
Davide Allegri
Politecnico di Milano, Department Architecture, Built Environment and Construction Engineering ABC, Full Researcher, Professor Laboratory Architecture Construction, Vice-Director and Didactic Coordinator of International Master in Sport Design and Management
Davide Allegri (1974) architetto, si laurea con lode al Politecnico di Milano nel 2002; nel 2009 consegue, presso lo stesso Ateneo, il Dottorato di Ricerca (Ph.D.) in Design e Tecnologie per la Valorizzazione dei Beni Culturali con una tesi dal titolo: Il Paesaggio come Bene Culturale. Teorie, Innovazioni e Tecnologie per la Definizione di uno Strumento Operativo per la Valorizzazione e Fruizione delle Risorse Ambientali e, nel 2016, sempre al Politecnico di Milano, la Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio, con una tesi dal titolo. Dal 2016 a 2019 è project leader del gruppo di lavoro del Politecnico di Milano che ha affiancato FIGC e UEFA nella fase di candidatura (BID_2019) e organizzazione della fase finale dei Campionati Europei U21-2019 in Italia. Dal 2020 al 2021 è coordinatore del gruppo di ricerca per il progetto "Safe Standing" per la U.E.F.A. Dal 2022 al 2023 è coordinatore del gruppo di ricerca sul tema "Infrastrutture Sportive" a supporto del BID_2032, candidatura della Federazione Italiana Giuoco Calcio ad ospitare i Campionati Europei di Calcio in Italia. Dal 2017 è coordinatore didattico del Master Internazionale in Sport Design and Management (dal 2021 è vice-direttore dello stesso corso) organizzato da Politecnico di Milano in sinergia con la School of Management GSOM-POLIMI.
Dal marzo 2022 è ricercatore RTDA presso il Dipartimento ABC e dal 2021 titolare del Laboratorio di Costruzione dell'Architettura (Scuola AUIC). E’ autore di numerosi saggi e articoli pubblicati sulle principali riviste nazionali e internazionali. Attualmente svolge attività progettuale e di ricerca con particolare riferimento all'innovazione tecnologica, alla riqualificazione e valorizzazione delle infrastrutture e architetture per lo sport.
Davide Allegri (1974) architect, graduated with honors at the Politecnico di Milano in 2002; in 2009 he obtained, at the same University, the Post Graduate Doctorate Research (Ph.D.) in Design and Technologies for the Enhancement of Cultural Heritage with a thesis entitled: The Landscape as a Cultural Asset. Theories, Innovations and Technologies for the Definition of an Operational Tool for the Enhancement and Use of Environmental Resources and in the 2016, at the the Politecnico di Milano, the Specialization in Architectural and Landscape Heritage.
From 2016 to 2019 he was the Project Leader of the working group of the Politecnico di Milano which supported the FIGC and UEFA in the candidacy phase (BID_2019) and organization of the final phase of the U21-2019 European Championships in Italy.
From 2020 to 2021 he was the coordinator of the research group for the "Safe Standing" project for the U.E.F.A.
From 2022 to 2023 he was the coordinator of the research group "Sports Infrastructures" supporting the candidacy of the Italian Football Federation to host the European Football Championships 2032 in Italy (BID_2032)
Since 2017 he has been the Scientific Coordinator and Vice-Director of the International Master in Sport Design and Management organized by the Politecnico di Milano in synergy with the Graduate School of Management (GSOM-POLIMI).
Since March 2022 he has been full-researcher at the Department of Architecture, Construction Engineering and Built Environment and since 2021 he has been teacher in the Architecture Construction Laboratory (School of Architecture, Urban Planning and Construction Engineering).
He is author of several essays and articles published in the main national and international journals and reviews.
He currently carries out design and research activities with particular reference to technological innovation, the redevelopment and enhancement of sport infrastructures.
Phone: 0223995171
Address: Via Edoardo Bonardi, 9, 20133 Milano MI
Campus Politecnico di Milano-Leonardo
Dal marzo 2022 è ricercatore RTDA presso il Dipartimento ABC e dal 2021 titolare del Laboratorio di Costruzione dell'Architettura (Scuola AUIC). E’ autore di numerosi saggi e articoli pubblicati sulle principali riviste nazionali e internazionali. Attualmente svolge attività progettuale e di ricerca con particolare riferimento all'innovazione tecnologica, alla riqualificazione e valorizzazione delle infrastrutture e architetture per lo sport.
Davide Allegri (1974) architect, graduated with honors at the Politecnico di Milano in 2002; in 2009 he obtained, at the same University, the Post Graduate Doctorate Research (Ph.D.) in Design and Technologies for the Enhancement of Cultural Heritage with a thesis entitled: The Landscape as a Cultural Asset. Theories, Innovations and Technologies for the Definition of an Operational Tool for the Enhancement and Use of Environmental Resources and in the 2016, at the the Politecnico di Milano, the Specialization in Architectural and Landscape Heritage.
From 2016 to 2019 he was the Project Leader of the working group of the Politecnico di Milano which supported the FIGC and UEFA in the candidacy phase (BID_2019) and organization of the final phase of the U21-2019 European Championships in Italy.
From 2020 to 2021 he was the coordinator of the research group for the "Safe Standing" project for the U.E.F.A.
From 2022 to 2023 he was the coordinator of the research group "Sports Infrastructures" supporting the candidacy of the Italian Football Federation to host the European Football Championships 2032 in Italy (BID_2032)
Since 2017 he has been the Scientific Coordinator and Vice-Director of the International Master in Sport Design and Management organized by the Politecnico di Milano in synergy with the Graduate School of Management (GSOM-POLIMI).
Since March 2022 he has been full-researcher at the Department of Architecture, Construction Engineering and Built Environment and since 2021 he has been teacher in the Architecture Construction Laboratory (School of Architecture, Urban Planning and Construction Engineering).
He is author of several essays and articles published in the main national and international journals and reviews.
He currently carries out design and research activities with particular reference to technological innovation, the redevelopment and enhancement of sport infrastructures.
Phone: 0223995171
Address: Via Edoardo Bonardi, 9, 20133 Milano MI
Campus Politecnico di Milano-Leonardo
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Books by Davide Allegri
– comune a molti dei protagonisti del Moderno – che tendeva a superare la sterile contrapposizione accademica tra funzionalismo e formalismo, concentrando con maggiore determinazione la ricerca progettuale sulla sua espressione tecnica. In questo senso, tali ricerche anticipavano una dimensione del progetto già in grado di contemplare un rinnovato rapporto tra teoria e prassi incardinato in un approccio
metodologico e scientifico del processo creativo dove l’aspetto “processuale” (prima ancora del suo esito formale) potesse prevalere. Un pensiero progettuale che procede, in Zavanella, di pari passo sui diversi registri di forma-funzione e di poesia-tecnica, riportando così – come sosteneva lo stesso Ernesto Nathan Rogers – i problemi della
quantità alla inderogabile sanzione della qualità, in quanto unico e vero contenuto etico della estetica in grado di ricondurre, in ultima analisi, il mestiere di architetto alla sintesi originale della techné.
Il volume indaga la multiforme attività del mantovano, “architetto-artista” a tutto tondo, inquadrandone l’opera all’interno del più ampio contesto del Novecento italiano, espressione di una straordinaria ricchezza e complessità culturale, tra razionalismo, futurismo e avanguardie artistiche dalle molteplici sfumature narrative e figurative. Un’opera, quella di Zavanella, che allo stesso tempo s’innesta – con peculiare originalità – nella tradizione e nell’esperienza del “Moderno” in architettura, manifestandosi attraverso una particolare attenzione e sensibilità per il dettaglio tecnologico. Un’azione che si colloca nell’alveo della nascita della cultura tecnologica del progetto che vedrà poi la sua fondazione, più compiutamente anche in termini disciplinari e accademici, all’inizio degli anni Settanta.
La ricerca di archivio ha preso avvio nel 2012 e ha contemplato un’analisi dettagliata di tutto il materiale presente nel Fondo. Più di cinquanta le sessioni di consultazione svolte che hanno permesso di visionare tutto il materiale conservato allo CSAC: 16.379 pezzi, tra cui 7.428 schizzi e disegni su lucido e carta, 2.505 copie eliografiche con e senza intervento, 2.845 documenti manoscritti, dattiloscritti e stampati, 2 ceramiche e l’Angelo di Lucio Fontana per la tomba Chinelli per un totale di 371 progetti. La monografia offre una rassegna completa dell’opera zavanelliana, con più 600 pagine e uno straordinario compendio iconografico di più di 700 immagini (in bianco e nero e a colori, inedite, per la prima volta pubblicate) che descrivono il percorso che da Mantova ha condotto Zavanella fino all’apice di una, seppur effimera, fama mondiale (nel 1954 a San Paolo del Brasile riceve il Primo Premio Internazionale di Architettura da una giuria d’eccezione composta, tra gli altri, da Frank Lloyd Wright, Mies van der Rohe, Walter Gropius e Le Corbusier) raggiunta, «come molti di coloro che attingono le cime della notorietà» partendo da difficili condizioni sociali, attraverso un «duro travaglio interiore, disciplinato d’una volontà inflessibile» di chi, lungo tutta la propria vita, «non ha mai tradito l’arte».
Papers by Davide Allegri
inteso come risorsa di un territorio da valutarsi in modo dinamico nella prospettiva
delle sue molteplici valorizzazioni (storico-sociali, economiche, ambientali, fruitive
e culturali). L’ampliamento del concetto di bene culturale ha incluso aspetti, in
passato marginali, relativi agli ambiti scientifico disciplinari della tecnologia
dell’architettura e della valutazione economica, per comprendere, oltre ai beni
mobili e immobili, aspetti della cultura materiale, elementi immateriali dell’identità
culturale e delle tradizioni. Più in generale, una definizione così ampia e
complessiva impone alle discipline del territorio e dell’architettura l’esigenza di
rivedere i propri paradigmi di intervento nell’ampliamento di campo del governo
delle risorse culturali e ambientali.
Dopo aver definito i correnti scenari e orientamenti della ricerca scientifica, la
pubblicazione affronta i percorsi innovativi del governo del territorio a fronte di
strategie ed esperienze inerenti la valorizzazione dei beni culturali immobiliari.
Inoltre vengono evidenziati anche orientamenti e prospettive per la ricerca e la
formazione in questi ambiti tematici.
been a fertile terrain for technical and engineering experimentations and so today’s stadia become a natural aggregation of innovation and technological advance. The integration between engineering and architecture to create their high-performance
envelopes that are dense of symbolical meaning reaches the top level of today’s building construction. The article deals with the new technical-designing paradigms and then focuses on some particular case-studies that express well these design trends.
Book Reviews by Davide Allegri
– comune a molti dei protagonisti del Moderno – che tendeva a superare la sterile contrapposizione accademica tra funzionalismo e formalismo, concentrando con maggiore determinazione la ricerca progettuale sulla sua espressione tecnica. In questo senso, tali ricerche anticipavano una dimensione del progetto già in grado di contemplare un rinnovato rapporto tra teoria e prassi incardinato in un approccio
metodologico e scientifico del processo creativo dove l’aspetto “processuale” (prima ancora del suo esito formale) potesse prevalere. Un pensiero progettuale che procede, in Zavanella, di pari passo sui diversi registri di forma-funzione e di poesia-tecnica, riportando così – come sosteneva lo stesso Ernesto Nathan Rogers – i problemi della
quantità alla inderogabile sanzione della qualità, in quanto unico e vero contenuto etico della estetica in grado di ricondurre, in ultima analisi, il mestiere di architetto alla sintesi originale della techné.
Il volume indaga la multiforme attività del mantovano, “architetto-artista” a tutto tondo, inquadrandone l’opera all’interno del più ampio contesto del Novecento italiano, espressione di una straordinaria ricchezza e complessità culturale, tra razionalismo, futurismo e avanguardie artistiche dalle molteplici sfumature narrative e figurative. Un’opera, quella di Zavanella, che allo stesso tempo s’innesta – con peculiare originalità – nella tradizione e nell’esperienza del “Moderno” in architettura, manifestandosi attraverso una particolare attenzione e sensibilità per il dettaglio tecnologico. Un’azione che si colloca nell’alveo della nascita della cultura tecnologica del progetto che vedrà poi la sua fondazione, più compiutamente anche in termini disciplinari e accademici, all’inizio degli anni Settanta.
La ricerca di archivio ha preso avvio nel 2012 e ha contemplato un’analisi dettagliata di tutto il materiale presente nel Fondo. Più di cinquanta le sessioni di consultazione svolte che hanno permesso di visionare tutto il materiale conservato allo CSAC: 16.379 pezzi, tra cui 7.428 schizzi e disegni su lucido e carta, 2.505 copie eliografiche con e senza intervento, 2.845 documenti manoscritti, dattiloscritti e stampati, 2 ceramiche e l’Angelo di Lucio Fontana per la tomba Chinelli per un totale di 371 progetti. La monografia offre una rassegna completa dell’opera zavanelliana, con più 600 pagine e uno straordinario compendio iconografico di più di 700 immagini (in bianco e nero e a colori, inedite, per la prima volta pubblicate) che descrivono il percorso che da Mantova ha condotto Zavanella fino all’apice di una, seppur effimera, fama mondiale (nel 1954 a San Paolo del Brasile riceve il Primo Premio Internazionale di Architettura da una giuria d’eccezione composta, tra gli altri, da Frank Lloyd Wright, Mies van der Rohe, Walter Gropius e Le Corbusier) raggiunta, «come molti di coloro che attingono le cime della notorietà» partendo da difficili condizioni sociali, attraverso un «duro travaglio interiore, disciplinato d’una volontà inflessibile» di chi, lungo tutta la propria vita, «non ha mai tradito l’arte».
inteso come risorsa di un territorio da valutarsi in modo dinamico nella prospettiva
delle sue molteplici valorizzazioni (storico-sociali, economiche, ambientali, fruitive
e culturali). L’ampliamento del concetto di bene culturale ha incluso aspetti, in
passato marginali, relativi agli ambiti scientifico disciplinari della tecnologia
dell’architettura e della valutazione economica, per comprendere, oltre ai beni
mobili e immobili, aspetti della cultura materiale, elementi immateriali dell’identità
culturale e delle tradizioni. Più in generale, una definizione così ampia e
complessiva impone alle discipline del territorio e dell’architettura l’esigenza di
rivedere i propri paradigmi di intervento nell’ampliamento di campo del governo
delle risorse culturali e ambientali.
Dopo aver definito i correnti scenari e orientamenti della ricerca scientifica, la
pubblicazione affronta i percorsi innovativi del governo del territorio a fronte di
strategie ed esperienze inerenti la valorizzazione dei beni culturali immobiliari.
Inoltre vengono evidenziati anche orientamenti e prospettive per la ricerca e la
formazione in questi ambiti tematici.
been a fertile terrain for technical and engineering experimentations and so today’s stadia become a natural aggregation of innovation and technological advance. The integration between engineering and architecture to create their high-performance
envelopes that are dense of symbolical meaning reaches the top level of today’s building construction. The article deals with the new technical-designing paradigms and then focuses on some particular case-studies that express well these design trends.