Papers by Mimmo Chisari

Fin dal neolitico l'acqua è stata oggetto di culto presso le società di agricoltori e pastori. Le... more Fin dal neolitico l'acqua è stata oggetto di culto presso le società di agricoltori e pastori. Le sorgenti e i fiumi sono stati elementi naturali ma anche simboli di sacralità che, con la rete immaginifica costituitasi intorno ad essi, hanno determinato l'identità di un luogo. L'acqua ha tutte le caratteristiche del Sacro, dove convivono gli opposti: la vita e la fertilità, la morte e la distruzione. Essa, riconosciuta come fonte di vita in ogni cosmogonia, venerata per le sue proprietà terapeutiche (Salus per aquam), è stata anche uno degli elementi fondamentali per lo sviluppo delle civiltà (Aquae condunt urbes). L'origine di un fiume o di una fonte è segnata sovente da un intervento divino e da uno umano i quali ne denotano l'ingresso in un paesaggio antropizzato e civilizzato 1. L'acqua può dare la vita ma anche la morte come nel sacrificio per acqua: La via del sacrificio per acqua, simile e opposta al battesimo impiegata per Achille, il quale non ci guadagnò altro che la mortalità concentrata in un unico punto anatomico, sembra dalle infanticide preferita a quella ancora più antica del sacrificio per fuoco 2. L'acqua, nel suo aspetto lustrale, costituiva un mezzo per entrare in contatto col Sacro quando nella divinazione l'uomo, invasato da un dio, subiva una metamorfosi interiore acquisendo una conoscenza oracolare: Vaticinaturi, aqua pota, effabantur oracula 3. Tale virtù profetica di fiumi e sorgenti, ab origine, fu delle ninfe, protettrici delle fonti, che avevano poteri oracolari derivati dal miele, altro elemento sacro dalla forte valenza simbolica anche nella mantica dei sogni. Secondo la tradizione mitologica, le ninfe Thriai, che vivevano nell'antro Coricio sul Parnaso, dicevano il vero se avevano potuto mangiare il miele 4. Del soave cibo degli Dei
Mimmo Chisari, 2121
Hybla etnea: un antico villaggio, sede dell'oracolo dei sogni consacrato alla dea Hybla e ad Apol... more Hybla etnea: un antico villaggio, sede dell'oracolo dei sogni consacrato alla dea Hybla e ad Apollo. Una divinità, la cui origine si perde nella notte dei tempi, prim'ancora dell'arrivo dei Greci, quando la Sicilia era abitata dai Sicani e dai Siculi e le sue coste erano lambite dalle imbarcazioni di Minoici e Micenei provenienti dall'area egeo-anatalica
Mimmo Chisari, 24
Il Castello normanno di Paternò viene studiato nella funzione di carcere pubblico mandamentale ch... more Il Castello normanno di Paternò viene studiato nella funzione di carcere pubblico mandamentale che ha avuto dal 1456 al 1860. L'indagine viene svolta attraverso documenti archivistici riguardanti il XVII sec. e il XVIII sec.
importanti, anche, al fine di individuare le varie camere di detenzione dei detenuti i graffiti murari che ancora oggi si possono osservare su alcune pareti della Sala del Parlamento e della Cappella dell'Agnus Dei.

Mimmo Chisari , 2022
Fra i tanti casali rurali sviluppatisi con l'arrivo dei Normanni, nel territorio dell'antica Pate... more Fra i tanti casali rurali sviluppatisi con l'arrivo dei Normanni, nel territorio dell'antica Paternò, possiamo certamente includere l'attuale Ragalna. Nota e ridente cittadina alle pendici del nostro vulcano, definita terrazza dell'Etna per la salubrità della sua aria e la bellezza dei suoi paesaggi, essa, probabilmente un tempo, era un casale arabo1. Al di là dell'originario toponimo Rechalena, nella sua contrada sono presenti altre tracce linguistiche che porterebbero a ipotizzare un collegamento con il mondo islamico2: Un'antica cisterna, segno di una civiltà primordiale, che veniva alimentata dall'acqua piovana raccolta in un sentiero in discesa. Essa costituiva una considerevole risorsa degli abitanti del luogo, sia per l'uso domestico e sia per l'irrigazione di piantine messe a dimora in ritagli di terra risparmiati dalla lava, la così detta "dagala" dall'arabo "dahal" che significa appunto "tratto di terreno coltivato, circondato dalla lava". Una delle più antiche pergamene conservate nella Biblioteca dei Benedettini di Catania (il documento numero 9 del 1136) 3 costituisce l'Atto ufficiale con cui il conte Enrico di Policastro, signore di Paternò, nel donare al monaco benedettino Giovanni d'Amalfi la chiesa di San leone in Mongibello, con terre e animali, nomina anche alcune terre con mandra site nella contrada Rechalena nel territorio di Paternò …Et in loco qui dicitur rechalena dono similiter eidem ecclesiae cisternam quae fuit Gervasii quae est prope mandram de roccis 4.

La contrada di Schettino, che fa parte dell'attuale territorio di Paternò, nota per la sua Stazio... more La contrada di Schettino, che fa parte dell'attuale territorio di Paternò, nota per la sua Stazione ferroviaria, inaugurata il 28/10/1934, importante snodo e punto di smistamento per il florido mercato agrumicolo dell'intera zona, viene citata come feudo o fego in un diploma del 1170 in cui il re Guglielmo il Buono, riconfermando le concessioni di terre fatte dal padre, Guglielmo il Malo, all'Abate di Santa Maria la Scala, riporta i confini dei possedimenti terrieri del monastero1. Il feudo è nominato, inoltre, in un privilegio di Bartolomeo de Luce del 11972 dove si elencano alcune donazioni in favore del Monastero di Roccamatore (et inferior terra alia est Juxta terras Casalis Schittini …), in una pergamena del gennaio 12083 e negli Atti della Corte Giuratoria di Paternò del 17704. Tutti questi documenti costituiscono delle valide testimonianze per attestare che il Casale di Schettino fu fondato nel sec. XII nell'ambito della politica di ripopolamento e ridefinizione economica e demografica del territorio tra Paternò e il Simeto ad opera di esponenti dell'aristocrazia vicino alla Signoria degli Aleramici così come nello stesso periodo furono fondati i casali di

Mediae Aetatis Vestigia Terrae Paternionis Convegno di Studi Medievali, 2022
nell'omonima contrada, ricordata dalla tradizione orale, di cui fino a qualche tempo fa si poteva... more nell'omonima contrada, ricordata dalla tradizione orale, di cui fino a qualche tempo fa si potevano notare persino le sue fondamenta messe in risalto da un pavimento basolato. Della Chiesa, probabilmente dedicata ad una giovane vergine di nome Marina, nata in Bitinia nel 725 e poi santificata, non si conosce l'anno di fondazione. 2 Bianchi 2019, p. 37. 3 Chisari 2011, p. 45. Questi opifici, nel territorio etneo, erano molto importanti perché costituivano una parte cospicua dell'economia medievale in quanto funzionali non solo alla macinazione del grano ma anche per follare la lana, far brillare il riso, segare i tronchi degli alberi. Alcuni di essi sono stati inseriti nella Carta Regionale dell'Identità dei Luoghi della Memoria. 4 Garufi 1989. Enzensberger 1996. Il diploma emesso dal re Guglielmo II e da sua madre Margherita, a conferma di alcune donazioni di Guglielmo I, è interessante in quanto, fra le varie notizie riferite a S. Maria della Scala, riporta i confini dei possedimenti terrieri del monastero, che iniziavano, da est, con le terre di Schiavone (poi Urso Leone) proseguendo ad ovest fino agli appezzamenti dei monaci di Santa Maria della Valle di Josaphat e le terre di Palazzolo giungendo a Schettino verso i terreni di R. Cardone (attuale contrada Cardonetto)

Hospitalia nell'Antica Paternò: le origini e le varie sedi nel corso dei Secoli, 2021
Le origini e le varie sedi nel corso dei secoli di Mimmo Chisari L'Ospedale di Paternò, documenta... more Le origini e le varie sedi nel corso dei secoli di Mimmo Chisari L'Ospedale di Paternò, documentato da una pergamena del periodo normanno (1122) con cui il Conte Enrico di Policastro dona al monastero di S. Maria della Valle di Josaphat la Chiesa di S. Maddalena (oggi non più esistente) con l'ospedale sotto il Castello, è uno dei più antichi della Sicilia. Tale donazione (chiesa cum hospitali) viene confermata in altri due diplomi (14 luglio 1124, maggio 1134) da Mauritius, Vescovo di Catania, che accordò altre prerogative al monastero benedettino 1 . Negli scavi effettuati nel 2007 dalla Soprintendenza ai BB. CC. e AA. di Catania, con la collaborazione dei volontari di SiciliAntica, a nord della Chiesa di Santa Maria della Valle di Josaphat è stato messo in luce il relativo cimitero con la scoperta di una tomba probabilmente appartenente a uno dei primi monaci giunti a Paternò dalla Normandia al seguito del Gran Conte Ruggero d'Altavilla. Nella tomba, sul petto di uno degli scheletri, è stata ritrovato uno splendido esemplare di enkolpion in bronzo (croce). I resti ritrovati, custoditi adesso, in 65 casse, nel deposito del Museo Civico G. Savasta sez. archeologica, sono stati recentemente analizzati dal prof. Dario Piombino Mascali, paleopatologo, in collaborazione con SiciliAntica Paternò nell'ambito del Progetto Salute e malattia in Sicilia tra il Neolitico e la prima Le analisi degli scheletri, hanno messo in risalto alcune abitudini alimentari (Alimentazione di prodotti animali e vegetali con consumo di carne o pesce), e patologie relative a: Osteoartrosi, Paradentosi (carie, tartaro, e ipoplasia dello smalto), malattie metaboliche come la porosità delle ossa, ernie ecc.) della popolazione dell'epoca. Alcuni elementi delle ossa (forame omerale), inoltre, evidenzierebbero tracce di un popolo venuto dal Nord a conferma delle notizie storiche riguardanti l'arrivo dei Normanni. D'altra parte alcune lesioni endocraniche e delle calcificazioni traumatiche, in ambito muscolare, farebbero pensare ad alcuni traumi guariti o inferti in prossimità della morte com'era prevedibile trattandosi di una stirpe di guerrieri.
La Grotta del Fracasso a Bella Cortina probabile luogo sacro nell'antichità , 2018
La grotta del Fracasso, un'antica grotta nella contrada Bella Cortina di
Paternò visitata nel pa... more La grotta del Fracasso, un'antica grotta nella contrada Bella Cortina di
Paternò visitata nel passato da illustri studiosi come Ignazio Paternò Castello principe di Biscari, luogo magico dove si ascoltava il rumore delle acque che scorrevano sotterranee dopo lo scioglimento della neve dell'Etna: probabile luogo sacro nell'antichità.
Parla dei nevai dell'Etna e della Sicilia
Book Reviews by Mimmo Chisari
Mimmo Chisari, 2023
Ancora presenti nel territorio di Paternò le vestigia medievali di questi importanti opifici che ... more Ancora presenti nel territorio di Paternò le vestigia medievali di questi importanti opifici che non erano solo funzionali alla molitura del grano ma anche alla follatura della lana ecc. Essi costituivano dei beni cosi fondamentali per l'economia del tempo da essere sempre oggetto di donazione da parte dei Signori ad abbazie e monasteri per consolidare patti di alleanza e intraprendere relazioni commerciali.
La fondazione di S. Maria della Scala, in origine monastero basiliano poi benedettino, nel territ... more La fondazione di S. Maria della Scala, in origine monastero basiliano poi benedettino, nel territorio dell'antica Paternò, avvenne prima del 1170 probabilmente introno al 1140 e rientra nel contesto storico-sociale della politica monastica religiosa voluta, in Sicilia, dai Normanni al fine di un ripopolamento delle campagne e della promozione di un'attività produttiva.
Drafts by Mimmo Chisari
Mimmo Chisari, 2018
Antica Chiesa dell'ordine dei Cavalieri di San Giovanni Gerosolimitano a Paternò (CT) dove nel 13... more Antica Chiesa dell'ordine dei Cavalieri di San Giovanni Gerosolimitano a Paternò (CT) dove nel 1337 mori il mitico re Federico III d'Aragona, malato di gotta, che proveniva da Castrogiovanni (Enna) per recarsi a Catania. Secondo gli usi della medicina medievale il suo corpo, eviscerato, fu imbalsamato e fu sepolto prima nel Castello Ursino e poi nella Cattedrale di Catania.
Books by Mimmo Chisari
Mulini ad acqua nella Valle del Simeto , 2011
Questo studio è un documento epocale che invita a conoscere e mare i luoghi cari alle nostre trad... more Questo studio è un documento epocale che invita a conoscere e mare i luoghi cari alle nostre tradizioni civili; una ricerca i cui resoconti scientifici arricchiscono il senso dei doveri verso la tutela del territorio. Un avvincente percorso nel passato reale che oggi può sembrare fiabesco
Conference Presentations by Mimmo Chisari
La ricerca sul monastero scomparso, situato al di là del Simeto, ha preso spunto da alcuni docume... more La ricerca sul monastero scomparso, situato al di là del Simeto, ha preso spunto da alcuni documenti storici che riportavano le notizie di un antico edificio basiliano o meglio di un metochio (secondo il prof. E. Bresc infatti è difficile distinguere un metochio da un monastero familiare o da una semplice chiesa di rito bizantino): quello di San Nicolò indicato come trans flumen Paternionis e concesso nel 1174 dal vescovo di Catania Roberto all’abate Sabba con la clausola di un donativo annuo di un rotolo di cera e un rotolo d’incenso
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Papers by Mimmo Chisari
importanti, anche, al fine di individuare le varie camere di detenzione dei detenuti i graffiti murari che ancora oggi si possono osservare su alcune pareti della Sala del Parlamento e della Cappella dell'Agnus Dei.
Paternò visitata nel passato da illustri studiosi come Ignazio Paternò Castello principe di Biscari, luogo magico dove si ascoltava il rumore delle acque che scorrevano sotterranee dopo lo scioglimento della neve dell'Etna: probabile luogo sacro nell'antichità.
Book Reviews by Mimmo Chisari
Drafts by Mimmo Chisari
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Conference Presentations by Mimmo Chisari
importanti, anche, al fine di individuare le varie camere di detenzione dei detenuti i graffiti murari che ancora oggi si possono osservare su alcune pareti della Sala del Parlamento e della Cappella dell'Agnus Dei.
Paternò visitata nel passato da illustri studiosi come Ignazio Paternò Castello principe di Biscari, luogo magico dove si ascoltava il rumore delle acque che scorrevano sotterranee dopo lo scioglimento della neve dell'Etna: probabile luogo sacro nell'antichità.