La new way delle star è investire i lauti guadagni un nuove produzioni, fiutare l’affare, lo script da sballo, mettersi in gioco. Il rischio è l’isolamento. Brad Pitt ha prodotto l’ultimo film di Jim Jarmusch, I morti non muoiono, puro cinema indipendente, e altri ne produrrà. Ma il progetto a cui tiene più di tutti è il nuovo Ad Astra, il film di James Gray che uscirà negli Stati Uniti il 20 settembre le cui prime immagini circolano in Rete. (altro…)
MARILYN / su Facebook
Tag "ryan gosling"
First Man – Il primo uomo di Damien Chazelle (durata 141’) con Ryan Gosling, Claire Foy, Jason Clarke, Kyle Chandler, Corey Stoll, Patrick Fugit, Christopher Abbott, Ciarán Hinds
Una delle domande ricorrenti per la generazione over cinquanta è: dov’eri la notte dello sbarco sulla Luna, il 20 luglio 1969, quando il primo uomo mise la sua impronta nel Mare della Tranquillità, piantò la bandiera americana e mise un circolino rosso sul libro della Storia? Quell’uomo, il pioniere lanciato tra le stelle, oltre l’orbita terrestre, dai cervelloni della Nasa a bordo dell’Apollo 11 era Neil Armstrong, ingegnere, pilota di navicelle spaziali, scorza durissima, una vita in equilibrio distrutta dalla perdita prematura della figlia, un totem per i colleghi, con una compagna accanto, Janet, degna di un grande uomo. (altro…)
È ancora una lotta tra uomini e fato, tra destino e umane paure ancestrali. Nel Blade Runner 2049 di Denis Villeneuve non c’è soltanto il sequel del capolavoro di Ridley Scott ma una rilettura futurista dell’Edipo Re di Sofocle. Sì, perché 2500 anni dopo Sofocle, resta attuale il tema del libero arbitrio: allora tra esseri del 500 avanti Cristo che esplorano la loro umanità e nel 2049 tra replicanti che si scoprono molto più profondamente umani di quanto si possa immaginare. (altro…)
Blade Runner 2049 di Denis Villeneuve con Harrison Ford, Ryan Gosling, Jared Leto, Ana de Armas, Robin Wright, Mackenzie Davis, Dave Bautista, Barkhad Abdi
Diciamolo subito: Blade Runner 2049 funziona e, soprattutto, regge il confronto con l’indimenticabile film di Ridley Scott del 1982 che ha segnato almeno due generazioni di visual artist. Regge perché è un’altra cosa, diversa, lontana da tutto, dai testi di Philip K. Dick all’origine della saga, dalle piogge acide sui balconi di LA e dalle musiche di Vangelis. Più avanti, più crudele. Pessimista, stordente, meravigliosamente imperfetto. Regge perché parte come un sequel, trent’anni dopo, ha uno sviluppo da noir millenarista e finisce come una parabola moraleggiante. Un elogio della memoria che rende umani, e fa impazzire, e fa piangere. (altro…)
King Arthur – Il potere della spada di Guy Ritchie, con Charlie Hunnam, Jude Law, Katie McGrath, Annabelle Wallis, Eric Bana, Aidan Gillen, Djimon Hounsou, Astrid Berges-Frisbey
Cinema dell’eccesso pum pum, della sovrabbondanza, dell’accerchiamento. Segni, simboli. Le acrobazie del Male, la paura dell’ignoto, il tamponamento del Bene. Il tentativo di Guy Ritchie di aggiornare con King Arthur – Il potere della spada la fiaba di Re Artù e dei cavalieri della Tavola rotonda è coperto, e nascosto, da un ampio lenzuolo digitale, da una verve fantasy a cui non corrispondono tuttavia veri scatti ideali. (altro…)
Moonlight di Barry Jenkins, con Alex R. Hibbert, Ashton Sanders, Trevante Rhodes, Mahershala Ali, Neomie Harris, Janelle Monae, Andre Holland, Jharrel Jerome
## Oscar per il miglior film dell’anno
Chiron, detto Piccolo, è prima un bambino e poi un ragazzo appartato e vive un’infanzia difficile, stretto all’angolo dal bullismo, dalla solitudine, dall’omosessualità. Un tipo speciale. E’ sensibile, alternativo, incompatibile con il machismo di quartiere che gli stringe la gola: le parolacce, la violenza, le vite sbagliate, gli equilibri perduti. Chiron sa che il colore della pelle può essere un ostacolo, ma anche che verrà il giorno del riscatto e per questo tiene a bada le lacrime. Incassa, cerca rifugio tra le braccia della madre, fugge via dalle risse di compagni, aspetta l’incontro che gli cambierà l’esistenza.
(Guarda la gallery di Paola Caruso per corriere.it sulle mise più splendenti del red carpet) (altro…)

Il viaggio di Fanny di Lola Doillon, con Léonie Souchaud, Fantine Harduin, Juliane Lepoureau, Ryan Brodie, Anais Meiringer, Lou Lambrecht, Cécile de France, Stéphane De Groodt
Il rapporto con la violenza: a cui ci si può abituare, che si può tenere accanto e si può persino addomesticare, come si fa con le belve. Reagire alla ferocia della guerra, alla violenza trasformata in ragion di Stato, sopravvivere al disastro con l’insostenibile delicatezza che nasce dalla disperazione. Sorvolando gli eventi alla Benigni, usando un surplus di sensibilità, Lola Doillon cavalca la sceneggiatura di Anne Peyrègne per raccontare la storia (vera) di Fanny, 13 anni, nella Francia del 1943 occupata dalle SS di Hitler. Per difenderla dalla furia nazista, Fanny fu mandata dai genitori, insieme alle sorelline, 6 e 8 anni, in un orfanotrofio per ebrei nel Nord Italia. Quando la persecuzione divenne forsennata, i bambini dell’istituto furono costretti a migrare oltre la frontiera svizzera. (altro…)

Nella notte dei Golden Globe Awards (assegnati da una giuria di giornalisti della stampa estera iscritti all’HFPA-Hollywood Foreign Press Association), il buzz del totoglobe alza il volume, e La La Land di Damien Chazelle, e i suoi protagonisti Emma Stone e Ryan Gosling, sembrano essere la costellazione giusta, a un passo da una pioggia di premi. Sul piatto, ben 7 nomination. Sebbene le quotazioni del musical di Chazelle siano alte, potrebbe tuttavia non mancare il colpo di scena. Moonlight di Barry Jenkins, con 6 nomination saprà dire la sua, e in scia a La La Land, potrebbero affacciarsi Sing Street di John Carney o Florence, di Stephen Frears, ma i bookie non sembrano affatto preoccupati. (altro…)

Nel cielo della città canadese brilla una lucky star per chi si aggiudica il prestigioso People’s Choice Award, Premio del Pubblico. Il TIFF, Toronto International Film Festival consegna infatti un premio decisamente speciale, per via di una leggenda legata alla manifestazione, che negli anni ha trovato conferma in riscontri concreti: chi vince ha buone possibilità di ottenere poi riconoscimenti nelle categorie più importanti al Dolby Theatre di Los Angeles, nella notte più importante per il pianeta cinema, quella degli Academy Awards. In genere le leggende sono un misto di suggestioni che affascinano e conquistano, in questo caso, però, dati alla mano, ecco alcuni esempi. (altro…)

Warcraft – L’inizio di Duncan Jones, con Travis Fimmel, Paula Patgton, Ben Foster, Dominic Cooper, Toby Kebbell, Ben Schnetzer, Robert Kazinsky, Daniel Wu
Il valore del fantasy da battaglia, quello che gioca tutte le sue carte sugli scontri campali e i duelli muscolo contro muscolo, si misura al tintinnare delle armi. L’ampiezza degli orizzonti e delle ambizioni, gli ideali contrapposti, la lotta per il potere e la difesa della propria identità, contro la sopraffazione, i soprusi e i cattivi maestri. Qui sta il punto, dal Signore degli anelli al Trono di spade. E allora ecco, ancora una volta, due civiltà a confronto, nate negli algoritmi di un videogame miliardario: uomini, orchi, grifoni, lupi e lupastri, burattini hi tech, stregoni e altre spaventose creature. Con Warcraft – L’inizio si apre una saga, parte un franchise di genere che individua la sua chiave stilistica nella malinconia dei personaggi, tutti in cerca di un centro di gravità permanente in questa immaginifica vitaccia. (altro…)