Papers by Raphael Tunesi
In this short note we describe a new plate that, among other interesting features, names an unkno... more In this short note we describe a new plate that, among other interesting features, names an unknown Mutu'l lord as its owner (Figure 1). The plate, currently in a private collection, is thirty-four centimeters in diameter and footed, does not show any signs of overpainting and is Late Classic (A.D. 600-900) in style. The main scene depicts a lord and a bird of some sort seated on a bench and engaged in conversation. The inner rim of the plate carries an inscription with a fairly standard Primary Standard Sequence (PSS).
Mexicon XL(3): 67-69, 92, 2018
Mexicon, 2018
A paper describing a previously unreported fragment of a monument found in the regional museum of... more A paper describing a previously unreported fragment of a monument found in the regional museum of Frontera Corozal in the style of Yaxchilan
Investigador independiente 1 ‐ La investigación sobre la pintura de vasijas mayas: la marginación... more Investigador independiente 1 ‐ La investigación sobre la pintura de vasijas mayas: la marginación de la temática de las atribuciones y los nuevos enfoques histórico‐artísticos En este artículo examinamos un muy pequeño sector de la pintura vascular maya del Período Clásico, que sin duda se puede considerar una de las más extraordinarias expresiones del arte precolombino y, parafraseando lo que Moore escribió acerca del arte azteca, una de las más altas manifestaciones de la pintura sobre cerámica de "cualquier otro periodo" (in Braun 1993:107). En particular analizamos unas vasijas del estilo llamado "códice" o " codex, " que nosotros por razones que explicamos más abajo, preferimos llamar " estilo lineal " (Fig. 1).
Glyph Dwellers Report 39, 2016

E' passata la data della fine del tredicesimo baktun, il 13.0.0.0.0 del Conto Lungo, 4 Ajaw del c... more E' passata la data della fine del tredicesimo baktun, il 13.0.0.0.0 del Conto Lungo, 4 Ajaw del calendario rituale, 3 K'ank'in (1) dell'anno solare, e non c'è stata la fine del mondo. Nessuno ha tirato un sospiro di sollievo perché nemmeno i più accesi catastrofisti hanno preso sul serio quel brusio di fondo chiamato "profezie maya" da loro stessi lanciato. Naturalmente, come prima del 21 dicembre 2012 era assurdo polemizzare coi catastrofisti, così non ha senso ricordare, ora, che si sono sbagliati. Invece ci si potrebbe chiedere come mai certi programmi di "divulgazione scientifica" della televisione pubblica rimangano saldamente nelle mani di catastrofisti che hanno mostrato abbondantemente di non avere proprio nulla a che fare con la scienza. Ma il fatto che i media non abbiano sollevato questa questione fa ben sperare nel futuro e fa capire che non è lontano il giorno in cui, senza alcuna protesta, un reparto di cardiochirurgia sarà affidato a una mammana. Su un piano più generale, considerando la scadenza nel suo complesso, senza nemmeno abbozzare un pur approssimativo bilancio del non evento, si ha l'impressione che solo in parte l'occasione sia stata proficuamente utilizzata per divulgare qualche aspetto della cultura maya o per approfondire tematiche collegate o per porre l'unica domanda "antropologicamente corretta" sulla vicenda del 2012, vale a dire chiedersi come gli stessi Maya del Periodo Classico avrebbero visto la data del 13.0.0.0.0 4 Ajaw, 3 K'ank'in, che contemporaneamente, segnava la fine del tredicesimo baktun e riproponeva la stessa serie di numeri del Conto Lungo che avevano segnato il giorno della creazione (2), che, com'è noto, era avvenuta il 6 settembre 3114 a.C., se si utilizza, come è più corretto fare il calendario giuliano, che corrisponde all'11 agosto 3114 a.C. del calendario gregoriano. La domanda, inevitabilmente, pone il problema di capire se tutte le altre date maya del Conto Lungo che precedono il giorno della creazione e che vanno oltre il 21 dicembre 2012, sono il risultato di una visione del Conto Lungo condivisa da tutte le città maya. Naturalmente non è questa la sede per affrontare la questione in dettaglio. Tuttavia non si può non osservare che mentre alcune città: Coba, Yaxchilan e Palenque attribuiscono un valore

). Il Tempio delle Iscrizioni, monumento funebre di Pakal il Grande (603-683 d.C.), maggiore sovr... more ). Il Tempio delle Iscrizioni, monumento funebre di Pakal il Grande (603-683 d.C.), maggiore sovrano di Palenque, importante centro economico e cerimoniale della civiltà maya nel Periodo Classico (300-900 d.C.). La piramide a gradoni, risalente alla fine del VII sec. d.C., deriva il suo nome dai testi incisi ritrovati al suo interno, che raccontano la storia della città e del re. 21.12.12 storia • sTorIa deI GreCI/14 a3 a r c h e o 45 la vera storia fine del mondo della dei maya non si è mai parlato tanto come negli ultimi anni. cioè da quando sono stati accusati di avere annunciato la fine del mondo. la realtà, come ci spiega l'americanista antonio aimi, è ben diversa e tra i molti meriti della grande civiltà precolombiana ci fu anche quello di eccellere nel campo dell'astronomia e dei calcoli matematici di antonio aimi e raphael Tunesi da sinistra a destra, gli archeologi Marcello Canuto, david stuart, Tomás Barrientos Quezada e Jocelyn Ponce, sul sito archeologico guatemalteco maya di La Corona, esaminano le iscrizioni incise sui blocchi della cosiddetta scalinata Glifica 2, scoperta la scorsa primavera, in cui comparirebbe un riferimento alla «fine del mondo».
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E' passata la data della fine del tredicesimo baktun, il 13.0.0.0.0 del Conto Lungo, 4 Ajaw del c... more E' passata la data della fine del tredicesimo baktun, il 13.0.0.0.0 del Conto Lungo, 4 Ajaw del calendario rituale, 3 K'ank'in 1 dell'anno solare, e non c'è stata la fine del mondo. Nessuno ha tirato un sospiro di sollievo perché nemmeno i più accesi catastrofisti hanno preso sul serio quel brusio di fondo chiamato "profezie maya" da loro stessi lanciato. Naturalmente, come prima del 21 dicembre 2012 era assurdo polemizzare coi catastrofisti, così non ha senso ricordare, ora, che si sono sbagliati. Invece ci si potrebbe chiedere come mai certi programmi di "divulgazione scientifica" della televisione pubblica rimangano saldamente nelle mani di catastrofisti che hanno mostrato abbondantemente di non avere proprio nulla a che fare con la scienza. Ma il fatto che i media non abbiano sollevato questa questione fa ben sperare nel futuro e fa capire che non è lontano il giorno in cui, senza alcuna protesta, un reparto di cardiochirurgia sarà affidato a una mammana.
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