di Paolo Ottolina - @pottolina

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Una decisione che sancisce in maniera ufficiale la fine di un’era: la canadese BlackBerry annuncia di aver cessato la produzione e lo sviluppo interno di smartphone. Una mossa storica per un’azienda che ha introdotto il concetto di email in mobilità e che, prima dell’era di iPhone e poi di Android, ha dominato l’allora nascente mercato degli smartphone.

In verità i dispositivi con la mora sopra non spariranno del tutto perché BlackBerry ha dato in subappalto la produzione a una società indonesiana: è stata infatti siglata una joint venture con PT Tiphone Mobile Indonesia per creare PT BB Merah Putih. Toccherà a quest’ultima fabbricare i BlackBerry in Indonesia. Ma non di meno si chiude il sipario su un’epoca, così come si era chiuso quello sull’epopea di Nokia, che pure è destinata a tornare (come marchio, per lo meno) sul mercato della telefonia.

Negli ultimi anni l’ex gigante canadese ha tentato invano di imporre un suo sistema operativo (BB10) e poi ha abbracciato Android, prima con il modello Priv e poi con lo smartphone di fascia media DTEK50.  Sotto la guida del ceo John Chen (la nostra intervista del 2014) l’azienda di Waterloo, Ontario, si concentrerà sullo sviluppo di software e servizi per la sicurezza degli utenti, in ambito business. Dopo essere tornata all’utile, quest’anno nel secondo trimestre BlackBerry è ripiombata in forte rosso, perdendo 372 milioni di dollari. L’azione al Nasdaq quota poco sopra gli 8 dollari: nel 2007 arrivò sopra i 230. Ma quei tempi sono molto, molto lontani.

L’annuncio forte arriva in coda. Alla “One more Thing…” di Steve Jobs, con rispetto parlando. BlackBerry apre la sua piattaforma di messaggistica istantanea Bbm alla concorrenza.  A partire dall’estate, quindi entro breve, Bbm sarà scaricabile gratuitamente per iPhone e Android. Bbm, per chi non ha mai avuto uno smartphone con la mora e non l’ha mai usato, è stato uno degli ingredienti chiave dell’ascesa dell’allora Rim (da qualche mese il marchio è diventato BlackBerry). C’era la posta elettronica “push” e c’era questo affidabilissimo Instant messenger. Per anni, mentre decollavano Whatsapp ed epigoni vari, si è parlato della possibilità che la casa canadese aprisse a tutti il suo Bbm. Superato in termini di diffusione da sistemi come appunto Whatsapp che dell’essere trasversali (ovvero multipiattaforma) hanno fatto la loro forza. Ora succede. “Perché adesso?” si è chiesto il ceo di BB Thorsten Heins sul palco del BlackBerry Live 2013, andato in scena a Orlando, Florida. “È una mossa basata sulla fiducia. Bbm è così potente e stabile che siamo pronti a farlo diventare multipiattaforma. È il momento giusto” ha detto Heins.

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Il secondo BlackBerry con il sistema operativo BB 10, ovvero il modello Q10 dotato di tastiera fisica Qwerty, ha fatto capolino su alcuni mercati, un po’ alla chetichella ma a quanto pare riscuotendo una buona risposta in termini di vendite (benché su quantitativi, probabilmente, limitati).

La casa canadese in questi giorni ha radunato le sue forze a Orlando, Florida dove all’evento BlackBerry Live 2013 farà il punto sui primi mesi delle nuova era di BlackBerry 10 e proverà a tracciare le direttrici del suo futuro. Il ceo Thorsten Heins terrà il suo intervento in apertura  del keynote previsto per martedì mattina alle 9 locali (le 15 in Italia), che seguiremo su questo blog dalla Cypress Ballroom del World Center Marriott. Heins si è dimostrato molto, esageratamente, fiducioso sulle potenzialità del Q10 che a suo dire può vendere decine di milioni di pezzi. Rim BlackBerry non dovrebbe mostrare a Orlando particolari novità di prodotto, sorprese escluse. Quanto piuttosto parlare agli sviluppatori e alle aziende, cercando di dimostrare che c’è spazio anche per l’azienda canadese in un mercato degli smartphone dominato da Android/Samsung e Apple, con Windows/Nokia come terzo incomodo.

La settimana della tecnologia è per altro densa di appuntamenti. Nokia domani (14 maggio) ha un evento in calendario a Londra, in cui dovrebbe mostrare qualche novità nel mondo Lumia, dopo il lancio del modello 928 riservato al solo operatore Verizon negli Stati Uniti.

Sarà soprattutto la settimana dell’evento annuale di Big G, che nel suo Google I/O a San Francisco mostrerà le novità di Android, (ri)metterà sotto i riflettori gli avveniristici Google Glass (le foto) ed è attesa, dicono i rumor, al lancio di un nuovo tablet Nexus 7 con schermo Full HD. E annunciare la sua piattaforma per videogiocare online, che si chiamerà Play Games, oltre all’app di messaggistica integrata Hangouts.

BlackBerry 10 (d’ora in poi: BB10) è il nuovo sistema operativo per gli smartphone col simbolo della mora. Forse l’ultima chance per i canadesi, che hanno anche cambiato il loro nome da Rim – “Research in Motion” a BlackBerry e basta.

Si parte col modello Z10, completamente touchscreen (il Q10 con tastiera fisica, simile al Bold 9900, arriverà nei prossimi mesi), che abbiamo provato in anteprima per l’Italia. Sullo Z10 ma soprattutto su BB10 spenderemo un (bel) po’ di parole più del solito. Perché l’attesa è alta ma anche perché è una delle indubbie novità dell’anno in un mercato, quello degli smartphone piuttosto assestato negli ultimi tempi

(inciso: le prove degli oggetti le faccio anche perché mi diverte farle. Ma non riesco a eccitarmi troppo per l’ultimo Android con 6 GB di Ram, fotocamera da 61 Megapixel e schermo grosso come una pala d’altare. O per l’iPhone 5X lungo come una salamella. Fine dell’inciso)

Qui sotto la lunga video-recensione (datele un’occhiata se vi incuriosisce capire meglio l’interfaccia):

A schermo spento lo Z10 ha un design un po’ troppo simile all’iPhone 5 (quei bordi arrotondati…). A differenza dell’oggetto Apple però si nota l’assenza di tasti fisici sul frontale. Tutta l’interfaccia si comanda a colpi di dita. È fondamentale l’uso dello swype (strisciata). BB10, come già il poco fortunato (ma non deprecabile) Playbook (il tablet di Rim) o i tablet Windows 8, fa ampio affidamento sui bordi. Le strisciate devono sempre partire fuori dallo schermo e proseguire sul display. Per questo la cornice del dispositivo non è tra le più piccole in commercio: con questo tipo di interfaccia difficile immaginare un telefono BB10 con schermo edge-to-edge, senza bordi.

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Dal Corriere della Sera di oggi, 29 ottobre 2011

Ieri l’iPhone 4S ha debuttato anche in Italia, rinnovando il rito delle code fuori dagli Apple Store nel giorno del lancio. Ma il nuovo «melafonino» mai come ora dovrà affrontare una schiera di agguerriti rivali: tra ottobre e novembre debutta sul mercato una generazione di super-smartphone per gli appassionati più esigenti.

Pregi e difetti dei sei modelli al top: vai alla scheda >>>

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In attesa che arrivino i 20 mila gadget di Las Vegas raccontati da Federico, facciamo un passo indietro e parliamo della “prova su strada” di un prodotto che è (da poco) nei negozi: il BlackBerry 9520 Storm 2. È l’erede di quello Storm con cui i canadesi di Rim l’anno scorso hanno messo un piede nel segmento – sempre più amato da produttori e consumatori – dei telefonini “full touchscreen”. Una mossa apparentemente bizzarra per un marchio che da sempre punta sul segmento business e sulle sue ottime tastiere Qwerty. Ma da un po’ Rim sta cercando di attirare target diversi da quello, consolidato, dei manager e delle aziende.

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E allora ecco, lo Storm, con il suo particolare sistema touch. Una tecnologia – pare un controsenso ma è così – a pressione. Nel senso, per chi non lo ha mai provato, che il semplice sfioramento della superficie non dà l’input, ma attiva solo una selezione; poi bisogna premere lo schermo (che restituisce un feedback “tattile” simulando una tastiera fisica) per completare l’azione. All’inizio è un vero disastro di imprecisione e clic sbagliati, ma in breve, con un po’ di pratica, il sistema si rivela efficiente.

Lo Storm 2 migliora alcuni dei difetti della prima versione. C’è il wi-fi che mancava, il touchscreen risponde un po’ meglio, il BlackBerry OS è aggiornato alla versione 5, la fotocamera è 3.2 megapixel (non aspettatevi miracoli, però) e anche la batteria – forse il tallone d’Achille dello Storm – ora regge un po’ di più, circa due giorni di utilizzo medio.

Alcune perplessità di fondo su questo particolare BB però restano. La gestione della comunicazione personale, dalla posta al BlackBerry Messanger, è di una facilità d’uso straordinaria come per tutti gli altri smartphone Rim (lo Storm è un “vero” BlackBerry) e l’infrastruttura BIS/BES dei canadesi consente tariffe non replicabili dai concorrenti. Detto ciò però lo Storm 2, nonostante il touchscreen, non riesce ancora a diventare una credibile alternativa a telefonini decisamente orientati alla multimedialità come i vari Android, N900 Nokia e ovviamente il capofila l’iPhone. Le prestazioni audio e video sono di livello medio, il browser non strappa applausi per velocità (con Opera Mini 5 Beta si viaggia un po’ meglio) e in generale tutto l’ambiente software sfrutta in maniera poco intuitiva le potenzialità del touchscreen. Nello stesso tempo la rinuncia alla mini-Qwerty fa fare un passo indietro rispetto ai classici BB quando si tratta di digitare un testo. Insomma si perde qualcosa senza ottenere in cambio qualcos’altro di altrettanto utile. A chi può interessare lo Storm 2, allora? Ad esempio ai fedeli clienti Blackberry che sono attratti dal touchscreen o che vogliono sperimentare qualcosa di diverso dalla tradizione Rim. Come detto questo Storm 2 non ha nulla da invidiare ai “fratelli” BB. Tastiera a parte.