Papers by gian luca picconi
Brill | Fink eBooks, Apr 20, 2023
La lettera in versi: canoni, variabili, funzioni, 2020, ISBN 978-88-8443-912-3, págs. 213-234, 2020
Cuerpos De Mujer En Sus Textos Anglogermanicos Hispanicos Y Mediterraneos Una Aproximacion Literaria Socio Simbolica Y Critico Alegorica 2005 Isbn 84 933318 7 2 Pags 149 168, 2005
Cuadernos de Filología Italiana, 2006
Delfini's way of writing is often tinged with intertextual quotations or allusions which prov... more Delfini's way of writing is often tinged with intertextual quotations or allusions which prove to be functional within his work. In particular, the Poesie della fine del mondo, where the phenomenon acquires a status of unprecedented importance, are characterized by a kind of «teratology of quotation», which is peculiar to some Modernist texts. Intertextuality provides Delfini with a wide range of defensive as well as de-personalizing formulas, in a way akin to the more advanced contemporary poetry.

Between, 2017
This research, according to a historical perspective, tries to study why Pasolini, author of &quo... more This research, according to a historical perspective, tries to study why Pasolini, author of "tragic forma mentis", as relevant scholars said, since the late 1960s, even in front of tragic events of Italian history, chose humorous representation mode. The answer to this question is that Pasolini poses the problem of the tragic in relation to the Auerbach's theory of styles, according to whom styles were forms of Mimesis of several social forms of language: and the tragic style, primarily used to represent the people, appeared to Pasolini inadequate in the world of Afterhistory, in which the entire society tended to ideologically recognize herself in the neocapitalist bourgeoisie. Patmos , therefore, the poem dedicated to the massacre of Piazza Fontana, dealing with the anthropological disaster recorded by Pasolini, tries to express itself in humorous forms, since humor is not a rejection of the tragic, but rather its masking.

Between, 2016
The aim of this study is to show that, in the early Sixties, the Italian poetry, with Sanguineti ... more The aim of this study is to show that, in the early Sixties, the Italian poetry, with Sanguineti and Pasolini, tried to use comic forms. In fact, among the many reuses of the metrical forms during the Twentieth century, the ballad by Villon created a curious event: in 1961, Sanguineti published Ballata delle controverita (Ballad of countertruth), a Villonian parody, and Pasolini wrote the Ballata delle madri (Ballad of mothers), a satirical text dedicated to the mothers of journalists that vexed him, taken from a metrical pattern of the French poet. Through a historicistic investigation, this work tries to show that the use of comic figures is determined, in large part, by the influence of Brecht, who had used texts by Villon in his Threepenny Opera. The survey made it possible to detect that these attempts to write comic verses, made in the case of Sanguineti in a parodic tone and in the case of Pasolini in a satirical tone, have determined, as a way to balance the comical figures,...
Tropelias Revista De Teoria De La Literatura Y Literatura Comparada, 2001
Page 1. Inumana intertestualità: appunti sulla citazione nelle Poesie della fine del mondo GianLu... more Page 1. Inumana intertestualità: appunti sulla citazione nelle Poesie della fine del mondo GianLuca PICCONI [email protected] ... Gian Luca Picconi Inumana intertestualità: appunti sulla citazione Cuadernos de Filología Italiana 2005, vol. 12, 123-148 124 ...
al padroneggiamento di un sapere, la figura soggettiva di qualcosa che potremmo definire un maest... more al padroneggiamento di un sapere, la figura soggettiva di qualcosa che potremmo definire un maestro. 2 Che Pasolini si consideri ultimo detentore di un certo tipo di sapere ("Io so...") è cosa ben nota.
Profezia è una sequenza di sette calligrammi a forma di croce, redatta nella seconda metà del 196... more Profezia è una sequenza di sette calligrammi a forma di croce, redatta nella seconda metà del 1962, e pubblicata nella prima edizione di Poesia in forma di rosa 1 . Profetizza la venuta, in Europa, con sbarco in Calabria, di un personaggio, Alì dagli occhi azzurri, partito da Algeri, alla testa di torme di malandrini :
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le carte, le voci, gli incontri San Biagio della Cima / Ventimiglia (15-16 ottobre 2021) Francesc... more le carte, le voci, gli incontri San Biagio della Cima / Ventimiglia (15-16 ottobre 2021) Francesco Biamonti è considerato uno degli scrittori più significativi della letteratura italiana di fine Novecento. I suoi quattro romanzi pubblicati in vita tra il 1983 e il 1998 (L'angelo di Avrigue , Vento largo , Attesa sul mare e Le parole la notte , a cui vanno aggiunti le pagine postume del Silenzio e il recente recupero, a cura di Simona Morando, del cosiddetto Romanzo di Gregorio), sono testimoni di un lavoro intorno alla parola che ha pochi eguali nella letteratura coeva. Nato nel 1928 a San Biagio della Cima, piccolo paese nell'entroterra di Ventimiglia, Biamonti ebbe una formazione prevalentemente da autodidatta, sospesa tra lo studio della grande poesia, soprattutto italiana e francese, e quello della filosofia fenomenologica ed esistenzialista. Fondamentale fu per lui anche la riflessione sulla pittura, portata avanti attraverso alcune importanti frequentazioni, a partire da quella con Ennio Morlotti. Tutte queste esperienze si sedimentarono, nel corso di decenni, in una prosa dal chiaro respiro lirico, ma capace di raccontare con grande forza e concretezza il mondo contemporaneo allo scrittore. Profondamente radicati nel territorio dell'estremo Ponente ligure, i romanzi di Biamonti attirarono fin da subito l'attenzione della critica per il trattamento particolare riservato al paesaggio, il quale pone lo scrittore in continuità con la tradizione ligure (da Boine a Montale, da Calvino a Caproni). Non a caso, grande spazio fu riservato al tema paesaggistico nel primo Convegno Francesco Biamonti: le parole, il silenzio , organizzato nel 2003 dall'Associazione degli "Amici di Francesco Biamonti", nata dopo la morte dello scrittore, e dall'Università di Genova. Negli anni successivi la critica ha portato avanti la lettura dell'opera biamontiana anche sotto altri punti di vista, in un percorso interpretativo che ha trovato fondamentali riscontri nella pubblicazione, nel 2008, dell'antologia Scritti e parlati , a cura di Gian Luca Picconi e di Federica Cappelletti. Tuttavia, ancora oggi molti aspetti dell'opera di Biamonti, con particolare riferimento al peso avuto da alcuni incontri (reali e intellettuali) sulla sua scrittura e sulla sua visione del mondo, restano inesplorati o comunque meritevoli di approfondimento. Per questa ragione e per ricordare l'autore a vent'anni dalla scomparsa, l'Associazione "Amici di Francesco Biamonti" ha deciso di organizzare, insieme ai suoi diversi partner universitari, un secondo convegno che si terrà il 15-16 ottobre 2021 al centro Polivalente "Le Rose" di San Biagio della Cima e alla Biblioteca Aprosiana di Ventimiglia. Seguirà la pubblicazione degli atti. Sono invitate comunicazioni che affrontino le peculiarità della scrittura e della poetica biamontiana, evidenziando i rapporti tra l'opera dello scrittore ligure e quella di altri autori a lui cari: poeti, romanzieri, filosofi, artisti, critici. In particolare, risulta urgente 1
The second edition of the Summer School The poetry of Pier Paolo Pasolin: themes, forms and langu... more The second edition of the Summer School The poetry of Pier Paolo Pasolin: themes, forms and language will be held from the 11th to the 14th September at the Pier Paolo Pasolini Study Centre in Casarsa della Delizia (Pordenone). The school is a unique opportunity to study and exchange views with international scholars for further exploration of the work of Pier Paolo Pasolini through a higher education course. The lectures will be particularly devoted to the study of Pasolini’s poems, by exploring the individual collections and delving more widely into the themes, the style and language, as well as in the ways in which, in the Pasolini ‘workshop’, the poetic form interacts and contaminates other genres and connects with its contemporary cultural storm.
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