
Maria Giorgi
Maria Giorgi is Adjunct Professor at the Brera the Academy of Fine Arts Milan Italy, graduation class code LMR/02 Single Cycle Degree Programme lasts for five years in Conservation and Restoration of Cultural Heritage.Has been working in textile restoration since the late nineteen eighties. She studied in Italy, specializing abroad with various courses including Internship at the Department of Textile Conservation in the Victoria and Albert Museum of London, the course “Textile Conservation Science”, Budapest, organized by the University of London, Institute of Archaeology, Summer School and the National Centre of Museums, Hungary, and the technical textile course of the Centre International d’Etude des Textiles Anciens in Lyon.She has been working for many years as restorer/consultant with her own firm on various public textile collections, for superintendants and museums, including the collection of the National Museum of Oriental Art in Rome, the Museum of Palazzo Venezia in Rome and part of the tapestry collection of the Quirinale, the seat of the Italian government, in Rome. She collaborates with the scientific laboratory of the Opificio delle Pietre Dure in Florence and other international research institutes. She has taught university and postgraduate courses. She has published articles and presented papers on important textile works at many ICOM conferences, including the Opus Anglicanum cope of Pius II in ICOM 12th Triennial Meeting, Lyon, the chasuble discovered in Sulmona Cathedral in ICOM-CC Interim Meeting, Palermo, the cowl of St. Francis of Assisi in ICOM-CC 11th Triennial Meeting, Edinburgh, the restoration of the Vanzi chasuble from Orvieto Cathedral in ICOM-CC 10th Triennial Meeting, Washington, and the restoration of five gauzes from the National Museum of Oriental Art in Palazzo Brancaccio, Rome, in SFT Jubilee Conference, Stockholm, organized by the Swedish Association for Textile Conservation, Stockholm 1997. “Strozzi Sacrati Palace in Florence, a Museum in itself, Tapestries and Wall Paper Conservation Treatment” in Interim-meeting of five ICOM-CC working groups, Rome 2010, on the theme, Multidisciplinary Conservation: a holistic view for historic interiors, organized by International Council of Museum conservation working groups.Currently she is Adjunct Professor at the Academy of Fine Arts Brera in “Theory and technique of textile materials”, Master Degree in Conservation and Restoration of Art, Milan Italy, and Inviting Professor in “Cleaning methods in the restoration of antique textiles” Master Degree in Methods, materials and technologies for cultural heritage, University of Roma Tre, Directors, Prof. Ulderico Santamaria director of the scientific laboratories of the Vatican museums.She is consultant responsible for the requalification, conservation and restoration project of the relics of St. Francis and St. Clare in the crypt of the proto-monastery of St. Clare, Assisi. Hired by the Proto-Monastero di Santa Chiara, Assisi.She is consultant responsible for the technical-scientific aspects of preventive conservation in permanent and temporary exhibitions of ancient modern and contemporary art in Italy for the insurance company AXA-Art Italian Agency, Milan.
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Papers by Maria Giorgi
- 191 -
IL RESTAURO DEI PARATI DECORATIVI IN TESSUTO E CARTA NEL
PALAZZO GUADAGNI STROZZI DI FIRENZE
Paolo Crisostomi* Maria Giorgi** Graziella Palei*** Massimiliano Pandolfi ****
*Paolo Crisostomi, Restauratore, Direttore Tecnico, Società Studio P. Crisostomi S.R.L. Via del Boschetto 60,
00184 Roma
**Maria Giorgi restauratrice e consulente per la conservazione, libero professionista, Piazza Marconi 13 – 53018
Sovicille – Siena 0577 314173, [email protected]
***Graziella Palei, restauratrice, Via B. Peruzzi 63/5 – 53100 Siena 0577 45665, [email protected]
****Massimiliano Pandolfi, Restauratore Direttore Tecnico, Società Il Laboratorio S.R.L. Viale B. Segni 7 -
50132 Firenze, 055 6800115, [email protected]
Introduzione
I parati in oggetto si collocano all’interno dello splendido palazzo Sacrati Guadagni Strozzi in Piazza Duomo a
Firenze. Fu costruito sulle antiche case dei Bischeri, famiglia nota tra Due e Trecento per aver negato l’esproprio
delle proprie case in favore della costruzione della cattedrale, l'edificio passò successivamente ad un ramo della
famiglia Guadagni. I lavori di modifica al palazzo iniziarono nel 1604 ed andarono avanti a più riprese. Verso il
1640 altre case su “via Buia” vennero abbattute per fare spazio al palazzo, che così raggiunse su piazza Duomo
un'estensione fino all'angolo. Nella seconda metà del Settecento furono realizzati gli abbellimenti del piano
nobile. Tra il 1812 ed 1815 fu decorato in stile neoclassico dai migliori pittori locali. Attualmente l’edificio
acquistato dalla Regione Toscana è in corso di adeguamento e restauro per ospitare gli uffici della Presidenza
della Giunta regionale.
I manufatti tessili e cartacei in oggetto si trovano tutti al secondo piano, rispettivamente nelle stanze 3-4-5-5a- 7-
8, ad eccezione del parato dell’alcova, stanza 21 e 21a, che è situata al piano primo.
Le tappezzerie ed i tendaggi sono in tessuto in seta o seta/lino, databili tra il XIX e XX secolo. Durante lo
smontaggio dalla collocazione originale, avvenuta nel 2001, ogni elemento era stato documentato, staccato dalle
pareti, numerato, immagazzinato e conservato nei depositi della Regione Toscana. L’intervento di restauro è
avvenuto in tre distinti lotti tra il 2006 ed il 2008. Il loro stato di conservazione si presentava molto
diversificato, tutti erano interessati da sporco superficiale ma soprattutto da sporco grasso con relativo
annerimento che si intensificava nelle vicinanze di termosifoni. La quasi totalità dei tessuti, ad eccezione di
quello proveniente dell’alcova, presentava un degrado visibile accentuato con lacerazioni e mancanze totali,
queste comunque variavano da stanza a stanza a causa della qualità e resistenza del tessuto originale impiegato e
della loro collocazione, se in stanze più o meno utilizzate ed illuminate dalla luce solare.
Il progetto di intervento ha per prima cosa posto il principio del recupero e ripristino delle tappezzerie a
testimonianza della storia del Palazzo ad eccezione della stanza 4, particolarmente lacerata, dove è stato deciso
di sostituirla con tessuto nuovo. Il restauro ha posto il problema non solo del recupero di un manufatto di grandi
dimensioni particolarmente fragile e spesso molto degradato ma anche della sua ricollocazione a parete a causa
delle trazioni meccaniche a cui deve essere di nuovo sottoposto. Le scelte metodologiche di intervento sono
state diversificate sia nell’operazione di pulitura che di consolidamento Il materiale impiegato ed il metodo
seguito hanno tenuto in considerazione sia lo stato di conservazione che le caratteristiche tecniche dei singoli
manufatti, non dimenticando il recupero dell’integrità dell’oggetto sia dal punto di vista estetico che funzionale
un patrimonio di eccezionale valore. Situato nei locali della cripta e della sagrestia dell'Oratorio di San
Sebastiano in Vallepiatta, qui sono raccolte tutte le testimonianze civili, religiose e paliesche della Contrada.
Questi luoghi, sono vissuti tutto l’anno dalla popolazione e sono sede di tutte le attività sociali che riguardano i
contradaioli, rappresentano pertanto l’identità stessa dei senesi e la loro tutela e conservazione è una questione
vitale. In questi ultimi anni Siena è stata al centro di oscure vicende, la città ha attraversato una profonda crisi
finanziaria ed istituzionale, che ha fra l’altro prodotto la scomparsa dei contributi della Fondazione MPS e la
drastica riduzione di quelli della Banca MPS, attraverso cui le Contrade e la città in genere, potevano far fronte
alle proprie esigenze. La contrada della Selva, come altre consorelle, ha cercato quindi di ritrovare nelle proprie
radici storiche e solidaristiche la forza per la realizzazione di una serie di progetti indipendenti ma fra loro
strettamente correlati: culminati il 19 aprile 2013 con l’inaugurazione delle opere di risanamento ambientale e i
nuovi arredi dei Musei di Chiesa e di Contrada. Un progetto da noi definito di Arte Sociale, così diverso dai
grandi progetti del passato, diverso per la cifra stanziata ma anche perché concepito e realizzato lontano dai
riflettori, tutto interno alla società civile attraverso cui e per cui la contrada, anche con il suo patrimonio storico
artistico, esiste da sempre. Nel 2011 la Dirigenza ha chiamato alcuni selvaioli alla costituzione di commissioni
che hanno lavorato orizzontalmente in modo dialogico, in risposta alla grave crisi che la città attraversava, come
fonte di risorsa umana al di là di quelle che potevano essere le solite risorse economiche.
La una nuova commissione, incaricata di occuparsi della Chiesa e del, comprendeva sia contradaioli competenti
in specifici campi storico artistici sia semplici appassionati e si è avvalsa della concreta collaborazione
dell'Archivio e dell'Economato della contrada stessa. Per prima cosa è stata presa visione dell'insieme dei beni
mobili e immobili e del loro stato di conservazione, individuando i lavori e gli interventi ritenuti necessari:
L’ostacolo più grande non era solo il reperimento delle risorse economiche necessarie, si trattava anche di
stabilire un linguaggio comune che ci permettesse di mettere in campo le nostre diverse idee, competenze,
conoscenze ed anche soluzioni. Si sono allora stabilite le priorità scartando e rimandando le opere più costose, se
pur necessarie, ed individuando gli interventi che potevano essere fatti a basso costo ed in parte gratuitamente.
Nella primavera del 2012, il Magistrato delle Contrade ha reso accessibili dei fondi per € 50,000.00, messi a
disposizione l’anno precedente dalla Banca Monte dei Paschi di Siena per finanziare progetti organici di
recupero e conservazione degli immobili e dei beni culturali, delle Contrade. La cifra risultava esigua rispetto
alla mole di interventi da fare ma, sulla base del lavoro già fatto non fu difficile indicare una serie di lavori
prioritari realizzabili con l'importo disponibile. Gli interventi scelti sono stati: l'abbattimento dell'umidità nei
muri del Museo di Contrada con la tecnologia innovativa "Biodry"; la realizzazione di alcuni nuovi espositori
museali e adeguamento e restauro degli esistenti; la manutenzione degli infissi in ferro e vetro del Museo; le
riprese di intonaci e tinteggiature; il restauro di una montura dei primi del ‘900 e la manutenzione del patrimonio
tessile; la messa a norma degli impianti d’allarme. La modalità di lavoro applicata in questo specifico progetto e
le soluzioni operative, sono state messe a disposizione di tutte le contrade consorelle che hanno partecipato
all’inaugurazione dei locali, ed hanno fornito un valido modello operativo per il futuro.
- 191 -
IL RESTAURO DEI PARATI DECORATIVI IN TESSUTO E CARTA NEL
PALAZZO GUADAGNI STROZZI DI FIRENZE
Paolo Crisostomi* Maria Giorgi** Graziella Palei*** Massimiliano Pandolfi ****
*Paolo Crisostomi, Restauratore, Direttore Tecnico, Società Studio P. Crisostomi S.R.L. Via del Boschetto 60,
00184 Roma
**Maria Giorgi restauratrice e consulente per la conservazione, libero professionista, Piazza Marconi 13 – 53018
Sovicille – Siena 0577 314173, [email protected]
***Graziella Palei, restauratrice, Via B. Peruzzi 63/5 – 53100 Siena 0577 45665, [email protected]
****Massimiliano Pandolfi, Restauratore Direttore Tecnico, Società Il Laboratorio S.R.L. Viale B. Segni 7 -
50132 Firenze, 055 6800115, [email protected]
Introduzione
I parati in oggetto si collocano all’interno dello splendido palazzo Sacrati Guadagni Strozzi in Piazza Duomo a
Firenze. Fu costruito sulle antiche case dei Bischeri, famiglia nota tra Due e Trecento per aver negato l’esproprio
delle proprie case in favore della costruzione della cattedrale, l'edificio passò successivamente ad un ramo della
famiglia Guadagni. I lavori di modifica al palazzo iniziarono nel 1604 ed andarono avanti a più riprese. Verso il
1640 altre case su “via Buia” vennero abbattute per fare spazio al palazzo, che così raggiunse su piazza Duomo
un'estensione fino all'angolo. Nella seconda metà del Settecento furono realizzati gli abbellimenti del piano
nobile. Tra il 1812 ed 1815 fu decorato in stile neoclassico dai migliori pittori locali. Attualmente l’edificio
acquistato dalla Regione Toscana è in corso di adeguamento e restauro per ospitare gli uffici della Presidenza
della Giunta regionale.
I manufatti tessili e cartacei in oggetto si trovano tutti al secondo piano, rispettivamente nelle stanze 3-4-5-5a- 7-
8, ad eccezione del parato dell’alcova, stanza 21 e 21a, che è situata al piano primo.
Le tappezzerie ed i tendaggi sono in tessuto in seta o seta/lino, databili tra il XIX e XX secolo. Durante lo
smontaggio dalla collocazione originale, avvenuta nel 2001, ogni elemento era stato documentato, staccato dalle
pareti, numerato, immagazzinato e conservato nei depositi della Regione Toscana. L’intervento di restauro è
avvenuto in tre distinti lotti tra il 2006 ed il 2008. Il loro stato di conservazione si presentava molto
diversificato, tutti erano interessati da sporco superficiale ma soprattutto da sporco grasso con relativo
annerimento che si intensificava nelle vicinanze di termosifoni. La quasi totalità dei tessuti, ad eccezione di
quello proveniente dell’alcova, presentava un degrado visibile accentuato con lacerazioni e mancanze totali,
queste comunque variavano da stanza a stanza a causa della qualità e resistenza del tessuto originale impiegato e
della loro collocazione, se in stanze più o meno utilizzate ed illuminate dalla luce solare.
Il progetto di intervento ha per prima cosa posto il principio del recupero e ripristino delle tappezzerie a
testimonianza della storia del Palazzo ad eccezione della stanza 4, particolarmente lacerata, dove è stato deciso
di sostituirla con tessuto nuovo. Il restauro ha posto il problema non solo del recupero di un manufatto di grandi
dimensioni particolarmente fragile e spesso molto degradato ma anche della sua ricollocazione a parete a causa
delle trazioni meccaniche a cui deve essere di nuovo sottoposto. Le scelte metodologiche di intervento sono
state diversificate sia nell’operazione di pulitura che di consolidamento Il materiale impiegato ed il metodo
seguito hanno tenuto in considerazione sia lo stato di conservazione che le caratteristiche tecniche dei singoli
manufatti, non dimenticando il recupero dell’integrità dell’oggetto sia dal punto di vista estetico che funzionale
un patrimonio di eccezionale valore. Situato nei locali della cripta e della sagrestia dell'Oratorio di San
Sebastiano in Vallepiatta, qui sono raccolte tutte le testimonianze civili, religiose e paliesche della Contrada.
Questi luoghi, sono vissuti tutto l’anno dalla popolazione e sono sede di tutte le attività sociali che riguardano i
contradaioli, rappresentano pertanto l’identità stessa dei senesi e la loro tutela e conservazione è una questione
vitale. In questi ultimi anni Siena è stata al centro di oscure vicende, la città ha attraversato una profonda crisi
finanziaria ed istituzionale, che ha fra l’altro prodotto la scomparsa dei contributi della Fondazione MPS e la
drastica riduzione di quelli della Banca MPS, attraverso cui le Contrade e la città in genere, potevano far fronte
alle proprie esigenze. La contrada della Selva, come altre consorelle, ha cercato quindi di ritrovare nelle proprie
radici storiche e solidaristiche la forza per la realizzazione di una serie di progetti indipendenti ma fra loro
strettamente correlati: culminati il 19 aprile 2013 con l’inaugurazione delle opere di risanamento ambientale e i
nuovi arredi dei Musei di Chiesa e di Contrada. Un progetto da noi definito di Arte Sociale, così diverso dai
grandi progetti del passato, diverso per la cifra stanziata ma anche perché concepito e realizzato lontano dai
riflettori, tutto interno alla società civile attraverso cui e per cui la contrada, anche con il suo patrimonio storico
artistico, esiste da sempre. Nel 2011 la Dirigenza ha chiamato alcuni selvaioli alla costituzione di commissioni
che hanno lavorato orizzontalmente in modo dialogico, in risposta alla grave crisi che la città attraversava, come
fonte di risorsa umana al di là di quelle che potevano essere le solite risorse economiche.
La una nuova commissione, incaricata di occuparsi della Chiesa e del, comprendeva sia contradaioli competenti
in specifici campi storico artistici sia semplici appassionati e si è avvalsa della concreta collaborazione
dell'Archivio e dell'Economato della contrada stessa. Per prima cosa è stata presa visione dell'insieme dei beni
mobili e immobili e del loro stato di conservazione, individuando i lavori e gli interventi ritenuti necessari:
L’ostacolo più grande non era solo il reperimento delle risorse economiche necessarie, si trattava anche di
stabilire un linguaggio comune che ci permettesse di mettere in campo le nostre diverse idee, competenze,
conoscenze ed anche soluzioni. Si sono allora stabilite le priorità scartando e rimandando le opere più costose, se
pur necessarie, ed individuando gli interventi che potevano essere fatti a basso costo ed in parte gratuitamente.
Nella primavera del 2012, il Magistrato delle Contrade ha reso accessibili dei fondi per € 50,000.00, messi a
disposizione l’anno precedente dalla Banca Monte dei Paschi di Siena per finanziare progetti organici di
recupero e conservazione degli immobili e dei beni culturali, delle Contrade. La cifra risultava esigua rispetto
alla mole di interventi da fare ma, sulla base del lavoro già fatto non fu difficile indicare una serie di lavori
prioritari realizzabili con l'importo disponibile. Gli interventi scelti sono stati: l'abbattimento dell'umidità nei
muri del Museo di Contrada con la tecnologia innovativa "Biodry"; la realizzazione di alcuni nuovi espositori
museali e adeguamento e restauro degli esistenti; la manutenzione degli infissi in ferro e vetro del Museo; le
riprese di intonaci e tinteggiature; il restauro di una montura dei primi del ‘900 e la manutenzione del patrimonio
tessile; la messa a norma degli impianti d’allarme. La modalità di lavoro applicata in questo specifico progetto e
le soluzioni operative, sono state messe a disposizione di tutte le contrade consorelle che hanno partecipato
all’inaugurazione dei locali, ed hanno fornito un valido modello operativo per il futuro.