rebora, Beniamino Joppolo e la traduzione di testi cult del teatro europeo e americano. Dopo la soppressione della rivista il 10 giugno 1940, l'attività culturale del gruppo di «Corrente» continua attraverso il progetto delle Edizioni e le mostre nella galleria d'arte di Via Della Spiga; per i pittori «Palcoscenico» era un luogo complementare alla "bottega", dove perseguire un ideale di unificazione artistica. Milano è in fermento, lotta contro la piaga della "provincializzazione" e si apre all'estero in cerca di novità. Per la scena prestigiosa del teatro della Triennale, al di fuori dalla piccola sala Sammartini -la sala per concerti in via del

Piero Gauli. Le ragioni dell'espressionismo

AaVv (a cura di D.Amico), Piero Gauli. Gli anni di Corrente e la guerra. Opere storiche e inediti 1936-46, Ciessegi Editrice, Pantigliate Milanese, 2012

La brama dell’argilla. Piero Gauli in Umbria

In AaVv (a cura di G. Busti, F. Cocchi), Ceramica Umbra del '900 - Sperimentazioni e Innovazioni,... more

Gianni Maffi. Montagne di carta

Catalogo della mostra presso Museo della Montagna, Macugnaga (VB)

Ernesto Treccani, cinquant'anni nei manifesti: arte, cultura, politica e società

Catalogo della mostra presso Fondazione Corrente, Milano, 2016

Ernesto Treccani a Macugnaga, una traccia tra vita e pittura

Macugnaga ricorda il pittore Ernesto Treccani, catalogo della mostra, Museo della Montagna, Macugnaga (VB), 2011

Quella mattina si sentiva l'anima tutta azzurra. Si mise a dipingere una siepe (foglie verdi, fog... more Quella mattina si sentiva l'anima tutta azzurra. Si mise a dipingere una siepe (foglie verdi, foglie rosse, sterpi, roselline fi nte) e i tubetti di azzurro non bastavano mai. Un pittore è fasciato di luce. I singoli colori non esistono in pittura. Ho preso dell'azzurro e l'azzurro non bastava mai. Vorrei dipingere un ghiacciaio, così trasparente e cristallino. Ho messo del verde veronese e mancava di trasparenza. Allora ho messo del blu e ancora dell'azzurro. Poi degli scuri, un verdone, del rosso e ancora dell'azzurro. Ho avuto una esitazione e ho messo del bianco di tubetto per alleggerire l'insieme. C'è stato un effetto di neve. Anche le foglioline rotondette sono di un tenero verde azzurro. (Ernesto Treccani, Il segreto dell'arte, Amadeus, 1987) Ernesto Treccani a Macugnaga, 1970

Thesis Chapters by Deianira Amico

Contributi sull’arte astratta negli anni tra le due guerre: la rivista «Cercle et Carré», Laurea magistrale in Storia e critica dell'arte, Università degli Studi di Milano, Relatore: prof. Paolo Rusconi; correlatore: prof. Antonello Negri

Contributi sull’arte astratta negli anni tra le due guerre: la rivista «Cercle et Carré», 2016

Tra Palcoscenico e Corrente, due proposte di scenografia: Luigi Veronesi e Piero Gauli

Introduzione tesi di laurea triennale presso Università degli Studi di Milano, relatore prof. Pao... more

Papers by Deianira Amico

La figura del dormiente. Lettura di un’iconografia diffusa negli anni tra le due guerre

L'arte e il sogno, "Materiali di estetica", n. 11.1, 2024

La figura del dormiente Lettura di un'iconografia diffusa negli anni tra le due guerre di Deianir... more La figura del dormiente Lettura di un'iconografia diffusa negli anni tra le due guerre di Deianira Amico  (Politecnico di Milano) The article investigates the meaning of an iconography widespread in Italy during the interwar years, specifically the figure of the sleeper, exploring the significance of this particular representation in the paintings of Corrente's movement. The subjects of these artists are often depicted sleeping but almost never in reclined poses; rather, they are leaning on an open book, dozing on folded arms, or sitting. The recurrence of this iconography is not accidental: it is layered with multiple artistic references ranging from Romantic models to the masters of European post-impressionism. These references are not purely aesthetic but are imbued with cultural and political meanings, constituting a subtle yet significant response to the societal vision promoted by the fascist propaganda of the time. Through iconographic and contextual analysis, the article outlines the role these representations played in offering a critical reflection on the human and social condition of the era.

Gustave Courbet. Il realismo. Lettere e scritti.

Abscondita, 2024

Alfredo Mantica e Corrente, 1939 – 1942

by Deianira Amico, Silvia Mazzeo, and Paolo Campiglio

Alfredo Mantica Il disegno e la pittura negli anni di Corrente, 2021

Negli anni Trenta Mantica è documentato come presenza costante alle mostre sindacali lombarde, di... more Negli anni Trenta Mantica è documentato come presenza costante alle mostre sindacali lombarde, diverse opere tra cui La zia (1935), una pittura che ricorda lo stile di Birolli, riprodotta in catalogo della VI Mostra Sindacale lombarda nel 1935. Negli anni Cinquanta si segnalano le letture a lui dedi

Ernesto Treccani. Fabbrica e cielo, 1960

Il mondo in trasformazione. Da Previati a Sironi, 2021

Scheda di catalogo

Giandante X. Anni tra le due guerre.

Giandante X. Anni tra le due guerre, Edizioni Fondazione Corrente, Milano, 2015, ISBN: 978-88-945930-0-6, 2015

Giandante X anni tra le due Guerre Sconfiggere le forme del potere con l'espressione della vita n... more Giandante X anni tra le due Guerre Sconfiggere le forme del potere con l'espressione della vita nell'arte. Quando Giandante X (nato Dante Pescò nel 1899 a Milano) scelse il suo pseudonimo aveva circa vent'anni 1. Primogenito di una numerosa famiglia, il padre era proprietario di un fiorente opificio tessile nell'attuale quartiere di Porta Venezia. In questa zona, situata nella periferia milanese degli anni Trenta, i Pescò avevano anche residenza 2. Si può immaginare che il piccolo Dante sentisse il fischio dell'accensione dei motori della fabbrica e vedesse ogni giorno i cortei di operai recarsi nello stabilimento: l'eroica dignità di quelle figure, le spalle dritte non piegate dalla schiavitù ma nobilitate dal lavoro, divenne uno dei soggetti principali della prima produzione dell'artista. Fu forse per rispondere alla volontà del padre che nell'anno 1915 Dante si iscrisse alla Scuola d'Arti Applicate all'Industria del Castello Sforzesco, dove l'offerta formativa per gli artigiani del tessile era molto avanzata. I suoi interessi erano all'epoca orientati principalmente verso la filosofia: Savonarola, Robespierre e Nietzsche, le letture predilette 3. La scarsa passione per l'ambiente accademico portò il giovane alla mancata iscrizione nel 1916, seguita dal tentativo di arruolarsi nella sezione degli Alpini del Battaglione Ciclisti. L'anno seguente, ripreso il corso di studi, si distinse nei corsi di disegno e di modellazione, ottenendo menzioni per le materie di sezione lineare e prospettiva ma, dopo il diploma in disegno architettonico, rifiutò ogni incarico di docenza 4. Non fu il mestiere, bensì una ricerca artistica pura, a dargli i personali strumenti per contrastare le diverse manifestazioni del potere, la prevaricazione, lo sfruttamento, il capitalismo, l'oppressione della libertà, l'assorbimento dell'individuo nella massa. Gli orientamenti del suo pensiero si delinearono in una pubblicazione del 1922: negando il nichilismo, Giandante risolveva il principio vitale-la vita intensa e potente di Nietzsche-in atto d'amore e di solidarietà sociale 5. Nei primi anni del suo lavoro la critica spesso parlò di Giandante come «architetto-filosofo» 6. Filosofia e architettura furono per l'artista visioni complementari sul mondo, ragionamenti convergenti sui temi dell'uomo, dello spazio, della generazione della forma. Il dialogo tra architettura e pensiero filosofico trovò agli inizi del Novecento un'espressione di stile nella cultura nordica. La traccia di un legame di Giandante con questi temi si ritrova nelle prime prove grafiche: uno Studio architettonico datato 1918 richiama gli esercizi neoplastici di Mondrian e Van Doesburg 7. Con questi pittori Giandante condivise idealmente una sorta di ascetismo e di devozione all'arte come strumento di costruzione di un mondo nuovo, di pace e uguaglianza tra gli uomini. Non si deve dimenticare, infatti, quanto le forme di ricerca che accumunarono il costruttivismo russo, De Stijl e la scuola Bauhaus ebbero come punto in comune, nel loro Nel 1989 fu dedicata una mostra a Giandante X presso la Fondazione, a cura di Raffaele De Grada, Antonello Negri e Silvia Robertazzi.

Teatro e scenografia nella storia di Corrente, dalle pagine della rivista agli spettacoli di Palcoscenico (1938-1941)

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Corrente e l'Europa 1938-1945

Corrente e l'Europa 1938-1945, Edizioni Fondazione Corrente, Milano, 2019, 2019

Verso l'Europa: le premesse di Edoardo Persico Gli anni trenta rappresentano una felice stagione ... more Verso l'Europa: le premesse di Edoardo Persico Gli anni trenta rappresentano una felice stagione espressiva, ca-ratterizzata nel capoluogo lombardo da una polifonia di valori e di attività improntate a un neo-romanticismo maturato successiva-mente in un crescendo di tendenze espressioniste, la cui parabola evolutiva sarebbe sfociata negli anni quaranta in una più spiccata compromissione realista. Evoluzione che era nata e cresciuta in seno al Regime, per cui è utile ribadire quanto espresso da Elena Pontiggia: «Il giudizio sulla dittatura, che ormai è affidato alla sto-ria, non deve far dimenticare o, peggio, fraintendere la felicità di quella stagione espressiva» 1 .

Publication d'artistes ou de graphistes? Un cas italien: Campo Grafico (1933-1939)

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Paolo Grassi prima di Paolo Grassi 1936-1946. Gli anni dell’apprendistato. Dal giornalismo militante all’uomo di spettacolo totale

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Gli anni del Realismo. La mostra della Fondazione Corrente

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Piero Gauli scenografo nella Milano di Paolo Grassi e Giorgio Strehler

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T eatro dell'Arte. Palazzo della Triennale, Milano. 25 giugno 1941. La sala è gremita; in platea ... more T eatro dell'Arte. Palazzo della Triennale, Milano. 25 giugno 1941. La sala è gremita; in platea l'élite degli intellettuali milanesi. Si alza il sipario, il palco è quasi spoglio; le mura sono bianche di calce viva, nude; attorno panche di legno nero; nel mezzo una cattedra rotonda e una poltrona girevole: in scena L'ultima stazione di Beniamino Joppolo. I personaggi sono interpretati da attori di eccezione: i pittori di «Corrente» -Renato Birolli, Giuseppe Migneco -e i professionisti dell'Accademia dei Filodrammatici -Franco Parenti, Giorgio Strehler... Abiti poveri come costumi di scena, visi cerei, il trucco è caricato. I riflettori colorano i personaggi, danno loro vita e spessore; l'atmosfera diventa suggestiva, rivela l'intima essenza della visione. Dietro le quinte, instancabile, volitivo, il regista e direttore Paolo Grassi e Piero Gauli, assistente alla regia, costumista e scenografo. Solo ogni tanto uno spettatore intima "Più forte!", poiché gli attori non si sentono. Infine applausi scroscianti, gli artisti vengono chiamati più volte alla ribalta, è un successo 1 . L'ultimo "spettacolo d'arte" messo in scena da «Palcoscenico», gruppo sperimentale teatrale fondato da Paolo Grassi -diciassette spettacoli in locandina nell'unico anno di attività, il 1941è un'impresa "costata cara" al gruppo di «Corrente » che sostiene le iniziative di «Palcoscenico» sia economicamente -il ricavato dell'asta dei quadri dei pittori permette l'allestimento de L'ultima stazione -che culturalmente, attraverso la pubblicazione di novità drammaturgiche firmate Ernesto Treccani, Roberto Rebora, Beniamino Joppolo e la traduzione di testi cult del teatro europeo e americano. Dopo la soppressione della rivista il 10 giugno 1940, l'attività culturale del gruppo di «Corrente» continua attraverso il progetto delle Edizioni e le mostre nella galleria d'arte di Via Della Spiga; per i pittori «Palcoscenico» era un luogo complementare alla "bottega", dove perseguire un ideale di unificazione artistica. Milano è in fermento, lotta contro la piaga della "provincializzazione" e si apre all'estero in cerca di novità. Per la scena prestigiosa del teatro della Triennale, al di fuori dalla piccola sala Sammartini -la sala per concerti in via del

Piero Gauli. Le ragioni dell'espressionismo

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Catalogo della mostra presso Museo della Montagna, Macugnaga (VB)

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Contributi sull’arte astratta negli anni tra le due guerre: la rivista «Cercle et Carré», Laurea magistrale in Storia e critica dell'arte, Università degli Studi di Milano, Relatore: prof. Paolo Rusconi; correlatore: prof. Antonello Negri

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Ernesto Treccani tra politica e poesia nella transizione tra fascismo e Repubblica

Segni di Calliope. Guerra e dopoguerra in Italia tra poesia e politica, a cura di Enrico Serventi Longhi, Viella, Roma, 2023

Per Fulvio Papi

Materiali di Estetica. Terza serie, Dec 20, 2023

Materiali di Estetica. Terza serie

Presentazione di Deianira Amico  e Gabriele Scaramuzza Il presente numero della rivista ha per t... more Presentazione di Deianira Amico  e Gabriele Scaramuzza Il presente numero della rivista ha per tema "Il linguaggio dei colori", cui sono state dedicate le "Conversazioni di Estetica" tenute presso la Fondazione Corrente nell'autunno del 2022. Si trovano qui gli interventi presentati alle Conversazioni, assieme ad altri raccolti al seguito della call for papers.

«Tutto il colore tiene»

Materiali di Estetica. Terza serie

Colour is a central issue in Renato Birolli’s painting and theory since it is discussed by the ar... more

«Tutto il colore tiene». Renato Birolli rilegge Delacroix, Van Gogh, Cézanne

Colour is a central issue in Renato Birolli’s painting and theory since it is discussed by the ar... more

Eredità di Antonio Banfi nel pensiero di Raffaele De Grada sulla storia e critica d’arte: dagli anni della formazione all’attività della Fondazione Corrente

Materiali di Estetica. Terza serie

The article analyzes Raffaele De Grada’s thinking about art history and criticism, underlying the... more The article analyzes Raffaele De Grada’s thinking about art history and criticism, underlying the influence of Antonio Banfi’s teaching from his education to Fondazione Corrente’s debates in the 80’ies. By studying unpublished and little-known archival sources, it emerges how De Grada’s writings were focused on a thought opened to different points of view, such as historical context and artwork’s tecnique, to avoid an idealistic aesthetic. Moreover, De Grada conceived both art history and criticism as a political action, inspired by the ethical value of the person and of the creative human vision against any aestheticism or alienation

Corrente e l'Europa. 1938-1945

L'influenza di Antonio Banfi e di Corrente nella cultura architettonica milanese degli anni Trenta

The article aims to demonstrate the influence of Antonio Banfi and Corrente in the Milanese archi... more The article aims to demonstrate the influence of Antonio Banfi and Corrente in the Milanese architectural culture of the 1930s. Banfi's teaching offered architects an opportunity to rethink the project in philosophical terms of reaction to the «crisis of culture and civilization» of the time, emphasizing the urgency of a more direct and intimately involved dialogue on the part of architects towards their models. The problem of the relationship between form and technique, nature and construction, freedom of design and moral sense then became central after the war.

Call for papers 9.1 "Materiali di Estetica"

Materiali di Estetica 9.1 (settembre 2022)-Call for papers "Scuola di Milano: Fondazione Corrente... more Materiali di Estetica 9.1 (settembre 2022)-Call for papers "Scuola di Milano: Fondazione Corrente e Casa della Cultura" Materiali di Estetica ha in cantiere un numero dedicato alla presenza della "Scuola di Milano" nella storia delle istituzioni milanesi che hanno avuto origine nel suo grembo. Tali sono la rivista (e poi Fondazione) Corrente e la Casa della Cultura. L'originaria ispirazione fenomenologico-banfiana non si

Sandro Cherchi: l'opera grafica attorno all'idea di libertà nell'arte

"Grafica d'arte", anno XXXII, luglio-settembre, 2021

L'influenza di Antonio Banfi e di Corrente nella cultura architettonica milanese degli anni Trenta

Filosofia e architettura. Esperienze del Novecento, a cura di Silvana Borutti, "Materiali di Estenica", n. 8.1, 2021

The article aims to demonstrate the influence of Antonio Banfi and Corrente in the Milanese archi... more The article aims to demonstrate the influence of Antonio Banfi and Corrente in the Milanese architectural culture of the 1930s. Banfi's teaching offered architects an opportunity to rethink the project in philosophical terms of reaction to the «crisis of culture and civilization» of the time, emphasizing the urgency of a more direct and intimately involved dialogue on the part of architects towards their models. The problem of the relationship between form and technique, nature and construction, freedom of design and moral sense then became central after the war.

La misura del tempo: fonti, modelli e linguaggi dell’arte astratta in Francia tra le due guerre nella rivista «Cercle et Carré»

Tempo. Tra esattezza e infinito. Atti del 9° Convegno interdisciplinare dei dottorandi e dottori di ricerca (Roma, 14-16 giugno 2017), vol II, 2019

Adrian Paci, Inattese Presenze

Testo mostra di Adrian Paci, Inattese Presenze presso Fondazione Corrente, Milano, 2011

Freedom for Panagulis, October 23rd, 1970. Painting, Poetry, Music, and Political Action in Ernesto Treccani and Mikis Theodorakis’s Works

International Conference Revel-Action. Politics of Poetry and Poetry of Politics in Europe and Me... more International Conference
Revel-Action. Politics of Poetry and Poetry of Politics in Europe and Mediterranean Area in the Contemporary Age.

Organizing Institutions:
- Fondazione sul Giornalismo Paolo Murialdi (Roma)
- Istituto Nazionale Ferruccio Parri (Milano)
Scientific Partners:
- Dipartimento di Studi Umanistici – Università di Roma Tre
- Dipartimento di Studi Orientali – Università Ca’ Foscari, Venezia
- EAM – European Network fo Avant-Garde and Modernism Studies
- Istituto Italo-Germanico – Trento.

Convegno internazionale International Symposium I CAPRICCI DELL'ARIA: LEGGEREZZA E PENSIERO NELLE ARTI WHIMS OF THE WIND: LIGHTNESS AND THOUGHT IN ARTS

Lecture '« Campo Grafico », publication d’artistes ou de graphistes ? Un cas italien 1933-1939', Université d’été de la Bibliothèque Kandinsky - Centre Pompidou, Paris, July 2-13, 2018

Convegno "Nuovi studi su Corrente", 22 febbraio 2019, Casa Boschi Di Stefano, MIlano

“Tutti gli artisti di tutte le arti devono intervenire”. Teatro e scenografia nella storia di Cor... more “Tutti gli artisti di tutte le arti devono intervenire”. Teatro e scenografia nella storia di Corrente, dalle pagine della rivista agli spettacoli del gruppo “Palcoscenico” (1938-1941)

L’intervento analizza il ruolo delle arti sceniche nella storia di Corrente. Partendo dalle posizioni di critica teatrale militante pubblicate sulle pagine della rivista tra il 1938 e il 1940, l’intervento si concentra sugli spettacoli messi in scena nel 1941 offrendo una riflessione sul legame tra i linguaggi visivi adottati per le scenografie da parte di Luigi Veronesi e Piero Gauli e le scelte drammaturgiche, legame che trova conferma, lo stesso anno, nella collana teatrale pubblicata per le edizioni di Corrente.

Luigi Veronesi tra Palcoscenico e Corrente

L’allestimento come operazione artistica: le avanguardie storiche tra sperimentazione e sistematizzazione

La misura del tempo: fonti, modelli e linguaggi dell’arte astratta in Francia tra le due guerre nella rivista «Cercle et Carré»

Lo spazio come ventre maternel: la relazione tra pubblico e opera negli allestimenti surrealisti

Fotogrammi poetici della città di Napoli: descrizioni tragicomiche e riflessioni sociali di un po... more