Papers by Federico Frasson
Si esamina una stele funeraria un tempo appartenuta alla collezione Fabbricotti e attualmente con... more Si esamina una stele funeraria un tempo appartenuta alla collezione Fabbricotti e attualmente conservata presso il Museo Civico Archeologico «Ubaldo Formentini» della Spezia. Non e possibile precisare il luogo di ritrovamento del reperto, anche se e assai probabile una provenienza dal sito della colonia romana di Luna (VII regio - Etruria) o quantomeno dal suo territorio. Nonostante la superficie frontale della stele si presenti profondamente erosa, un esame approfondito dei residui di lettere consente di ricostruire l’intero testo dell’iscrizione, che si compone di due dediche distinte e conserva una rara attestazione epigrafica del termine condiscipulus.

italianoLe falsificazioni di Annio da Viterbo, che ebbero una certa fortuna soprattutto nel XVI s... more italianoLe falsificazioni di Annio da Viterbo, che ebbero una certa fortuna soprattutto nel XVI secolo, includono anche un frammento catoniano, in cui si attribuisce al dio Giano, identificato con il patriarca Noe, la fondazione di dodici citta etrusche, tra le quali figura anche Luna, attuale Luni (SP, Italia), vicino a Sarzana. L’analisi della produzione antiquaria sarzanese dei secoli XVI-XVIII dimostra come gli eruditi locali avessero recepito la notizia dello Pseudo- Catone e avessero continuato, per ragioni campanilistiche, a dare un qualche credito a tale fonte, anche quando ormai le contraffazioni di Annio erano state ampiamente smascherate. Lo studio delle prove documentarie addotte a difesa dell’antichita del falso frammento di Catone illumina sul livello di preparazione dei dotti lunigianesi e sull’uso che questi ultimi facevano delle fonti letterarie, epigrafiche e numismatiche. EnglishThe forgeries of Annius of Viterbo, which enjoyed a certain success especially during ...
Epigraphica Periodico Internazionale Di Epigrafia, 2012

Riassunto: Le falsificazioni di Annio da Viterbo, che ebbero una certa fortuna soprattutto nel XV... more Riassunto: Le falsificazioni di Annio da Viterbo, che ebbero una certa fortuna soprattutto nel XVI secolo, includono anche un frammento catoniano, in cui si attribuisce al dio Giano, identificato con il patriarca Noè, la fondazione di dodici città etrusche, tra le quali figura anche Luna, attuale Luni (SP, Italia), vicino a Sarzana. L'analisi della produzione antiquaria sarzanese dei secoli XVI-XVIII dimostra come gli eruditi locali avessero recepito la notizia dello Pseudo-Catone e avessero continuato, per ragioni campanilistiche, a dare un qualche credito a tale fonte, anche quando ormai le contraffazioni di Annio erano state ampiamente smascherate. Lo studio delle prove documentarie addotte a difesa dell'antichità del falso frammento di Catone illumina sul livello di preparazione dei dotti lunigianesi e sull'uso che questi ultimi facevano delle fonti letterarie, epigrafiche e numismatiche. Abstract: The forgeries of Annius of Viterbo, which enjoyed a certain success especially during the sixteenth century, feature a Catonian fragment relating to the foundation by the god Janus (identified with the patriarch Noah) of twelve Etruscan cities, including Luna, near the modern-day Sarzana (SP, Italy). The analysis of the Sarzanese antiquarian production (XVI-XVIII centuries) shows how local scholars had accepted the account of the Pseudo-Cato and had continued, for campanilistic reasons, to give some credence to this source, even when Annius' forgeries had been already largely unmasked. The study of the documentary evidences, which were used by the Lunigianese scholars to defend the antiquity of the fake fragment of Cato, enlightens us as to their competence and their use of literary, epigraphic and numismatic sources. * Università degli Studi di Genova. Al Prof. Marc Mayer i Olivé e alla Prof.ssa Giulia Baratta vanno i miei più vivi ringraziamenti per aver accolto questo mio contributo all'interno della Sylloge Epigraphica Barcinonensis.

Un posto centrale nell'epigrafia lunense è occupato dal cavaliere L. Titinio Glauco Lucreziano, c... more Un posto centrale nell'epigrafia lunense è occupato dal cavaliere L. Titinio Glauco Lucreziano, che in età claudio-neroniana, col favore imperiale, percorse una prestigiosa carriera tanto a livello locale, dove fu, tra le altre cose, duoviro per almeno quattro volte, quinquennale e patrono della colonia, quanto a livello statale, dove il suo cursus honorum, o almeno quello testimoniato dalle iscrizioni, culminò con l'incarico di praefectus pro legato insularum Baliarum e con un secondo tribunato militare 1 . Lucreziano, ricco proprietario di figlinae 2 che, * Nel redigere questo contributo in forma definitiva ho tenuto conto dei preziosi suggerimenti dei Proff. Gianfranco Paci, Claudio Zaccaria, Cesare Letta, Antonio Ibba e Andrea Raggi, ai quali va la mia più viva gratitudine. Ringrazio anche le Dott.sse Serena Bertolucci, Marcella Mancusi, Marzia Ratti e Donatella Alessi per la grande cortesia e disponibilità e per avermi autorizzato a pubblicare le fotografie dei reperti da me scattate in occasione dei sopralluoghi effettuati al Museo Archeologico Nazionale di Luni e al Museo Civico Archeologico "Ubaldo Formentini" della Spezia.

Si esamina una stele funeraria un tempo appartenuta alla collezione Fabbricotti e attualmente con... more Si esamina una stele funeraria un tempo appartenuta alla collezione Fabbricotti e attualmente conservata presso il Museo Civico Archeologico «Ubaldo Formentini» della Spezia. Non è possibile precisare il luogo di ritrovamento del reperto, anche se è assai probabile una provenienza dal sito della colonia romana di Luna (VII regio -Etruria) o quantomeno dal suo territorio. Nonostante la superficie frontale della stele si presenti profondamente erosa, un esame approfondito dei residui di lettere consente di ricostruire l'intero testo dell'iscrizione, che si compone di due dediche distinte e conserva una rara attestazione epigrafica del termine condiscipulus. (VII regio -Etruria) or from its territory. Despite the front surface of the stele is deeply eroded, a thorough examination of the remains of the letters allows the complete reconstruction of the text, which is made up of two separate dedications. The inscription also includes a rare epigraphic attestation of the word condiscipulus.
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