Psicologia dello Sport by Giovanna Vannini

La Psicologia clinica e la Psicologia applicata allo sport si sono avvicinate quando sono stati r... more La Psicologia clinica e la Psicologia applicata allo sport si sono avvicinate quando sono stati riconosciuti elementi comuni tra la performance sportiva ed il benessere psichico.
Il settore sportivo, quello delle attività motorie e la psicologia sono arrivati ad essere d’accordo sull’adagio del Giovenale che recita "mens sana in corpore sano", soprattutto alla luce delle ultime ricerche nel campo delle neuroscienze.
Ad oggi gli interventi in Psicologia dello Sport sono di due tipi: interventi nella sfera clinica e interventi nella sfera educativa.
Lo Psicologo Clinico è la figura che attraverso una adeguata preparazione professionale, sia in ambito clinico che sportivo, può assumere il ruolo di colui che aiuta psicologicamente a 360° l’atleta o il praticante attività fisica con competenza e risultati positivi e tangibili.
Tra gli “strumenti” più recenti dello psicologo, come metodologia di intervento con il cliente, può correre in aiuto sia clinico, sia educativo, la pratica della meditazione di consapevolezza (Mindfulness) che da qualche anno ha avuto sviluppi esponenziali in Italia.

Il corpo è il “veicolo” della performance. Il corpo tradisce l’atleta quando si infortuna, quando... more Il corpo è il “veicolo” della performance. Il corpo tradisce l’atleta quando si infortuna, quando funziona “sotto regime”. Spesso però, ci si dimentica che non siamo solo il nostro corpo!
Mente e coscienza, anche se meno visibili, sono allo stesso modo essenziali alla performance.
Negli sport di alto livello una perfetta armonia ed un ascolto reciproco, tra corpo e mente, sono necessari. Se ciò non avviene, il rischio è alto.
Una delle possibili conseguenze è il sovrallenamento (overtraining). Questo, si sviluppa gradualmente (stress – overreaching – overtraining), ma quando sfocia nella sua manifestazione estrema, l’atleta si trova a dover affrontare cali di prestazione apparentemente inspiegabili con successiva frustrazione, nonché problematiche emotive, fisiche e mentali.
In aiuto di queste situazioni estreme, che possono coinvolgere gli atleti di alto livello, abbiamo a disposizione tecniche di rilassamento e di consapevolezza (mindfulness) che aiutano sia nella prevenzione, che nel recupero da momenti difficili di sovraccarico fisico e mentale.
Thesis Chapters by Giovanna Vannini

Un evento vissuto in modo traumatico provoca, a volte, dolori inspiegabili, anche dopo molto temp... more Un evento vissuto in modo traumatico provoca, a volte, dolori inspiegabili, anche dopo molto tempo. All’opposto, dolori fisici ripetuti possono generare un trauma psichico. Identificare questo legame è essenziale per aiutare il paziente/cliente a guarire.
L’ipnosi è una delle terapie elettive nel trattamento del dolore e dello psico-trauma. Allo stesso tempo, le ricerche scientifiche hanno dimostrato, negli ultimi anni, che gli ancoraggi più potenti, ai quali siamo meno resistenti, sono gli ancoraggi olfattivi: è il nostro sistema limbico che cattura gli odori ed è questa parte del nostro cervello che viene definita anche come sede della memoria emotiva.
Quando sperimentiamo un momento di emozioni intense, il nostro inconscio collega queste emozioni con quello che percepiamo come stimoli. Il cervello limbico “abbassa la guardia” e lascia che sia il cervello rettiliano a registrare le informazioni.
Rievocare un momento di forte emozione e fissare questo ricordo ad un ancoraggio olfattivo positivo permette di innescare, a seguire, un effetto di calma e recupero del controllo emotivo.
Gli odori consentono di riattivare un ricordo quasi nell’immediato e utilizzandoli nelle sedute di ipnosi regressiva, possono velocizzare il processo di retrocessione nel tempo e di recupero dei ricordi, facilitando il modo in cui i pazienti si riorganizzano nelle loro percezioni e nel loro vissuto traumatico. A questo punto, l’utilizzo di un olio essenziale o, meglio ancora, miscele personalizzate di oli essenziali da odorare, aiuterà il crearsi di un ancoraggio olfattivo benefico e profondo che può aiutare a modificare, in senso positivo, la memoria emotiva quando legata ad un trauma.
La meditazione di consapevolezza o semplicemente mindfulness è un’antica pratica per educare l’a... more La meditazione di consapevolezza o semplicemente mindfulness è un’antica pratica per educare l’attenzione. Originariamente sviluppata dal Buddha, circa 2500 anni fa, è parte integrante della pratica spirituale buddhista.
Recentemente, la popolarità della mindfulness è cresciuta grazie all’adattamento che Jon Kabat-Zinn (1995) ne ha fatto, attraverso il protocollo MBSR (Mindfulness-Based Stress Reduction), per agevolarne la comprensione e l’utilizzo orientato alla cultura occidentale in ambito laico.
La mindfulness è spesso paragonata all’ipnosi, ma anche se alcuni aspetti di tali esperienze si sovrappongono, varie sono le differenze, che non definiscono una pratica migliore dell’altra, bensì si rende possibile un’integrazione benefica ed efficace a favore del benessere e della salute della persona.
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Psicologia dello Sport by Giovanna Vannini
Il settore sportivo, quello delle attività motorie e la psicologia sono arrivati ad essere d’accordo sull’adagio del Giovenale che recita "mens sana in corpore sano", soprattutto alla luce delle ultime ricerche nel campo delle neuroscienze.
Ad oggi gli interventi in Psicologia dello Sport sono di due tipi: interventi nella sfera clinica e interventi nella sfera educativa.
Lo Psicologo Clinico è la figura che attraverso una adeguata preparazione professionale, sia in ambito clinico che sportivo, può assumere il ruolo di colui che aiuta psicologicamente a 360° l’atleta o il praticante attività fisica con competenza e risultati positivi e tangibili.
Tra gli “strumenti” più recenti dello psicologo, come metodologia di intervento con il cliente, può correre in aiuto sia clinico, sia educativo, la pratica della meditazione di consapevolezza (Mindfulness) che da qualche anno ha avuto sviluppi esponenziali in Italia.
Mente e coscienza, anche se meno visibili, sono allo stesso modo essenziali alla performance.
Negli sport di alto livello una perfetta armonia ed un ascolto reciproco, tra corpo e mente, sono necessari. Se ciò non avviene, il rischio è alto.
Una delle possibili conseguenze è il sovrallenamento (overtraining). Questo, si sviluppa gradualmente (stress – overreaching – overtraining), ma quando sfocia nella sua manifestazione estrema, l’atleta si trova a dover affrontare cali di prestazione apparentemente inspiegabili con successiva frustrazione, nonché problematiche emotive, fisiche e mentali.
In aiuto di queste situazioni estreme, che possono coinvolgere gli atleti di alto livello, abbiamo a disposizione tecniche di rilassamento e di consapevolezza (mindfulness) che aiutano sia nella prevenzione, che nel recupero da momenti difficili di sovraccarico fisico e mentale.
Thesis Chapters by Giovanna Vannini
L’ipnosi è una delle terapie elettive nel trattamento del dolore e dello psico-trauma. Allo stesso tempo, le ricerche scientifiche hanno dimostrato, negli ultimi anni, che gli ancoraggi più potenti, ai quali siamo meno resistenti, sono gli ancoraggi olfattivi: è il nostro sistema limbico che cattura gli odori ed è questa parte del nostro cervello che viene definita anche come sede della memoria emotiva.
Quando sperimentiamo un momento di emozioni intense, il nostro inconscio collega queste emozioni con quello che percepiamo come stimoli. Il cervello limbico “abbassa la guardia” e lascia che sia il cervello rettiliano a registrare le informazioni.
Rievocare un momento di forte emozione e fissare questo ricordo ad un ancoraggio olfattivo positivo permette di innescare, a seguire, un effetto di calma e recupero del controllo emotivo.
Gli odori consentono di riattivare un ricordo quasi nell’immediato e utilizzandoli nelle sedute di ipnosi regressiva, possono velocizzare il processo di retrocessione nel tempo e di recupero dei ricordi, facilitando il modo in cui i pazienti si riorganizzano nelle loro percezioni e nel loro vissuto traumatico. A questo punto, l’utilizzo di un olio essenziale o, meglio ancora, miscele personalizzate di oli essenziali da odorare, aiuterà il crearsi di un ancoraggio olfattivo benefico e profondo che può aiutare a modificare, in senso positivo, la memoria emotiva quando legata ad un trauma.
Recentemente, la popolarità della mindfulness è cresciuta grazie all’adattamento che Jon Kabat-Zinn (1995) ne ha fatto, attraverso il protocollo MBSR (Mindfulness-Based Stress Reduction), per agevolarne la comprensione e l’utilizzo orientato alla cultura occidentale in ambito laico.
La mindfulness è spesso paragonata all’ipnosi, ma anche se alcuni aspetti di tali esperienze si sovrappongono, varie sono le differenze, che non definiscono una pratica migliore dell’altra, bensì si rende possibile un’integrazione benefica ed efficace a favore del benessere e della salute della persona.
Il settore sportivo, quello delle attività motorie e la psicologia sono arrivati ad essere d’accordo sull’adagio del Giovenale che recita "mens sana in corpore sano", soprattutto alla luce delle ultime ricerche nel campo delle neuroscienze.
Ad oggi gli interventi in Psicologia dello Sport sono di due tipi: interventi nella sfera clinica e interventi nella sfera educativa.
Lo Psicologo Clinico è la figura che attraverso una adeguata preparazione professionale, sia in ambito clinico che sportivo, può assumere il ruolo di colui che aiuta psicologicamente a 360° l’atleta o il praticante attività fisica con competenza e risultati positivi e tangibili.
Tra gli “strumenti” più recenti dello psicologo, come metodologia di intervento con il cliente, può correre in aiuto sia clinico, sia educativo, la pratica della meditazione di consapevolezza (Mindfulness) che da qualche anno ha avuto sviluppi esponenziali in Italia.
Mente e coscienza, anche se meno visibili, sono allo stesso modo essenziali alla performance.
Negli sport di alto livello una perfetta armonia ed un ascolto reciproco, tra corpo e mente, sono necessari. Se ciò non avviene, il rischio è alto.
Una delle possibili conseguenze è il sovrallenamento (overtraining). Questo, si sviluppa gradualmente (stress – overreaching – overtraining), ma quando sfocia nella sua manifestazione estrema, l’atleta si trova a dover affrontare cali di prestazione apparentemente inspiegabili con successiva frustrazione, nonché problematiche emotive, fisiche e mentali.
In aiuto di queste situazioni estreme, che possono coinvolgere gli atleti di alto livello, abbiamo a disposizione tecniche di rilassamento e di consapevolezza (mindfulness) che aiutano sia nella prevenzione, che nel recupero da momenti difficili di sovraccarico fisico e mentale.
L’ipnosi è una delle terapie elettive nel trattamento del dolore e dello psico-trauma. Allo stesso tempo, le ricerche scientifiche hanno dimostrato, negli ultimi anni, che gli ancoraggi più potenti, ai quali siamo meno resistenti, sono gli ancoraggi olfattivi: è il nostro sistema limbico che cattura gli odori ed è questa parte del nostro cervello che viene definita anche come sede della memoria emotiva.
Quando sperimentiamo un momento di emozioni intense, il nostro inconscio collega queste emozioni con quello che percepiamo come stimoli. Il cervello limbico “abbassa la guardia” e lascia che sia il cervello rettiliano a registrare le informazioni.
Rievocare un momento di forte emozione e fissare questo ricordo ad un ancoraggio olfattivo positivo permette di innescare, a seguire, un effetto di calma e recupero del controllo emotivo.
Gli odori consentono di riattivare un ricordo quasi nell’immediato e utilizzandoli nelle sedute di ipnosi regressiva, possono velocizzare il processo di retrocessione nel tempo e di recupero dei ricordi, facilitando il modo in cui i pazienti si riorganizzano nelle loro percezioni e nel loro vissuto traumatico. A questo punto, l’utilizzo di un olio essenziale o, meglio ancora, miscele personalizzate di oli essenziali da odorare, aiuterà il crearsi di un ancoraggio olfattivo benefico e profondo che può aiutare a modificare, in senso positivo, la memoria emotiva quando legata ad un trauma.
Recentemente, la popolarità della mindfulness è cresciuta grazie all’adattamento che Jon Kabat-Zinn (1995) ne ha fatto, attraverso il protocollo MBSR (Mindfulness-Based Stress Reduction), per agevolarne la comprensione e l’utilizzo orientato alla cultura occidentale in ambito laico.
La mindfulness è spesso paragonata all’ipnosi, ma anche se alcuni aspetti di tali esperienze si sovrappongono, varie sono le differenze, che non definiscono una pratica migliore dell’altra, bensì si rende possibile un’integrazione benefica ed efficace a favore del benessere e della salute della persona.