
Nicolino Applauso, PhD
PhD. in Romance Languages (Major in Italian Studies and Minor in Spanish), University of Oregon, 2010, Director F. Regina Psaki
M.A. in Italian, Florida State University, 2004. Director: Raymond Fleming. Minor in Critical Theory,
B.A. in Italian, University of South Florida, 2002. Director: Domenico Ierardo. Minor: English and American Literature
Università di Bologna, Facoltà di Lettere e Filosofia. Courses in Modern Italian Literature and Medieval History.
LANGUAGES
Native: Italian (U.S. citizen)
Near-native (reading, speaking, and writing): English
Advanced (reading, speaking and writing): Spanish
Reading knowledge: Latin, French, German, and Portuguese
M.A. in Italian, Florida State University, 2004. Director: Raymond Fleming. Minor in Critical Theory,
B.A. in Italian, University of South Florida, 2002. Director: Domenico Ierardo. Minor: English and American Literature
Università di Bologna, Facoltà di Lettere e Filosofia. Courses in Modern Italian Literature and Medieval History.
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Native: Italian (U.S. citizen)
Near-native (reading, speaking, and writing): English
Advanced (reading, speaking and writing): Spanish
Reading knowledge: Latin, French, German, and Portuguese
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Books by Nicolino Applauso, PhD
Edited Books by Nicolino Applauso, PhD
Reviews of my scholarship by Nicolino Applauso, PhD
Articles in Peer-reviewed Journals by Nicolino Applauso, PhD
Dante’s memorable invective in Purgatorio VI has consistently been politicized especially during the Risorgimento. Alfieri, Foscolo, and Mazzini used the invective while promoting a revolutionary and patriotic Dante. Modern scholars such as Edoardo Sanguineti and Lino Pertile have refuted this political interpretation by classifying Dante and his works as reactionary, antibourgeois, and antidemocratic. However, the question is far from being settled, especially if we consider how Purgatorio VI in recent years has acquired great exposure through new medium of wide circulation such as pamphlets and magazine articles. In this paper I shall examine Paolo Sylos Labini’s “Ahi Serva Italia: Un appello ai miei concittadini”(2006) and James Walson’s “The Bordello State: Italy’s Descent under Prime Minister Silvio Berlusconi” (2010). Both authors advance their criticism against Berlusconi’s government by using as their starting point Dante’s invective. By doing so, they propagate a “democratic Dante,” reach a worldwide audience, and thus introduce a new political model that differs from both the revolutionary and the reactionary interpretations. While exploring Labini’s and Walson’s versions, I will also juxtapose the dynamic exchange that occurred between Walson and one of his most outspoken detractors: the Italian diplomat Giulio Terzi. Finally, I shall assess these political expropriations and impropriations by proposing my own conclusion. Even though Labini and Walson successfully revived the Commedia in contemporary debates by stirring readers’ response to divisive issues pertaining to Italy’s Seconda Repubblica, they also construe the idea of Dante as the champion of democracy.
Synopsis (in Italian):
Anche se spesso viene catalogato con il marchio onnicomprensivo di ‘Rock demenziale’, il gruppo musicale italiano degli Squallor rappresenta uno dei fenomeni più incisivi di satira politica e sociale nell’Italia moderna. Ciò appare evidente se si esaminano i numerosi pezzi contenuti nei loro album, che presentano brillanti e corrosive parodie di noti partiti e politici, nonché di tendenze culturali e sociali dominanti. Se consideriamo inoltre il periodo in cui gli Squallor raggiunsero il massimo successo (verso la metà degli anni 80), essi possono anche rappresentare l’importante voce di dissenso che caratterizzò gli ultimi decenni della cosiddetta Prima Repubblica. In questo articolo esplorerò una selezione dei loro più importanti testi, con lo scopo di analizzare le dinamiche della loro particolarissima satira in relazione alle tendenze culturali, sociali e politiche allora in voga in Italia. Mi soffermerò inizialmente sulle varie allusioni politiche presenti in modo generico in pezzi come Alluvione, per poi passare all’analisi di pezzi che presentano una satira politica più esplicita contro noti partiti (come i Verdi) e politici dell’epoca, quali Gianni De Michelis (con Demiculis) e Umberto Bossi ( in Berta II). Gli Squallor hanno creato parodie di famose canzoni utilizzando il nonsense, un umorismo surreale ed iperbolico e spaziando tra sperimentazioni linguistiche ed un linguaggio osceno. In questo modo, sostengo che gli Squallor si sono dedicati alla ‘metasatira’, deridendo con successo l’industria musicale e radiotelevisiva italiana. Alla fine offrirò una riflessione sulla complessità della loro satira che anche se si è affermata come simbolo emblematico dell’anticonformismo, rimane nel contempo un fenomeno difficilmente catalogabile, perché in continua dissacrazione del canone e, in definitiva, anche di sè stesso.
povertà e della malinconia. Eppure, anche se il filone politico non è esplicitamente trattato da Cecco come lo è invece da poeti come Rustico Filippi (A voi che ve ne andaste per paura) o ancora più incisivamente da Pietro dei Faitinelli, è pur tuttavia presente in
modo velato in alcuni dei suoi sonetti. I sonetti che trattano il tema dell’esilio possono, infatti, essere letti non solo riferendosi a un topos letterario ben definito, ma soprattutto in chiave politica, perché l’esilio emerge dalla realtà storica di un autore, che la rievoca comunicando la propria esperienza drammatica personale.
In questo studio tratterò il tema della politica nella poesia di Cecco Angiolieri, accostando ai testi poetici la loro realtà storica coeva e utilizzando fonti di archivio che si riferiscono alla biografia del poeta e fonti statuarie pertinenti alla pratica poetica del vituperium nella Siena del Duecento e del Trecento. Con la mia ricerca spero di incoraggiare il lettore non solo ad esplorare in generale l’aspetto storico e culturale dei sonetti comico-realisti, ma anche a valutare in particolare la presenza del tema dell’esilio e della politica in uno dei più studiati autori comici medievali italiani.
Lo studio include anche nuovi ritrovamenti e revisioni biografiche e storiche inedite sulla vita di Cecco Angiolieri reperite dall'Archivio di Stato di Siena.
Book Chapters by Nicolino Applauso, PhD
In this contribution, I offer some reflections on the important work of the scholar Franco Suitner who opened a new field that is still far from being fully explored. I also introduce an unpublished data found in the Historical Archive of Florence that sheds some light on the life of the renowned Italian medieval poet Rustico Filippo and in his own way would pay tribute to the historical and cultural research begun by the maestro Suitner. Finally, I propose what has already been partly advanced in other previous studies in which I continue to trace a new way to relate to the so-called comic-realistic texts that underline not only their stylistic aspect or their intertextuality with other texts but also their historical and cultural elements and impact. The main objective of my study is therefore to continue to explore and reflect upon the impact of medieval comic authors (such as Rustico Filippi, Cecco Angiolieri, Folgore da San Gimignano and Cenne della Chitarra) in relation their time within the political, cultural and social panorama of thirteenth and fourteenth centuries Italy.
In questo contributo offro alcune riflessioni sull’importante opera dello studioso Franco Suitner che ha aperto un nuovo campo che è ancora lontano dall’essere completamente esplorato. Introduce inoltre un dato inedito reperito danell’Archivio Storico di Firenze che getta un po’ di luce sulla vita ancora oscura del poeta Rustico Filippo e a suo modo vorrebbe rendere omaggio alla ricerca storica e culturale iniziata dal maestro Suitner. Infine, propone quanto già in parte avanzato in altri studi precedenti scritti e pubblicati del presente autore (Nicolino Applauso) in si continua a tracciare una nuova strada per rapportarci con i testi cosidetti giocosi e realistici che prenda atto non solamente dell’aspetto stilistico o di intertestualità con altri testi (all’interno e nei limiti di una tradizione puramente letteraria della poesia comica ), ma mostra l’impatto sia storico che culturale che i testi comici di Rustico (come anche quelli di Cecco Angiolieri, Folgore da San Gimignano e Cenne della Chitarra ) hanno avuto nel loro tempo e nel panorama politico, culturale e sociale dell'Italia medievale del Duecento e Trecento.
This contribution is based on the new Italian program launched in Fall 2018 at Morgan State University, one of the largest HBCU (Historically Black Colleges and Universities) in the United States. The program is of historical importance because the Italian program at MSU is currently the only Italian language course of studies that is offered in an HBCU across the U.S. (to my knowledge). I will reflect on the positive elements as well as the challenges I faced in introducing Italian to minority college students by emphasizing both the question of diversity and the reality of being “a minority” in Italian Studies.
The main positive component in teaching Italian to minority students is the creation of new trends that could revive and enrich a field that is currently stationary, and that often does not reflect the current changes in place in our modern society. New connections could be created between Italian and African-American culture, thus energizing Italian Studies as a more inclusive and global discipline. The main challenges in teaching Italian to a body comprised mainly of minority students is the limitation provided by the primary material of instruction that is currently available in the market. Textbooks of Italian language for English-speakers are often geared toward a less diversified representation of Italians, and scarcely represent the emerging population of young native Italian speakers who are not of European descent.
This contribution will conclude by offering some reflections about the significance of teaching Italian in an HBCU in relation to the current situation of decline in Italian Studies.
Traduzione in italiano:
La presente pubblicazione è stata pubblicata nel volume Diversity in Italian Studies, a cura di Anthony Tamburri e Siân Gibby. New York: Bordighera Press, 13-24. Se qualcuno desiderasse aggiungere un commento/una riflessione sul tema della diversità negli studi di italianistica, in particolare sulla necessità di aprire nuovi programmi di italianistica in altri Historically Black Colleges negli Stati Uniti.
Questo contributo si basa sul nuovo programma d'italiano lanciato nell'autunno 2018 presso la Morgan State University, uno dei più grandi HBCU (Historically Black Colleges and Universities) negli Stati Uniti. Il programma è di importanza storica perché è il programma di italiano alla MSU è l unico al momento che viene offerto in una HBCU negli Stati Uniti (che io sappia). il presente contrinuto offre qualche spunto sugli elementi positivi e sulle sfide che ho affrontato nell'introdurre l'italiano agli studenti universitari che appartengono a una minoranza etnica negli USA e sottolineando sia la questione della diversità che la realtà di essere "una minoranza" negli studi italiani.
La principale componente positiva nell'insegnamento dell'italiano agli studenti appartenenti a un gruppo di minoranza etnica è la creazione di nuove tendenze che potrebbero rilanciare e arricchire un campo attualmente fermo, e che spesso non riflette gli attuali cambiamenti in atto nella nostra società moderna. Si potrebbero creare nuove connessioni tra la cultura italiana e l'afroamericana, stimolando così gli Studi Italiani come disciplina più inclusiva e globale. Le principali sfide nell'insegnamento dell'italiano a un organismo composto principalmente da studenti di minoranza sono la limitazione fornita dal materiale primario di istruzione attualmente disponibile sul mercato. I libri di testo di lingua italiana per studenti madrelingua inglese sono spesso orientati verso una rappresentanza meno diversificata degli italiani, e rappresentano a malapena la popolazione emergente di giovani madrelingua italiani che non sono di origine europea.
Questo contributo si concluderà offrendo alcune riflessioni sul significato dell'insegnamento dell'italiano in una HBCU in relazione all'attuale situazione di declino degli studi italiani negli STati Uniti.
Dante’s memorable invective in Purgatorio VI has consistently been politicized especially during the Risorgimento. Alfieri, Foscolo, and Mazzini used the invective while promoting a revolutionary and patriotic Dante. Modern scholars such as Edoardo Sanguineti and Lino Pertile have refuted this political interpretation by classifying Dante and his works as reactionary, antibourgeois, and antidemocratic. However, the question is far from being settled, especially if we consider how Purgatorio VI in recent years has acquired great exposure through new medium of wide circulation such as pamphlets and magazine articles. In this paper I shall examine Paolo Sylos Labini’s “Ahi Serva Italia: Un appello ai miei concittadini”(2006) and James Walson’s “The Bordello State: Italy’s Descent under Prime Minister Silvio Berlusconi” (2010). Both authors advance their criticism against Berlusconi’s government by using as their starting point Dante’s invective. By doing so, they propagate a “democratic Dante,” reach a worldwide audience, and thus introduce a new political model that differs from both the revolutionary and the reactionary interpretations. While exploring Labini’s and Walson’s versions, I will also juxtapose the dynamic exchange that occurred between Walson and one of his most outspoken detractors: the Italian diplomat Giulio Terzi. Finally, I shall assess these political expropriations and impropriations by proposing my own conclusion. Even though Labini and Walson successfully revived the Commedia in contemporary debates by stirring readers’ response to divisive issues pertaining to Italy’s Seconda Repubblica, they also construe the idea of Dante as the champion of democracy.
Synopsis (in Italian):
Anche se spesso viene catalogato con il marchio onnicomprensivo di ‘Rock demenziale’, il gruppo musicale italiano degli Squallor rappresenta uno dei fenomeni più incisivi di satira politica e sociale nell’Italia moderna. Ciò appare evidente se si esaminano i numerosi pezzi contenuti nei loro album, che presentano brillanti e corrosive parodie di noti partiti e politici, nonché di tendenze culturali e sociali dominanti. Se consideriamo inoltre il periodo in cui gli Squallor raggiunsero il massimo successo (verso la metà degli anni 80), essi possono anche rappresentare l’importante voce di dissenso che caratterizzò gli ultimi decenni della cosiddetta Prima Repubblica. In questo articolo esplorerò una selezione dei loro più importanti testi, con lo scopo di analizzare le dinamiche della loro particolarissima satira in relazione alle tendenze culturali, sociali e politiche allora in voga in Italia. Mi soffermerò inizialmente sulle varie allusioni politiche presenti in modo generico in pezzi come Alluvione, per poi passare all’analisi di pezzi che presentano una satira politica più esplicita contro noti partiti (come i Verdi) e politici dell’epoca, quali Gianni De Michelis (con Demiculis) e Umberto Bossi ( in Berta II). Gli Squallor hanno creato parodie di famose canzoni utilizzando il nonsense, un umorismo surreale ed iperbolico e spaziando tra sperimentazioni linguistiche ed un linguaggio osceno. In questo modo, sostengo che gli Squallor si sono dedicati alla ‘metasatira’, deridendo con successo l’industria musicale e radiotelevisiva italiana. Alla fine offrirò una riflessione sulla complessità della loro satira che anche se si è affermata come simbolo emblematico dell’anticonformismo, rimane nel contempo un fenomeno difficilmente catalogabile, perché in continua dissacrazione del canone e, in definitiva, anche di sè stesso.
povertà e della malinconia. Eppure, anche se il filone politico non è esplicitamente trattato da Cecco come lo è invece da poeti come Rustico Filippi (A voi che ve ne andaste per paura) o ancora più incisivamente da Pietro dei Faitinelli, è pur tuttavia presente in
modo velato in alcuni dei suoi sonetti. I sonetti che trattano il tema dell’esilio possono, infatti, essere letti non solo riferendosi a un topos letterario ben definito, ma soprattutto in chiave politica, perché l’esilio emerge dalla realtà storica di un autore, che la rievoca comunicando la propria esperienza drammatica personale.
In questo studio tratterò il tema della politica nella poesia di Cecco Angiolieri, accostando ai testi poetici la loro realtà storica coeva e utilizzando fonti di archivio che si riferiscono alla biografia del poeta e fonti statuarie pertinenti alla pratica poetica del vituperium nella Siena del Duecento e del Trecento. Con la mia ricerca spero di incoraggiare il lettore non solo ad esplorare in generale l’aspetto storico e culturale dei sonetti comico-realisti, ma anche a valutare in particolare la presenza del tema dell’esilio e della politica in uno dei più studiati autori comici medievali italiani.
Lo studio include anche nuovi ritrovamenti e revisioni biografiche e storiche inedite sulla vita di Cecco Angiolieri reperite dall'Archivio di Stato di Siena.
In this contribution, I offer some reflections on the important work of the scholar Franco Suitner who opened a new field that is still far from being fully explored. I also introduce an unpublished data found in the Historical Archive of Florence that sheds some light on the life of the renowned Italian medieval poet Rustico Filippo and in his own way would pay tribute to the historical and cultural research begun by the maestro Suitner. Finally, I propose what has already been partly advanced in other previous studies in which I continue to trace a new way to relate to the so-called comic-realistic texts that underline not only their stylistic aspect or their intertextuality with other texts but also their historical and cultural elements and impact. The main objective of my study is therefore to continue to explore and reflect upon the impact of medieval comic authors (such as Rustico Filippi, Cecco Angiolieri, Folgore da San Gimignano and Cenne della Chitarra) in relation their time within the political, cultural and social panorama of thirteenth and fourteenth centuries Italy.
In questo contributo offro alcune riflessioni sull’importante opera dello studioso Franco Suitner che ha aperto un nuovo campo che è ancora lontano dall’essere completamente esplorato. Introduce inoltre un dato inedito reperito danell’Archivio Storico di Firenze che getta un po’ di luce sulla vita ancora oscura del poeta Rustico Filippo e a suo modo vorrebbe rendere omaggio alla ricerca storica e culturale iniziata dal maestro Suitner. Infine, propone quanto già in parte avanzato in altri studi precedenti scritti e pubblicati del presente autore (Nicolino Applauso) in si continua a tracciare una nuova strada per rapportarci con i testi cosidetti giocosi e realistici che prenda atto non solamente dell’aspetto stilistico o di intertestualità con altri testi (all’interno e nei limiti di una tradizione puramente letteraria della poesia comica ), ma mostra l’impatto sia storico che culturale che i testi comici di Rustico (come anche quelli di Cecco Angiolieri, Folgore da San Gimignano e Cenne della Chitarra ) hanno avuto nel loro tempo e nel panorama politico, culturale e sociale dell'Italia medievale del Duecento e Trecento.
This contribution is based on the new Italian program launched in Fall 2018 at Morgan State University, one of the largest HBCU (Historically Black Colleges and Universities) in the United States. The program is of historical importance because the Italian program at MSU is currently the only Italian language course of studies that is offered in an HBCU across the U.S. (to my knowledge). I will reflect on the positive elements as well as the challenges I faced in introducing Italian to minority college students by emphasizing both the question of diversity and the reality of being “a minority” in Italian Studies.
The main positive component in teaching Italian to minority students is the creation of new trends that could revive and enrich a field that is currently stationary, and that often does not reflect the current changes in place in our modern society. New connections could be created between Italian and African-American culture, thus energizing Italian Studies as a more inclusive and global discipline. The main challenges in teaching Italian to a body comprised mainly of minority students is the limitation provided by the primary material of instruction that is currently available in the market. Textbooks of Italian language for English-speakers are often geared toward a less diversified representation of Italians, and scarcely represent the emerging population of young native Italian speakers who are not of European descent.
This contribution will conclude by offering some reflections about the significance of teaching Italian in an HBCU in relation to the current situation of decline in Italian Studies.
Traduzione in italiano:
La presente pubblicazione è stata pubblicata nel volume Diversity in Italian Studies, a cura di Anthony Tamburri e Siân Gibby. New York: Bordighera Press, 13-24. Se qualcuno desiderasse aggiungere un commento/una riflessione sul tema della diversità negli studi di italianistica, in particolare sulla necessità di aprire nuovi programmi di italianistica in altri Historically Black Colleges negli Stati Uniti.
Questo contributo si basa sul nuovo programma d'italiano lanciato nell'autunno 2018 presso la Morgan State University, uno dei più grandi HBCU (Historically Black Colleges and Universities) negli Stati Uniti. Il programma è di importanza storica perché è il programma di italiano alla MSU è l unico al momento che viene offerto in una HBCU negli Stati Uniti (che io sappia). il presente contrinuto offre qualche spunto sugli elementi positivi e sulle sfide che ho affrontato nell'introdurre l'italiano agli studenti universitari che appartengono a una minoranza etnica negli USA e sottolineando sia la questione della diversità che la realtà di essere "una minoranza" negli studi italiani.
La principale componente positiva nell'insegnamento dell'italiano agli studenti appartenenti a un gruppo di minoranza etnica è la creazione di nuove tendenze che potrebbero rilanciare e arricchire un campo attualmente fermo, e che spesso non riflette gli attuali cambiamenti in atto nella nostra società moderna. Si potrebbero creare nuove connessioni tra la cultura italiana e l'afroamericana, stimolando così gli Studi Italiani come disciplina più inclusiva e globale. Le principali sfide nell'insegnamento dell'italiano a un organismo composto principalmente da studenti di minoranza sono la limitazione fornita dal materiale primario di istruzione attualmente disponibile sul mercato. I libri di testo di lingua italiana per studenti madrelingua inglese sono spesso orientati verso una rappresentanza meno diversificata degli italiani, e rappresentano a malapena la popolazione emergente di giovani madrelingua italiani che non sono di origine europea.
Questo contributo si concluderà offrendo alcune riflessioni sul significato dell'insegnamento dell'italiano in una HBCU in relazione all'attuale situazione di declino degli studi italiani negli STati Uniti.
Questa entrata enciclopedica include nuovi dati biografici inediti recentemente scoperti e reperiti all'Archivio della Biblioteca di San Gimignano di Arezzo che mettono in luce l'aspetto politico e storico dell'autore.
Known as Folgore da San Gimignano, the poet and knight Iacobo Micheli was a contemporary of Dante Alighieri who lived in San Gimignano, a small hill town in the region of Tuscany. We currently possess a total of thirty-two sonnets attributed to him, twenty-nine of which are preserved in the codex Vaticano Barberino Latino 3953. He is mostly remembered for his "Corona dei mesi" [The Garland of the Months], a sequence of fourteen sonnets celebrating the military and courtly valor of his fellow knights who belonged to the powerful Tuscan Guelf League. This poetic composition is modeled upon the Provençal plazer, a traditionally rustic lyrical genre that celebrates the pleasures of life. Folgore is indeed renowned for having successfully adapted the Provençal genre to Italian lyric, and his work was prominent among his contemporaries. This is demonstrated by the existence of numerous copies of these sonnets throughout Italy as well as the popular comic parody written by the contemporary jester Cenne della Chitarra. In contrast to Folgore's pleasures, Cenne discloses a list of lamentations about annoying and unpleasant things. Furthermore, because Cenne hailed from the Ghibelline city of Arezzo, which fought against the Guelf city of San Gimignano in 1312, his parody can also be approached as a political satire.
Questa entrata enciclopedica include nuovi dati biografici recentemente scoperti e reperiti all'Archivio Capitolare di Arezzo che mettono in luce l'aspetto politico e storico della sua parodia ai sonetti dei mesi di Folgore da San Gimignano.
Cenne lived during Dante’s time in Arezzo, Italy, and was a jester, poet, and musician as implied by his nickname “della chitarra”[of the guitar] by which he is remembered alongside his first name, Cenne (an abbreviated form of Bencivenne), in manuscripts and notarial records. The same association between jesters and musical instruments is seen in other contemporary Italian medieval poets, such as Albertuccio della Viola [Albertus of the Viola] or Francesco degli Organi [Francis of the Organs], who are similarly named. Cenne is known for his thirteen-sonnet comic parody of Folgore da San Gimignano’s Corona dei mesi [Garland of the Months], which is his only extant poem. Contrary to Folgore’s positive descriptions of noblemen and knightly leisure, Cenne provides the opposite picture through a series of sonnets that hyperbolically portray the immoral and deprived life of peasants and impoverished people. Furthermore, Cenne’s sonnets follow the same style (in its meters and rhymes) as Folgore’s and comically overturn the same themes by rendering them overtly negative. While Folgore is often celebrated for having successfully adapted the Provençal plazer genre (celebration of pleasurable activities and ideals) to Italian lyrics, Cenne is also accredited for divulging the complementary Provençal enueg genre (lamentation of annoying and unpleasant things) in medieval Italy.
Not much is known about Cenne’s life. Most likely born around 1280, he lived in Arezzo as confirmed by the only four documents that mention his name. The first mentions him as still living in 1321. One year later, on September 22, 1322, he was a witness for the purchase of a castle in Poggi, near Bucine in Valdambra (not far from Arezzo). These two data show that by this time his jester vocation was already established among his contemporaries, because he is remembered simply by his artistic appellation “Cenne della chiatarra [sic]” without any family name or social or geographical denomination. He died in 1334, as attested by the fact that one of his sons, the Franciscan friar Paolo, had to renounce his inheritance in accordance with the restrictions set by this religious order. In this same 1334 document, we also learn that the poet was married and had four sons: the said Paolo, Angelo, Rigoni, and Pietro. The last document that survives refers to the year 1336, two years after the poet’s death, and suggests that he was neither poor nor rich, since he owned a house in Arezzo.
Il presente contributo funge da approfondimento a questo fenomeno con particolare attenzione alla ricezione politica di Dante in tempi recenti, dal 2013 al 2019. Nella prima parte di questo intervento, ci soffermeremo inizialmente sull’anonimo «Canto 33-bis» in relazione al movimento No TAV con particolare enfasi sul legame tra Dante e la politica in Italia. Nel ricreare un inedito canto dell’Inferno, Filippo Mollea ha lanciato una mobilitazione contro il consumismo e lo smisurato sviluppo industriale che ha trovato felici espressioni tramite spettacoli teatrali e letture pubbliche ad opera di militanti del movimento No TAV, come Silvano Piccardi, Davide Sormani e Francesca Giorgi. Queste manifestazioni hanno avuto un largo seguito di pubblico tra gli ambientalisti e gli attivisti localizzabili in varie città italiane (da Milano a Torino). Nella seconda parte dell’intervento ci soffermeremo su un ambito ancora più ampio, riflettendo su come queste ricezioni politiche di Dante abbiano trovato seguito sia in Europa che nel mondo. Più specificatamente tratteremo le tendenze più recenti di utilizzare l’opera di Dante in ambito di denuncia per contrastare il fenomeno politico del Populismo sia in Italia (con il Dante antipopulista opposto a Matteo Salvini proposto da Roberto Saviano ed Emilio Pasquini) che in Europa e nel mondo (con editoriali o vignette satiriche che rievocano l’Inferno di Dante come commentario contro il Presidente Donald Trump). Alla fine cercheremo di coniugare queste nuove tendenze prendendo atto del fatto che non sempre giova introdurre rettifiche storiche o critiche. Eviteremo quindi un giudizio denigratorio che spesso ricorre in ambito accademico (dove termini come “strumentalizzazione” e “monumentalizzazione” vengono spesso utilizzati per liquidare queste nuove realtà di appropriazioni dantesche). In conclusione, questo studio dimostra come Dante assume un valore pratico all’interno della realtà politica del nostro tempo. Un valore che merita di essere più approfondito che giudicato.
I will evaluate the outcome of the election and project possible scenarios from the results. Questions that will be presented and discussed include the following: Can Italy expect a big surprise as the U.S. experienced with the presidential election? If so, how would populism evolve differently in Italy? According to the results of this election, is Italy leaning now toward the right, center, left, or none of the above? What would be the possible development of the new government? I will carefully evaluate these and more pressing questions by drawing my own conclusions on populism as the new political phenomenon of our contemporary times according to the election results.
I will start by presenting a Skype assignment implemented in my beginning course (i.e., ITAL102) at Loyola University Maryland and Intermediate class (ITAL231) at James Madison University. Through the Virtual Language Exchange, students had to engage in a live conversation with students from Italy via Skype and report their experience to the class, and further expand a culture topic of their choice that emerged from the conversations.
I will conclude by showing a series of Twitter assignments for students enrolled in my intermediate Italian course (ITAL 103) at Loyola University. These Twitters involved the following:
1. Twitter 1: Comment on the assigned easy reader Linea A, by briefly expressing their likes or dislikes, feedback on the conclusion, as well as personal ideas about the cultural content encountered in the story (Rome and its monuments).
2. Twitter 2: Express their personal opinion about positive and negative aspects of their own university by using superlative adjectives, as well as pictures of their favorite sport/activity and by addressing other students’ Twitters.
3. Twitter 3: Write to a famous person asking him/her a question. In this assignment, I provided the famous person (i.e., Pope Francis) to whom students sent a question.
By using social media generally associated with their every-day interactions, students were able to transfer their learning experience of Italian outside the classroom in a familiar social space. Furthermore, by engaging in improvised conversations and interaction, millennials utilize creativity and empathy in human relations that have been both assessed as lacking in comparison to the previous generation (Howe & Strauss, 2000; Twenge, 2012).
In this paper, I shall introduce and discuss these important poems and examine the role that music played in relation to the Italian literature of the Origini. In doing so I shall assess the practical application of the terms canzone, contrasto, and sonetto in connection to musical performance, and employ data from the historical record that documents the public performance of poetry through singing and music. I shall then conclude by suggesting that “Quando eu stava in le tu’ cathene” and “O bella bella, o bella,” are exemplary texts that could contribute to open the discussion about the interaction between vernacular poetry and music, as well as greater issues related to Italian literary history. Overall, the poems unquestionably raise doubts about long-established convictions, and propose that canzoni were likely sang and performed publicly and that we could trace a poetic tradition prior to the Scuola sicliana.