di Paolo Ottolina - @pottolina

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Il Galaxy S4 di Samsung sarà lanciato ufficialmente in Italia il 27 aprile a un prezzo di listino di 699 euro. Lo stiamo usando in anteprima da alcuni giorni e, vista l’indubbia attesa per lo smartphone, iniziamo ad anticipare alcune valutazioni. La maggior parte le trovate nel nostro video:

Perché non proponiamo subito una recensione completa? Perché ci serve più tempo per valutare alcuni aspetti chiave dell’S4. Autonomia in testa, un fattore sicuramente non secondario. Quindi vi diamo appuntamento a fra qualche giorno. Il tempo di eleggere un presidente della Repubblica e di spippolare al meglio questo nuovo Galaxy. 

Se avete dubbi, perplessità o curiosità sull’S4 potete inserirle nei commenti a questo post e cercherò di dare risposte nel test approfondito.

A questo link trovate le considerazioni fatte dopo il lancio di New York.

Qui trovate invece una scheda del Galaxy S4 con tutte le specifiche tecniche.

 

 

E allora, Galaxy S III… è wow o non-wow? Insomma l’attesa della rete per il nuovo smartphone di punta di Samsung era giustificata o no?

Dopo averci giocato una ventina di minuti abbondanti a Londra (la cronaca dell’evento di lancio), le sensazioni sono contrastanti.

Design piuttosto ordinario, forse troppo per un top di gamma. Gli elementi caratterizzanti sono di fatto pressoché assenti, il risultato è un look un po’ anonimo. Per lo meno a display spento: quanto si accende il Super Amoled HD da 4.8 pollici l’effetto cambia. Notevolissimo lo schermo. I più coraggiosi speravano in uno schermo edge-to-edge, senza bordi. Così non è anche se il Galaxy S III è meno ingombrante di quanto si potrebbe pensare ed è leggero in mano (133 grammi).

Meglio in bianco, ma il blu non è male (meno peggio di quanto temessi). Coraggiosa comunque la scelta di rinunciare al nero, che vende sempre moltissimo. Se il look è ordinario non è che i materiali usati lo riscattino particolarmente: più che “ceramica” (come da rumor) siamo di fronte, più o meno, alle solite plastiche Samsung anche se con trattamento particolare (“hyperglazed”). Ottime per alleggerire la scocca, meno per regalare quell’effetto “lusso” che ci si attenderebbe da un telefono che andrà sopra i 600 euro (mia ipotesi: i 699 euro rumoreggiati potrebbero essere fondati, manager Samsung Italia ci hanno escluso in maniera categorica i 599 euro visti su Amazon). C’è la microSd che servirà a espandere i 16/32 GB di memoria interna (il modello da 64 GB non dovrebbe arrivare in Italia). La sim diventa una micro Sim.

Ecco qui sotto la nostra prova “primo contatto” (hands-on), con una panoramica del design, del software e di alcune funzioni innovative introdotte da Samsung:

La cosa ottima è la fluidità del sistema: Android 4.04 gira in maniera inappuntabile. A occhio mi è sembrato il miglior Android “stock” mai provato. Anche il lavoro sull’interfaccia Touchwiz sembra ben riuscito (se la Touchwiz non vi piace ovviamente potrete intervenire e sostituirla). Il processore quad core Exynos made in Samsung ha moltissima potenza: guardate il benchmark nel nostro video, siamo davvero ai vertici tra gli smartphone.

>>> FOTOGALLERY –  Tutte le immagini del Samsung Galaxy S III

Alcune delle funzioni innovative sono interessanti: Pop-Up Play impressiona. Si tratta della possibilità di lanciare un video e poi, senza interrompere la riproduzione, di “portarselo in giro” per le varie schermate desktop di Android o di altre applicazioni (tipo il browser), tipo “picture-in-picture”. Dimostrazione di potenza in multitasking.

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20.56 Video finale, si chiude qui. Bella bestia, come atteso, ma molta enfasi sulle funzioni “smart”. Design a pelle ordinario, ma va toccato con mano per capire i materiali che dovrebbero essere innovativi e piacevoli al tocco. A dopo.

20.53 Quando esce: maggio 29. Altre specifiche: batteria 2100 Mah, tagli di memoria 16/32/64 GB.

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Con un po’ di ritardo (colpa del panettone e non solo) proviamo a fare un punto sui botti di fine anno nel mondo degli smartphone. In particolare è il solito Android a farla da padrone, con una serie di modelli davvero al top. Il video qui sotto è stato girato quasi un mese fa (chiedo venia). Le considerazioni che posso aggiungere sono che i tre oggetti provati in quest’ultimo mese e mezzo, ovvero Galaxy Nexus di Google-Samsung, Motorola Razr e Htc Sensation XL, mi sono piaciuti. Tutti e tre. Da molto a moltissimo. Nel video trovate però solo i primi due (il terzo mi è arrivato troppo tardi per la registrazione):

Sul Galaxy Nexus avevo aspettative piuttosto elevate: l’oggetto ha confermato la sua bontà, ma Android 4.0 per ora non mi convince appieno.

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Questa fine 2011 è davvero piena di tanta, tanta “robbbabuona” per noi appassionati maniaci di smartphone e tablet. Ad esempio sto provando il nuovo Razr di Motorola e l’impressione è davvero ottima. E c’è il Galaxy Nexus nella letterina (anticipata) per Gesù Bambino.
Ma l’oggetto che forse ha fatto più parlare di sé è il Galaxy Note dell’onnipresente Samsung. Un ibrido che va a occupare una terra di mezzo tra smartphone e tablet (c’è chi già li chiama “phablet”) con un formato del display da 5.3 pollici quasi inedito (già visto sul poco fortunato Dell Streak da 5 pollici).

Inizialmente la mossa dei coreani ci aveva lasciati perplessi. Ma dopo alcune settimane di uso continuativo del Note siamo rimasti deliziati dal device. Come l’iPad ha dimostrato a suo tempo, il segreto-non-così-segreto è nelle dimensioni del display. Uno schermo cambia l’esperienza d’uso, anche se il sistema operativo resta lo stesso. Così come l’iPad non è un iPod Touch gigante, così questo Note non è solo un “telefonone”. E non parliamo della pennina che dà il nome al terminale, su cui ci dilungheremo un poco oltre (e nel video), della cui esistenza mi sono ben presto dimenticato.

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Diciamo una cosina intanto: il Galaxy Note col suo display Hd da 5.3 pollici è un bell’oggettino (qui ne parla il collega Marco Letizia, inviato all’Ifa di Berlino; e qui ci sono diverse foto), anche affascinante, ma Samsung non ha “inventato” nulla. (Ma d’altronde nessuno “inventa” davvero nulla, al massimo azzecca la formula giusta del successo commerciale, Apple docet).

Dispositivi che in quanto a dimensioni stanno a metà tra smartphone e tablet esistono da un po’. E non hanno avuto fortuna. Qualcuno ricorda il Dell Streak (da noi mai arrivato)? E l’Iconia Smart di Acer? O, andando più indietro, i tablet di Nokia con Maemo? Solo tre anni fa si vaticinavano le “magnifiche sorti e progressive” dei Mid, con avventurose profezie tipo “il mercato ultra-mobile potrebbe subire una forte spinta e una crescita esponenziale nel 2008“. ROTFL al cubo (col senno di poi, eh… lo so, siam bravi tutti). Manco abbiamo idea di che significhi Mid (non lo sapete? Sapevatelo, come diceva Vulvia: Multimedia Internet Device).

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