Papers by Andrea Bongiorno
Italian Studies, 2025
Articolo con embargo, si può scaricare il preprint da HAL: https://hal.science/hal-04972520

inOpera, 2024
Articolo integrale: https://riviste.unimi.it/index.php/inopera/article/view/24184/21486
Il saggi... more Articolo integrale: https://riviste.unimi.it/index.php/inopera/article/view/24184/21486
Il saggio propone una lettura del libro di poesia Une petite fille silencieuse (2001) del poeta francese James Sacré (1939). La raccolta narra attraverso frammenti di ricordo la perdita della figlia piccola e il percorso di accettazione del lutto, un percorso continuamente filtrato dalla riflessione metadiscorsiva. Nel primo paragrafo sono studiate le modalità di espressione del flusso temporale non lineare; nel secondo, il rapporto fra silenzio, voce e scrittura con le sue implicazioni metapoetiche; nel terzo, come la poesia crei uno spazio residuale di esistenza, grazie al gesto e al suo divenire parola scritta. Si conclude notando un'affinità tra la poetica di Sacré e la poesia italiana della «terza generazione», soprattutto con Vittorio Sereni.
Cahiers d'études romanes, 2023
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Présentation du livre et des étu... more Download full paper from HAL : https://hal.science/hal-04116225
Présentation du livre et des études recueillies dans le volume suivant : Y. Gouchan, A. Bongiorno, M. L. Mura (dir.), Création d’espaces et espaces de la création. Les formes de mémoire des lieux littéraires et artistiques Italie, Espagne, Provence, Cahiers d'études romanes, 46, 2023.

Cahiers d'études romanes, 2023
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L’articolo analizza le strategie... more Download full paper from HAL : https://hal.science/hal-04116228
L’articolo analizza le strategie stilistiche impiegate da Andrea Zanzotto per la rappresentazione dei paesaggi, concentrando l’attenzione in particolar modo sulle prime raccolte, da Dietro il paesaggio (1951) a Il Galateo in Bosco (1978). In primo luogo, si individua il ricorso allo straniamento, alla stratificazione simbolica e alla polisotopia testuale nella cornice di una poetica della rimozione. Poi, si analizza come l’uso complementare di queste strategie testuali diviene più esplicito ed evolve verso l’allegoria e il paesaggio metapoetico. Per finire, si osserva la creazione di un vero e proprio paesaggio allegorico e patrimonializzante grazie all’uso di queste strategie. In ogni tappa del percorso, si tratta per il poeta di decostruire una gerarchia ereditata al fine di ricostruire una relazione nuova grazie alla scrittura.

Letteratura e Potere/Poteri, 2023
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Il contributo analizza alcune fo... more DOWNLOAD FULL PAPER FROM HAL : https://hal.science/hal-04060879
Il contributo analizza alcune forme di allusività attraverso cui Montale crea una distanza fra le manifestazioni storiche del potere e la loro rappresentazione poetica. Si osservano sia alcune forme di poetica (la rimozione [Le occasioni] e l’allegoria [Le occasioni, La bufera e altro, Satura]), sia i meccanismi stilistici e i temi che si sviluppano all’interno di queste forme. Si esamina soprattutto l’evoluzione del motivo del movimento connotato eticamente (staticità positiva del singolo vs. disordine negativo della folla) e la contraddizione soggiacente (la staticità come forma di fuga). L’articolo allude infine a come Montale si appropria di tale contraddizione ribaltando in senso positivo la propria fuga attraverso il nuovo linguaggio poetico paradossale offrendo la possibilità, ancora da sondare, di inserire nel quadro del pensiero metafisico montaliano e nel relativo campo semantico le coordinate etiche emerse, che stanno alla base di tutta l’opera poetica di Montale.

L'Ulisse. Rivista di poesia, arti e scritture, 2022
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L'articolo affronta la questione... more DOWNLOAD FULL PDF FROM HAL : https://hal.science/hal-03916130
L'articolo affronta la questione teorica dello stile nella poesia contemporanea. In primo luogo, si esamina la nozione polisemica di stile proponendo le teorie di Testa, Bordas e Yocaris, di cui si evidenziano gli aspetti seguenti: la relazionalità e processualità dello stile e l'importanza dell'interpretazione. In seguito, ponendo l'attenzione sullo stile come espressione dell'individualità dell'autore, si propone il concetto di Rabatel di figure d'autore (idioletto, stile ed éthos), messo alla prova in un testo di Giudici. Poi, ponendo l'attenzione sullo stile come espressione dell'individualità dell'opera, si analizza una poesia di Zanzotto secondo la teoria enunciativa di Monte (dimensione semantica, estetica ed enunciativa della poesia).
Les Chantiers de la Création, 2022

Italianistica, 2022
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Nell’articolo si analizzano i legami intertestuali fra la poesia di Sereni e quella di Montale alla luce del loro intento metapoetico. Dapprima si inquadra il problema nel solco degli studi sul rapporto fra Montale e Sereni, che ha due particolarità: una maggiore consistenza rispetto ai tanti casi di montalismo e una importante reciprocità. Si osservano degli esempi significativi in Sereni da Frontiera e dagli Strumenti umani. Ne risulta che dapprima Sereni rielabora Montale per costruire un linguaggio in equilibrio fra concretezza esistenziale ed ermetismo; in un secondo momento, in alcuni passi metapoetici Sereni si appropria di espressioni montaliane proprio per negare alla parola poetica le virtù gnoseologiche che vi attribuiva Montale. Vengono poi analizzati alcuni testi poetici in cui Montale cita un passo sereniano tratto dal Diario di Algeria: si osserva come Montale sviluppi le premesse metapoetiche insite nel testo (l’allusione alla propria poesia prosaica come una nuova musica). In questo modo, si può comprendere come Montale abbia letto in chiave musicale gli ‘strumenti’ di Sereni, e abbia rimodulato questa metafora (già presente nella recensione montaliana agli Strumenti umani) per riformare la propria lingua poetica.

L’intégralité de l’œuvre en vers de Montale présente la caractéristique de se configurer très sou... more L’intégralité de l’œuvre en vers de Montale présente la caractéristique de se configurer très souvent comme une coénonciation. En effet, une très grande partie de ses poèmes s’adressent à une destinataire au féminin, dans la plupart des cas sous forme monologique. L’identification de ces destinataires, de la personne biographique d’un côté et du rôle allégorique-poétique de l’autre, constitue l’un des courants les plus importants des études montaliennes. Dans notre contribution, cependant, nous voulons changer de perspective critique et étudier plutôt les différents types de rapport que l’énonciateur textuel crée lorsqu’il s’adresse à ses destinataires. Cela nous permet d’opérer une classification sur la base de la fonction que la co-énonciatrice prend dans le poème, à travers trois catégories principales : la destinataire en tant que « muse », « miroir » ou « mythe ». Le but de notre article est donc de retrouver ces trois fonctions et les paramètres qui définissent chaque type de rapport. Afin de démontrer qu’il ne s’agit pas de distinguer simplement une destinataire de l’autre ou une poétique de l’autre, nous avons choisi d’observer ces trois types de rapport pour trois destinataires distinctes, qui apparaissent à des moments différents et qui accompagnent Montale tout au long de sa production en vers : « Clizia », « Arletta/Annetta » et « Mosca ». Ainsi, notre corpus est constitué par l’œuvre poétique de Montale dans son ensemble, dont nous prélèverons des morceaux significatifs pour étudier les trois typologies. D’abord, nous prenons en examen des poèmes où l’énonciateur positionne Clizia, Annetta et Mosca dans la fonction traditionnelle de « muse » et les motifs et traits stylistiques communs que nous pouvons y retrouver (l’absence, la manifestation épiphanique, l’allégorie, les enjeux éthiques, le lyrisme etc.). Ensuite, nous observons d’autres exemples où les trois destinataires assument la nouvelle fonction de « miroir » de l’énonciateur, c’est-à-dire la prise du point de vue de la coénonciatrice, et nous étudierons ses caractéristiques (le renversement de la perspective, l’autodérision, le style comique, etc.). Enfin, nous analyserons dans les derniers vers de Montale comment les trois destinataires se transforment chacune en un motif littéraire évanescent et ductile, autrement dit, en « mythe », en étudiant les éléments qui permettent cette dernière construction (l’abstraction, la description iconographique, la reformulation de topoi littéraires, etc.). D’une part, à travers l’application de certaines notions de l’analyse du discours littéraire, nous voulons trouver et décrire différents types de rapport entre Montale et ses destinataires ; d’autre part, notre but est de suivre l’évolution de la poétique montalienne d’une nouvelle perspective, sans l’encadrer forcément dans la bipartition entre un avant et un après le recueil Satura, grâce à l’observation du rapport entre l’énonciateur et la co-énonciatrice.
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I numerosi riferimenti geografici della poesia di Montale sono stati analizzati dalla critica met... more I numerosi riferimenti geografici della poesia di Montale sono stati analizzati dalla critica mettendo in luce l’autobiografismo e la differenza tra uso allegorico prima di Satura e uso aneddotico dopo. Si propone invece un’analisi geocritica (Westphal, Collot, Jakob, Scaffai), analizzando come l’io lirico fa reagire memoria individuale e collettiva nella costruzione del paesaggio in versi. Individuata una teoria montaliana del paesaggio (Quaderno genovese), si osserverà come la rielaborazione della memoria costruisce due paesaggi montani meno frequentati dalla montalistica (Personae separatae, Sorapis, quarant’anni fa). L’aspetto
di continuità in questo processo di creazione, nonostante il cambiamento radicale di poetica, è la centralità dell’io. Il processo resta di fatto ego/antropo-centrico anche quando vuole essere antilirico, a differenza dei tentativi di superamento di questa prospettiva da parte di autori più
giovani.
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Montale dedicates a long-time unpublished poem to an anonymous lady, mentioned as “Tigre” (“Tiger... more Montale dedicates a long-time unpublished poem to an anonymous lady, mentioned as “Tigre” (“Tiger”, whose real name was Dora Zanini). This paper searches for the presence of Tiger in Satura (and coeval unpublished poems) and discusses its allegoric meaning. The chronology and the indexes show two couples of poems: the 1963 elegies La belle dame sans merci and La casa di Olgiate and the 1968 satires Vedo un uccello fermo sulla grondaia... and Botta e risposta II part 1. We can find the same topics and scenes: half-sleep, dark lady’s courting and deceit, bird symbology, central Europe. We analyze four poems which deal with these topics (Tempo e tempi, L’angelo nero, Dopo una fuga, L’Arno a Rovezzano), observing how the author transfigures such topics using a new elegiac style in L’Arno a Rovezzano.
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L'ospite ingrato, 2021
Nell’articolo si esaminano le diverse maniere con cui Fortini rielabora alcuni testi del poeta la... more Nell’articolo si esaminano le diverse maniere con cui Fortini rielabora alcuni testi del poeta latino Orazio. Si stabiliscono le coordinate teoriche di Fortini, nello specifi- co la contrapposizione fra «traduzioni» e «rifacimenti». Si esaminano quindi le tradu- zioni, constatando che pur nel rispetto semantico il poeta non rinuncia a rimodulare la sintassi secondo il proprio stile. Si analizzano in seguito vari rifacimenti oraziani, mettendo in luce due modalità di riscrittura. Si tratta, dapprima, di un influsso te- matico-testuale (rielaborazione di un tema e di una citazione) e successivamente, a partire dagli anni Settanta, di un influsso linguistico-formale (ripresa di un modello formale o testuale, del tutto stravolto nei contenuti). Si conclude osservando che le vere e proprie traduzioni si pongono lungo l’asse della linea di riscrittura temati- co-testuale, mentre l’ultimo e più sperimentalistico dei rifacimenti (traduzione omo- fonica), può essere interpretato come esasperazione parossistica della riscrittura linguistico-formale.
Riflessioni e osservazioni sull'avvio dello Zibaldone di Giacomo Leopardi in relazione al resto d... more Riflessioni e osservazioni sull'avvio dello Zibaldone di Giacomo Leopardi in relazione al resto dell'opera e del pensiero.
Nell'articolo ci si concentra sulle ragioni che hanno spinto Montale al silenzio poetico e su com... more Nell'articolo ci si concentra sulle ragioni che hanno spinto Montale al silenzio poetico e su come la ripresa della scrittura sia mediata da occasioni d'ispirazione e da nuovi sguardi sulla poesia legati a due figure: Mosca e Tigre. Dietro questi pseudonimi si nascondono le due linee poetiche maggiori dell'ultimo Montale (la satira e l'elegia), qui osservate nel loro nascere.

La cible de cet article est d’identifier le rôle du personnage de Mosca dans la création de la « ... more La cible de cet article est d’identifier le rôle du personnage de Mosca dans la création de la « nuova grammatica » des Xenia (1964-1968). De plus, cela nous permet d’approfondir des aspects d’intertextualité fonctionnels à sa genèse. Grâce à l’analyse de Con astuzia... (et des mots-clés « astuzia » et « agnizione ») on observe que les nouveautés de la poésie montalienne sont apportés et incarnées par ce personnage posthume. Mosca incarne également la « farsa umana » et donne au poète les moyennes pour y survivre. Cela offre à Montale un nouveau langage poétique prosaïque, qui est pourtant en contradiction avec les idées qu’il manifeste dans l’article Poesia inclusiva. Pour comprendre cette discordance, on examine des extraits, notamment du Lessico famigliare. On retrouve qu’ils ont d’une part suggéré à Montale le rejet d’une poésie trop prosaïque, d’une autre part qu’ils ont donné au poète une alternative acceptable.
“Il DNA di un intellettuale dilettante e outsider: sulle tracce dell'engagement di Beppe Fenoglio... more “Il DNA di un intellettuale dilettante e outsider: sulle tracce dell'engagement di Beppe Fenoglio”, in Antonello Fabio Caterino, Francesca Favaro e Vanessa Iacoacci (a cura di), Ancora sul cominciamento (ed altro), «Kepos», numero speciale 2018 (anno I), Firenze, Edizioni CLORI, 2018, pp. 114-132.
Convegni by Andrea Bongiorno
Séminaire dans le cadre de l'axe 4 (Mémoire, mémoires) du Centre Axois D'Études Romanes (Aix Mars... more Séminaire dans le cadre de l'axe 4 (Mémoire, mémoires) du Centre Axois D'Études Romanes (Aix Marseille Université).
Interventions :
- Laura BALAGUER, De la solitude au phalanstère : Julio Cortázar, un écrivain argentin dans le Luberon (Saignon 1964-1978).
- Andrea BONGIORNO, Mémoire et géographie dans la poésie d’Eugenio Montale : la centralité du sujet devant le paysage.
- Claudia CONTI, Les lieux mémoriels des frères Bellocchio, entre cinéma et littérature
- Maria Luisa MURA, Giuseppe Dessì, Villacidro: mémoire historique et patrimoniale d’un enracinement,
Giornata di studi sulle traduzioni dei classici in Italia divisa in due parti: una lezione del pr... more Giornata di studi sulle traduzioni dei classici in Italia divisa in due parti: una lezione del professore emerito Luca Serianni nella mattinata e interventi di giovani studenti e studiosi nel pomeriggio.
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Papers by Andrea Bongiorno
Il saggio propone una lettura del libro di poesia Une petite fille silencieuse (2001) del poeta francese James Sacré (1939). La raccolta narra attraverso frammenti di ricordo la perdita della figlia piccola e il percorso di accettazione del lutto, un percorso continuamente filtrato dalla riflessione metadiscorsiva. Nel primo paragrafo sono studiate le modalità di espressione del flusso temporale non lineare; nel secondo, il rapporto fra silenzio, voce e scrittura con le sue implicazioni metapoetiche; nel terzo, come la poesia crei uno spazio residuale di esistenza, grazie al gesto e al suo divenire parola scritta. Si conclude notando un'affinità tra la poetica di Sacré e la poesia italiana della «terza generazione», soprattutto con Vittorio Sereni.
Il volume è scaricabile in open access al link seguente: https://polisemie.warwick.ac.uk/index.php/polisemie/issue/view/85
Présentation du livre et des études recueillies dans le volume suivant : Y. Gouchan, A. Bongiorno, M. L. Mura (dir.), Création d’espaces et espaces de la création. Les formes de mémoire des lieux littéraires et artistiques Italie, Espagne, Provence, Cahiers d'études romanes, 46, 2023.
L’articolo analizza le strategie stilistiche impiegate da Andrea Zanzotto per la rappresentazione dei paesaggi, concentrando l’attenzione in particolar modo sulle prime raccolte, da Dietro il paesaggio (1951) a Il Galateo in Bosco (1978). In primo luogo, si individua il ricorso allo straniamento, alla stratificazione simbolica e alla polisotopia testuale nella cornice di una poetica della rimozione. Poi, si analizza come l’uso complementare di queste strategie testuali diviene più esplicito ed evolve verso l’allegoria e il paesaggio metapoetico. Per finire, si osserva la creazione di un vero e proprio paesaggio allegorico e patrimonializzante grazie all’uso di queste strategie. In ogni tappa del percorso, si tratta per il poeta di decostruire una gerarchia ereditata al fine di ricostruire una relazione nuova grazie alla scrittura.
Il contributo analizza alcune forme di allusività attraverso cui Montale crea una distanza fra le manifestazioni storiche del potere e la loro rappresentazione poetica. Si osservano sia alcune forme di poetica (la rimozione [Le occasioni] e l’allegoria [Le occasioni, La bufera e altro, Satura]), sia i meccanismi stilistici e i temi che si sviluppano all’interno di queste forme. Si esamina soprattutto l’evoluzione del motivo del movimento connotato eticamente (staticità positiva del singolo vs. disordine negativo della folla) e la contraddizione soggiacente (la staticità come forma di fuga). L’articolo allude infine a come Montale si appropria di tale contraddizione ribaltando in senso positivo la propria fuga attraverso il nuovo linguaggio poetico paradossale offrendo la possibilità, ancora da sondare, di inserire nel quadro del pensiero metafisico montaliano e nel relativo campo semantico le coordinate etiche emerse, che stanno alla base di tutta l’opera poetica di Montale.
L'articolo affronta la questione teorica dello stile nella poesia contemporanea. In primo luogo, si esamina la nozione polisemica di stile proponendo le teorie di Testa, Bordas e Yocaris, di cui si evidenziano gli aspetti seguenti: la relazionalità e processualità dello stile e l'importanza dell'interpretazione. In seguito, ponendo l'attenzione sullo stile come espressione dell'individualità dell'autore, si propone il concetto di Rabatel di figure d'autore (idioletto, stile ed éthos), messo alla prova in un testo di Giudici. Poi, ponendo l'attenzione sullo stile come espressione dell'individualità dell'opera, si analizza una poesia di Zanzotto secondo la teoria enunciativa di Monte (dimensione semantica, estetica ed enunciativa della poesia).
(numéro intégral : https://journals.openedition.org/lcc/5645)
Éditorial : introduction au numéro monographique Décoloniser le regard écologique? de la revue Les Chantiers de la création.
Référence bibliographique. : Maxime Bœuf et Andrea Bongiorno, « Les arts et les représentations du vivant », Les chantiers de la création, 15, 2022.
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Nell’articolo si analizzano i legami intertestuali fra la poesia di Sereni e quella di Montale alla luce del loro intento metapoetico. Dapprima si inquadra il problema nel solco degli studi sul rapporto fra Montale e Sereni, che ha due particolarità: una maggiore consistenza rispetto ai tanti casi di montalismo e una importante reciprocità. Si osservano degli esempi significativi in Sereni da Frontiera e dagli Strumenti umani. Ne risulta che dapprima Sereni rielabora Montale per costruire un linguaggio in equilibrio fra concretezza esistenziale ed ermetismo; in un secondo momento, in alcuni passi metapoetici Sereni si appropria di espressioni montaliane proprio per negare alla parola poetica le virtù gnoseologiche che vi attribuiva Montale. Vengono poi analizzati alcuni testi poetici in cui Montale cita un passo sereniano tratto dal Diario di Algeria: si osserva come Montale sviluppi le premesse metapoetiche insite nel testo (l’allusione alla propria poesia prosaica come una nuova musica). In questo modo, si può comprendere come Montale abbia letto in chiave musicale gli ‘strumenti’ di Sereni, e abbia rimodulato questa metafora (già presente nella recensione montaliana agli Strumenti umani) per riformare la propria lingua poetica.
In open access, per consultare il file integrale:
Prefazione: https://www.ospiteingrato.unisi.it/wordpress/wp-content/uploads/2022/06/wp-1655670244519.pdf
Intero numero: https://www.ospiteingrato.unisi.it/11gennaio-giugno-2022testimoni-di-se-stessi/
Autori dell'articolo e curatori della sezione: Giulia Bassi, Andrea Bongiorno, Giulia Martini, Matteo Tasca
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di continuità in questo processo di creazione, nonostante il cambiamento radicale di poetica, è la centralità dell’io. Il processo resta di fatto ego/antropo-centrico anche quando vuole essere antilirico, a differenza dei tentativi di superamento di questa prospettiva da parte di autori più
giovani.
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Convegni by Andrea Bongiorno
Interventions :
- Laura BALAGUER, De la solitude au phalanstère : Julio Cortázar, un écrivain argentin dans le Luberon (Saignon 1964-1978).
- Andrea BONGIORNO, Mémoire et géographie dans la poésie d’Eugenio Montale : la centralité du sujet devant le paysage.
- Claudia CONTI, Les lieux mémoriels des frères Bellocchio, entre cinéma et littérature
- Maria Luisa MURA, Giuseppe Dessì, Villacidro: mémoire historique et patrimoniale d’un enracinement,
Il saggio propone una lettura del libro di poesia Une petite fille silencieuse (2001) del poeta francese James Sacré (1939). La raccolta narra attraverso frammenti di ricordo la perdita della figlia piccola e il percorso di accettazione del lutto, un percorso continuamente filtrato dalla riflessione metadiscorsiva. Nel primo paragrafo sono studiate le modalità di espressione del flusso temporale non lineare; nel secondo, il rapporto fra silenzio, voce e scrittura con le sue implicazioni metapoetiche; nel terzo, come la poesia crei uno spazio residuale di esistenza, grazie al gesto e al suo divenire parola scritta. Si conclude notando un'affinità tra la poetica di Sacré e la poesia italiana della «terza generazione», soprattutto con Vittorio Sereni.
Il volume è scaricabile in open access al link seguente: https://polisemie.warwick.ac.uk/index.php/polisemie/issue/view/85
Présentation du livre et des études recueillies dans le volume suivant : Y. Gouchan, A. Bongiorno, M. L. Mura (dir.), Création d’espaces et espaces de la création. Les formes de mémoire des lieux littéraires et artistiques Italie, Espagne, Provence, Cahiers d'études romanes, 46, 2023.
L’articolo analizza le strategie stilistiche impiegate da Andrea Zanzotto per la rappresentazione dei paesaggi, concentrando l’attenzione in particolar modo sulle prime raccolte, da Dietro il paesaggio (1951) a Il Galateo in Bosco (1978). In primo luogo, si individua il ricorso allo straniamento, alla stratificazione simbolica e alla polisotopia testuale nella cornice di una poetica della rimozione. Poi, si analizza come l’uso complementare di queste strategie testuali diviene più esplicito ed evolve verso l’allegoria e il paesaggio metapoetico. Per finire, si osserva la creazione di un vero e proprio paesaggio allegorico e patrimonializzante grazie all’uso di queste strategie. In ogni tappa del percorso, si tratta per il poeta di decostruire una gerarchia ereditata al fine di ricostruire una relazione nuova grazie alla scrittura.
Il contributo analizza alcune forme di allusività attraverso cui Montale crea una distanza fra le manifestazioni storiche del potere e la loro rappresentazione poetica. Si osservano sia alcune forme di poetica (la rimozione [Le occasioni] e l’allegoria [Le occasioni, La bufera e altro, Satura]), sia i meccanismi stilistici e i temi che si sviluppano all’interno di queste forme. Si esamina soprattutto l’evoluzione del motivo del movimento connotato eticamente (staticità positiva del singolo vs. disordine negativo della folla) e la contraddizione soggiacente (la staticità come forma di fuga). L’articolo allude infine a come Montale si appropria di tale contraddizione ribaltando in senso positivo la propria fuga attraverso il nuovo linguaggio poetico paradossale offrendo la possibilità, ancora da sondare, di inserire nel quadro del pensiero metafisico montaliano e nel relativo campo semantico le coordinate etiche emerse, che stanno alla base di tutta l’opera poetica di Montale.
L'articolo affronta la questione teorica dello stile nella poesia contemporanea. In primo luogo, si esamina la nozione polisemica di stile proponendo le teorie di Testa, Bordas e Yocaris, di cui si evidenziano gli aspetti seguenti: la relazionalità e processualità dello stile e l'importanza dell'interpretazione. In seguito, ponendo l'attenzione sullo stile come espressione dell'individualità dell'autore, si propone il concetto di Rabatel di figure d'autore (idioletto, stile ed éthos), messo alla prova in un testo di Giudici. Poi, ponendo l'attenzione sullo stile come espressione dell'individualità dell'opera, si analizza una poesia di Zanzotto secondo la teoria enunciativa di Monte (dimensione semantica, estetica ed enunciativa della poesia).
(numéro intégral : https://journals.openedition.org/lcc/5645)
Éditorial : introduction au numéro monographique Décoloniser le regard écologique? de la revue Les Chantiers de la création.
Référence bibliographique. : Maxime Bœuf et Andrea Bongiorno, « Les arts et les représentations du vivant », Les chantiers de la création, 15, 2022.
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Nell’articolo si analizzano i legami intertestuali fra la poesia di Sereni e quella di Montale alla luce del loro intento metapoetico. Dapprima si inquadra il problema nel solco degli studi sul rapporto fra Montale e Sereni, che ha due particolarità: una maggiore consistenza rispetto ai tanti casi di montalismo e una importante reciprocità. Si osservano degli esempi significativi in Sereni da Frontiera e dagli Strumenti umani. Ne risulta che dapprima Sereni rielabora Montale per costruire un linguaggio in equilibrio fra concretezza esistenziale ed ermetismo; in un secondo momento, in alcuni passi metapoetici Sereni si appropria di espressioni montaliane proprio per negare alla parola poetica le virtù gnoseologiche che vi attribuiva Montale. Vengono poi analizzati alcuni testi poetici in cui Montale cita un passo sereniano tratto dal Diario di Algeria: si osserva come Montale sviluppi le premesse metapoetiche insite nel testo (l’allusione alla propria poesia prosaica come una nuova musica). In questo modo, si può comprendere come Montale abbia letto in chiave musicale gli ‘strumenti’ di Sereni, e abbia rimodulato questa metafora (già presente nella recensione montaliana agli Strumenti umani) per riformare la propria lingua poetica.
In open access, per consultare il file integrale:
Prefazione: https://www.ospiteingrato.unisi.it/wordpress/wp-content/uploads/2022/06/wp-1655670244519.pdf
Intero numero: https://www.ospiteingrato.unisi.it/11gennaio-giugno-2022testimoni-di-se-stessi/
Autori dell'articolo e curatori della sezione: Giulia Bassi, Andrea Bongiorno, Giulia Martini, Matteo Tasca
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giovani.
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Interventions :
- Laura BALAGUER, De la solitude au phalanstère : Julio Cortázar, un écrivain argentin dans le Luberon (Saignon 1964-1978).
- Andrea BONGIORNO, Mémoire et géographie dans la poésie d’Eugenio Montale : la centralité du sujet devant le paysage.
- Claudia CONTI, Les lieux mémoriels des frères Bellocchio, entre cinéma et littérature
- Maria Luisa MURA, Giuseppe Dessì, Villacidro: mémoire historique et patrimoniale d’un enracinement,
Giuseppe Grattacaso è nato nel 1957 a Salerno, vive in Toscana.
Ha pubblicato i libri di poesia Devozioni (1982, pref. Renzo Paris), Se fosse pronto un cielo (1991, pref. Alessandro Parronchi), L’attimo dopo, con fotografie di Elisabetta Scarpini (2003), Confidenze da un luogo familiare (2010), La vita dei bicchieri e delle stelle (2013, Premio Pontedilegno Poesia), Il mondo che farà (Elliot, 2019, premio Prestigiacomo, premio Pisa, premio Il Ceppo, finalista premio Frascati).
Suoi testi sono apparsi in francese su Nota bene. Revue de littérature internationale (traduzione di Françoise Lesueur), e in sloveno su Revija SRP (trad. Jolka Milic). È in corso di pubblicazione per Gradiva Publications, New York, The Will-Be World. Selected Poems (trad. Simone Turco).
Nel 2015 ha pubblicato il libro di racconti Parlavano di me (Effigi), da cui è tratto l’omonimo testo teatrale, rappresentato a Roma e a Pistoia. Nel 2020 Foto di classe. La scuola della ripartenza raccontata dall’Ultimo Banco (Castelvecchi). Ha scritto testi di canzoni presenti nel cd heart/strings di Lucia Minetti (2019).
Svolge un’intensa attività critica per riviste culturali, poi raccolta nel blog i bicchieri e le stelle (giuseppegrattacaso.it)
Antonio Francesco Perozzi è nato nel 1994 e vive a Vicovaro. Si è laureato all’Università di Roma La Sapienza nel 2018 con una tesi su Sanguineti e il decostruzionismo. Attualmente insegna nella scuola secondaria.
Il suo nuovo libro di poesie, Lo spettro visibile, è in uscita per Arcipelago Itaca. Precedentemente ha pubblicato il romanzo Il suono della clorofilla (L’Erudita, 2017) e la silloge Essere e significare (Oèdipus, 2019, prefazione di Francesco Muzzioli). Ha scritto inoltre la prefazione aAntagonist Poems di Luc Fierens (Luna Bisonte Prods, 2021) e la postfazione a Taccuino della cura di Sonia Caporossi (Terra d’Ulivi, 2021).
Suoi racconti, articoli, poesie, lavori visivi e sonori, poi, sono apparsi in riviste, giornali e blog, come Nazione Indiana, Poetarum Silva, slowforward, Avanguardia, Malgrado le mosche, Poesia del nostro tempo, Neutopia, Repubblica e molti altri. Il suo racconto Il dazio, inoltre, è stato incluso nell’antologia Le circostanze non sono favorevoli (Transeuropa, 2020) e un suo articolo compare in Noi siamo l’opposizione che non si sente (Transeuropa, 2021). Alcuni suoi testi sono stati tradotti in catalano, francese e slovacco.
Infine, si occupa di critica per Grado Zero e lay0ut magazine, cura la rubrica “Patch panel” su utsanga ed è tra i fondatori del gruppo artistico Liminalismo. Gestisce a sua volta un blog di scritture, La morte per acqua, e conduce il podcast a cadenza bisettimanale Spara Jurij.
Maria Borio, poeta e saggista, ha pubblicato le raccolte di poesia Vite unite (XII Quaderno di poesia italiana contemporanea, Marcos y Marcos 2015), L’altro limite (pordenonelegge-lietocolle 2017- tradotto in Argentina), Trasparenza (« Lyra giovani », a cura di Franco Buffoni, Interlinea 2019 – in traduzione negli USA, in Brasile e in Ungheria) e le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra 2013) e Poetiche e individui (Marsilio 2018). Dottore di ricerca in letteratura italiana contemporanea, cura la sezione poesia di « Nuovi Argomenti » ed è redattrice del sito « le parole e le cose ». Fa parte delle giurie del premio Nuovi Argomenti, del premio Italian Poetry Today Poetry Prize dell’Università di Oxford, del Premio Internazionale Franco Fortini. Collabora con l’Università di Perugia e con Radio 3 Rai. Docente per vari corsi di scrittura creativa, è fondatrice di Spazio Humanities APS e del festival Poesiæuropa.
Francesco Ottonello (1993) è dottorando di ricerca in Studi Umanistici Transculturali presso l’Università degli Studi di Bergamo. Si è laureato in Lettere con una tesi triennale in Letteratura Greca presso l’Università degli Studi di Cagliari e in Letteratura Latina presso l’Università degli Studi di Milano, svolgendo un periodo di ricerca presso l’Albert-Ludwigs-Universität Freiburg. I suoi interessi di ricerca sono inerenti ai Classical Reception Studies (riusi latini e greci), alla poesia italiana, ai Gender e Translation Studies. Ha pubblicato la monografia Pasolini traduttore di Eschilo. L’Orestiade (Grin 2018), saggi, articoli, recensioni per riviste come «ACME» (UniMi), «Romaneske» (UniLeuven), «L’Ulisse», «l’immaginazione», «OBLIO», «Atelier» e siti come «Le parole e le cose», «Nazione indiana».
Come poeta ha pubblicato il libro Isola Aperta (Interno Poesia 2020) con una prefazione di Tommaso Di Dio, è presente nell’antologia I poeti nati negli anni Ottanta e Novanta a cura di Giulia Martini (Interno Poesia 2019-2020) e in La radice dell’inchiostro a cura di Giorgiomaria Cornelio (Argolibri 2021). Il suo secondo libro di poesia, Futuro remoto, è in uscita nel XV dei Quaderni italiani di poesia contemporanea (Marcos y Marcos 2021).
Ha fondato e dirige il progetto MediumPoesia (www.mediumpoesia.com). È stato organizzatore, moderatore, relatore di vari festival, rassegne e eventi culturali, curando e introducendo i due volumi Poesia e Contemporaneo. A dialogo con i poeti contemporanei (Lampioni Aerei, 2019-2020).
Il ciclo di seminari on line « I poeti-critici. Creazione e impegno nella poesia italiana contemporanea (XXI secolo) » propone interviste a giovani poeti attivi anche nel campo critico. L’obiettivo è la mappatura delle produzioni poetiche contemporanee attraverso lo sguardo dei suoi giovani protagonisti, soprattutto per analizzare la fioritura di nuove realtà poetiche sorte nel cyberspazio dei social network.
Tommaso Di Dio (1982) vive e lavora a Milano. È autore della raccolta di poesie Favole, Transeuropa, 2009, con la prefazione di Mario Benedetti. È giurato, per la sezione under 40, del premio letterario Premio Castello di Villalta Poesia. Nel 2014 ha pubblicato il saggio Omologia e totalità, Un percorso sulla nozione di differenza tra la biologia e l’arte di Barnett Newman nella raccolta Prospettive della differenza, Lubrina editore, a cura di Carlo Sini, insieme al quale, dal 2015, è membro del comitato scientifico della laboratorio di filosofia e cultura Mechrì. Nel 2014, esce il suo libro di poesie Tua e di tutti, Lietocolle, in collaborazione con Pordenonelegge, tradotto in francese da Joëlle Gardes per Recours au poème éditeurs. Nel 2015 pubblica la plaquette Per il lavoro del principio, nata all’interno del progetto Le parole necessarie, in collaborazione con Il Centro di Poesia Contemporanea di Bologna e l’Ospedale Sant’Orsola. Nel 2017 è stata pubblicata in tiratura limitata la breve raccolta Alla fine delle favole, Origini edizioni, Livorno. Nello stesso anno, pubblica il saggio Nel labirinto del ritorno. La parola poetica e il ritmo, nella rivista «Il Pensiero» a cura di Massimo Donà. È di prossima pubblicazione, per Ibis Edizioni, la sua traduzione di La primavera e tutto il resto del poeta americano W.C. Williams. Nel 2018 è tra i fondatori della rivista di poesia e arte Ultima, in cui ha pubblicato la plaquette World Wide Whatsapp crash. Nell’autunno del 2019 ha scritto una Prefazione alla riedizione del libro di Vittorio Sereni, Il musicante di Saint-Merry, edita da il Saggiatore. Nel 2020 è stato pubblicato il suo nuovo libro di poesie per l’editore Interlinea: Verso le stelle glaciali.
Il ciclo di seminari on line « I poeti-critici. Creazione e impegno nella poesia italiana contemporanea (XXI secolo) » propone interviste a giovani poeti attivi anche nel campo critico. L’obiettivo è la mappatura delle produzioni poetiche contemporanee attraverso lo sguardo dei suoi giovani protagonisti, soprattutto per analizzare la fioritura di nuove realtà poetiche sorte nel cyberspazio dei social network.
Giulia Martini si è laureata in Letteratura italiana contemporanea con una tesi su Pigre divinità e pigra sorte di Patrizia Cavalli. È attualmente dottoranda in Filologia e Critica all’Università degli Studi di Siena, con un progetto di ricerca dedicato alle forme del dialogo in poesia. Nel 2018 ha pubblicato, per i tipi di Interno Poesia, la raccolta Coppie minime. Sempre per Interno Poesia è curatrice dell’antologia Poeti italiani nati negli anni ’80 e ’90 (I vol. 2019, II vol. 2020). Sta dedicandosi ad una seconda raccolta, dal titolo Tresor.
Il ciclo di seminari on line « I poeti-critici. Creazione e impegno nella poesia italiana contemporanea (XXI secolo) » propone interviste a giovani poeti attivi anche nel campo critico. L’obiettivo è la mappatura delle produzioni poetiche contemporanee attraverso lo sguardo dei suoi giovani protagonisti, soprattutto per analizzare la fioritura di nuove realtà poetiche sorte nel cyberspazio dei social network.
Nato e cresciuto in provincia di Bologna, vive a Lugo di Romagna, in provincia di Ravenna. Nel 2008 ha pubblicato Kobarid, opera poetica con cui ha vinto il Premio Letterario Camaiore, nella sezione giovani. Nel 2017 ha poi pubblicato La stazione di Bologna, per la casa editrice Feltrinelli, Premio Matteotti della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Già direttore della collana di poesia contemporanea della Ladolfi Editore, ha diretto la rivista Atelier.
Ha curato La linea del Sillaro, La generazione entrante e, assieme a Isabella Leardini, Post ’900. Lirici e narrativi. Dopo avere scritto su l’Unità scrive oggi per Strisciarossa coordinando UniversoPoesia.
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Il ciclo di seminari on line « I poeti-critici. Creazione e impegno nella poesia italiana contemporanea (XXI secolo) » propone interviste a giovani poeti attivi anche nel campo critico. L’obiettivo è la mappatura delle produzioni poetiche contemporanee attraverso lo sguardo dei suoi giovani protagonisti, soprattutto per analizzare la fioritura di nuove realtà poetiche sorte nel cyberspazio dei social network.
Davide Castiglione è Lettore d’inglese presso l’Università di Vilnius. Si è laureato all’Università di Pavia e dottorato all’Università di Nottingham, specializzandosi nel campo della stilistica. I suoi studi si focalizzano sullo studio del concetto di « difficoltà » nella poesia modernista e postmodernista, da un punto di vista linguistico e cognitivo. Cura la rubrica « Botta&Risposta » sulla rivista online La Balena Bianca, dove recensisce le ultime pubblicazioni poetiche in Italia. Ha pubblicato due raccolte di poesia: Per ogni frazione (Campanotto 2010) e Non di fortuna (Italic & Pequod 2017).
20 novembre 2020 – Davide Castiglione
17 dicembre 2020 – Matteo Fantuzzi
22 gennaio 2021 – Giulia Martini
I seminari inizieranno alle ore 16.00.
22 aprile 2021: Anna Dolfi
29 aprile 2021: Damiano Frasca
13 maggio 2021: Sabrina Stroppa
20 maggio 2021: Claudia Crocco
27 maggio 2021: Riccardo Donati
--Programma--
Interventi (moderati da Laura NERI e Niccolò SCAFFAI):
Giuseppe CARRARA, L’eredità poetica di Edoardo Sanguineti
Massimiliano CAPPELLO, Quel passo un po’ dinoccolato: Giudici dopo dieci anni
Francesca MAZZOTTA, Nel solco di Virgilio: le IX Ecloghe (1962) di Andrea Zanzotto
Matilde MANARA, «Blablivamo bladiscettavamo incalzavamo...». Sullo stile di Zanzotto critico
Giulia MARTINI, Forme dialogiche in Sanguineti, Giudici e Zanzotto
Andrea BONGIORNO, Voce e scrittura: ipotesi sull’enunciazione metapoetica di Zanzotto, Giudici e Sanguineti
Tavola rotonda (in dialogo con Stefano DAL BIANCO): Giovanna FRENE, Paolo Fabrizio IACUZZI, Bernardo PACINI e Francesca SANTUCCI
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(La Rassegna della Letteratura Italiana, 126, 9, pp. 242-243)
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(La Rassegna della Letteratura Italiana, 126, 9, pp. 240-242)
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