Papers by andrea tomasini
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... we can do, committing our present daily work for the next generation of women and men of our ... more ... we can do, committing our present daily work for the next generation of women and men of our Planet. Andrea Tomasini 1 UNDP, Human Development Report, New York, United Nations Development Programme, 2005 HAART HAART HAART HAART Page 2. ... Andrea Tomasini ...

Advocacy e salute, 2019
Le aziende sono giudicate aggressive e poco etiche, salvo poi chiedere un accesso allargato per i... more Le aziende sono giudicate aggressive e poco etiche, salvo poi chiedere un accesso allargato per il farmaco che, anche quando è criticato, è pur sempre pensato come il più imme-diato surrogato di salute: le aziende diventano per certi versi una partner necessario per le associazioni di pazienti? Siamo di fronte a una critica radicale del sapere ufficiale della medicina, che implica anche una messa in discussione del ruolo del sapere tecnico e scientifico nella formulazione delle decisioni politiche? Chi è il paziente e cosa chiede quando pone in agenda poli-tica modi e forme di inclusione e coinvolgimento, in quanto è l'utilizzatore finale dei provvedimenti in tema di salute e di malattia? Come può passare dall'individuale al collettivo l'esperienza di malattia, e dare forma a un soggetto plurale che si mobili-ta per rivendicare la propria volontà e capacità di formulare scelte informate? C'è poi la questione dei social media, che consentono al pa-ziente di acquisire e produrre informazioni e conoscenza sulla propria esperienza di malattia (illness) a prescindere dal rapporto con il proprio medico che cura la patologia (disease) dell'assistito. Come tutto ciò va a combinarsi con l'idea di salute e l'insieme di valori e comportamenti che ne defini-scono lineamenti e contenuti nelle società contemporanee? Il paziente oggi è un consumatore scettico che si muove con autonomia crescente: con la sua "partecipazione informata" può concorrere a definire l'agenda della ricerca e la defini-zione di outcomes migliori dell'agire medico? Il caso AIDS Certo, dentro l'espressione provocatoria "boom del paziente" c'è tutto questo e anche altro, che però non è agevole de-AUTORE Andrea Tomasini, Giornalista, studioso del mondo advocacy Le origini dell'attivismo e gli interrogativi che lo carat-terizzano Volendo semplificare, possiamo dire che oggi siamo di fronte al boom del paziente. Da più parti e con diverse accentuazioni, un'attenzione cre-scente è data a questo attore collettivo la cui centralità è ri-conosciuta da tutti. Se, però, si volessero descrivere le forme che questo attore ha assunto/assume sulla scena sociale, le analisi tendono a divergere per appuntarsi prevalentemen-te su un aspetto specifico o un altro, trovando difficoltà a fornire un quadro complessivo che tenga conto dei diversi processi culturali e sociali che sono all'origine-e partico-larmente differenziati-dei vari orientamenti d'azione, degli eterogenei elementi di struttura e motivazione. Siamo di fronte a una differente soggettività che si articola attraverso gruppi di pressione, che agiscono secondo una di-namica pluralistica di rappresentanza legittima di interessi? Un movimento sociale che propone un allargamento dei diritti di cittadinanza, ponendo all'ordine del giorno della politica la questione dello star bene e dello star male quale modo per rendere visibili slabbrature e disfunzioni di una modernità incompleta in cui, ad esempio, l'inquinamento esita in nuove forme di rischio di malattia? La rete informale di attività di advocacy che, agendo su aspetti specifici che nascono dall'esperienza di malattia, sve-la aporie nelle politiche pubbliche, denuncia diritti violati e la mercificazione del bene salute, indirizzando le proprie azioni di rivendicazione sia contro la medicina ufficiale, sia contro le politiche di marketing delle aziende farmaceutiche?
testo pubblicato nel catalogo della mostra "Spoleto Contemporanea", Palazzo Collicola Arti Visive
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