ABSTRACT The topic studied in this paper arose spontaneously during fieldwork: the Moroccan famil... more ABSTRACT The topic studied in this paper arose spontaneously during fieldwork: the Moroccan families that participated in the research talked about the differences between female and male roles without being prompted by the researcher. Thus the paper is an attempt to acknowledge and represent their own interest in the subject. In particular, the paper examines the representations of female and male roles constructed in the narrations of the family's «foundation» during the interviews. Family histories - differently told by males and females - were analyzed in the light of the concept of agency in order to explore how social responsibility and the capacity to act in the social sphere were differently attributed to men and women. The comparison between family histories and family practices as observed by the author shows some similarities in the construction of female and male agency. Finally the paper discusses how the concept of agency is a useful analytical tool for studying the relationship between male and female roles, social reproduction and social change in contemporary Morocco. The topic studied in this paper arose spontaneously during fieldwork: the Moroccan families that participated in the research talked about the differences between female and male roles without being prompted by the researcher. Thus the paper is an attempt to acknowledge and represent their own interest in the subject. In particular, the paper examines the representations of female and male roles constructed in the narrations of the family's «foundation» during the interviews. Family histories - differently told by males and females - were analyzed in the light of the concept of agency in order to explore how social responsibility and the capacity to act in the social sphere were differently attributed to men and women. The comparison between family histories and family practices as observed by the author shows some similarities in the construction of female and male agency. Finally the paper discusses how the concept of agency is a useful analytical tool for studying the relationship between male and female roles, social reproduction and social change in contemporary Morocco.
Challenging the acceptance of what have been defined as universal and standard pictograms, this p... more Challenging the acceptance of what have been defined as universal and standard pictograms, this paper promotes a conceptual approach to improve non-textual communication in digital mobility and delivery services, to ensure that different types of people may access content in an intuitive manner, overcoming language, cultural, physical and cognitive barriers. Starting from the user-centred methodological process applied in the development of the Universal Interface Language tool, one of the main outcomes of the INDIMO EU project (Inclusive Digital Mobility Solutions), this paper presents a methodological path that can provide UX/UI designers, developers and service providers with a practical guide to defining a proper set of accessible and inclusive icons as part of the user interface, be it digital or physical. In particular, this paper points out the need for bottom-up initiatives based on the co-design of physical and digital interfaces and their components to create symbols and icons with a higher degree of universality. To this end, user evaluations of mobility specific and general icons, and recommendations based on the empirical research in the INDIMO project, are presented. These address the design, selection and integration of visual icons in accessible user interfaces for digital applications.
L'etnografia oggi, come strumento di ricerca, viene usata in modo diffuso e generalizzato, ma... more L'etnografia oggi, come strumento di ricerca, viene usata in modo diffuso e generalizzato, ma spesso senza la valorizzazione del dibattito che in ambito antropologico ed etnografico è stato fatto dagli anni '80 in poi, e il cui esito principale viene usualente identificato nel la riflessività. Come accade spesso a quei concetti e metodi particolarmente generativi che, elaborati all’interno di una disciplina, migrano fuori dei propri confini disciplinari e fecondano altri ambiti, così l’etnografia come metodo di ricerca ha da tempo cessato di essere impiegata dai soli antropologi e ha, invece, entusiasticamente ottenuto l’interesse di psicologi, sociologi, linguisti, di coloro che cioè, da altri punti di vista e con altri intenti rispetto a quelli degli antropologi, si occupano in vario modo di osservare, comprendere e descrivere adeguatamente il significato delle azioni individuali e delle interazioni tra persone.
La negoziazione del consenso e del rapporto di collaborazione tra ricercatori e ‘soggetti’ è un e... more La negoziazione del consenso e del rapporto di collaborazione tra ricercatori e ‘soggetti’ è un elemento fondamentale, irrinunciabile, per la realizzazione di qualsiasi progetto di ricerca. La tradizione antropologica ha dedicato una forte attenzione a questo tema, e sovvertito alcuni degli impliciti sottesi a tale rapporto, complice la svolta riflessiva (Padiglione 1996) che ha caratterizzato in particolare questa disciplina - e non solo – dalla seconda metà del ‘900 in poi. Il paradigma riflessivo in antropologia ha, infatti, problematizzato la dicotomia di matrice positivista tra chi osserva e chi è osservato, includendo l’osservatore e il rapporto che egli stabilisce con coloro che osserva come parte non solo del contesto d’osservazione – che reagisce e attiva procedure interpretative in conseguenza della sua presenza – ma anche del progetto d’analisi che si esegue su quel contesto. La riflessività ha ricordato all’etnografo, scrittore dell’alterità, di scrivere di sé come altro...
La negoziazione del consenso e del rapporto di collaborazione tra ricercatori e ‘soggetti’ è un e... more La negoziazione del consenso e del rapporto di collaborazione tra ricercatori e ‘soggetti’ è un elemento fondamentale, irrinunciabile, per la realizzazione di qualsiasi progetto di ricerca. La tradizione antropologica ha dedicato una forte attenzione a questo tema, e sovvertito alcuni degli impliciti sottesi a tale rapporto, complice la svolta riflessiva (Padiglione 1996) che ha caratterizzato in particolare questa disciplina - e non solo – dalla seconda metà del ‘900 in poi. Il paradigma riflessivo in antropologia ha, infatti, problematizzato la dicotomia di matrice positivista tra chi osserva e chi è osservato, includendo l’osservatore e il rapporto che egli stabilisce con coloro che osserva come parte non solo del contesto d’osservazione – che reagisce e attiva procedure interpretative in conseguenza della sua presenza – ma anche del progetto d’analisi che si esegue su quel contesto. La riflessività ha ricordato all’etnografo, scrittore dell’alterità, di scrivere di sé come altro...
Nel presente contributo si confronteranno narrazioni relative agli spazi domestici, in particolar... more Nel presente contributo si confronteranno narrazioni relative agli spazi domestici, in particolare sulla cucina, raccolte in famiglie di classe media marocchine e italiane. In particolare, cercheremo di far emergere come i luoghi della casa si prestino a rilevare, da un lato, ordini culturali e sociali dotati di forte stabilità e, dall'altro, le continue riscritture che individui e famiglie apportano all'organizzazione degli spazi, lasciando intravedere microprocessi di cambiamento culturale al lavoro.
The paper aims at restoring a central role to the culture and the culture analysis in the User Ex... more The paper aims at restoring a central role to the culture and the culture analysis in the User Experience Research. We start by regaining the notion of context – already widely discussed by scholars in the HCI field – and we come to discuss ethnography not more as a method for design, but as a “theoretical and methodological framework” that allows UX researchers to gain access to the sphere of shared and constructed meanings that create a specific socio-cultural context.
PREMESSA Siamo noi gli “etnografi in famiglia” di cui si parla in questo volume e i colleghi con ... more PREMESSA Siamo noi gli “etnografi in famiglia” di cui si parla in questo volume e i colleghi con cui – nel corso degli anni e con differenti progetti di ricerca – abbiamo condiviso l’interesse per la “famiglia” come ambito di studio. I contributi selezionati raccontano di focalizzazioni dello sguardo peculiari, di temi d’indagine di volta in volta diversi attraverso i quali questo complesso e “opaco” oggetto di analisi, per riprendere la tesi principale di uno dei saggi (Padiglione & Pontalti, ivi), è stato affrontato. Nonostante la diversità che caratterizza gli articoli, scritti tra il 1986 e il 2009, e con riferimenti crescenti, negli ultimi anni, alla psicologia culturale e all’analisi della conversazione, vi si può cogliere una convergente enfasi su l’etnografia. Il primo contributo del volume (cap. 1) ha il compito di introdurla, nei suoi aspetti di esperienza conoscitiva fondata sulla defamiliarizzazione, sulla rottura del senso comune che ha bisogno dell’incontro con l’altro...
ABSTRACT The topic studied in this paper arose spontaneously during fieldwork: the Moroccan famil... more ABSTRACT The topic studied in this paper arose spontaneously during fieldwork: the Moroccan families that participated in the research talked about the differences between female and male roles without being prompted by the researcher. Thus the paper is an attempt to acknowledge and represent their own interest in the subject. In particular, the paper examines the representations of female and male roles constructed in the narrations of the family's «foundation» during the interviews. Family histories - differently told by males and females - were analyzed in the light of the concept of agency in order to explore how social responsibility and the capacity to act in the social sphere were differently attributed to men and women. The comparison between family histories and family practices as observed by the author shows some similarities in the construction of female and male agency. Finally the paper discusses how the concept of agency is a useful analytical tool for studying the relationship between male and female roles, social reproduction and social change in contemporary Morocco. The topic studied in this paper arose spontaneously during fieldwork: the Moroccan families that participated in the research talked about the differences between female and male roles without being prompted by the researcher. Thus the paper is an attempt to acknowledge and represent their own interest in the subject. In particular, the paper examines the representations of female and male roles constructed in the narrations of the family's «foundation» during the interviews. Family histories - differently told by males and females - were analyzed in the light of the concept of agency in order to explore how social responsibility and the capacity to act in the social sphere were differently attributed to men and women. The comparison between family histories and family practices as observed by the author shows some similarities in the construction of female and male agency. Finally the paper discusses how the concept of agency is a useful analytical tool for studying the relationship between male and female roles, social reproduction and social change in contemporary Morocco.
Challenging the acceptance of what have been defined as universal and standard pictograms, this p... more Challenging the acceptance of what have been defined as universal and standard pictograms, this paper promotes a conceptual approach to improve non-textual communication in digital mobility and delivery services, to ensure that different types of people may access content in an intuitive manner, overcoming language, cultural, physical and cognitive barriers. Starting from the user-centred methodological process applied in the development of the Universal Interface Language tool, one of the main outcomes of the INDIMO EU project (Inclusive Digital Mobility Solutions), this paper presents a methodological path that can provide UX/UI designers, developers and service providers with a practical guide to defining a proper set of accessible and inclusive icons as part of the user interface, be it digital or physical. In particular, this paper points out the need for bottom-up initiatives based on the co-design of physical and digital interfaces and their components to create symbols and icons with a higher degree of universality. To this end, user evaluations of mobility specific and general icons, and recommendations based on the empirical research in the INDIMO project, are presented. These address the design, selection and integration of visual icons in accessible user interfaces for digital applications.
L'etnografia oggi, come strumento di ricerca, viene usata in modo diffuso e generalizzato, ma... more L'etnografia oggi, come strumento di ricerca, viene usata in modo diffuso e generalizzato, ma spesso senza la valorizzazione del dibattito che in ambito antropologico ed etnografico è stato fatto dagli anni '80 in poi, e il cui esito principale viene usualente identificato nel la riflessività. Come accade spesso a quei concetti e metodi particolarmente generativi che, elaborati all’interno di una disciplina, migrano fuori dei propri confini disciplinari e fecondano altri ambiti, così l’etnografia come metodo di ricerca ha da tempo cessato di essere impiegata dai soli antropologi e ha, invece, entusiasticamente ottenuto l’interesse di psicologi, sociologi, linguisti, di coloro che cioè, da altri punti di vista e con altri intenti rispetto a quelli degli antropologi, si occupano in vario modo di osservare, comprendere e descrivere adeguatamente il significato delle azioni individuali e delle interazioni tra persone.
La negoziazione del consenso e del rapporto di collaborazione tra ricercatori e ‘soggetti’ è un e... more La negoziazione del consenso e del rapporto di collaborazione tra ricercatori e ‘soggetti’ è un elemento fondamentale, irrinunciabile, per la realizzazione di qualsiasi progetto di ricerca. La tradizione antropologica ha dedicato una forte attenzione a questo tema, e sovvertito alcuni degli impliciti sottesi a tale rapporto, complice la svolta riflessiva (Padiglione 1996) che ha caratterizzato in particolare questa disciplina - e non solo – dalla seconda metà del ‘900 in poi. Il paradigma riflessivo in antropologia ha, infatti, problematizzato la dicotomia di matrice positivista tra chi osserva e chi è osservato, includendo l’osservatore e il rapporto che egli stabilisce con coloro che osserva come parte non solo del contesto d’osservazione – che reagisce e attiva procedure interpretative in conseguenza della sua presenza – ma anche del progetto d’analisi che si esegue su quel contesto. La riflessività ha ricordato all’etnografo, scrittore dell’alterità, di scrivere di sé come altro...
La negoziazione del consenso e del rapporto di collaborazione tra ricercatori e ‘soggetti’ è un e... more La negoziazione del consenso e del rapporto di collaborazione tra ricercatori e ‘soggetti’ è un elemento fondamentale, irrinunciabile, per la realizzazione di qualsiasi progetto di ricerca. La tradizione antropologica ha dedicato una forte attenzione a questo tema, e sovvertito alcuni degli impliciti sottesi a tale rapporto, complice la svolta riflessiva (Padiglione 1996) che ha caratterizzato in particolare questa disciplina - e non solo – dalla seconda metà del ‘900 in poi. Il paradigma riflessivo in antropologia ha, infatti, problematizzato la dicotomia di matrice positivista tra chi osserva e chi è osservato, includendo l’osservatore e il rapporto che egli stabilisce con coloro che osserva come parte non solo del contesto d’osservazione – che reagisce e attiva procedure interpretative in conseguenza della sua presenza – ma anche del progetto d’analisi che si esegue su quel contesto. La riflessività ha ricordato all’etnografo, scrittore dell’alterità, di scrivere di sé come altro...
Nel presente contributo si confronteranno narrazioni relative agli spazi domestici, in particolar... more Nel presente contributo si confronteranno narrazioni relative agli spazi domestici, in particolare sulla cucina, raccolte in famiglie di classe media marocchine e italiane. In particolare, cercheremo di far emergere come i luoghi della casa si prestino a rilevare, da un lato, ordini culturali e sociali dotati di forte stabilità e, dall'altro, le continue riscritture che individui e famiglie apportano all'organizzazione degli spazi, lasciando intravedere microprocessi di cambiamento culturale al lavoro.
The paper aims at restoring a central role to the culture and the culture analysis in the User Ex... more The paper aims at restoring a central role to the culture and the culture analysis in the User Experience Research. We start by regaining the notion of context – already widely discussed by scholars in the HCI field – and we come to discuss ethnography not more as a method for design, but as a “theoretical and methodological framework” that allows UX researchers to gain access to the sphere of shared and constructed meanings that create a specific socio-cultural context.
PREMESSA Siamo noi gli “etnografi in famiglia” di cui si parla in questo volume e i colleghi con ... more PREMESSA Siamo noi gli “etnografi in famiglia” di cui si parla in questo volume e i colleghi con cui – nel corso degli anni e con differenti progetti di ricerca – abbiamo condiviso l’interesse per la “famiglia” come ambito di studio. I contributi selezionati raccontano di focalizzazioni dello sguardo peculiari, di temi d’indagine di volta in volta diversi attraverso i quali questo complesso e “opaco” oggetto di analisi, per riprendere la tesi principale di uno dei saggi (Padiglione & Pontalti, ivi), è stato affrontato. Nonostante la diversità che caratterizza gli articoli, scritti tra il 1986 e il 2009, e con riferimenti crescenti, negli ultimi anni, alla psicologia culturale e all’analisi della conversazione, vi si può cogliere una convergente enfasi su l’etnografia. Il primo contributo del volume (cap. 1) ha il compito di introdurla, nei suoi aspetti di esperienza conoscitiva fondata sulla defamiliarizzazione, sulla rottura del senso comune che ha bisogno dell’incontro con l’altro...
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