
Fabrizio Botticelli
Università degli Studi della Tuscia, DISTU - Dipartimento di Studi linguistico-letterari, storico-filosofici e giuridici, PhD
Università degli studi Roma Tre, Lingue, Letterature e Culture Straniere, Freelancer professor Master in Lingue, Comunicazione Interculturale e Management del turismo
Archeologo libero professionista, i suoi principali ambiti di interesse sono l’architettura romana, la comunicazione e le nuove tecnologie di valorizzazione e studio del patrimonio culturale. È stato corresponsabile delle attività di ricerca archeo-carpologiche, condotte dall’Università degli Studi della Tuscia, presso il sito di Ferento (Viterbo) e membro della missione archeologica Anglo-Americana “Sangro Valley Project” (Oxford University & Oberlin College), dove ha tenuto workshop e si è occupato degli studi archeometrici. Ha supervisionato alcuni cantieri di scavo e si è occupato di catalogazione e gestione di materiali fotografici, con soggetto archeologico, collaborando anche con l’ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione). Appassionato di comunicazione e divulgazione scientifica dei beni culturali dopo aver frequentato e conseguito l’attestato del Corso di Alta Formazione “Storyteller e Content Curator: strategie narrative per la valorizzazione del patrimonio culturale”, presso l’Università degli Studi della Tuscia - Disucom (è stato vincitore di borsa di studio), ha iniziato a collaborare attivamente con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Roma Tre nella valorizzazione e promozione delle attività culturali del Laboratorio del Falso e dei master “Esperti nelle attività di valutazione e di tutela del patrimonio culturale” e “Strumenti Scientifici di Supporto alla Conoscenza e alla Tutela del Patrimonio Culturale” (direttore prof.ssa G. Calcani), per il DSU – Roma Tre è stato anche responsabile della comunicazione (istituzionale e social) per la mostra “In Difesa della Bellezza”.
È docente, sempre presso Roma Tre, nel master “Lingue, Comunicazione Interculturale e Management del Turismo” – Dipartimento di Lingue Letterature e Culture Straniere - dove tiene corsi inerenti archeologia-turismo, la comunicazione museale e la digitalizzazione del patrimonio culturale, oltre a far parte della commissione di valutazione dei progetti finali degli studenti.
Recentemente ha approfondito conoscenze riguardo fotogrammetria, 3D e Gis (e conseguito diversi attestati di formazione) riguardo la fotografia, l’uso di tecnologie per lo studio dei beni culturali, e soprattutto le tematiche inerenti la comunicazione e la divulgazione scientifica dei beni culturali.
È autore di alcune pubblicazioni scientifiche e di altre, riguardo i temi dell’archeologia preventiva, ne è stato consulente. Lo studio delle problematiche inerenti alla valorizzazione dei beni culturali, attraverso la fotografia e le nuove tecnologie, rappresentano le tematiche che attualmente sta approfondendo.
Ad Aprile 2021 ha vinto la borsa di studio per la frequenza del Corso di Alta Formazione “La fotografia, dal dagherrotipo al digitale. Tecniche, conservazione, archiviazione, digitalizzazione” istituito presso l’Università degli Studi della Tuscia, dipartimento Disucom.
Da settembre 2021 collabora con l'ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) al Pon "Itinerari Digitali", Programma Operativo Nazionale “Cultura e sviluppo” FESR 2014 - Progetto realizzazione di strumenti e metodi innovativi per migliorare la conoscenza e la valorizzazione degli attrattori (Basilicata, Campania, Calabria, Puglia).
A novembre 2021 ha vinto una borsa di dottorato, presso l'Università della Tuscia, per ricerche inerenti al patrimonio monumentale del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, tramite analisi e confronto dei dati archivistici ed archeologici e successiva restituzione su piattaforma GiS
È docente, sempre presso Roma Tre, nel master “Lingue, Comunicazione Interculturale e Management del Turismo” – Dipartimento di Lingue Letterature e Culture Straniere - dove tiene corsi inerenti archeologia-turismo, la comunicazione museale e la digitalizzazione del patrimonio culturale, oltre a far parte della commissione di valutazione dei progetti finali degli studenti.
Recentemente ha approfondito conoscenze riguardo fotogrammetria, 3D e Gis (e conseguito diversi attestati di formazione) riguardo la fotografia, l’uso di tecnologie per lo studio dei beni culturali, e soprattutto le tematiche inerenti la comunicazione e la divulgazione scientifica dei beni culturali.
È autore di alcune pubblicazioni scientifiche e di altre, riguardo i temi dell’archeologia preventiva, ne è stato consulente. Lo studio delle problematiche inerenti alla valorizzazione dei beni culturali, attraverso la fotografia e le nuove tecnologie, rappresentano le tematiche che attualmente sta approfondendo.
Ad Aprile 2021 ha vinto la borsa di studio per la frequenza del Corso di Alta Formazione “La fotografia, dal dagherrotipo al digitale. Tecniche, conservazione, archiviazione, digitalizzazione” istituito presso l’Università degli Studi della Tuscia, dipartimento Disucom.
Da settembre 2021 collabora con l'ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) al Pon "Itinerari Digitali", Programma Operativo Nazionale “Cultura e sviluppo” FESR 2014 - Progetto realizzazione di strumenti e metodi innovativi per migliorare la conoscenza e la valorizzazione degli attrattori (Basilicata, Campania, Calabria, Puglia).
A novembre 2021 ha vinto una borsa di dottorato, presso l'Università della Tuscia, per ricerche inerenti al patrimonio monumentale del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, tramite analisi e confronto dei dati archivistici ed archeologici e successiva restituzione su piattaforma GiS
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Papers by Fabrizio Botticelli
Only in recent years, lagging behind the rest of Europe, through various laws, the preventive verification of archaeological interest has been regulated in Italy, becoming, at last, a fundamental step in the planning of public works.
The purpose of this work is to deal with the legislative aspects, through the analysis of the laws, as well as the technical ones, providing examples related to the methods of analysis and discussing the significant case studies, in order to provide a practical tool for the understanding and the application of the correct preventive archaeological verification procedures.
The study will begin with the discussion of the very often debated topic of preventive archeology in Italy: the history and the birth of the subject and the legislative sources will be deepened. Then the recent art. 25 (Preventive verification of the archaeological interest), contained in the Legislative Decree 50/2016 (Code of Contracts and Publics Procurement), will be illustrated and commented through the most recent legislative acts and the many MiBACT circulars. Then we will analyse the most used methods and technologies during the preventive verifications.
All these topics will be supported by many case studies and experiences which, as we will see, have been fundamental for the birth of the procedures and standards of investigation
currently in use. The analysis of the main models of preventive archeology in Europe (UK, Greece, France, Germany) strengthened by some examples of interventions in the field, will also allow a comparison with the Italian procedures.
Afterwards, we will deal with the awarding rules about the contracts related to the Cultural Heritage (Legislative Decree 50/2016, Articles 145-151), analysing the common criteria and the specific laws, highlighting the rule about the archaeological excavations and also those introduced by the recent "Regulation on public works contracts on cultural heritage" (Ministerial Decree 154/2017). These will give us the opportunity to integrate the specific topics related to the preventive verification of the archaeological interest.
In the end, it will be offered a general balance on the state of Italian preventive archeology, trying to identify its strengths and weaknesses on the basis of all the arguments previously discussed.
Conference Presentations by Fabrizio Botticelli
Only in recent years, lagging behind the rest of Europe, through various laws, the preventive verification of archaeological interest has been regulated in Italy, becoming, at last, a fundamental step in the planning of public works.
The purpose of this work is to deal with the legislative aspects, through the analysis of the laws, as well as the technical ones, providing examples related to the methods of analysis and discussing the significant case studies, in order to provide a practical tool for the understanding and the application of the correct preventive archaeological verification procedures.
The study will begin with the discussion of the very often debated topic of preventive archeology in Italy: the history and the birth of the subject and the legislative sources will be deepened. Then the recent art. 25 (Preventive verification of the archaeological interest), contained in the Legislative Decree 50/2016 (Code of Contracts and Publics Procurement), will be illustrated and commented through the most recent legislative acts and the many MiBACT circulars. Then we will analyse the most used methods and technologies during the preventive verifications.
All these topics will be supported by many case studies and experiences which, as we will see, have been fundamental for the birth of the procedures and standards of investigation
currently in use. The analysis of the main models of preventive archeology in Europe (UK, Greece, France, Germany) strengthened by some examples of interventions in the field, will also allow a comparison with the Italian procedures.
Afterwards, we will deal with the awarding rules about the contracts related to the Cultural Heritage (Legislative Decree 50/2016, Articles 145-151), analysing the common criteria and the specific laws, highlighting the rule about the archaeological excavations and also those introduced by the recent "Regulation on public works contracts on cultural heritage" (Ministerial Decree 154/2017). These will give us the opportunity to integrate the specific topics related to the preventive verification of the archaeological interest.
In the end, it will be offered a general balance on the state of Italian preventive archeology, trying to identify its strengths and weaknesses on the basis of all the arguments previously discussed.