Papers by giordano sivini

Dopo l'arrivo dell'ultimo ospite non invitato, il Coronavirus , oggi ci troviamo ormai, come si s... more Dopo l'arrivo dell'ultimo ospite non invitato, il Coronavirus , oggi ci troviamo ormai, come si suol dire «sommersi di debiti». E questo inoltre, a quanto pare, succede in un contesto dove il dibattito sembra pendere dalla parte di che ne invoca ancora di più, di debito. Ed ecco che la mail di Giordano, con allegato questo testo che pubblico volentieri, è quanto mai benvenuta perché interviene in una discussione cheper quanto sopita a causa della preponderanza di cose che appaiono come più urgenti da discutere -mantiene una sua enorme importanza, al fine di sapere di che cosa oggi stiamo parlando. Mi riferisco qui alla polemica postuma (a causa della precoce morte di Robert Kurz) tra "Denaro senza valore" di Kurz, per l'appunto, e "La grande svalorizzazione" di Ernst Lohoff e Norbert Trenkle, dove per la prima volta fanno capolino -sospinte da Lohoff come se fossero i "topi di Willard" -le cosiddette «merci di second'ordine»; che poi, sempre secondo Lofoff, sarebbero quei titoli, o "merci derivate" che «permettono all'impresa di capitalizzare il valore futuro non ancora realizzato». Insomma, una sorta di teoria monetaria del valore che in qualche modo può essere ancora in grado di «salvare il

Si esprime con chiarezza Alberto Bradanini in Cina. L'irresistibile ascesa (Sandro Teti, 2022): "... more Si esprime con chiarezza Alberto Bradanini in Cina. L'irresistibile ascesa (Sandro Teti, 2022): "L'ascesa prodigiosa della Cina costituisce a suo modo la plastica evidenza che esistono altre strade per uscire dal sottosviluppo rispetto agli inganni prospettati dall'Occidente, anche se con i limiti menzionati in tema di libertà e partecipazione. La metodica deformazione di tali scenari nasconde la cattiva coscienza di un impero -la cui nozione è inconciliabile con quella di democrazia -che aggredisce i paesi che non si piegano e che oggi non riesce a garantire sufficiente benessere, lavoro e coperture sociali nemmeno a casa propria, mentre la Cina (ancora oggi ben più povera in termini di reddito pro-capite) è in grado di assicurare alla sua sterminata popolazione prosperità e servizi pubblici superiori a molti paesi capitalisti (si pensi alla disoccupazione quasi inesistente)" (p. 128). Ma, anche in tema di libertà e partecipazione, i limiti ai quali Bradanini si riferisce vanno letti comparativamente, ed è lo stesso Bradanini che fa la comparazione. In Cina il termine democrazia descrive la libertà d'espressione all'interno dei confini ideologici definiti dal Partito e la partecipazione dei cittadini alla vita del Paese sempre attraverso il Partito. In Occidente un sistema formale consente al popolo di scegliere i propri governanti all'interno di una cornice che impedisce la messa in discussione della gerarchia del potere e dei termini della distribuzione della ricchezza, e quando i governi sono inadempienti, incompetenti o corrotti, restano legittimi perché scelti dal popolo attraverso libere elezioni. In Cina i diritti economici, vale a dire l'aspirazione del popolo a fruire di condizioni di vita dignitose, hanno la prevalenza. In molti paesi dell'Occidente che

Per Qiao Liang in L'arco dell'Impero (Leg 2021) gli Stati Uniti sono un impero finanziario egemon... more Per Qiao Liang in L'arco dell'Impero (Leg 2021) gli Stati Uniti sono un impero finanziario egemone. Ne traccia la parabola dal periodo in cui il dollaro viene condiviso dal mondo in quanto strumento di sviluppo della produzione e del commercio manifatturiero, a quello in cui il centro dell'impero lo utilizza per appropriarsi delle ricchezze del mondo, fino al loro esaurimento e persino dei "dividendi" su quelle già appropriate (p. 67). Secondo i "discorsi cinesi" (p.75), il termine 'egemonia' qualifica tutto questo percorso storico, non solo quello dello sviluppo produttivo e commerciale in cui, nel contesto della guerra fredda, gli Stati Uniti hanno coinvolto l'Occidente nella ricostruzione postbellica. Qualifica anche il periodo successivo dell'espansione finanziaria, ma è riferito non agli Stati Uniti bensì al dollaro, che gli Stati Uniti utilizzano per esercitare un dominio espropriativo sul mondo. Questa egemonia "negli ultimi quarant'anni è riuscita a trasformare tutte le valute del mondo in accessori del dollaro, gestendo le transazioni tramite la creazione di credito negli Stati Uniti, e allo stesso tempo, controllando tutta la produzione (tutta la produzione è espressa in dollari e, in definitiva, prodotta per i dollari). E questo risultato ha profondamente cambiato e ricostruito la nostra attuale civiltà" (p.78). In questa 'civiltà finanziaria' la funzione egemonica del dollaro è di coprire il dominio degli Stati Uniti: si guarda al movimento del dollaro quando si analizzano le crisi, non ha chi produce questo movimento. "Quando si tratta dei misteri dell'egemonia e della realtà

Sintesi della presentazione del libro La costituzione materiale della Cina, di Giordano Sivini, A... more Sintesi della presentazione del libro La costituzione materiale della Cina, di Giordano Sivini, Asterios Editore, 2022 Il socialismo con caratteristiche cinesi è costitutivo di relazioni sociali produttive diverse da quelle capitalistiche? La risposta va cercata nella storia della Cina a partire dalla costruzione maoista della Repubblica popolare. Dopo la vittoria militare sull'imperialismo, l'attività del Partito Comunista ha puntato sulla diffusione di rapporti di produzione egalitari basati sulla socializzazione dei mezzi di produzione attraverso il lavoro collettivo dei contadini con l'impiego delle risorse e delle tecniche disponibili. La riproduzione della ricchezza, in termini di valori d'uso, è stata realizzata all'interno di un'area di accumulazione esterna e separata dall'area di accumulazione mondiale egemonizzata dagli Stati Uniti. Dopo Mao Zedong, Deng Xiaoping ha portato il Partito Comunista a sostenere ideologicamente e pragmaticamente il primato delle forze produttive sui rapporti di produzione, l'economia si è aperta al mercato delle merci e dei profitti, e il socialismo in quanto ideologia e prassi, assunte 'caratteristiche cinesi', è stato ridefinito come impegno per il superamento della scarsità, posponendo a un tempo indeterminato la prospettiva dell'equità. Zhu Rongji dopo Deng Xiaoping, da capo del governo, ha avviato, con l'obiettivo di entrare nell'Organizzazione Mondiale del Commercio, la trasformazione istituzionale della Cina in senso capitalistico, dando ai mezzi di produzione, già statizzati da Deng, la configurazione giuridica di capitali azionari controllati dal Partito Comunista.

Come la Cina si protegge dalle incursioni dei capitali speculativi dell'economia-mondo (I Parte) ... more Come la Cina si protegge dalle incursioni dei capitali speculativi dell'economia-mondo (I Parte) -Marx21 1/4 Come la Cina si protegge dalle incursioni dei capitali speculativi dell'economia-mondo (I Parte) Pubblicato il 19 Dicembre 2022 Da una ricerca storica sulla Repubblica Popolare Cinese del ʻ900 è emersa lʼipotesi, esplicitata fin dal titolo "La costituzione materiale della Cina. Le ragioni storiche della crescita del capitalismo cinese fuori dallʼeconomia-mondo finanziarizzata" (Asterios, 2022), che allʼincessante sviluppo cinese nel nuovo millennio abbiano contribuito gli investimenti diretti dallʼestero e il concomitante divieto agli investimenti di portafoglio di entrare nellʼarea di accumulazione cinese. Il divieto era stato deciso alla fine degli anni ʼ90. La Cina stava preparandosi ad entrare nellʼOrganizzazione Mondiale del Commercio e adeguava il sistema istituzionale ed economico alle forme del capitalismo globale. Nel 1996 aveva promesso al Fondo Monetario Internazionale che la ʻmoneta del popoloʼ , il renminbi, sarebbe stata resa gradualmente convertibile, ma il sopravvenire della crisi finanziaria asiatica fece bloccare il processo. Mentre nellʼeconomia globalizzata i capitali produttivi stavano diventando tributari di quelli finanziari (Sivini, 2018), in Cina venne presa la decisione di vietare lʼingresso a quei capitali esteri che non avessero obiettivi immediatamente produttivi. Lʼipotesi che lʼelemento distintivo del capitalismo cinese fosse legato a questa decisione è ripresa in esame in questo articolo alla luce delle autorizzazioni date dalla Cina nel nuovo millennio ad investitori stranieri ad operare in borsa e a grandi istituti finanziari esteri di realizzarvi investimenti di portafoglio. Il fine principale di queste aperture è stato di rendere il mercato finanziario cinese più competitivo, capace di produrre innovazioni nel sistema finanziario, orientato a sostenere le attività produttive ma ritenuto scarsamente e iciente. Le autorizzazioni sono state accompagnate dal vincolo di operare in renminbi in condizioni paritetiche con i soggetti cinesi già operativi. Questo vincolo produce e etti analoghi a quelli del divieto, progressivamente rimosso, ai capitali finanziari speculativi di entrare in Cina, poiché li priva dello spazio globale di mobilità che caratterizza le loro incursioni speculative. Concludendo, lʼipotesi iniziale va rivista per considerare anche che, in ultima istanza, gli stretti limiti alla convertibilità dl renminbi fungono da dispositivo di sicurezza dellʼarea di accumulazione cinese rispetto allʼeconomia-mondo finanziarizzata. 19/12/22, 15:20 Come la Cina si protegge dalle incursioni dei capitali speculativi dell'economia-mondo (I Parte) -Marx21

Da una ricerca storica sulla Repubblica Popolare Cinese del '900 è emersa l'ipotesi, esplicitata ... more Da una ricerca storica sulla Repubblica Popolare Cinese del '900 è emersa l'ipotesi, esplicitata fin dal titolo "La costituzione materiale della Cina. Le ragioni storiche della crescita del capitalismo cinese fuori dall'economia-mondo finanziarizzata" (Asterios, 2022), che all'incessante sviluppo cinese nel nuovo millennio abbiano contribuito gli investimenti diretti dall'estero e il concomitante divieto agli investimenti di portafoglio di entrare nell'area di accumulazione cinese. Il divieto era stato deciso alla fine degli anni '90. La Cina stava preparandosi ad entrare nell'Organizzazione Mondiale del Commercio e adeguava il sistema istituzionale ed economico alle forme del capitalismo globale. Nel 1996 aveva promesso al Fondo Monetario Internazionale che la 'moneta del popolo', il renminbi, sarebbe stata resa gradualmente convertibile, ma il sopravvenire della crisi finanziaria asiatica fece bloccare il processo. Mentre nell'economia globalizzata i capitali produttivi stavano diventando tributari di quelli finanziari (Sivini, 2018), in Cina venne presa la decisione di vietare l'ingresso a quei capitali esteri che non avessero obiettivi immediatamente produttivi. L'ipotesi che l'elemento distintivo del capitalismo cinese fosse legato a questa decisione è ripresa in esame in questo articolo alla luce delle autorizzazioni date dalla Cina nel nuovo millennio ad investitori stranieri ad operare in borsa e a grandi istituti finanziari esteri di realizzarvi investimenti di portafoglio. Il fine principale di queste aperture è stato di
Uploads
Papers by giordano sivini