Books by Claudia Cavallo

WAVE 2023. L'era del Mose, 2024
Sembra oramai certo che per far fronte alla carenza di terra e all’innalzamento del livello del... more Sembra oramai certo che per far fronte alla carenza di terra e all’innalzamento del livello delle acque l’uomo dovrà spingersi ad abitare il mare. La tumultuosa e per molti versi misteriosa vita delle città, la sua architettura, i suoi spazi così come l’immaginario collettivo dei suoi futuri cittadini non possono essere ignorati, o meglio normalizzati, prefigurando habitat urbani omologati, più simili a resort che a luoghi urbani collettivi.
Il tema dell’edificio su zattera (piattaforma o galleggiante) è stato assunto come pretesto per aprire una riflessione sui “valori” da mettere in gioco al fine di restituire complessità culturale e umana all’architettura.
Suggerendo una corrispondenza simbolica tra Arca e piattaforma galleggiante, tra Arca e zattera come scrigni deputati a ‘custodire’, ‘preservare’, o ‘incarnare’ mansioni necessarie per la vita e il futuro dell’uomo, abbiamo chiesto agli studenti di scegliere quali ‘funzioni’ volevano portare sull’Arca, per onorarle conferendo loro rilievo semantico.
Sono emerse alcune ‘Maschere’ che guardano all’immaginario dell’uomo per attraversare il presente e spingersi verso un futuro incerto, che potrebbe essere il prossimo anno, o il prossimo secolo, o vivere nei sogni del futuro.
Firenze Architettura, 2023
In 1981, Edoardo Gellner published the book Architettura Anonima Ampezzana, an overview of an ‘un... more In 1981, Edoardo Gellner published the book Architettura Anonima Ampezzana, an overview of an ‘unconventional’ architecture that pursues with every means possible the achievement of all the life goals of its inhabitants and builders. The architect and urban planner, in charge of Cortina’s Municipal Zoning Plan ahead of the 1956 Olympics, seeks the principleson which to base the construction of a new landscape through the observation of anonymous architecture
IL PROGETTO NEI BORGHI ABBANDONATI, a cura di Maria Grazia Eccheli e Claudia Cavallo, 2022
Nessuna azione umana riesce a fissare una immagine architettonica in maniera più assoluta dell’ab... more Nessuna azione umana riesce a fissare una immagine architettonica in maniera più assoluta dell’abbandono che, interrompendo il gioco della vita sulle forme, pone un’analitica distanza tra i fatti architettonici e le esperienze che li hanno generati.
Colletta di Castelbianco, così come appare oggi, è prima di tutto il risultato di questa vicenda collettiva, raccolta da un architetto capace di interrogare il luogo, superando le contrapposte categorie del nuovo e dell’antico.

Villages et quartiers à risque d’abandon. Stratégies pour la connaissance, la valorisation et la restauration (RIPAM 8.5), 2022
Castiglioncello and Castelnuovo are border realities between Tuscany, Marche and Emilia-Romagna, ... more Castiglioncello and Castelnuovo are border realities between Tuscany, Marche and Emilia-Romagna, presented as paradigms of the peculiar villages of the central Apennines, genetically belonging to the ramified system of medieval castles, and closely connected to an agricultural economy or to the strategic control of communication routes. During the 20th century they have been affected by a progressive process of depopulation and abandonment.
The forma urbis of the two villages is characterized by the founding elements of civil and religious power, a primitive fortress and a small church. These are surrounded by the residential fabric, that has been
shaped by the orography and by the family needs, staging a condition of reciprocity between town and agrarian landscape that is typical of these places.
This contribution is the result of a research led by Maria Grazia Eccheli at the Department of Architecture in Florence and aims to present the role of the architectural design as a knowledge tool, able to highlight structural features of a settlement through a new small scale architectural ‘interlace’ of conservation, integration, addition, volumetric juxtapositions, alternations of solids and voids.
Being able of reading such urban fragments it is possible to derive measures and rules of modern building and to achieve an architectural design suspended between old and new, not rhetorical or mimetic,
nor fascinatingly contemplative, but responding with forms to contemporary life needs and resulting from a timeless, site-specific vocabulary.
Berlin city West, 2020
Gli autori per i loro testi e le immagini se non diversamente indicato È vietata la riproduzione,... more Gli autori per i loro testi e le immagini se non diversamente indicato È vietata la riproduzione, anche parziale, effettuata con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non danneggi l'autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l'acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto e opera ai danni della cultura.
in "PRIMITIVO CONTEMPORANEO LAGUNARE" _ Antonella Gallo + Claudia Cavallo + Laura Scala _ WAVE 2019 _ Iuav, 2020
Che cos’è un casone lagunare? Casa sull’acqua, magazzino,
suolo artificiale e strumento da pesca…... more Che cos’è un casone lagunare? Casa sull’acqua, magazzino,
suolo artificiale e strumento da pesca… Per
comprendere la natura di questi manufatti siamo partiti
dalla selezione di alcuni casoni “a servizio dei bilancioni”
o “su palafitta in laguna” ritenuti emblematici per la
loro materialità e figuratività, e li abbiamo scomposti
analiticamente in misure, rapporti e parti, per poi studiarne
il montaggio.
Un percorso conoscitivo che ha avvicinato noi e gli studenti
a un “saper fare”, con poco, non privo di poesia;
l’espressione concreta, in alcuni casi, di un «lavoro elaborato
con estrema precarietà di mezzi ma abbondanza
di idee».
OMBRE DEL MEDITERRANEO, 2018
Abbiamo deciso di pubblicare questo libro nella collana dei "Quaderni" perchè le autrici sono due... more Abbiamo deciso di pubblicare questo libro nella collana dei "Quaderni" perchè le autrici sono due giovani architetti che, a partire dal proprio percorso di studi universitari, hanno sviluppato una singolare sensibilità per i 'luoghi' intesi come sommatoria e deposito di pensieri, gesti e sogni collettivi.
Papers by Claudia Cavallo

ACTAS DEL CONGRESO INTERNACIONAL "Arquitectura para la salud y el descanso (1914-1975)", Pamplona 27 -29 abril, 2022, Escuela Técnica Superior de Arquitectura de la Universidad de Navarra, 2022
En el cuaderno a cuadros de un joven Ignazio Gardella, se encuentran las notas de su viaje a Alem... more En el cuaderno a cuadros de un joven Ignazio Gardella, se encuentran las notas de su viaje a Alemania (1930), emprendido para estudiar las obras del Movimiento Moderno, con una atención particular a las arquitecturas sanitarias.
Gardella, que aún no había terminado la carrera de ingeniero, acaba de suplir al padre en el estudio que el mismo conducía con el Ing. Martini, donde ya estaban trabajando en el proyecto del Hospital antitubercoloso Vittorio Emanuele III de Alessandria. Poco después seguirán otras tareas para el polo sanitario de la ciudad: la Iglesia, el Hospital infantil, el laboratorio de higiene y profilaxis y el más conocido Dispensario antituberculoso.
Entre las notas, principalmente textuales, del viaje entre Frankfurt, Düsseldorf, Munich y Nuremberg, destaca la mirada critica del arquitecto, que ya està planeando su propia declinación del tema. Gardella se fija el tamaño de las estructuras, la altura y amplitud de los compartimientos, la disposición de luces y de las instalaciones -casi siempre expuestas-, la tipología de marcos, los revestimientos parietales y su altura, los suelos (principalmente en linóleo), el color.
La experiencia directa de las soluciones vanguardistas de los proyectos alemanes enriquece los primeros proyectos en Alessandria y prefigura la atención dirigida a la construcción como medio de expresión, que caracteriza la obra del maestro italiano.
El texto se centra en la relación entre la Iglesia del Hospital y el complejo antituberculoso, y enfoca las características comunes a sus obras más conocidas.
El proyecto del edificio sagrado, con el campanario en el centro de la composición y la disposición de los volúmenes laterales – la capilla funeraria por un lado, la sacristía y la residencia del párroco por el otro -, se aleja de la línea paternal y anticipa algunos temas recurrentes de la producción gardelliana siguiente: el oculo cenital de la iglesia, que permite filtrar una luz misteriosa entre las vigas de madera de una construcción de carácter rural, contrasta con la dimensión plástica de las paredes curvilíneas y encaladas, según un recorrido de «meticciamento»2 que ya se aclarece en el Dispensario.
Para las estructuras Gardella utiliza una reticula de hormigón armado, la mampostería de ladrillo, o bien delgados tubulares de acero, estableciendo un complejo sistema de significados, que expresa la relación entre las partes y el todo. Materiales y colores subrayan las autonomías y muestran que probablemente la construcción del lenguaje de Ignazio Gardella ya ha comenzado con su “ópera prima”.
Alla fine degli anni '60 Ignazio Gardella progetta una cittadella universitaria nel cuore antico ... more Alla fine degli anni '60 Ignazio Gardella progetta una cittadella universitaria nel cuore antico di Genova trasfigurato dai bombardamenti, trasportando a scala urbana il dialogo simpatetico tra antico e nuovo che percorre la sua opera. L’articolo esplora i procedimenti compositivi del maestro al lavoro sulla città antica e traccia l’intima connessione tra l’archetipo del Palazzo di Cnosso e il progetto genovese.
In the late Sixties Ignazio Gardella designed a university citadel in the ancient heart of Genoa which had been transfigured by the bombings, transporting to the urban scale the sympathetic dialogue between ancient and new that characterises his work. This article explores the compositional procedures of the architect at work on the ancient city and traces the intimate connection between the archetype of the Palace of Knossos and the
Genoese project.
Firenze Architettura, 2019
Alla fine degli anni '60 Ignazio Gardella progetta una cittadella universitaria nel cuore antico ... more Alla fine degli anni '60 Ignazio Gardella progetta una cittadella universitaria nel cuore antico di Genova
trasfigurato dai bombardamenti, trasportando a scala urbana il dialogo simpatetico tra antico e nuovo che
percorre la sua opera. L’articolo esplora i procedimenti compositivi del maestro al lavoro sulla città antica e
traccia l’intima connessione tra l’archetipo del Palazzo di Cnosso e il progetto genovese.
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In the late Sixties Ignazio Gardella designed a university citadel in the ancient heart of Genoa which had been
transfigured by the bombings, transporting to the urban scale the sympathetic dialogue between ancient and
new that characterises his work. This article explores the compositional procedures of the architect at work on
the ancient city and traces the intimate connection between the archetype of the Palace of Knossos and the
Genoese project.
Book Reviews by Claudia Cavallo
Firenze Architettura n.2, 2022

FAMagazine n.62-63, 2023
Claudia Cavallo Una lezione di architettura di Franco Purini Nelle scuole di architettura attente... more Claudia Cavallo Una lezione di architettura di Franco Purini Nelle scuole di architettura attente a processi e metodi scientifici, raramente si arriva a discutere le questioni fondative e generative della forma. Quasi fosse possibile insegnare l'architettura senza menzionare il linguaggio, la grammatica, la sintassi e ancora meno la poetica, tralasciando quindi le materie che, nel distinguere l'Architettura dall'edilizia, ne fanno un'Arte. L'interrogazione sulle ragioni e le modalità che contraddistinguono il problema della composizione architettonica alla sua radice è, in questo contesto, una operazione di controtendenza, che trova nell'opera di Franco Purini una densa e personale risposta, fortemente protesa alla trasmissibilità del fare architettura. Indagare il come, oltre al perché, addentrandosi nei misteriosi territori dell'invenzione con gli strumenti della ragione, è una scelta di campo necessaria affinchè il processo compositivo sia trasmissibile. Con questo obiettivo manifesto, il linguaggio dell'architetto e la sua genesi sono i temi posti al centro del volume curato da Roberta Albiero: L'invenzione di un linguaggio. Franco Purini e il tema dell'origine 1964-1976. Il libro raccoglie e sviluppa la testimonianza dell'omonima mostra allestita presso la sede Iuav dei Tolentini nel 2019, per celebrare la donazione dell'archivio Purini Thermes all'Iuav Archivio Progetti. Esporre gli impressionanti disegni di un giovanissimo Franco Purini-compresi nell'arco di tempo fra l'elaborazione del suo manifesto teorico e la prima edizione di Luogo e Progetto 1-, questa la scelta curatoriale compiuta da Roberta Albiero e Laura Thermes, con Teresa Ianni. È infatti nei disegni degli anni '60-70, tracciati a china o, talvolta, vivacemente colorati, che «affiorano le idee e i temi su cui lavorerà incessantemente negli anni a seguire» 2. Le 'origini' di cui il libro tratta sono però almeno due. L'origine è, in primo luogo, la formazione dell'architetto, intesa in senso ampio. Lo stesso Purini racconta gli itinerari e gli incontri cruciali della sua formazione nella lezione Verso un linguaggio, tenuta all'Iuav nel 2019, che nel testo conserva il carattere dialogico ed esortativo con cui Purini si rivolge agli studenti, ripercorrendo i maestri "conosciuti", da Maurizio Sacripanti a Ludovico Quaroni, i maestri idealmente scelti, come Giuseppe Terragni e Louis Kahn, e l'appartenenza partecipata ad un momento storico con specifiche
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Books by Claudia Cavallo
Il tema dell’edificio su zattera (piattaforma o galleggiante) è stato assunto come pretesto per aprire una riflessione sui “valori” da mettere in gioco al fine di restituire complessità culturale e umana all’architettura.
Suggerendo una corrispondenza simbolica tra Arca e piattaforma galleggiante, tra Arca e zattera come scrigni deputati a ‘custodire’, ‘preservare’, o ‘incarnare’ mansioni necessarie per la vita e il futuro dell’uomo, abbiamo chiesto agli studenti di scegliere quali ‘funzioni’ volevano portare sull’Arca, per onorarle conferendo loro rilievo semantico.
Sono emerse alcune ‘Maschere’ che guardano all’immaginario dell’uomo per attraversare il presente e spingersi verso un futuro incerto, che potrebbe essere il prossimo anno, o il prossimo secolo, o vivere nei sogni del futuro.
Colletta di Castelbianco, così come appare oggi, è prima di tutto il risultato di questa vicenda collettiva, raccolta da un architetto capace di interrogare il luogo, superando le contrapposte categorie del nuovo e dell’antico.
The forma urbis of the two villages is characterized by the founding elements of civil and religious power, a primitive fortress and a small church. These are surrounded by the residential fabric, that has been
shaped by the orography and by the family needs, staging a condition of reciprocity between town and agrarian landscape that is typical of these places.
This contribution is the result of a research led by Maria Grazia Eccheli at the Department of Architecture in Florence and aims to present the role of the architectural design as a knowledge tool, able to highlight structural features of a settlement through a new small scale architectural ‘interlace’ of conservation, integration, addition, volumetric juxtapositions, alternations of solids and voids.
Being able of reading such urban fragments it is possible to derive measures and rules of modern building and to achieve an architectural design suspended between old and new, not rhetorical or mimetic,
nor fascinatingly contemplative, but responding with forms to contemporary life needs and resulting from a timeless, site-specific vocabulary.
suolo artificiale e strumento da pesca… Per
comprendere la natura di questi manufatti siamo partiti
dalla selezione di alcuni casoni “a servizio dei bilancioni”
o “su palafitta in laguna” ritenuti emblematici per la
loro materialità e figuratività, e li abbiamo scomposti
analiticamente in misure, rapporti e parti, per poi studiarne
il montaggio.
Un percorso conoscitivo che ha avvicinato noi e gli studenti
a un “saper fare”, con poco, non privo di poesia;
l’espressione concreta, in alcuni casi, di un «lavoro elaborato
con estrema precarietà di mezzi ma abbondanza
di idee».
Papers by Claudia Cavallo
Gardella, que aún no había terminado la carrera de ingeniero, acaba de suplir al padre en el estudio que el mismo conducía con el Ing. Martini, donde ya estaban trabajando en el proyecto del Hospital antitubercoloso Vittorio Emanuele III de Alessandria. Poco después seguirán otras tareas para el polo sanitario de la ciudad: la Iglesia, el Hospital infantil, el laboratorio de higiene y profilaxis y el más conocido Dispensario antituberculoso.
Entre las notas, principalmente textuales, del viaje entre Frankfurt, Düsseldorf, Munich y Nuremberg, destaca la mirada critica del arquitecto, que ya està planeando su propia declinación del tema. Gardella se fija el tamaño de las estructuras, la altura y amplitud de los compartimientos, la disposición de luces y de las instalaciones -casi siempre expuestas-, la tipología de marcos, los revestimientos parietales y su altura, los suelos (principalmente en linóleo), el color.
La experiencia directa de las soluciones vanguardistas de los proyectos alemanes enriquece los primeros proyectos en Alessandria y prefigura la atención dirigida a la construcción como medio de expresión, que caracteriza la obra del maestro italiano.
El texto se centra en la relación entre la Iglesia del Hospital y el complejo antituberculoso, y enfoca las características comunes a sus obras más conocidas.
El proyecto del edificio sagrado, con el campanario en el centro de la composición y la disposición de los volúmenes laterales – la capilla funeraria por un lado, la sacristía y la residencia del párroco por el otro -, se aleja de la línea paternal y anticipa algunos temas recurrentes de la producción gardelliana siguiente: el oculo cenital de la iglesia, que permite filtrar una luz misteriosa entre las vigas de madera de una construcción de carácter rural, contrasta con la dimensión plástica de las paredes curvilíneas y encaladas, según un recorrido de «meticciamento»2 que ya se aclarece en el Dispensario.
Para las estructuras Gardella utiliza una reticula de hormigón armado, la mampostería de ladrillo, o bien delgados tubulares de acero, estableciendo un complejo sistema de significados, que expresa la relación entre las partes y el todo. Materiales y colores subrayan las autonomías y muestran que probablemente la construcción del lenguaje de Ignazio Gardella ya ha comenzado con su “ópera prima”.
In the late Sixties Ignazio Gardella designed a university citadel in the ancient heart of Genoa which had been transfigured by the bombings, transporting to the urban scale the sympathetic dialogue between ancient and new that characterises his work. This article explores the compositional procedures of the architect at work on the ancient city and traces the intimate connection between the archetype of the Palace of Knossos and the
Genoese project.
trasfigurato dai bombardamenti, trasportando a scala urbana il dialogo simpatetico tra antico e nuovo che
percorre la sua opera. L’articolo esplora i procedimenti compositivi del maestro al lavoro sulla città antica e
traccia l’intima connessione tra l’archetipo del Palazzo di Cnosso e il progetto genovese.
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In the late Sixties Ignazio Gardella designed a university citadel in the ancient heart of Genoa which had been
transfigured by the bombings, transporting to the urban scale the sympathetic dialogue between ancient and
new that characterises his work. This article explores the compositional procedures of the architect at work on
the ancient city and traces the intimate connection between the archetype of the Palace of Knossos and the
Genoese project.
Book Reviews by Claudia Cavallo
Il tema dell’edificio su zattera (piattaforma o galleggiante) è stato assunto come pretesto per aprire una riflessione sui “valori” da mettere in gioco al fine di restituire complessità culturale e umana all’architettura.
Suggerendo una corrispondenza simbolica tra Arca e piattaforma galleggiante, tra Arca e zattera come scrigni deputati a ‘custodire’, ‘preservare’, o ‘incarnare’ mansioni necessarie per la vita e il futuro dell’uomo, abbiamo chiesto agli studenti di scegliere quali ‘funzioni’ volevano portare sull’Arca, per onorarle conferendo loro rilievo semantico.
Sono emerse alcune ‘Maschere’ che guardano all’immaginario dell’uomo per attraversare il presente e spingersi verso un futuro incerto, che potrebbe essere il prossimo anno, o il prossimo secolo, o vivere nei sogni del futuro.
Colletta di Castelbianco, così come appare oggi, è prima di tutto il risultato di questa vicenda collettiva, raccolta da un architetto capace di interrogare il luogo, superando le contrapposte categorie del nuovo e dell’antico.
The forma urbis of the two villages is characterized by the founding elements of civil and religious power, a primitive fortress and a small church. These are surrounded by the residential fabric, that has been
shaped by the orography and by the family needs, staging a condition of reciprocity between town and agrarian landscape that is typical of these places.
This contribution is the result of a research led by Maria Grazia Eccheli at the Department of Architecture in Florence and aims to present the role of the architectural design as a knowledge tool, able to highlight structural features of a settlement through a new small scale architectural ‘interlace’ of conservation, integration, addition, volumetric juxtapositions, alternations of solids and voids.
Being able of reading such urban fragments it is possible to derive measures and rules of modern building and to achieve an architectural design suspended between old and new, not rhetorical or mimetic,
nor fascinatingly contemplative, but responding with forms to contemporary life needs and resulting from a timeless, site-specific vocabulary.
suolo artificiale e strumento da pesca… Per
comprendere la natura di questi manufatti siamo partiti
dalla selezione di alcuni casoni “a servizio dei bilancioni”
o “su palafitta in laguna” ritenuti emblematici per la
loro materialità e figuratività, e li abbiamo scomposti
analiticamente in misure, rapporti e parti, per poi studiarne
il montaggio.
Un percorso conoscitivo che ha avvicinato noi e gli studenti
a un “saper fare”, con poco, non privo di poesia;
l’espressione concreta, in alcuni casi, di un «lavoro elaborato
con estrema precarietà di mezzi ma abbondanza
di idee».
Gardella, que aún no había terminado la carrera de ingeniero, acaba de suplir al padre en el estudio que el mismo conducía con el Ing. Martini, donde ya estaban trabajando en el proyecto del Hospital antitubercoloso Vittorio Emanuele III de Alessandria. Poco después seguirán otras tareas para el polo sanitario de la ciudad: la Iglesia, el Hospital infantil, el laboratorio de higiene y profilaxis y el más conocido Dispensario antituberculoso.
Entre las notas, principalmente textuales, del viaje entre Frankfurt, Düsseldorf, Munich y Nuremberg, destaca la mirada critica del arquitecto, que ya està planeando su propia declinación del tema. Gardella se fija el tamaño de las estructuras, la altura y amplitud de los compartimientos, la disposición de luces y de las instalaciones -casi siempre expuestas-, la tipología de marcos, los revestimientos parietales y su altura, los suelos (principalmente en linóleo), el color.
La experiencia directa de las soluciones vanguardistas de los proyectos alemanes enriquece los primeros proyectos en Alessandria y prefigura la atención dirigida a la construcción como medio de expresión, que caracteriza la obra del maestro italiano.
El texto se centra en la relación entre la Iglesia del Hospital y el complejo antituberculoso, y enfoca las características comunes a sus obras más conocidas.
El proyecto del edificio sagrado, con el campanario en el centro de la composición y la disposición de los volúmenes laterales – la capilla funeraria por un lado, la sacristía y la residencia del párroco por el otro -, se aleja de la línea paternal y anticipa algunos temas recurrentes de la producción gardelliana siguiente: el oculo cenital de la iglesia, que permite filtrar una luz misteriosa entre las vigas de madera de una construcción de carácter rural, contrasta con la dimensión plástica de las paredes curvilíneas y encaladas, según un recorrido de «meticciamento»2 que ya se aclarece en el Dispensario.
Para las estructuras Gardella utiliza una reticula de hormigón armado, la mampostería de ladrillo, o bien delgados tubulares de acero, estableciendo un complejo sistema de significados, que expresa la relación entre las partes y el todo. Materiales y colores subrayan las autonomías y muestran que probablemente la construcción del lenguaje de Ignazio Gardella ya ha comenzado con su “ópera prima”.
In the late Sixties Ignazio Gardella designed a university citadel in the ancient heart of Genoa which had been transfigured by the bombings, transporting to the urban scale the sympathetic dialogue between ancient and new that characterises his work. This article explores the compositional procedures of the architect at work on the ancient city and traces the intimate connection between the archetype of the Palace of Knossos and the
Genoese project.
trasfigurato dai bombardamenti, trasportando a scala urbana il dialogo simpatetico tra antico e nuovo che
percorre la sua opera. L’articolo esplora i procedimenti compositivi del maestro al lavoro sulla città antica e
traccia l’intima connessione tra l’archetipo del Palazzo di Cnosso e il progetto genovese.
__
In the late Sixties Ignazio Gardella designed a university citadel in the ancient heart of Genoa which had been
transfigured by the bombings, transporting to the urban scale the sympathetic dialogue between ancient and
new that characterises his work. This article explores the compositional procedures of the architect at work on
the ancient city and traces the intimate connection between the archetype of the Palace of Knossos and the
Genoese project.