Papers by Roberto Moresco
AMMENTU - Bollettino Storico e Archivistico del Mediterraneo e delle Americhe, Jun 30, 2015

AMMENTU - Bollettino Storico e Archivistico del Mediterraneo e delle Americhe, Dec 30, 2017
Fin dalla meta del secolo XVI l’Isola di Capraia, situata tra l’isola di Corsica e la costa della... more Fin dalla meta del secolo XVI l’Isola di Capraia, situata tra l’isola di Corsica e la costa della Toscana, ha fatto parte della Repubblica di Genova. Nel seolo XVII gli abitanti divennero pescatori, vendendo il loro pescato come pesci salati a Genova, Corsica e Livorno. Nella prima meta del secolo XVIII essi con le loro piccolo imbarcazioni, chiamate gondole, svilupparono un notevole traffico mercantile tra la Corsica, Genova e Livorno. La pesca e il traffico mercantile portarono ad una economia sostenibile che produsse un aumento della popolazione. A partire dalla rivoluzione francese gli abitanti di Capraia furono costretti ad abbandonare la loro isola a causa della diminuzione dei traffici marittimi e del commercio con Genova, Corsica e la costa della Toscana. Nella prima ondata migratoria, tra il 1805 e il 1820, gli isolani si spostarono prima in Corsica e di li in Francia e nell’America Centrale. Un piccolo gruppo di capraiesi si stabili nell’isola di Puerto Rico dove da marinai divennero piccoli proprietari terrieri. Una seconda ondata migratoria, a partire dalla meta del secolo XIX, si diresse nell’America del Sud, principalmente in Argentina, dove essi si guadagnarono la vita come marinai e commercianti.

Fin dalla meta del secolo XVI l’Isola di Capraia, situata tra l’isola di Corsica e la costa della... more Fin dalla meta del secolo XVI l’Isola di Capraia, situata tra l’isola di Corsica e la costa della Toscana, ha fatto parte della Repubblica di Genova. Nel seolo XVII gli abitanti divennero pescatori, vendendo il loro pescato come pesci salati a Genova, Corsica e Livorno. Nella prima meta del secolo XVIII essi con le loro piccolo imbarcazioni, chiamate gondole, svilupparono un notevole traffico mercantile tra la Corsica, Genova e Livorno. La pesca e il traffico mercantile portarono ad una economia sostenibile che produsse un aumento della popolazione. A partire dalla rivoluzione francese gli abitanti di Capraia furono costretti ad abbandonare la loro isola a causa della diminuzione dei traffici marittimi e del commercio con Genova, Corsica e la costa della Toscana. Nella prima ondata migratoria, tra il 1805 e il 1820, gli isolani si spostarono prima in Corsica e di li in Francia e nell’America Centrale. Un piccolo gruppo di capraiesi si stabili nell’isola di Puerto Rico dove da marina...
In the 16th century fishing in the Island of Capraia was limited to the sustenance of the few inh... more In the 16th century fishing in the Island of Capraia was limited to the sustenance of the few inhabitants who were living barricaded inside the fortified village scared by the presence of the Barbarian corsairs around the island. In the 17th century fishing became the main economic activity and brought to the island a sustainable economy with a growth of the population. In the 18th century the fishermen of Capraia used their boats for the transportation of goods and commerce. Starting with the French revolution the economy of the island started to decline very rapidly and the inhabitants were forced to migrate. Since then fishing was limited to sustain the need of the inhabitants.

In 1801, Capraia, which had belonged to the Republic of Genoa since the 16 th century, was occupi... more In 1801, Capraia, which had belonged to the Republic of Genoa since the 16 th century, was occupied by the French troops in order to prevent it from falling into the hands of the English fleet, which were assaulting Genoa with the Austria n troops back then. In 1803, the weak Ligurian Republic, born from the ashes of the Republic of Genoa, bowed to the demands of Napoleon Bonaparte, First Consul, and ceded Capraia to France. In 1806, the island was unified with the Department of Golo, in Corsica, the administrative centre of which was Bastia. It was not until the annexation of the island by Corsica that many Capraia islanders moved to Bastia and the Capocorso: over four hundred people left the island in 10-15 years, especially in 1815, when the island was assigned to the Kingdom of Sardinia by virtue of the Vienna-Capraia treaty. Fathers and sons of many families tried to start a new life, mostly as sailors and traders, jobs they used to do in their native island. Initially, most Ca...

ATTI DELLA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA NUOVA SERIE LIX (CXXXIII) GENOVA MMXIX, 2019
On February 1793, England joined the first coalition against the revolutionary France
and sent a... more On February 1793, England joined the first coalition against the revolutionary France
and sent a mighty fleet into the Mediterranean blocking the French fleet in its base in Toulon.
Captain Horatio Nelson was in charge of one of the ships and took part in the occupation
of the island of Corsica, with the help of Pascal Paoli, becoming an English viceroyalty.
The Genoa port, being the Republic of Genoa formally neutral but subjugated to France and
partially occupied by its troops, became a supply base for the English ships. In 1796, during a
stop in Genoa, two of Nelson’s boats were shot by a French cannon battery in
Sampierdarena. Both Nelson and the viceroy of Corsica decided to punish the Genoeses occupying
the island of Capraia, which already served as a base for the French privateers who
created serious problems for the English commerce. The capture of the island was easy due to
the surrender of the Genoese garrison, not firing a single shot. The population of Capraia was
willing to resist, however seeing the Genoese garrison ready to surrender, they laid down
their weapons.
Nel Cinquecento la pesca nell’isola di Capraia era limitata al sostentamento dei pochi abitanti c... more Nel Cinquecento la pesca nell’isola di Capraia era limitata al sostentamento dei pochi abitanti che vivevano asserragliati nel paese fortificato per timore dei corsari barbareschi. Solo nel Seicento la pesca divenne la principale attività economica dell’isola favorendo l’aumento della popolazione e la creazione di una marineria dotata di numerose imbarcazioni. Nel Settecento i pescatori capraiesi utilizzarono le loro imbarcazioni per il trasporto di merci e per il commercio.
Con l’avvento della rivoluzione francese l’economia dell’isola declinò rapidamente e i suoi abitanti furono costretti ad emigrare. La pesca, da allora, si limitò a sopperire le sole necessità
degli abitanti.
Ammentu, 2017
La Direzione di AMMENTU sottopone a valutazione (referee), in forma anonima, tutti i contributi r... more La Direzione di AMMENTU sottopone a valutazione (referee), in forma anonima, tutti i contributi ricevuti per la pubblicazione

In 1801, Capraia, which had belonged to the Republic of Genoa since the 16th century, was occupie... more In 1801, Capraia, which had belonged to the Republic of Genoa since the 16th century, was occupied by the French troops in order to prevent it from falling into the hands of the English
fleet, which were assaulting Genoa with the Austrian troops back then. In 1803, the weak Ligurian Republic, born from the ashes of the Republic of Genoa, bowed to the demands of Napoleon Bonaparte, First Consul, and ceded Capraia to France. In 1806, the island was unified with the Department of Golo, in Corsica, the administrative centre of which was Bastia. It was not until the annexation of the island by Corsica that many Capraia islanders
moved to Bastia and the Capocorso: over four hundred people left the island in 10-15 years, especially in 1815, when the island was assigned to the Kingdom of Sardinia by virtue of the Vienna-Capraia treaty. Fathers and sons of many families tried to start a new life, mostly as sailors and traders, jobs they used to do in their native island. Initially, most Capraia islanders settled in Bastia, but then many moved to other municipalities of the Capocorso, where they found jobs that were more in line with their previous experience. Others belonged to a migratory flow which got them from Corsica –and especially from the Capocorso– to mainland France and other faraway countries. One of these flows arrived to the remote island of Puerto Rico. Maybe attracted by the stories heard in the port of Bastia, many young people of this land decided to lead an adventurous life in distant countries and make a fortune.
Riassunto
Nel 1801, Capraia, che dal ‘500 apparteneva alla Repubblica di Genova, viene occupata dalle truppe francesi per impedire che cada nelle mani della flotta inglese che assieme alle truppe
austriache sta assediando Genova. Nel 1803, la debole Repubblica Ligure, nata dalle ceneri della Repubblica di Genova, si sottomette alle richieste di Napoleone Bonaparte, PrimoConsole, e cede Capraia alla Francia. Nel 1806, l’isola viene unita al Dipartimento del Golo in Corsica che ha come suo capoluogo Bastia. È a partire dall’annessione dell’isola alla Corsica che si sviluppa una forte emigrazione di capraiesi che si trasferiscono a Bastia e nel
Capocorso: sono oltre quattrocento persone che nell’arco di 10-15 anni lasciano l’isola, specialmente quando nel 1815, con il trattato di Vienna Capraia viene assegnata al regno di Sardegna. Sono intere famiglie dove il padre e i figli maschi cercano di crearsi una nuova vita in gran parte proseguendo le attività di marinai e commercianti che svolgevano nella loro isola. La maggior parte dei Capraiesi si installa in un primo momento a Bastia, poi molti si
trasferiscono in diversi comuni del Capocorso dove trovano occupazioni più adeguate alla loro
esperienza. Altri si inseriscono in un filone migratorio che dalla Corsica, ed in modo particolare dal Capocorso, porta al continente francese e a paesi lontani. Uno di questi filoni porta alla lontana isola di Puerto Rico. Sono i più giovani, che forse attratti dai racconti ascoltati nel porto di Bastia, decidono di affrontare una vita avventurosa in paesi lontani per fare fortuna.
Storia dell'emigrazione dall'isola di Capria in America Latina tra Ottocento e Novecento
Vi sono molti modi di narrare la storia di una località: io ho scelto di farlo per l'isola di Cap... more Vi sono molti modi di narrare la storia di una località: io ho scelto di farlo per l'isola di Capraia mediante la rappresentazione che di essa ci hanno lasciato cartografi, "ingegneri", capi d'opera, scienziati, talvolta semplici funzionari, quanti cioè hanno voluto o dovuto rappresentarla in maniera grafica. Mi è sembrato opportuno aggiungere a questa raccolta d'immagini anche le prime fotografie dell'isola, risalenti alla seconda metà del XIX secolo.
Vita e imprese di un corsaro barbaresco nel Mediterraneo del Cinquecento
Il viaggio dell'imperatore Bonaparte dall'isola d'Elba alla Francia. L'inizio dell'impresa dei "C... more Il viaggio dell'imperatore Bonaparte dall'isola d'Elba alla Francia. L'inizio dell'impresa dei "Cento giorni". I marnai capraiesi nell'equipaggio dell'Inconstant e de L'Etoile.

Nel 1539 l’ingegnere militare Gioan Maria Olgiati viene inviato in Corsica dalle Compere di San G... more Nel 1539 l’ingegnere militare Gioan Maria Olgiati viene inviato in Corsica dalle Compere di San Giorgio conl’incarico di studiare il rafforzamento delle difese dell’isola per proteggerla dalle incursioni dei corsari turchi. Al suo ritorno a Genova progetta la città di Porto Vecchio, e successivamente anche le difese dell’isola di Capraia. Tra il 1552 e il 1554 viene impiegato dalle Compere come consulente per la realizzazione di opere di rinforzo delle difese delle città di Bonifacio e Calvi minacciate dalla flotta franco-turca.
In 1539 the military engineer Gioan Maria Olgiati is sent to Corsica by the Compere di San Giorgio to study the strengthening of the Corsica’s defences to protect the island from the attacks of the Turkish corsairs. On his return to Genoa he design the town of Porto Vecchio , and afterwards the defences of Capraia island. Between 1552 and 1554 he is employed by the Compere, as consultant, for the improvement of the defences of the town of Bonifacio and Calvi threatened by the French-Turkish fleet.
Atti della Società Ligure di Storia Patria, 2007
un'abbondante documentazione, relativa al periodo in oggetto, che chiarisce le motivazioni del pa... more un'abbondante documentazione, relativa al periodo in oggetto, che chiarisce le motivazioni del passaggio dell'isola di Capraia dal dominio dei De Mari di Capocorso a quello diretto delle Compere di San Giorgio (d'ora in avanti Compere) e dell'inserimento della stessa nel sistema difensivo della Repubblica di Genova (d'ora in avanti Repubblica) quando la minaccia dei corsari turchi e barbareschi e dell'alleanza turco-francese diventa sempre più pressante, non solo sulla Corsica ma anche sulle Riviere e in generale su tutto lo scacchiere del Tirreno settentrionale.
Atti della Società Ligure di Storia Patria, 2003

Il mare Tirreno, come il resto del Mediterraneo, ha da sempre conosciuto la presenza di pirati e ... more Il mare Tirreno, come il resto del Mediterraneo, ha da sempre conosciuto la presenza di pirati e corsari che non solo sono hanno recato danno alla navigazione e ai commerci, ma che hanno anche attaccato i piccoli paesi della costa e delle isole. È un susseguirsi d'episodi che molto spesso hanno una rilevanza solo per la storia locale ma che, come insieme, hanno un'importanza notevole nella storia del Mediterraneo 1 . L'isola di Capraia, per la sua posizione al centro dell'alto Tirreno, tra il litorale toscano e la Corsica, ha partecipato a questa storia. Fino ad oggi, tuttavia, sono sopravissute solo sbiadite memorie dei lontani avvenimenti che l'hanno riguardata. Ricercando antichi documenti relativi alla storia dell'isola e dei suoi abitanti nell'Archivio di Stato di Genova, mi sono imbattuto in un numero notevole di lettere che, a partire dal XVI secolo, Governatori di Corsica, Podestà e Commissari di Capraia, Padri del Comune di Capraia e semplici abitanti dell'isola hanno inviato a Genova, narrando o talvolta soltanto citando episodi, da loro vissuti o di cui sono stati testimoni, nei quali la presenza di pirati e corsari assume un rilievo particolare. Episodi non registrati dalla Storia, a parte lo sbarco di Dragut che, però, deve la sua rilevanza alla cattura dello stesso da parte di Giannettino Doria, e che andrebbero a riempire solo poche righe delle pagine di cronaca nei nostri giornali: questo spiega il titolo che ho voluto dare a questa raccolta. È questa la microstoria di una piccola isola nella quale il ritmo, quasi quotidiano, della vita dei suoi abitanti è stato scandito per oltre tre secoli da episodi più o meno notevoli della guerra di corsa. I vari episodi, qui riportati in corsivo, sono proposti in ordine cronologico usando, per quanto è stato possibile, le parole e le frasi impiegate dagli stessi autori delle lettere: n'è risultato uno stile narrativo piuttosto stringato, che tuttavia ha conservato l'immediatezza e la naturalezza originarie. Ho cercato di fornire anche tutti i chiarimenti necessari ad inquadrare i vari episodi in un più ampio scenario storico. Gli storici moderni che sempre di più dedicano studi e ricerche ai fenomeni della pirateria e della guerra di corsa, in modo particolare relativi al periodo che va dal XVI al XVIII secolo, fanno distinzione sia tra pirati e corsari, sia tra turchi e barbareschi 2 . Gli autori delle lettere, che hanno vissuto in prima persona gli episodi narrati, non davano molta importanza a queste distinzioni e nella loro scrittura i termini sono spesso impropriamente utilizzati. Di proposito non ho voluto cambiare la terminologia degli originali e solo nelle note ho cercato di fornire dei chiarimenti basati sui numerosi studi che sono apparsi negli ultimi anni. I toponimi, quando è stato possibile identificarli, sono qui riportati secondo la loro nomenclatura moderna; in particolare per l'isola di Capraia si sono utilizzati quelli della carta 1 Sulla storia del Mediterraneo in età moderna resta fondamentale il libro di F. Braudel, Civiltà e imperi del Mediterraneo nell'età di Filippo II, Torino 1976, mentre per la storia dei pirati e corsari sempre nel Mediterraneo il testo più divulgativo, ma storicamente puntuale è quello di S. Bono, Corsari nel Mediterraneo -Cristiani e mussulmani fra guerra, schiavitù e commercio, Milano 1993, al quale si rimanda anche per la ricca bibliografia. Anche il recente libro di F. Cardini, Europa e Islam -Storia di un malinteso, Bari 1999, include un'analisi della pirateria nel Mediterraneo nel più ampio quadro dei rapporti tra Europa e Islam.
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and sent a mighty fleet into the Mediterranean blocking the French fleet in its base in Toulon.
Captain Horatio Nelson was in charge of one of the ships and took part in the occupation
of the island of Corsica, with the help of Pascal Paoli, becoming an English viceroyalty.
The Genoa port, being the Republic of Genoa formally neutral but subjugated to France and
partially occupied by its troops, became a supply base for the English ships. In 1796, during a
stop in Genoa, two of Nelson’s boats were shot by a French cannon battery in
Sampierdarena. Both Nelson and the viceroy of Corsica decided to punish the Genoeses occupying
the island of Capraia, which already served as a base for the French privateers who
created serious problems for the English commerce. The capture of the island was easy due to
the surrender of the Genoese garrison, not firing a single shot. The population of Capraia was
willing to resist, however seeing the Genoese garrison ready to surrender, they laid down
their weapons.
Con l’avvento della rivoluzione francese l’economia dell’isola declinò rapidamente e i suoi abitanti furono costretti ad emigrare. La pesca, da allora, si limitò a sopperire le sole necessità
degli abitanti.
fleet, which were assaulting Genoa with the Austrian troops back then. In 1803, the weak Ligurian Republic, born from the ashes of the Republic of Genoa, bowed to the demands of Napoleon Bonaparte, First Consul, and ceded Capraia to France. In 1806, the island was unified with the Department of Golo, in Corsica, the administrative centre of which was Bastia. It was not until the annexation of the island by Corsica that many Capraia islanders
moved to Bastia and the Capocorso: over four hundred people left the island in 10-15 years, especially in 1815, when the island was assigned to the Kingdom of Sardinia by virtue of the Vienna-Capraia treaty. Fathers and sons of many families tried to start a new life, mostly as sailors and traders, jobs they used to do in their native island. Initially, most Capraia islanders settled in Bastia, but then many moved to other municipalities of the Capocorso, where they found jobs that were more in line with their previous experience. Others belonged to a migratory flow which got them from Corsica –and especially from the Capocorso– to mainland France and other faraway countries. One of these flows arrived to the remote island of Puerto Rico. Maybe attracted by the stories heard in the port of Bastia, many young people of this land decided to lead an adventurous life in distant countries and make a fortune.
Riassunto
Nel 1801, Capraia, che dal ‘500 apparteneva alla Repubblica di Genova, viene occupata dalle truppe francesi per impedire che cada nelle mani della flotta inglese che assieme alle truppe
austriache sta assediando Genova. Nel 1803, la debole Repubblica Ligure, nata dalle ceneri della Repubblica di Genova, si sottomette alle richieste di Napoleone Bonaparte, PrimoConsole, e cede Capraia alla Francia. Nel 1806, l’isola viene unita al Dipartimento del Golo in Corsica che ha come suo capoluogo Bastia. È a partire dall’annessione dell’isola alla Corsica che si sviluppa una forte emigrazione di capraiesi che si trasferiscono a Bastia e nel
Capocorso: sono oltre quattrocento persone che nell’arco di 10-15 anni lasciano l’isola, specialmente quando nel 1815, con il trattato di Vienna Capraia viene assegnata al regno di Sardegna. Sono intere famiglie dove il padre e i figli maschi cercano di crearsi una nuova vita in gran parte proseguendo le attività di marinai e commercianti che svolgevano nella loro isola. La maggior parte dei Capraiesi si installa in un primo momento a Bastia, poi molti si
trasferiscono in diversi comuni del Capocorso dove trovano occupazioni più adeguate alla loro
esperienza. Altri si inseriscono in un filone migratorio che dalla Corsica, ed in modo particolare dal Capocorso, porta al continente francese e a paesi lontani. Uno di questi filoni porta alla lontana isola di Puerto Rico. Sono i più giovani, che forse attratti dai racconti ascoltati nel porto di Bastia, decidono di affrontare una vita avventurosa in paesi lontani per fare fortuna.
In 1539 the military engineer Gioan Maria Olgiati is sent to Corsica by the Compere di San Giorgio to study the strengthening of the Corsica’s defences to protect the island from the attacks of the Turkish corsairs. On his return to Genoa he design the town of Porto Vecchio , and afterwards the defences of Capraia island. Between 1552 and 1554 he is employed by the Compere, as consultant, for the improvement of the defences of the town of Bonifacio and Calvi threatened by the French-Turkish fleet.
Books by Roberto Moresco
and sent a mighty fleet into the Mediterranean blocking the French fleet in its base in Toulon.
Captain Horatio Nelson was in charge of one of the ships and took part in the occupation
of the island of Corsica, with the help of Pascal Paoli, becoming an English viceroyalty.
The Genoa port, being the Republic of Genoa formally neutral but subjugated to France and
partially occupied by its troops, became a supply base for the English ships. In 1796, during a
stop in Genoa, two of Nelson’s boats were shot by a French cannon battery in
Sampierdarena. Both Nelson and the viceroy of Corsica decided to punish the Genoeses occupying
the island of Capraia, which already served as a base for the French privateers who
created serious problems for the English commerce. The capture of the island was easy due to
the surrender of the Genoese garrison, not firing a single shot. The population of Capraia was
willing to resist, however seeing the Genoese garrison ready to surrender, they laid down
their weapons.
Con l’avvento della rivoluzione francese l’economia dell’isola declinò rapidamente e i suoi abitanti furono costretti ad emigrare. La pesca, da allora, si limitò a sopperire le sole necessità
degli abitanti.
fleet, which were assaulting Genoa with the Austrian troops back then. In 1803, the weak Ligurian Republic, born from the ashes of the Republic of Genoa, bowed to the demands of Napoleon Bonaparte, First Consul, and ceded Capraia to France. In 1806, the island was unified with the Department of Golo, in Corsica, the administrative centre of which was Bastia. It was not until the annexation of the island by Corsica that many Capraia islanders
moved to Bastia and the Capocorso: over four hundred people left the island in 10-15 years, especially in 1815, when the island was assigned to the Kingdom of Sardinia by virtue of the Vienna-Capraia treaty. Fathers and sons of many families tried to start a new life, mostly as sailors and traders, jobs they used to do in their native island. Initially, most Capraia islanders settled in Bastia, but then many moved to other municipalities of the Capocorso, where they found jobs that were more in line with their previous experience. Others belonged to a migratory flow which got them from Corsica –and especially from the Capocorso– to mainland France and other faraway countries. One of these flows arrived to the remote island of Puerto Rico. Maybe attracted by the stories heard in the port of Bastia, many young people of this land decided to lead an adventurous life in distant countries and make a fortune.
Riassunto
Nel 1801, Capraia, che dal ‘500 apparteneva alla Repubblica di Genova, viene occupata dalle truppe francesi per impedire che cada nelle mani della flotta inglese che assieme alle truppe
austriache sta assediando Genova. Nel 1803, la debole Repubblica Ligure, nata dalle ceneri della Repubblica di Genova, si sottomette alle richieste di Napoleone Bonaparte, PrimoConsole, e cede Capraia alla Francia. Nel 1806, l’isola viene unita al Dipartimento del Golo in Corsica che ha come suo capoluogo Bastia. È a partire dall’annessione dell’isola alla Corsica che si sviluppa una forte emigrazione di capraiesi che si trasferiscono a Bastia e nel
Capocorso: sono oltre quattrocento persone che nell’arco di 10-15 anni lasciano l’isola, specialmente quando nel 1815, con il trattato di Vienna Capraia viene assegnata al regno di Sardegna. Sono intere famiglie dove il padre e i figli maschi cercano di crearsi una nuova vita in gran parte proseguendo le attività di marinai e commercianti che svolgevano nella loro isola. La maggior parte dei Capraiesi si installa in un primo momento a Bastia, poi molti si
trasferiscono in diversi comuni del Capocorso dove trovano occupazioni più adeguate alla loro
esperienza. Altri si inseriscono in un filone migratorio che dalla Corsica, ed in modo particolare dal Capocorso, porta al continente francese e a paesi lontani. Uno di questi filoni porta alla lontana isola di Puerto Rico. Sono i più giovani, che forse attratti dai racconti ascoltati nel porto di Bastia, decidono di affrontare una vita avventurosa in paesi lontani per fare fortuna.
In 1539 the military engineer Gioan Maria Olgiati is sent to Corsica by the Compere di San Giorgio to study the strengthening of the Corsica’s defences to protect the island from the attacks of the Turkish corsairs. On his return to Genoa he design the town of Porto Vecchio , and afterwards the defences of Capraia island. Between 1552 and 1554 he is employed by the Compere, as consultant, for the improvement of the defences of the town of Bonifacio and Calvi threatened by the French-Turkish fleet.