Papers by Maria Elisabetta Cigognini

Ubiquity proceedings, Oct 26, 2023
Immersive learning environments are some of the technological and cognitive artifacts that can su... more Immersive learning environments are some of the technological and cognitive artifacts that can support active teaching approaches, in which product and process evaluation can sustain significant learning even in remote contexts, if well designed and calibrated for the students in training. The paper delves into the experience of remote laboratory teaching conducted within the MineClass project between 2018 and 2021, during which the pandemic school saw a reduction at a national level of active and collaborative laboratory activities due to social distancing, both in-person and remotely. The study integrates results from case studies, qualitative and quantitative surveys, and semi-structured interviews directed at participants in the experimentation. Within the larger primary sample, a follow-up questionnaire was administered in 2022 with the aim of exploring the didactic use of the video game during the pandemic years; most respondents reported continuing laboratory teaching activities with Minecraft even to support distance learning after the conclusion of the MineClass project. The results show the positive impact of the experimentation in terms of perceived added value by teachers for the development of cross-cutting competences, increased motivation, involvement, and autonomy of their students.

In the Era of BYOD and seamless learning, this study identifi es a number of specifi c characteri... more In the Era of BYOD and seamless learning, this study identifi es a number of specifi c characteristics of initial teacher training mediated by technology, through the results of an exploratory survey with 154 future teachers who have attended the past three editions of the enabling training courses (PAS and TFA), at the University of Trieste. The questions on which the research worked were: teachers are distracted while they study using technologies? Are there strategies of self-regulation and study support that future teachers prefer and implement more effectively? The results show that teachers feel they have the control on factors of external distractibility, and know how to use strategies based on self-regulation and metacognitive control. Less frequent is instead the use of strategies related to emotional control. Such information may guide the formative moments during the teacher professional development, motor and dynamo of educational change in the world school.
In this paper we document a six-phase video production process designed to support teachers ’ con... more In this paper we document a six-phase video production process designed to support teachers ’ continuous professional development in three disciplinary areas: scientific, linguistic-literary and foreign languages areas. This production has been carried out within the NOP1- National Operational Programme funded by European structural funds and conducted by INDIRE between 2007 and 2014.The originality of this work lies in the co-research action performed by the team involved (researchers, teachers, instructional designers, video director, etc.) aimed at capturing meaningful professional practices enacted by teachers in their classes for the achievement of a given educational goal. for citations:

I mutamenti economici e l\u2019orizzonte formativo in una prospettiva di lifelong education tocca... more I mutamenti economici e l\u2019orizzonte formativo in una prospettiva di lifelong education toccano da un quinquennio in modo evidente l\u2019Universit\ue0 italiana, in cui la partecipazione degli studenti lavoratori \ue8 una realt\ue0 in costante crescita. L\u2019offerta accademica si \ue8 differenziata facendo delle diverse tecnologie di rete uno strumento inizialmente pi\uf9 necessario che voluto, fino a valorizzarne potenzialit\ue0 e applicazioni rispetto a diversi contesti formativi e domini di apprendimento. Questo studio \ue8 un\u2019indagine conoscitiva e descrittiva che si concentra sulle esperienze svolte nel contesto dell\u2019Universit\ue0 di Trieste, in cui dal 2005 si \ue8 introdotto l\u2019utilizzo di materiale multimediale (audio e slide) a supporto e integrazione della didattica in presenza. In questo Ateneo dall\u2019a.a. 2008-2009 la Facolt\ue0 di Psicologia offre un corso interamente on-line rivolto agli studenti lavoratori. L\u2019indagine che abbiamo realizzato si \ue8 focalizzata su questo corso on-line. E\u2019 stato analizzato l\u2019uso da parte degli iscritti dei materiali visivi ed audio messi a loro disposizione mediante una piattaforma open source. I risultati ottenuti indicano che gli studenti lavoratori non considerano il testo d\u2019esame come unica risorsa per la propria preparazione ma fanno anche uso dei materiali on-line. E\u2019 stata inoltre valutata l\u2019efficacia dell\u2019uso di queste risorse in termini di rendimento agli esami di profitto trovando una correlazione positiva tra uso delle risorse audio on-line e rendimento dello studente. L\u2019indagine svolta pu\uf2 essere considerata una fase di un progetto pi\uf9 ampio che prevede di sperimentare una repository di podcasting per gli studenti a distanza, che si svolger\ue0 presso l\u2019universit\ue0 di Trieste

Improved Platforms, Tools, and Applications
This chapter considers the affordances of social networking theories and tools in building new an... more This chapter considers the affordances of social networking theories and tools in building new and effective e-learning practices. We argue that “Connectivism” (social networking applied to learning and knowledge contexts) can lead to a re-conceptualization of learning in which formal, non-formal, and informal learning can be integrated so as to build potentially lifelong learning activities which can be experienced in “personal learning environments”. In order to provide a guide for the design, development, and improvement of e-learning environments, as well as for the related learning activities, we provide a knowledge flow model and the consequent learning design model, highlighting the stages of learning, the enabling conditions, and possible technological tools to be used for the purpose. In the conclusion to the chapter, the derived model is applied in a possible scenario of formal learning in order to show how the learning process can be designed according to the presented th...

VI Conference CKBG Collaborative Knowledge Building Group, 2017
Il testo propone una riflessione sul ruolo dell’autovalutazione per lo sviluppo delle competenze ... more Il testo propone una riflessione sul ruolo dell’autovalutazione per lo sviluppo delle competenze digitali nella professione docente, attraverso delle prime analisi sui risultati del progetto europeo MENTEP- Mentoring Technology Enhanced Pedagogy (www.mentep.eun.org). MENTEP è un progetto europeo finanziato nell’ambito del programma Erasmus Policy Experimentation, vede la partecipazione di 16 partner, appartenenti a 10 paesi europei4: il progetto ha previsto la progettazione e realizzazione di un tool online per l’autovalutazione delle competenze digitali dei docenti (http://mentep-sat-runner.eun.org). Ciascuno dei Paesi partecipanti ha poi sperimentato il tool realizzato nel proprio contesto scolastico, con un campione probabilistico di circa 1000 docenti per Paese. Il paper analizza una specifica attività di ricerca legata al progetto, ovvero l'utilizzo di ambienti immersivi ed esperienziali, invece di interfacce testuali, per la valutazione delle competenze. L'unità di ricerca INDIRE del progetto Mentep ha condotto una sperimentazione in questa direzione coinvolgendo 54 docenti: in questo breve contributo si presentano i primi risultati di tale approccio innovativo. Come citare: Taddeo G., Cigognini E. Benassi A. (2018, La valutazione “immersiva” delle competenze digitali dei docenti: primi risultati dal progetto MENTEP, in "Ubique e Intelligenti. Tecnologie e Persone" (a cura di N. Sansone e F. Amenduni) Atti del VI Congresso CKBG, NeaScience Anno 5 – Vol.11 – ISSN 2282-6009.
© Edizioni Erickson, www.erickson.it Questo articolo è ripubblicato per gentile concessione della... more © Edizioni Erickson, www.erickson.it Questo articolo è ripubblicato per gentile concessione della casa editrice Edizioni Erickson.

In un mondo educativo sempre pi\uf9 mediato dalle tecnologie, un operatore, un formatore o un edu... more In un mondo educativo sempre pi\uf9 mediato dalle tecnologie, un operatore, un formatore o un educatore che intendano mantenere attuale il proprio bagaglio di conoscenze e competenze si troveranno a interagire con un ambiente promettente ma complesso e mutevole. In un apparente paradosso, aggiornarsi non \ue8 facile, a causa del continuo modificarsi delle risorse e degli strumenti, ma nel contempo non \ue8 mai stato agevole come oggi \u2013 perch\ue9 aumentano le risorse aperte a disposizione di tutti, dal movimento dell\u2019Open Access del 2002 alla diffusione delle OER (Open Educational Resources) \u2013 del biennio successivo, anche da parte delle pi\uf9 prestigiose universit\ue0 d\u2019area anglofona1. Si diffonde la possibilit\ue0 di utilizzare i propri strumenti tecnologici (lo smartphone, il tablet) in ogni contesto (secondo l\u2019ottica del BYOD: Bring your own device), in un\u2019aspirazione all\u2019apprendimento continuo e ubiquo (Seamless learning) che permette di sospendere e riprendere un compito di apprendimento in contesti e momenti diversi. Con lo sviluppo del web 2.0, degli ambienti di rete, dei social media e dei social network e la diffusione dei propri strumenti (il BYOD) le tecnologie educative escono dall\u2019essere pensate solo come relegate alla formazione e-learning. Gi\ue0 almeno da un decennio sono divenute parte integrante dei processi sociali, non ultimo quello dell\u2019istruzione e dell\u2019apprendimento, portando a diversi gradienti l\u2019integrazione degli apprendimenti formali, non-formali e informali (Downs, 2006; Cross, 2006; Campbell e Oblinger, 2007; Bonaiuti, 2006; Pettenati e Cigognini, 2007). La tendenza \ue8 quella di denominare \u201cTEL (Technology Enhanced Learning)\u201d i processi di apprendimento/insegnamento che fanno in qualche misura uso delle tecnologie educative o dell\u2019istruzione (un riferimento in proposito \ue8 Trentin: Repetto e Trentin, 2011). Analogamente il blended \ue8 un concetto che attraversa il mondo delle tecnologie educative da pi\uf9 di un decennio (Rossett, 2002; Ligorio et. al., 2006; Masie, 2006), inizialmente contrapposto alla posizione di un apprendimento mediato dalle tecnologie interamente online a distanza, senza forme di interazione in presenza (Rossett, 2002), e via via sempre pi\uf9 vicino alla possibilit\ue0 di integrare momenti formativi pensati in presenza con forme di interazione a distanza mediati dalle tecnologie, funzionali alle diverse fasi dei processi di apprendimento (Masie, 2006; Ligorio et al., 2006), anche attraverso un\u2019azione didattica attiva incentrata sulla co-costruzione di conoscenza (Scardamalia e Bereiter, 2006) o ad una didattica problem based (Jonassen, 2004): ecco che il vecchio termine Elettronic Learning lascia il passo all\u2019Enhanced Learning (Repetto e Trentin, 2011). Ma queste aspirazioni riguardano anche il contesto dell\u2019inclusione? Sul tema si sono snodati due recenti progetti FIRB (Fondi per la Ricerca di Base): il primo \ue8 WISE (Wiring Individualised Special Education), orientato allo sviluppo di un sistema di supporto all\u2019educazione e alla formazione speciale di coloro che, per problemi fisici e/o di salute, sono confinati presso la propria abitazione (indicati anche come homebound); il secondo progetto \ue8 Learning for All (L4A)3 volto ad indagare come un utilizzo consapevole delle tecnologie possa contribuire a innalzare la qualit\ue0 della didattica, in particolare per gli allievi con necessit\ue0 speciali. Se dunque tale cornice caratterizza anche visioni come quella del Learning for All o di filoni di ricerca specifici come quello della Special Education (Trentin, 2012) serve confrontarsi con le modalit\ue0 e aspettative che caratterizzano il contesto, rispondendo alla domanda posta da Trentin (2012): possono le tecnologie di rete e mobili offrire nuove opportunit\ue0 per una reale inclusione socio-educativa? Lo scopo di questo scritto \ue8 esaminare i benefici e i limiti di alcune delle risorse tecnologiche che sono oggi disponibili nella formazione in presenza e a distanza, confrontandoli con le richieste che provengono dal mondo della disabilit\ue0. Ci chiederemo quali caratteristiche hanno gli strumenti per l\u2019aggiornamento del formatore/educatore, il depositario di pratiche, di contenuti ed esperienze, e con quali strumenti pu\uf2 raggiungere pi\uf9 facilmente ed efficacemente il destinatario della formazione. Dopo aver esposto alcuni dei risultati di campi di ricerca che hanno analizzato le offerte, le tendenze e i problemi attuali, presenteremo i primi risultati di un\u2019indagine esplorativa che ha voluto intercettare il punto di vista di alcune categorie di utenti interessati all\u2019inclusione mediante le tecnologie. Saranno presentate le domande e le risposte raccolte mediante le interviste svolte con tre diverse utenti. Infatti l\u2019assunto sottostante all\u2019uso di molte tecnologie per insegnare e imparare a distanza \ue8 che tali…

The aim of this paper is to present a research investigating the opportunity to alternate inprese... more The aim of this paper is to present a research investigating the opportunity to alternate inpresence lectures with webinars and other online resources, in a context of post-graduate blended education. We\u2019ll illustrate the data collected through a questionnaire submitted to about one hundred adult students, participating to a blended course devoted to school teaching habilitation (PAS). Participants were asked to evaluate their own effort to the course completion: when, how much and where they were able to study the various sorts of materials (lectures, web-lectures, webinars, etc.), whether they perceived interference by external or internal distraction factors. As we shall see, the students\u2019 opinion is that distraction is mostly caused by internal factors, an issue that should be compared with the known relevance of interference due to BYOD and socialdevices related multitasking. It turns out that internal causes of distraction provide an emerging aspect of research on distance education

Form@re - Open Journal per la formazione in rete
The contribution examines the assessment aspects and the approaches of formative assessment in an... more The contribution examines the assessment aspects and the approaches of formative assessment in an active teaching perspective in support of the learning outcomes in the context of the Pandemic school. For this purpose, we will discuss the data from a survey conducted in 2020 by the Indire Observatory which involved over 3,700 Italian teachers of all school levels. Statistical findings show that forced distance teaching has highlighted school limit and potential. Emerges a need for active teaching and the support of formative evaluation in order to develop metacognition and critical thinking in learning processes. La valutazione formativa. Dalle pratiche in pandemia verso approcci sostenibili di didattica laboratoriale. Il contributo approfondisce gli aspetti valutativi e gli approcci della valutazione formativa in una prospettiva di didattica attiva a sostegno dei risultati degli apprendimenti nel contesto della scuola della Pandemia. In proposito, si discutono i dati di un’indagi...

Summary In this paper we present a detailed set of e-tivities framed in a learning design context... more Summary In this paper we present a detailed set of e-tivities framed in a learning design context. The etivities use Internet tools for teaching Personal Knowledge Management skills (PKM) to adult learners. PKM practices and the related required skills are strictly related to learning-to-learn competencies, which have been identified as key to grow an adequate attitude to lifelong learning. Internet technologies, on the other hand, are seen as having an undisclosed potential to let people more easily and effectively jump into the “lifelong learning-to-learn” experience. The learning to learn competence makes people aware of how and why they acquire, process and memorise different types of knowledge. The results here introduced are rooted in the development of a theory related to Personal Knowledge Management skills presented in previous works, in which such competences are divided into two main groups: Basic and Higher Order PKM skills. The e-tivities introduced in this paper can pr...

Form@re : Open Journal per la Formazione in Rete, 2019
This contribution deals with the peculiarities, characteristics and perspectives of the introduct... more This contribution deals with the peculiarities, characteristics and perspectives of the introduction of the educational robotics in the teaching of the first cycle, through the study that involved 59 Florence classes joining the Robot@school laboratories in Le Chiavi della Citta project. The research focuses on some priority factors: (i) effectiveness and appreciation of the offer; (ii) impact on teachers’ professionalism and learning of the students; (iii) analysis of the strengths and weaknesses of the system; (iv) possible improvement actions. The quantitative-qualitative research has provided a set of investigative tools: semi-structured interviews to the trainers involved, structured interviews to the teachers who participated to the laboratories, and detection grids for classroom observations conducted by researchers. I laboratori di robotica educativa per una didattica attiva. Il caso delle scuole di Firenze aderenti all’offerta formativa di Le Chiavi della Citta Il contribut...
Journal on Educational Technology, 2007
Description of a methodology for instructional design centered on the use of social software in l... more Description of a methodology for instructional design centered on the use of social software in life-long learning, to foster new skills in knowledge management staff. Demonstrates the concept of "Personal Knowledge Management (PKM).
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