Books by Svetlana Hautala
Papers by Svetlana Hautala
Esther Carra, Damiano Fermi (curr.), Tra i segni variopinti. Scritti per Daniela Fausti, Edizioni dell’Orso (Hellenica, 106), Alessandria , 2023
Le Nonae caprotinae e il 'caglio' del feto 17 Tommaso Braccini Un letto per tre: i phármaka lygrá... more Le Nonae caprotinae e il 'caglio' del feto 17 Tommaso Braccini Un letto per tre: i phármaka lygrá di Luciano, Alex. 50 tra medicina e magia 21 Carlo Brillante Archiloco, Gige e l'aidós della sposa 31
Classica Vox. Rivista di Studi Umanistici online, 2022
Florence GHERCHANOC, Stéphanie WYLER (edd.), Corps en morceaux. Démembrer et recomposer les corps... more Florence GHERCHANOC, Stéphanie WYLER (edd.), Corps en morceaux. Démembrer et recomposer les corps dans l'Antiquité classique (Alessandra SCIMONE) AUTORI SVETLANA HAUTALA On the Obelisk in the Poesis Osca by Jacob Balde SOMMARIO Nel 1647, Jacob Balde, SJ, crea un'opera d'arte linguistica: un obelisco con una profezia del Trattato di Ulma in lingua osca. Tra le parole in questo 'osco' creato artificialmente, il poeta inserisce immagini di stemmi, assimilando così il suo manufatto a un obelisco egizio, come se fosse screziato di geroglifici.
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A partire dagli anni Settanta del secolo scorso, negli studi viene molto dibattuta una questione ... more A partire dagli anni Settanta del secolo scorso, negli studi viene molto dibattuta una questione fondamentale a proposito del mondo della natura vegetale: se, cioè, esso esista fin dal principio oppure se sia il prodotto di una creazione. Nel primo caso, infatti, le tassonomie popolari di forme di vita avrebbero dovuto contenere delle somiglianze formali, transculturalmente rilevabili grazie alle somiglianze biologiche che intercorrono tra le varie regioni della Terra. La seconda ipotesi, invece -quella della creazione delle categorie naturali delle piante -avrebbe avuto come conseguenza il fatto che ogni cultura classificasse le forme di vita in modo singolare e unico 2 . Questo dualismo dell'approccio è dovuto, da un lato, all'interesse totale della scienza moderna verso tutte le forme di vita, e, dall'altro, alla selettività di interesse che caratterizza la folkbiologia. È pacifica -e sicuramente più stimolante dal punto di vista critico -la possibilità che esista anche una terza via di ricerca che in qualche modo tiene insieme i due punti di vista or ora delineati: come mostrano numerosi studi, sia il significato culturale che gli attributi morfologici sono ugualmente importanti per le tassonomie popolari, senza che si debba ipotizzare, nello specifico, una netta divisione tra i due aspetti 3 . Ciò che noi percepiamo come naturale, è infatti, al tempo stesso, sociale e culturale: è preferibile quindi parlare di reti di valori che sono reali come la natura, che vengono raccontate come avviene in una narrazione e hanno anche una dimensione collettiva come le società 4 . Inoltre -ed ecco un'altra differenza tra la folkbiologia e la scienza biologica -nella prima la conoscenza del mondo naturale non è finalizzata a se stessa ma costituisce un frammento della più ampia immagine del mondo. È importante comprendere come questo modo di pensare alternativo a quello scientifico abbia potuto mantenersi in vita, su che costruzioni mentali si sia basato per sopravvivere nel tempo, per essere trasmesso da una generazione all'altra, e quali siano state le sue trasformazioni.

Al curioso fenomeno dell'inganno dei sensi non si interessavano soltanto medici e filosofi, ai qu... more Al curioso fenomeno dell'inganno dei sensi non si interessavano soltanto medici e filosofi, ai quali esso apriva numerose possibilità di indagine sui meccanismi della percezione sensoriale. In quanto processo di manipolazione -bastava solo «applicare per tempo gli attivi ai passivi» per utilizzare l'espressione di Tomaso Garzoni 1 -la pratica di ingannare i sensi, infatti, venne trattata da grammatici ed enciclopedisti come una vera e propria categoria, di cui essi fornivano la definizione nei loro scritti. Così, ad esempio, negli scholia a Dionisio Trace alla domanda: «che cos'è la falsa arte (yeudotecniv a)?», si risponde che essa è «quella che inganna i sensi (hJ aj patw' sa th; n ai[ sqhsin), come quella dei prestigiatori (wJ ı hJ tw' n yhfiv dwn)» 2 . È singolare il fatto che i giochi di prestigio antichi non abbiano suscitato interesse tra gli studiosi né in quanto metodo dimostrativo, parallelo a quello scientifico, per convalidare determinate affermazioni, né di per sé, in quanto elemento della cultura popolare antica. Tra i pochissimi studiosi che hanno considerato la figura del prestigiatore degna di una ricerca, vi fu la russa Olga Frejdenberg , prima donna divenuta Professore di filologia classica in Unione Sovietica, cugina del famoso poeta Boris Pasternak. Parlando del mimo nel suo libro Immagine e concetto, la studiosa notava:

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La formazione dei cinque sensi è il lavoro dell'intera storia del mondo fino ai nostri giorni» sc... more La formazione dei cinque sensi è il lavoro dell'intera storia del mondo fino ai nostri giorni» scriveva un giovane Karl Marx in Proprietà privata e comunismo 1 . Egli credeva che il tempo per una 'coscienza sensoriale', per una vera teorizzazione dei sensi sarebbe arrivato con la fine del capitalismo, quando non ci sarebbe stata più la proprietà privata che, sottomettendo al suo potere le vite umane, oggettizza l'uomo. Il comunismo non è arrivato, eppure evidentemente siamo testimoni di un qualche tipo di libertà dalla proprietà privata che Marx non poteva prevedere, perché, in un certo momento, la rivoluzione sensoriale (e sensuale) negli studi umanistici ha avuto luogo, e noi la stiamo vivendo. L'evento è stato annunciato, nei termini appena descritti, nella prefazione al primo numero della rivista The Senses and Society uscito nel 2006. E l'apparizione stessa di una simile rivista è un fatto che di per sé potrebbe essere segno di una tale rivoluzione. Si tratta di un nuovo modo di vedere le culture, un modo che è diverso da quello che presuppone la nozione di cultura come 'testo' o 'discorso', 'rappresentazione del mondo' o 'immagine'. Sfida alle teorie di rappresentazione convenzionali, questo nuovo approccio si focalizza sui sensi in quanto media delle relazioni tra corpo e mente, tra sé e società, tra idea e oggetto 2 .
Arctos: acta philologica fennica, Jan 1, 2005
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