Papers by Valerj Del Segato

L'antico abitato di Orbetello sorge sull'estremità occidentale di un cordone litoraneo saldato a ... more L'antico abitato di Orbetello sorge sull'estremità occidentale di un cordone litoraneo saldato a est alla costa e aperto a ovest in direzione del Monte Argentario, situato al centro di un sistema lagunare definito a nord e a sud dai due tomboli della Giannella e della Feniglia. L'attuale morfologia è dovuta a fenomeni erosivi della costa e a episodi di accrescimento dei sedimenti deltizi che hanno portato allo sviluppo dei tomboli stessi. Le fasi iniziali della formazione di dune sabbiose sembrano collocarsi nel corso dell'età del Bronzo e agli inizi dell'età del Ferro, seguite da una fase di stabilizzazione del paesaggio tra l'Ellenismo e l'epoca rinascimentale 2 . Dal punto di vista archeologico, diversi siti sono noti fin dall'Ottocento, ma le prime indagini sistematiche nell'area della laguna furono avviate solo tra la fine degli anni Sessanta e gli anni Ottanta del secolo scorso 3 , tra le quali si segnalano le ricognizioni condotte

Mit dem Herunterladen erkennen Sie die Nutzungsbedingungen (h ps://publica ons.dainst.org/terms-o... more Mit dem Herunterladen erkennen Sie die Nutzungsbedingungen (h ps://publica ons.dainst.org/terms-of-use) von iDAI.publica ons an. Sofern in dem Dokument nichts anderes ausdrücklich vermerkt ist, gelten folgende Nutzungsbedingungen: Die Nutzung der Inhalte ist ausschließlich privaten Nutzerinnen / Nutzern für den eigenen wissenscha lichen und sons gen privaten Gebrauch gesta et. Sämtliche Texte, Bilder und sons ge Inhalte in diesem Dokument unterliegen dem Schutz des Urheberrechts gemäß dem Urheberrechtsgesetz der Bundesrepublik Deutschland. Die Inhalte können von Ihnen nur dann genutzt und vervielfäl gt werden, wenn Ihnen dies im Einzelfall durch den Rechteinhaber oder die Schrankenregelungen des Urheberrechts gesta et ist. Jede Art der Nutzung zu gewerblichen Zwecken ist untersagt. Zu den Möglichkeiten einer Lizensierung von Nutzungsrechten wenden Sie sich bi e direkt an die verantwortlichen Herausgeberinnen/Herausgeber der entsprechenden Publika onsorgane oder an die Online-Redak on des Deutschen Archäologischen Ins tuts (
Fin dal 1949, data di inizio degli scavi programmati a Roselle, il sito è stato oggetto di contin... more Fin dal 1949, data di inizio degli scavi programmati a Roselle, il sito è stato oggetto di continue ricerche e campagne di scavo condotte dalla Soprintendenza e, in misura minore, da altri enti di ricerca, senza aver mai concepito, tuttavia, un progetto organico.

In alto: particolare dell'iscrizione di possesso incisa sul piede di un vaso in bucchero: mi arnt... more In alto: particolare dell'iscrizione di possesso incisa sul piede di un vaso in bucchero: mi arnthial raufnis («io sono (il vaso) di Arnth Raufni»), dalla Collina Nord di Roselle. Prima metà del V sec. a.C. Nella pagina accanto: veduta panoramica dell'area monumentale della città di Roselle: in primo piano, la piazza del Foro. Le sue vestigia si trovano poco piú di 5 chilometri a nord di Grosseto, calate in un contesto paesaggistico di grande suggestione. Del sito il grande archeologo Ranuccio Bianchi Bandinelli aveva scritto che era «l'unico luogo che può dirci cosa fosse una città etrusca». Ma il fascino di Rusellae è pari alla sua difficoltà di lettura: i suoi magnifici monumenti, estesi su 50 ettari e scavati a piú riprese nel corso del Novecento, parlano soprattutto della città romana, edificata su quella piú antica, una delle dodici della Lega etrusca. Oggi i nuovi scavi in corso-di cui diamo conto pub-blicando in esclusiva in questo speciale i primi dati delle ricerche sulla Collina Nord-mirano a rendere piú agevole la circolazione dei visitatori all'interno della vasta area archeologica, grazie a importanti opere in corso di realizzazione: la costruzione di una foresteria per gli archeologi, la creazione di un percorso ciclabile per avvicinare Grosseto e il mare, l'istituzione di una navetta che aiuterà in modo significativo i contatti con gli snodi cruciali della città e con il suo importante Museo Archeologico. Un invito alla visita.
Bollettino di Archeologia Online, 2020
Fin dal 1949, data di inizio degli scavi programmati a Roselle, il sito è stato oggetto di contin... more Fin dal 1949, data di inizio degli scavi programmati a Roselle, il sito è stato oggetto di continue ricerche e campagne di scavo condotte dalla Soprintendenza e, in misura minore, da altri enti di ricerca, senza aver mai concepito, tuttavia, un progetto organico. 103 www.bollettinodiarcheologiaonline.

Dopo lo studio dedicato alle diverse epoche della Pre-e Protostoria dell'Etruria per ricostruire ... more Dopo lo studio dedicato alle diverse epoche della Pre-e Protostoria dell'Etruria per ricostruire l'avvicendarsi delle comunità che hanno contribuito alla formazione della nazione etrusca e dopo l'analisi dei paesaggi, sia reali sia " mentali " , questo nuovo incontro intende esplorare alcuni aspetti relativi ai comportamenti delle più antiche popolazioni dell'Etruria. È sembrato che uno degli aspetti più interessanti fosse l'analisi di quelli che noi chiamiamo " oggetti di ornamento " , ma che non sempre hanno una funzione così limitata: si indossavano sontuose vesti, preziose collane di ambra, avorio, pasta vitrea, monili d'oro, argento e altri metalli, per ostentare, da vivi e da morti, la propria ricchezza e l'appartenenza a ceti sociali molto elevati. Le materie preziose assolvono a questa funzione fino dai tempi più antichi. Alcuni pendagli erano poi veri e propri amuleti con funzione apotropaica e monili come le collane d'ambra, secondo Plinio, tenevano lontano le malattie da raffreddamento. Infine l'uso di indossare pendagli o spilloni raffiguranti forme astratte o figurate, quali le protomi femminili in ambra o le rappresentazioni di specifici animali (ad esempio uccelli acquatici più o meno stilizzati) o ancora oggetti quali le ruote raggiate, sembrano indicare un preciso richiamo a divinità di cui si chiede la protezione e sottintendono tutto un patrimonio di credenze e ideologie religiose e funerarie, a cui forse non abbiamo dato sufficiente attenzione. Ornarsi dunque significa voler comunicare qualcosa di sé, e nello stesso tempo proteggersi dalle influenze negative ed entrare in contatto con le divinità che proteggono in vita e in morte. Un'analisi di questo tipo, integrata con le osservazioni antropologiche ed etnografiche, può aiutare a comprendere meglio la mentalità e i comportamenti delle comunità ora estinte e non più osservabili. In questa ottica sono stati presi in esame: gli oggetti di ornamento presenti nelle diverse epoche; gli exotica come l'ambra e l'avorio e gli ornamenti in materie preziose, oro, argento, paste vitree e altro; gli ornamenti con rappresentazioni simboliche o reali di oggetti e figure umane o animali, legati alla ideologia funeraria o religiosa e indicatori di identità (etnica, di genere, di età e altro); le rappresentazioni di monili dipinte su ceramica o scolpite su stele. Come sempre il tema ha riguardato l'Etruria in senso lato, ma per i necessari confronti sono stati accettati anche interventi relativi ad aree diverse, anche lontane, quali la Lettonia, l'Armenia ecc. La seconda sezione ha raccolto gli interventi relativi agli studi e alle scoperte pre-e protostoriche effettuate in Etruria durante gli ultimi anni, e costituisce un prezioso aggiornamento relativo a ricerche ancora in corso.

Dopo lo studio dedicato alle diverse epoche della Pre-e Protostoria dell'Etruria per ricostruire ... more Dopo lo studio dedicato alle diverse epoche della Pre-e Protostoria dell'Etruria per ricostruire l'avvicendarsi delle comunità che hanno contribuito alla formazione della nazione etrusca e dopo l'analisi dei paesaggi, sia reali sia " mentali " , questo nuovo incontro intende esplorare alcuni aspetti relativi ai comportamenti delle più antiche popolazioni dell'Etruria. È sembrato che uno degli aspetti più interessanti fosse l'analisi di quelli che noi chiamiamo " oggetti di ornamento " , ma che non sempre hanno una funzione così limitata: si indossavano sontuose vesti, preziose collane di ambra, avorio, pasta vitrea, monili d'oro, argento e altri metalli, per ostentare, da vivi e da morti, la propria ricchezza e l'appartenenza a ceti sociali molto elevati. Le materie preziose assolvono a questa funzione fino dai tempi più antichi. Alcuni pendagli erano poi veri e propri amuleti con funzione apotropaica e monili come le collane d'ambra, secondo Plinio, tenevano lontano le malattie da raffreddamento. Infine l'uso di indossare pendagli o spilloni raffiguranti forme astratte o figurate, quali le protomi femminili in ambra o le rappresentazioni di specifici animali (ad esempio uccelli acquatici più o meno stilizzati) o ancora oggetti quali le ruote raggiate, sembrano indicare un preciso richiamo a divinità di cui si chiede la protezione e sottintendono tutto un patrimonio di credenze e ideologie religiose e funerarie, a cui forse non abbiamo dato sufficiente attenzione. Ornarsi dunque significa voler comunicare qualcosa di sé, e nello stesso tempo proteggersi dalle influenze negative ed entrare in contatto con le divinità che proteggono in vita e in morte. Un'analisi di questo tipo, integrata con le osservazioni antropologiche ed etnografiche, può aiutare a comprendere meglio la mentalità e i comportamenti delle comunità ora estinte e non più osservabili. In questa ottica sono stati presi in esame: gli oggetti di ornamento presenti nelle diverse epoche; gli exotica come l'ambra e l'avorio e gli ornamenti in materie preziose, oro, argento, paste vitree e altro; gli ornamenti con rappresentazioni simboliche o reali di oggetti e figure umane o animali, legati alla ideologia funeraria o religiosa e indicatori di identità (etnica, di genere, di età e altro); le rappresentazioni di monili dipinte su ceramica o scolpite su stele. Come sempre il tema ha riguardato l'Etruria in senso lato, ma per i necessari confronti sono stati accettati anche interventi relativi ad aree diverse, anche lontane, quali la Lettonia, l'Armenia ecc. La seconda sezione ha raccolto gli interventi relativi agli studi e alle scoperte pre-e protostoriche effettuate in Etruria durante gli ultimi anni, e costituisce un prezioso aggiornamento relativo a ricerche ancora in corso.

Dopo lo studio dedicato alle diverse epoche della Pre-e Protostoria dell'Etruria, per ricostruire... more Dopo lo studio dedicato alle diverse epoche della Pre-e Protostoria dell'Etruria, per ricostruire l'avvicendarsi delle comunità che hanno contribuito alla formazione della nazione etrusca e dopo l'analisi dei paesaggi, sia reali sia " mentali " , l'incontro del 2014 ha esplorato alcuni aspetti relativi ai comportamenti delle più antiche popolazioni dell'Etruria. È sembrato che uno degli aspetti più interessanti fosse l'analisi di quelli che noi chiamiamo " oggetti di ornamento " , ma che non sempre avevano una funzione così limitata: si indossavano anche per ostentare, da vivi e da morti, la propria ricchezza e l'appartenenza a ceti sociali elevati. Sebbene anche gli uomini amassero indossare ricchi ornamenti e vesti preziose, i gioielli erano principalmente legati al mondo femminile. Gli uomini, fin dall'Eneolitico, intendevano connotarsi come guerrieri in armi: le armi rivelavano il loro valore personale e la loro appartenenza sociale. È a questi temi che abbiamo dedicato l'Incontro del 2016, di cui questi Atti raccolgono gli interventi. Le ricche vesti e le armi rappresentate sulle stele, da quelle ad esempio dell'età del rame di Saint-Martin-de-Corléans a quelle orientalizzanti della Daunia, rivelano gli ideali maschili dei ceti egemoni, rimasti uguali per millenni: essere " principi " e guerrieri, gestire il potere politico e quello militare, avere la ricchezza e la gloria conquistata in battaglia. Le armi assumevano quindi diversi significati: servivano per difendersi dai nemici, nei momenti di pace per ostentare il proprio valore e la ricchezza della propria famiglia: come le ricche dame indossavano i gioielli nelle cerimonie ufficiali, così i capi mostravano le armi più preziose, spesso solo simboliche. Nei funerali le armi, come i gioielli, erano deposti nella tomba, sottraendo in tal modo ai discendenti interi patrimoni. Erano poi offerte alle divinità delle acque e delle alture, gettandole nei fiumi e nei laghi o deponendole sui passi alpini più pericolosi, e ancora venivano defunzionalizzate e sepolte in " ripostigli " o in fosse votive. Tutto ciò sembra indicare un preciso richiamo a divinità di cui si chiedeva la protezione e sottintendono un patrimonio di credenze e ideologie religiose e funerarie. Armarsi dunque significa anche voler comunicare qualcosa di sé e nello stesso tempo entrare in contatto con le divinità e chiedere loro protezione. Come sempre il tema ha riguardato l'Etruria in senso lato, ma per i necessari confronti sono stati inseriti anche interventi relativi ad aree diverse, dell'Europa e del Mediterraneo. In qualche caso, strettamente legato all'Etruria, sono stati analizzati anche elementi di epoca più recente, come esiti dei fenomeni più antichi. La seconda sezione raccoglie gli interventi relativi agli studi e alle scoperte pre-e protostoriche effettuate in Etruria negli ultimi anni, con preferenza per gli aggiornamenti dei temi affrontati nei convegni precedenti e costituisce un prezioso aggiornamento relativo a ricerche in corso.
Firenze, All'Insegna del Giglio.
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