Le immagini, di scarsa qualità sono state rubate durante un incontro con il ceo di Nokia, Stephen Elop. Quello che il numero 1 della casa finlandese maneggia dovrebbe essere il primo smartphone Nokia con Windows Phone. L’estetica è molto simile all’N9 appena presentato, ma i più attenti hanno notato che il flash si trova in una posizione diversa rispetto al modello con Meego. Si tratterebbe quindi di un telefono differente, nome in codice “Sea Ray”. Le foto arrivano dal sito ungherese Technet.hu, che ha pubblicato anche un video.
Categoria "maemo"
Come lo volete lo smartphone? Non è detto che Nokia vi accontenti, però intanto sta provando a sondare gli umori del web con un maxi-sondaggione a puntate: “Design by Community” è una pagina creata sul blog ufficiale dei finlandesi che aiuterà a delineare l’identikit del gadget ideale per la multimedialità da taschino.
Mobile World Congress di Barcellona, eccoci al primo aggiornamento. Non si parla di telefoni, ma di un accordo che avrà un certo impatto sul settore negli anni a venire, visto che i nomi coinvolti sono belli grossi.

Da una parte i modelli proprietari(Apple e Microsoft), dall’altra quelli “open”. E a questa secondasquadra ad Android (Google), ora si aggiunge una coppia di colossicome Intel e Nokia, che fanno fronte comune creando una nuovapiattaforma, completamente “open” e basata su Linux, ribattezzataMeeGo. In MeeGo si fondono le esperienze Linux di Nokia (Maemo) e diIntel (Moblin), promettendo un nuovo sistema operativo che mira adaccaparrarsi una fetta del mercato dei device mobili. Una categoriaampia che va dagli smartphone, ai netbook, ai tablet, agli ebookreader, alla tv digitale, persino al mercato nascente delleautomobili “connesse”. Insomma tutto quello che ha un display da3 a 12 pollici e che si collega alla rete. Prodotti a volte difficilida inserire in una precisa categoria (i nomi si sprecano: smartphone,Mid, pda, tablet, smarbook, netbook, netpc e altri ancora) ma chesono il segno di un mercato sempre più convergente (il telefonino sifonde con il computer e viceversa) e sempre più orientato ai “nomadidigitali”.
Maemo e Moblin erano due progetti Linuxpromettenti, che hanno riscosso un certo entusiasmo nella comunità“open” ma destinati a rimanere di nicchia. Con MeeGo, spinto da ben due colossi, c’è la possibilità di andare oltre a quelle barriere anche grazie all’ecosistema aperto e “gratis” che propone. Gliinteressi di Nokia e Intel sono diversi, ma convergenti. Per la primaMeeGo serve a spingere sul pedale delle applicazioni e servizi, vistoche tutti gli applicativi saranno sviluppati con le librerie Qt (lestesse di Symbian) e passeranno (anche) attraverso il negozio onlineOvi Store. E magari servirà come “exit strategy” se le prossimerelease di Symbian non dovessero colmare il gap di usabilità evelocità sulla concorrenza nel mondo touchscreen. Per Intel, MeeGo èun grimaldello per i suoi processori Atom, che nel mondo dei device(super)portatili soffre concorrenti aggressivi quali ARM e Qualcomm.
MeeGo (che si legge come amigo senza la “a”) si vedrà nel secondo trimestre 2010 ed entro fino anno arriveranno iprimi prodotti. Quale sarà l’impatto? Difficile dirlo. Da una parte(mondo pc) il mercato è saldamente presidiato da Microsoft, che hatra i netbook ha ricacciato in un cantuccio la prima ondata disuperportatili Linux. Dall’altra (smartphone e probabilmente tabletcon l’incombente iPad) c’è l’iPhone Os, il cui store è arrivato a150 mila applicazioni. Sistemi chiusi, anzi chiusissimi nel caso diApple, ma agli utenti sembra importare ben poco se quel che ottengonoin cambio è la stabilità del software e la disponibilità dimigliaia di programmi fra cui scegliere. D’altro canto però Androidsembra riscuotere un interesse crescente da parte dei produttori dihardware (sono in arrivo diversi tablet e persino netbook) e MeeGopotrebbe andare a rubare spazio prima al s.o. di Google, piuttostoche ai rivali “chiusi” made in Usa.
In ogni caso è un’ottima notizia pergli amanti del software libero. E la concorrenza è sempre un bene.Ne rimarrà solo uno? Vedremo fra qualche anno.
(seguiranno aggiornamenti su Windows Mobile, Samsung e molto altro…)
Due prove al prezzo di una, stavolta. L’idea era quella di affrontare due sistemi operativi per cellulare nuovi (o per lo meno profondamente rinnovati): Linux Maemo 5 e Windows Mobile 6.5, declinati sull’atteso Nokia N900 e sull’interessante Htc Touch Pro2, aggiornato alla bisogna con il 6.5.
Il telefono di Htc è un terminale orientato al business con una tastiera Qwerty davvero eccezionale. Con l’aggiornamento del sistema l’uso quotidiano guadagna diversi punti in termini di velocità e fluidità. Lo store Windows Marketplace, una delle principali novità, resta al momento poverello al confronto di quelli Apple e Android. My Phone è un’opportunità interessante ma ho avuto diversi e ripetuti problemi di collegamento. L’interfaccia migliora ma l’impressione complessiva è che altri sistemi restino decisamente più avanti in termini di usabilità per il mondo “touch”. Touch Pro2 rimane un prodotto per molti aspetti notevole, debole sul multimedia (ma non è il suo pane, visto il target), ma penalizzato da un prezzo un po’ alto (a listino è a 649 euro, lo si trova a qualche decina di meno).
Nokia N900 è tutto un altro discorso. L’eccitazione in rete su questo terminale è notevole, sin dall’annuncio. Ma c’è da chiarire un equivoco. Anzi un paio. Primo: Maemo non sostituirà Symbian. Né in assoluto, né sui telefoni di fascia alta Nokia. I dirigenti finlandesi me lo hanno chiarito di persona, e senza giri di parole, a un recente evento a Helsinki. Secondo: N900 non è un telefono. O meglio, lo è perché permette di fare chiamate e a differenza dei precedenti tablet Nokia integra una Sim. Però non è pensato per essere uno smartphone. Volutamente non è così, Nokia dixit. Si usa (pressoché sempre) in senso orizzontale e non verticale (e in termini di usabilità telefonica vi assicuro che cambia, e parecchio) e sul frontale non ha tasti dedicati alle chiamate. Se non è un telefono, cos’è? Chiamatelo MID o tablet, se volete. Credo che le classificazioni tassonomiche abbiano poco senso con i trend di convergenza attuali. Di certo è un device che funziona alla grande per navigare e per le applicazioni multimediali (ma mancano Mms e la mia amata radio Fm), con un Maemo che gestisce in maniera spettacolare il multitasking e che come tale consente un’esperienza d’uso davvero vicina a quella di un pc. La tastiera fisica e l’integrazione di vari servizi di messaggistica istantanea (ottima la gestione integrata della rubrica) poi sono un valore aggiunto non da poco. Restano due perplessità. La prima ancora sul prezzo. Qualche decina di euro di meno rispetto ai 599 di listino avrebbe giovato alla sua diffusione. La seconda su Maemo: grandi potenzialità ma per ora tutte da costruire. I software disponibili sono pochini e sappiamo quanto oggi questo conti quando si parla di smartphone.