Papers by Stefania Catinella

Le prospettive architettoniche sono un ponte che collega l\u2019arte alla scienza, e la scienza a... more Le prospettive architettoniche sono un ponte che collega l\u2019arte alla scienza, e la scienza all\u2019arte; e questo ponte l\u2019ha costruito la Storia. Perch\ue9, poi, questo ponte lo abbia gettato la Storia, \ue8 presto detto: le prospettive di soggetti architettonici sono gi\ue0 ben presenti a Ercolano e Pompei, nonch\ue9 a Roma, nelle case di Augusto e di Livia e possono dirci molto sulle conoscenze ottiche e geometriche degli antichi. E sono ancora presenti in tutto il Medioevo, fino al Rinascimento, quando artisti-scienziati come Filippo Brunelleschi, Leon Battista Alberti e Piero della Francesca, sperimentano e teorizzano le leggi della \u2018costruzione legittima\u2019. Da quel momento, Scienza e Prospettiva percorrono strade parallele, con un continuo scambio di conoscenze teoriche e sperimentali. Le prospettive architettoniche sono diffuse in tutta Italia e in Europa. Quindi la trasversalit\ue0 della Prospettiva comprende il territorio, oltre alla Storia e alla cultura...

In "La città sobria" a cura di F.D. Moccia, collana:Governo del territorio e progetto urbano - Studi e Ricerche, 7, 2013
After decades of dispersion, the city returns to urban models that were set aside. The recent pas... more After decades of dispersion, the city returns to urban models that were set aside. The recent past is dotted with recurrences, rediscoveries and afterthoughts: architecture becomes aware that it may be worthwhile finding and exploiting knowledge historically consolidated and urbanism thinks about the compact city qualities and how to reuse brownfield sites. The economic crisis combined with a new and deep-rooted concern for the environment and resources have led Europe to promote the sustainable development of urban growth and leveraging the increased diffuse sensitivity, model districts are made in the adoption of new standards. New settlements are drawn on a fine-grained functional and social mix, designed so to give shape to social sustainability.
The social heterogeneity is one of the challenges of the new compact city: if equality of access is guaranteed, the next problem is the coexistence among neighbors.

idee per la rappresentazione 6. Impronte, 2014
La città è un luogo la cui esperienza individuale si somma alla costruzione a tavolino dell'impro... more La città è un luogo la cui esperienza individuale si somma alla costruzione a tavolino dell'impronta da lasciare nella memoria del fruitore, che porterà con sé il prodotto di questa combinazione, che si riverbererà nell'immagine dei vari cityscape.
La città ideale è un desiderio inseguito dalla notte dei tempi, quando un sovrano o un'oligarchia potevano agire per dare forma allo spazio urbano che ne riflettesse principi ed aneliti.
Si cominciò con la maglia regolare di Ippodamo e da allora la città ha vissuto altri grandi stravolgimenti d'uso, forma e intelligibilità attraverso secoli movimentati e oggi, di nuovo, si riflette sulla sua forma che diviene immagine. Mai come adesso l'immagine di una città, o di una sua porzione, ha avuto tanto rilievo.
La città, lo spazio urbano con i suoi molteplici significati e codici di lettura, è un valore, un bene da comunicare.
Imprimere significa lasciare un segno su un supporto che ne riterrà la traccia.
La memoria è il supporto su cui si fissano le impressioni raccolte, gli elementi che si ricombinano costruendo l'immaginario di riferimento.
Ogni individuo ha la sfera della propria, privata, immaginazione, ma ha in comune con gli altri una quota di esperienze sensoriali e culturali che formano il patrimonio dell'immaginario collettivo: un concetto che, seppur mancante di fondamenta scientifiche, riesce efficacemente a restituire l'idea di una rappresentazione socialmente condivisa di alcuni fatti e fenomeni.
Oggi la concorrenza tra le città del mondo è serrata, poiché esiste un'ampia fascia di cittadini globali che possono scegliere con una certa libertà dove vivere, in funzione delle attrattive e delle comodità.
Per richiamarlo, si deve imprimere nel soggetto interessato un'idea di città, di urbanità, di società.
Il marketing urbano spinge a trattare lo spazio cittadino come un bene di cui studiare il market placement, che influenzerà la progettazione e la comunicazione, per ottenere l'equilibrio tra qualità e desiderio che genererà l'imprinting grazie al quale l'acquirente si vedrà abitante ideale del nuovo brano urbano.

in "Disegno digitale per la moda. Dal figurino all’avatar " di M. Ciammaichella, Nov 2011
Fino alla fine degli anni Novanta la Moda poteva dosare le proprie apparizioni, distillandone i p... more Fino alla fine degli anni Novanta la Moda poteva dosare le proprie apparizioni, distillandone i preziosi contenuti decidendo quando e quanto dovevano essere condivisibili: la possibilità di vedere da vicino le creazioni degli stilisti era riservata all’élite invitata alle sfilate o a chi poteva accedere ai riservati spazi degli atelier, agli addetti ai lavori che potevano guardare dietro le quinte con gli occhiali di una professionalità accreditata come pertinente e agli acquirenti, i cui privilegi di accesso e godimento sarebbero stati determinati dal gusto, dagli status symbol necessari e dalla capacità di spesa.
Tutti gli altri comuni mortali dovevano attendere che le riviste specializzate pubblicassero le foto dei capi proposti nelle sfilate. Qui le mise, oltre che nelle magnifiche foto pubblicitarie, talvolta appaiono in sequenze che ripropongono ordinatamente le uscite della sfilata del fashion designer, ma, più frequentemente, i défilé sono smontati e gli abiti sono proposti per accostamenti di colori, dettagli, linee, assonanze
e differenze, secondo la visione e la lettura dello spirito della stagione da parte di chi struttura le pagine, con titoli tematici di vario sapore: il nuovo stile impero, il ritorno dei pois, la rediviva longuette, verde protagonista, quest’anno è di moda il nero ecc.
Contenuto in "Disegno digitale per la moda. Dal figurino all’avatar", di M. Ciammaichella, Aracne editrice, 2011, pp195-210.

PortusPlus n.3 2012, Jun 2013
Stockholm, European Green Capital in 2010, is a city very visited and in recent years has acquire... more Stockholm, European Green Capital in 2010, is a city very visited and in recent years has acquired a new piece that has enriched the reasons for going there, thanks to the construction of the district Hammarby Sjöstad.
The Swedish lifestyle idea is traditionally associated with the image of young and beautiful people, surrounded by lush vegetation or in areas neat and colorful, almost certainly
intent on mounting an Ikea Billy bookcase. Now it's join together with sustainability.
In 1998, the Swedish parliament voted to LIP (Local Investment Program) aimed at reducing CO2 emissions and creating sustainable investment in the territory. Stockholm joined the program by applying the Eco-Cycling Discritcs program, from which would be born the project for the district Hammarby Sjöstad.
The aim was not only increase local sustainability, but show to the rest of the world how achieve this ideal, creating a global reference model.
Un saggio sulla necessità di malintendere.
Non capirsi certe volte è essenziale per il quieto... more Un saggio sulla necessità di malintendere.
Non capirsi certe volte è essenziale per il quieto vivere reciproco, ma soprattutto per se stessi, perché finché si può credere di aver inteso o, meglio ancora, finché si può attribuire al fatale Malinteso la colpa di un equivoco, l’individuo non è costretto a scontrarsi con la presa di coscienza di sé stesso, con il conflitto inconciliabile delle diverse nature, con la triste consapevolezza della diversità.
Books by Stefania Catinella

Linguaggi grafici. MAPPE, Dec 2021
Tracciamo le mappe del mondo che percorriamo, monitorati dalla geolocalizzazione imposta dai disp... more Tracciamo le mappe del mondo che percorriamo, monitorati dalla geolocalizzazione imposta dai dispositivi di comunicazione con i quali ci relazioniamo, così lasciamo traccia della nostra interpretazione e conoscenza dello spazio nella memoria virtualizzata delle traiettorie degli spostamenti associati ai nostri account. Come pindaricamente immaginato nel cortometraggio "Powers of Ten" di Charles e Ray Eames, del 1977, oggi possiamo davvero osservare noi stessi e ciò che ci circonda usando scale di espansione che ci consentono di guardare la Terra da lontano e di mappare il nostro corpo, attraversandolo a livello subatomico, perché si è reso definitivamente permeabile. Le interattive mappe animate con le quali la medicina si confronta, per analizzarlo, si avvalgono di metodi di rappresentazione e tecnologie di indagine analoghe a quelle con cui osserviamo l’universo. Il suo stesso involucro non segna più i limiti di una deduttiva introspezione, come invece accadeva nelle empiriche raffigurazioni piane dell’antico sapere galenico, che cercava di specchiarlo nel cielo per comprenderne il funzionamento attraverso l’osservazione delle costellazioni. Dopo una prima ricognizione storica delle forme di equivalenza ascrivibili alla mappatura del corpo e dello spazio, il saggio indaga le ultime innovazioni riconducibili al "medical imaging" e alla possibilità di costruire inediti modelli conoscitivi del corpo, dai quali è possibili ricavare rappresentazioni semantiche multilivello, che interpolano informazioni strettamente legate alle patologie, fino ad arrivare allo sviluppo di una genomica spaziale, visualizzabile in piattaforme scalabili che possono essere applicate a diverse sezioni microscopiche, agli organi ed estendersi fino al tessuto epiteliale. I ricercatori di Human Cell Labs, del Wellcome Sanger Institute di Cambridge, infatti, parlano di “Google Maps del corpo umano” interrogabili e interoperabili. Lo statunitense National Institutes of Health, invece, sta sviluppando una piattaforma globale per mappare le cellule che negli esseri umani ammontano a circa 37 trilioni. HuBMAP è strutturato come un atlante aperto dove l’ingente mole di dati pone degli interrogativi sulle forme di rappresentazione attraverso le quali questi vengono fruiti, essendo rivolti tanto a un pubblico specialistico quanto eterogeneo, nell’associare una spaziale e clinica ontologia semantica a modelli tridimensionali di avatar esperibili in panoramiche ad oggetto. Queste esperienze dimostrano come la medicina continui a interpretare il complesso universo del corpo umano attraverso modelli eidografici e infografici, anche nelle analitiche pratiche endoscopiche che, ad esempio, di un vivo corpo pulsante restituiscono le soggettive animazioni 3D di un percorso organico di indagine. L’uomo è ancora una volta al centro del suo universo, dentro e fuori, vede anche attraverso se stesso, e non solo metaforicamente. Siamo passati dall’opacità alla completa trasparenza del corpo.
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We map the world we travel through, monitored by the geolocation imposed by the communication devices with which we relate, so we leave a trace of our space interpretation and knowledge in the virtualised memory of the routes trajectories associated with our accounts. As Pindarically imagined in Charles and Ray Eames’ 1977 short film "Powers of Ten", today we can really observe ourselves and our surroundings using expansion scales that allow us to look at the Earth from afar and map our own body, traversing them on a subatomic level, because it have become definitively permeable. The animated interactive maps with which medicine is confronted, in order to analyse it, make use of representation methods and study technologies similar to those with which we observe the universe; its very envelope no longer identifies the limits of deductive introspection, as was the case with the empirical plane representations of ancient Galenic knowledge, which sought to mirror it in the sky in order to understand its workings through the constellations observation. After an initial historical recognition of the equivalence forms traceable to the mapping of body and space, the essay explores the latest "medical imaging" innovations and the possibility of constructing new knowledge models of the body, from which it is possible to result multilevel semantic representations that interpolate information closely linked to pathologies, up to the development of spatial genomics, visualised in scalable platforms that can be applied to different microscopic sections, to organs and epithelial tissue. The Human Cell Labs Researchers of the Wellcome Sanger Institute in Cambridge are talking about “Google maps for the human body”, which are searchable and interoperable. The US National Institutes of Health group, meanwhile, is developing a global platform for mapping the 37 trillion or so cells in humans. HuBMAP is structured as an open atlas where the huge data amount raises questions about the representation forms through which they are used, being oriented to a specialist and heterogeneous public in associating a spatial and clinical semantic ontology with three-dimensional avatar models that can be tested in object panoramas. These experiences show how medicine continues to interpret the complex human body universe through 'eidographic' and infographic models, even in analytical endoscopic practices that, for example, of a living, pulsating body, reproduce subjective 3D animations of an organic strategy of investigation. Man is once again at the centre of his universe, inside and out, he also sees through himself, and not just metaphorically. We have moved from opacity to complete transparency of the human body.
Villa Tron, detta “La Colombara”, si trova nella zona di Marghera nota come Bottenighi, in prossi... more Villa Tron, detta “La Colombara”, si trova nella zona di Marghera nota come Bottenighi, in prossimità della vecchia strada che collega Mestre ad Oriago.Dentro la villa, al piano terra, si trovano tracce di pareti affrescate in cui, nonostante il deterioramento, le vistose lacune e le manomissioni, si legge l’intenzione di dare una cornice architettonica ai paesaggi e ai personaggi rappresentati secondo maniera.
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Papers by Stefania Catinella
The social heterogeneity is one of the challenges of the new compact city: if equality of access is guaranteed, the next problem is the coexistence among neighbors.
La città ideale è un desiderio inseguito dalla notte dei tempi, quando un sovrano o un'oligarchia potevano agire per dare forma allo spazio urbano che ne riflettesse principi ed aneliti.
Si cominciò con la maglia regolare di Ippodamo e da allora la città ha vissuto altri grandi stravolgimenti d'uso, forma e intelligibilità attraverso secoli movimentati e oggi, di nuovo, si riflette sulla sua forma che diviene immagine. Mai come adesso l'immagine di una città, o di una sua porzione, ha avuto tanto rilievo.
La città, lo spazio urbano con i suoi molteplici significati e codici di lettura, è un valore, un bene da comunicare.
Imprimere significa lasciare un segno su un supporto che ne riterrà la traccia.
La memoria è il supporto su cui si fissano le impressioni raccolte, gli elementi che si ricombinano costruendo l'immaginario di riferimento.
Ogni individuo ha la sfera della propria, privata, immaginazione, ma ha in comune con gli altri una quota di esperienze sensoriali e culturali che formano il patrimonio dell'immaginario collettivo: un concetto che, seppur mancante di fondamenta scientifiche, riesce efficacemente a restituire l'idea di una rappresentazione socialmente condivisa di alcuni fatti e fenomeni.
Oggi la concorrenza tra le città del mondo è serrata, poiché esiste un'ampia fascia di cittadini globali che possono scegliere con una certa libertà dove vivere, in funzione delle attrattive e delle comodità.
Per richiamarlo, si deve imprimere nel soggetto interessato un'idea di città, di urbanità, di società.
Il marketing urbano spinge a trattare lo spazio cittadino come un bene di cui studiare il market placement, che influenzerà la progettazione e la comunicazione, per ottenere l'equilibrio tra qualità e desiderio che genererà l'imprinting grazie al quale l'acquirente si vedrà abitante ideale del nuovo brano urbano.
Tutti gli altri comuni mortali dovevano attendere che le riviste specializzate pubblicassero le foto dei capi proposti nelle sfilate. Qui le mise, oltre che nelle magnifiche foto pubblicitarie, talvolta appaiono in sequenze che ripropongono ordinatamente le uscite della sfilata del fashion designer, ma, più frequentemente, i défilé sono smontati e gli abiti sono proposti per accostamenti di colori, dettagli, linee, assonanze
e differenze, secondo la visione e la lettura dello spirito della stagione da parte di chi struttura le pagine, con titoli tematici di vario sapore: il nuovo stile impero, il ritorno dei pois, la rediviva longuette, verde protagonista, quest’anno è di moda il nero ecc.
Contenuto in "Disegno digitale per la moda. Dal figurino all’avatar", di M. Ciammaichella, Aracne editrice, 2011, pp195-210.
The Swedish lifestyle idea is traditionally associated with the image of young and beautiful people, surrounded by lush vegetation or in areas neat and colorful, almost certainly
intent on mounting an Ikea Billy bookcase. Now it's join together with sustainability.
In 1998, the Swedish parliament voted to LIP (Local Investment Program) aimed at reducing CO2 emissions and creating sustainable investment in the territory. Stockholm joined the program by applying the Eco-Cycling Discritcs program, from which would be born the project for the district Hammarby Sjöstad.
The aim was not only increase local sustainability, but show to the rest of the world how achieve this ideal, creating a global reference model.
Non capirsi certe volte è essenziale per il quieto vivere reciproco, ma soprattutto per se stessi, perché finché si può credere di aver inteso o, meglio ancora, finché si può attribuire al fatale Malinteso la colpa di un equivoco, l’individuo non è costretto a scontrarsi con la presa di coscienza di sé stesso, con il conflitto inconciliabile delle diverse nature, con la triste consapevolezza della diversità.
Books by Stefania Catinella
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We map the world we travel through, monitored by the geolocation imposed by the communication devices with which we relate, so we leave a trace of our space interpretation and knowledge in the virtualised memory of the routes trajectories associated with our accounts. As Pindarically imagined in Charles and Ray Eames’ 1977 short film "Powers of Ten", today we can really observe ourselves and our surroundings using expansion scales that allow us to look at the Earth from afar and map our own body, traversing them on a subatomic level, because it have become definitively permeable. The animated interactive maps with which medicine is confronted, in order to analyse it, make use of representation methods and study technologies similar to those with which we observe the universe; its very envelope no longer identifies the limits of deductive introspection, as was the case with the empirical plane representations of ancient Galenic knowledge, which sought to mirror it in the sky in order to understand its workings through the constellations observation. After an initial historical recognition of the equivalence forms traceable to the mapping of body and space, the essay explores the latest "medical imaging" innovations and the possibility of constructing new knowledge models of the body, from which it is possible to result multilevel semantic representations that interpolate information closely linked to pathologies, up to the development of spatial genomics, visualised in scalable platforms that can be applied to different microscopic sections, to organs and epithelial tissue. The Human Cell Labs Researchers of the Wellcome Sanger Institute in Cambridge are talking about “Google maps for the human body”, which are searchable and interoperable. The US National Institutes of Health group, meanwhile, is developing a global platform for mapping the 37 trillion or so cells in humans. HuBMAP is structured as an open atlas where the huge data amount raises questions about the representation forms through which they are used, being oriented to a specialist and heterogeneous public in associating a spatial and clinical semantic ontology with three-dimensional avatar models that can be tested in object panoramas. These experiences show how medicine continues to interpret the complex human body universe through 'eidographic' and infographic models, even in analytical endoscopic practices that, for example, of a living, pulsating body, reproduce subjective 3D animations of an organic strategy of investigation. Man is once again at the centre of his universe, inside and out, he also sees through himself, and not just metaphorically. We have moved from opacity to complete transparency of the human body.
The social heterogeneity is one of the challenges of the new compact city: if equality of access is guaranteed, the next problem is the coexistence among neighbors.
La città ideale è un desiderio inseguito dalla notte dei tempi, quando un sovrano o un'oligarchia potevano agire per dare forma allo spazio urbano che ne riflettesse principi ed aneliti.
Si cominciò con la maglia regolare di Ippodamo e da allora la città ha vissuto altri grandi stravolgimenti d'uso, forma e intelligibilità attraverso secoli movimentati e oggi, di nuovo, si riflette sulla sua forma che diviene immagine. Mai come adesso l'immagine di una città, o di una sua porzione, ha avuto tanto rilievo.
La città, lo spazio urbano con i suoi molteplici significati e codici di lettura, è un valore, un bene da comunicare.
Imprimere significa lasciare un segno su un supporto che ne riterrà la traccia.
La memoria è il supporto su cui si fissano le impressioni raccolte, gli elementi che si ricombinano costruendo l'immaginario di riferimento.
Ogni individuo ha la sfera della propria, privata, immaginazione, ma ha in comune con gli altri una quota di esperienze sensoriali e culturali che formano il patrimonio dell'immaginario collettivo: un concetto che, seppur mancante di fondamenta scientifiche, riesce efficacemente a restituire l'idea di una rappresentazione socialmente condivisa di alcuni fatti e fenomeni.
Oggi la concorrenza tra le città del mondo è serrata, poiché esiste un'ampia fascia di cittadini globali che possono scegliere con una certa libertà dove vivere, in funzione delle attrattive e delle comodità.
Per richiamarlo, si deve imprimere nel soggetto interessato un'idea di città, di urbanità, di società.
Il marketing urbano spinge a trattare lo spazio cittadino come un bene di cui studiare il market placement, che influenzerà la progettazione e la comunicazione, per ottenere l'equilibrio tra qualità e desiderio che genererà l'imprinting grazie al quale l'acquirente si vedrà abitante ideale del nuovo brano urbano.
Tutti gli altri comuni mortali dovevano attendere che le riviste specializzate pubblicassero le foto dei capi proposti nelle sfilate. Qui le mise, oltre che nelle magnifiche foto pubblicitarie, talvolta appaiono in sequenze che ripropongono ordinatamente le uscite della sfilata del fashion designer, ma, più frequentemente, i défilé sono smontati e gli abiti sono proposti per accostamenti di colori, dettagli, linee, assonanze
e differenze, secondo la visione e la lettura dello spirito della stagione da parte di chi struttura le pagine, con titoli tematici di vario sapore: il nuovo stile impero, il ritorno dei pois, la rediviva longuette, verde protagonista, quest’anno è di moda il nero ecc.
Contenuto in "Disegno digitale per la moda. Dal figurino all’avatar", di M. Ciammaichella, Aracne editrice, 2011, pp195-210.
The Swedish lifestyle idea is traditionally associated with the image of young and beautiful people, surrounded by lush vegetation or in areas neat and colorful, almost certainly
intent on mounting an Ikea Billy bookcase. Now it's join together with sustainability.
In 1998, the Swedish parliament voted to LIP (Local Investment Program) aimed at reducing CO2 emissions and creating sustainable investment in the territory. Stockholm joined the program by applying the Eco-Cycling Discritcs program, from which would be born the project for the district Hammarby Sjöstad.
The aim was not only increase local sustainability, but show to the rest of the world how achieve this ideal, creating a global reference model.
Non capirsi certe volte è essenziale per il quieto vivere reciproco, ma soprattutto per se stessi, perché finché si può credere di aver inteso o, meglio ancora, finché si può attribuire al fatale Malinteso la colpa di un equivoco, l’individuo non è costretto a scontrarsi con la presa di coscienza di sé stesso, con il conflitto inconciliabile delle diverse nature, con la triste consapevolezza della diversità.
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We map the world we travel through, monitored by the geolocation imposed by the communication devices with which we relate, so we leave a trace of our space interpretation and knowledge in the virtualised memory of the routes trajectories associated with our accounts. As Pindarically imagined in Charles and Ray Eames’ 1977 short film "Powers of Ten", today we can really observe ourselves and our surroundings using expansion scales that allow us to look at the Earth from afar and map our own body, traversing them on a subatomic level, because it have become definitively permeable. The animated interactive maps with which medicine is confronted, in order to analyse it, make use of representation methods and study technologies similar to those with which we observe the universe; its very envelope no longer identifies the limits of deductive introspection, as was the case with the empirical plane representations of ancient Galenic knowledge, which sought to mirror it in the sky in order to understand its workings through the constellations observation. After an initial historical recognition of the equivalence forms traceable to the mapping of body and space, the essay explores the latest "medical imaging" innovations and the possibility of constructing new knowledge models of the body, from which it is possible to result multilevel semantic representations that interpolate information closely linked to pathologies, up to the development of spatial genomics, visualised in scalable platforms that can be applied to different microscopic sections, to organs and epithelial tissue. The Human Cell Labs Researchers of the Wellcome Sanger Institute in Cambridge are talking about “Google maps for the human body”, which are searchable and interoperable. The US National Institutes of Health group, meanwhile, is developing a global platform for mapping the 37 trillion or so cells in humans. HuBMAP is structured as an open atlas where the huge data amount raises questions about the representation forms through which they are used, being oriented to a specialist and heterogeneous public in associating a spatial and clinical semantic ontology with three-dimensional avatar models that can be tested in object panoramas. These experiences show how medicine continues to interpret the complex human body universe through 'eidographic' and infographic models, even in analytical endoscopic practices that, for example, of a living, pulsating body, reproduce subjective 3D animations of an organic strategy of investigation. Man is once again at the centre of his universe, inside and out, he also sees through himself, and not just metaphorically. We have moved from opacity to complete transparency of the human body.