11 Spalle
11 Spalle
Lezione n. 11 : LE SPALLE
Politecnico di Bari
Teoria e Progetto di PONTI A.A. 2019-2020
Domenico RAFFAELE
DEFINIZIONE Le SPALLE sono l’elemento di transizione
fra il RILEVATO STRADALE ed il PONTE
RILEVATO STRADALE
PONTE
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Principali Elementi
SOLETTA FLOTTANTE
componenti una SPALLA
PARAGHIAIA
FUSTO
PULVINO ORECCHIO o
SPERONE
BANDIERA
SOTTOFONDAZIONE
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TIPOLOGIE ed Elementi componenti una SPALLA
Piano appoggi
Piano appoggi
Paraghiaia
Paraghiaia
completa
Muro d'ala
Muro andatore
Fondazione
Fondazione
Piano appoggi
Piano appoggi
Pilastro
Fondazione
Palo
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TIPOLOGIE ed Elementi componenti una SPALLA
completa
Muro d’Ala
Muro
Andatore
paraghiaia
Orecchio
pulvino
Trave cuscino
Trave-cuscino
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Elementi componenti una SPALLA
paraghiaia
paraghiaia
Muro Spalla
Baggiolo
Contrafforte
Piano Appoggi
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Elementi componenti una SPALLA
Orecchio o
bandiera
Paraghiaia
Pulvino
Contrafforte
Muro di Piano
risvolto appoggi
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SPALLA PREFABBRICATA
TRAVE CUSCINO
(in opera)
Soletta flottante
ELEMENTO SPALLA
PREFABBRICATO
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SPALLA PREFABBRICATA
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Conformazioni del terrapieno al variare della forma della spalla
L<3/2Hrilevato
R=3/2Hrilevato
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Conformazioni del terrapieno al variare della forma della spalla
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TRAVE-CUSCINO su TERRA ARMATA
Rilevato
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La sella va dimensionata in modo che sul massiccio in T.A. sia
trasmessa una tensione massima TA 1.5 kg/cm2
In queste condizioni le deformate sono rappresentate in Fig.
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Nel caso di terreni particolarmente compressibili le T.A. possono essere utilizzate solo a patto
di interventi preventivi finalizzati a migliorare il suolo di posa delle T.A.
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SPALLA MISTA
Quando le tecniche di miglioramento del suolo non sono perseguibili si ricorre a sistemi combinati in cui l‘azione
verticale è demandata ad elementi in c.a. con fondazioni su pali, mentre l’azione orizzontale è assorbita dalle T.A.
Utilizzo di pannelli
speciali con funzione di
cassero per i pilastri con
funzione di supporto
interno
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Le AZIONI sulle SPALLE
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Le AZIONI sulle SPALLE
Azioni direttamente
trasmesse alla spalla
dal terrapieno.
+ SPINTA DELLE TERRE
Azioni trasmesse
dall’impalcato
N.B.:
Se la Spalla è particolarmente
rigida, alla spinta attiva va
sostituita la SPINTA A RIPOSO
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Azioni trasmesse dal terrapieno
La Spalla oltre alle azioni trasmesse dall’impalcato (del tutto analoghe a quelle già
esaminate sulle pile) è assoggettata alle azioni trasmesse dal terrapieno, valutabili, ad
esempio secondo la soluzione di COULOMB:
N.B.:
(a vantaggio di sicurezza
Il valore dell’angolo di attrito interno può può assumersi nullo)
N.B.:
Nel caso delle Spalle l’angolo =0 e,
Coeff. Spinta Passiva generalmente, =90°
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Azioni trasmesse dal terrapieno
Nel caso di strutture rigide (Spalle da Ponte) o con spostamenti impediti, le spinte sono
maggiori e può essere necessario considerare il terreno in condizioni di riposo.
Per la stima del coefficiente di Spinta a Riposo, K0 sono state proposte diverse equazioni
empiriche:
KA < K0 < KP
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Azioni sul PARAGHIAIA
300 KN
300 KN 180 KN
180 KN
45°
0.40
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Azioni Sismiche sulla Spalla ANALISI PSEUDOSTATICA
per effetto delle accelerazioni prodotte dal terremoto, le masse che si trovano
sul terreno, ed anche il terreno stesso, subiscono delle forze di inerzia (con
verso alternato) date dalla relazione:
2° Legge della Dinamica
(Newton)
ag
Kh il rapporto tra accelerazioni orizzontali e g
(PGA))
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(PGA)
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Azioni Sismiche sulla Spalla ANALISI PSEUDOSTATICA
La spinta delle terre comprensiva dell’azione sismica può essere calcolata con:
Mononobe ed Okabe
F - -
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Modellazione e Interazione IMPALCATO-SPALLA-FONDAZIONI
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Modellazione del vincolo SPALLA
In condizioni di SPINTA ATTIVA la resistenza è affidata ai soli pali di fondazione
La SPINTA PASSIVA è invece equilibrata in parte dal rilevato, in parte dalla palificata di fondazione
Un accettabile modello per la Resistenza Passiva del rilevato di approccio è rappresentato dalla
Trilatera di Choi
12 k1P
KN/mm/m
= 0,8%
11,4 7,2
k2P
= 2,8%
k3P
3,6 0,2 3P 2P 1P
= 8% F
Modellazione dei PALI (azione duale)
K2=0,43∙Keff
F2 k2
F1
K1=2,33∙Keff k1 keff
1 2
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Legami costitutivi per la modellazione del vincolo SPALLA sotto azioni sismiche
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Il CALCOLO della SPALLA
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Il CALCOLO della SPALLA con Speroni
Criterio di HUNTINGTON
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PARTICOLARI COSTRUTTIVI
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PARTICOLARI COSTRUTTIVI Muro-Spalla in continuità con i Muri Andatori
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PARTICOLARI COSTRUTTIVI
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PARTICOLARI COSTRUTTIVI
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Al fine di eliminare le discontinuità impalcato-terrapieno
oggi si tende alla realizzazione dei cosiddetti
“PONTI INTEGRALI”
Ponte di VEURDRE
In ITALIA esempi di strutture concepite come Ponti Integrali sono ancora poco numerosi. La
tendenza prevalente è ancora quella di utilizzare schemi statici tradizionali senza far
affidamento sulla collaborazione con le strutture delle spalle.
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In funzione delle
CLASSIFICAZIONE dei Ponti Integrali
CONNESSIONI sulle Spalle
PONTI A PORTALE
VANTAGGI
Possibili SVANTAGGI
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Impalcato con traversi di TESTA in appoggio diretto
VANTAGGI
Semplicità di esecuzione.
o su PALIFICATA
Possibili SVANTAGGI
VANTAGGI
Possibili SVANTAGGI
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PARTICOLARI COSTRUTTIVI di alcune Connessioni su Spalla
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La Fig. mostra un particolare “collegamento” tra la
spalla e le sommità dei pali, costituito da un elemento
verticale e da uno strato di neoprene che costituisce
un vincolo a cerniera.
La differenza con i ponti convenzionali sta nella diversa
collocazione di questi vincoli, che in questo caso non
sono più interposti fra sovrastruttura e spalla, bensì
tra spalla e fondazioni.
È utile impiegare questo schema per Ponti Integrali con
campate medio – lunghe.
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ACCORGIMENTI PER MEGLIO ASSORBIRE LE
VARIAZIONI DI LUNGHEZZA DELLA SOVRASTRUTTURA
Piastra metallica
corrugata
Cordolo
Trave in
testa Pali
c.a.p.
Vuoto di qualche centimetro lasciato
libero per non contrastare l’espansione
dell’impalcato
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ASPETTI STATICI dei Ponti Integrali Rispetto ai ponti convenzionali un aspetto rilevante è
l’assenza dei giunti.
Ciò comporta una diversa modalità di assorbire gli
spostamenti relativi longitudinali.
Le azioni sulle Spalle non sono condizionate Fenomeni differiti del calcestruzzo e variazioni
dalle elongazioni dell’impalcato. di temperatura stagionali influenzano le
interazioni spalla-terreno.
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Condizione di Max Espansione Condizione di min. Espansione
Soletta di Transizione
Durante i movimenti di allungamento della
sovrastruttura, il terreno della ZONA 1 è compresso; Zona 1
al contrario, durante gli accorciamenti del ponte, la
ZONA 1 può espandersi volumetricamente.
Zona 2
°°°
Questo processo provoca un iniziale addensamento del
terreno presente; dopo numerosi cicli l’addensamento La ZONA 2 riceve parte dalla massa di terreno della
cessa, ma si sviluppano dei cedimenti del terreno in Zona 1; tale evenienza può produrre rigonfiamenti in
superficie superficie ad una distanza dal retro della spalla pari
all’altezza della stessa.
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Spinte dietro le Spalle
La risposta più frequente è la B e la tendenza è quella che le spinte aumentano con il numero
di cicli nonostante il ritiro riduca l’entità degli spostamenti.
L’andamento del coefficiente di spinta si attesta sui valori Ko (spinta a riposo) nelle zone
basse della spalla, mentre tende a valori più prossimi a Kp (spinta passiva) in sommità con valori
crescenti con l’entità dello spostamento d
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spalla su fondazione diretta
d = spostamento
testa-spalla
’ = all’angolo di attrito
del terreno dietro le spalle
= angolo d’attrito di
interfaccia muro-terreno
=0 ≠0
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Per ovviare alle suddette problematiche che coinvolgono
importanti aspetti statici riferiti alle Spalle, in qualche
Schema strutturale di base di un
circostanza si ricorre ai PONTE SEMI-INTEGRALE
Ponti SEMI-INTEGRALI
2° modalità di realizzare il
1° modalità di realizzare il
nodo Impalcato-Spalla
nodo Impalcato-Spalla
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Soletta di approccio Cordolo su pali
Trave in acciaio
Appoggio provvisorio
PONTE INTEGRALE
palo
Bulloni di ancoraggio
ad alta resistenza Getto dopo l’assemblaggio
connettori
piastra
Trave in acciaio
connettori
Apparecchio
di appoggio
PONTE
SEMI-INTEGRALE
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