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Nuova Rivista di Letteratura Italiana

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La «Nuova Rivista di Letteratura Italiana», fondata nel 1998 da Pietro G. Beltrami, Umberto Carpi, Luca Curti, Piero Floriani, Marco Santagata e Mirko Tavoni – già direttori della «Rivista di Letteratura Italiana», attiva dal 1983 – è un punto di riferimento per l’italianistica internazionale.

La rivista ospita saggi dedicati alla letteratura, alla filologia e alla storia della lingua italiana dalle origini a oggi. Il valore scientifico dei lavori pubblicati è garantito dalla selezione operata dalla Direzione, che è affiancata da un Comitato Scientifico internazionale e si avvale dell’attività di revisori anonimi. Oltre alla sezione ‘Saggi’, è presente una sezione ‘Testi e documenti’, che pubblica edizioni e commenti di testi e documenti inediti o rari, e una sezione ‘Discussioni’, che dà spazio al confronto metodologico e storiografico su ogni aspetto della disciplina.

La «Nuova Rivista di Letteratura Italiana» è classificata da ANVUR in fascia A.

Gli articoli possono essere proposti per la pubblicazione tramite il sito riviste.edizioniets.com/nrli

DIREZIONE
Annalisa Andreoni
Pietro G. Beltrami
Luca CurtI
Piero Floriani
Claudio Giunta
Marco Santagata
Mirko Tavoni

REDAZIONE
Luca D’Onghia
Vinicio Pacca
Marina Riccucci
Chiara Tognarelli
Antonio Zollino

COMITATO SCIENTIFICO INTERNAZIONALE
Simone Albonico (Université de Lausanne)
Theodore J. Cachey, Jr (University of Notre Dame)
Jean-Louis Fournel (Université Paris VIII)
Klaus W. Hempfer (Freie Universität Berlin)
María Hernández Esteban (Universidad Complutense de Madrid)
Manfred Hinz (Universität Passau)
Dilwyn Knox (University College London)
Rita Marnoto (Universidade de Coimbra)
Domenico Pietropaolo (St Michael’s College at the University of Toronto)
Matteo Residori (Université Sorbonne Nouvelle - Paris III)
David Robey (University of Oxford)
Piotr Salwa (Uniwersytet Warszawski)
Dirk Vanden Berghe (Vrije Universiteit Brussel)
Kazuaki Ura (Università di Tokyo)
Jean-Claude Zancarini (École Normale Superieure de Lyon)

DIRETTORE RESPONSABILE
Pietro G. Beltrami

ISSN: 1590-7929

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Università degli Studi "La Sapienza" di Roma

Niccolò Scaffai

University of Siena / Università di Siena

University of Ferrara

Mariarosa Bricchi

Università degli studi di Pavia

Domenico Scarpa

Centro internazionale di studi Primo Levi

Diacritica rivista

Valentina Tomassini

Università per Stranieri di Siena

University of Alberta

Silvia Prastaro

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PROPORRE UN CONTRIBUTO by Nuova Rivista di Letteratura Italiana

«Nuova Rivista di Letteratura Italiana» XVIII, 2 (2015)

Venticinque anni di italianistica. Dodici libri da rileggere (1990-2015)

Norme per gli autori

Per essere preso in considerazione, il contributo dovrà essere inviato -già uniformato alle norme... more Per essere preso in considerazione, il contributo dovrà essere inviato -già uniformato alle norme editoriali della «Nuova Rivista di Letteratura Italiana» -tramite la piattaforma OJS, sulla quale l'autore proponente può accreditarsi registrandosi con login e password. L'autore dovrà specificare i propri dati, la propria affiliazione (Università, Facoltà e relativo indirizzo) e la propria e-mail. L'autore è tenuto a dichiarare che il contributo proposto è originale, non proposto per la pubblicazione ad altre riviste, né già pubblicato altrove. Si accetteranno saggi scritti in lingua italiana, francese, inglese e spagnola. Le proposte di articoli, testi e discussioni dovranno essere corredate da un breve riassunto in italiano e in inglese, della lunghezza di circa 8 righe o 500 battute (spazi inclusi), e da 4-5 parole-chiave che riflettano l'inquadramento teorico e i contenuti dell'articolo. I contributi saranno sottoposti alla lettura critica della Direzione, del Comitato Scientifico e di due referees anonimi. La Redazione avrà cura di avvertire, entro tre mesi dal ricevimento della proposta, gli autori i cui contributi siano stati accettati. Trascorsi tre mesi dall'invio, la proposta è da considerarsi respinta, salvo diversa comunicazione della redazione. Tutto il processo redazionale si svolgerà sulla piattaforma OJS. Nella redazione finale del contributo, gli autori dovranno attenersi scrupolosamente alle norme redazionali della rivista. Gli autori riceveranno quindi le bozze in PDF per le correzioni. Le correzioni delle bozze andranno consegnate entro i termini comunicati.

Norme editoriali

Inserire di seguito il riassunto dell'articolo e le parole chiave in italiano e in inglese. Elenc... more

NRLI XVIII, 1 (2015) by Nuova Rivista di Letteratura Italiana

NRLI XVII, 2 (2014) 'Per Umberto Carpi' by Nuova Rivista di Letteratura Italiana

Per Umberto Carpi. In memoriam

LAURA PAOLINO, IL DILEGGIO DEI PADRI. NOTE DI LETTURA PER FIGLIO MIO DILETTOSO, IN FACCIA LAUDE D... more LAURA PAOLINO, IL DILEGGIO DEI PADRI. NOTE DI LETTURA PER FIGLIO MIO DILETTOSO, IN FACCIA LAUDE DI GUITTONE D'AREZZO RIASSUNTO. Il contributo ripercorre la storia critico-esegetica della tenzone tra Guido Guinizelli ([O] caro padre meo) e Guittone d'Arezzo (Figlio mio dilettoso), soffermandosi in particolare sul secondo dei due sonetti, per il quale viene proposta un'interpretazione parzialmente nuova, evidenziandone le possibili implicazioni ermeneutiche sul noto passo dantesco di Purgatorio XXVI. PAROLE CHIAVE. Guittone; Guinizelli; tenzone; Dante. TITLE. Mocking the Fathers. Notes on Guittone d'Arezzo's Figlio mio dilettoso.

NRLI XVII, 1 (2014) by Nuova Rivista di Letteratura Italiana

RIASSUNTO: il Convivio e il De vulgari eloquentia sono stati scritti in una precisa fase della vi... more RIASSUNTO: il Convivio e il De vulgari eloquentia sono stati scritti in una precisa fase della vita di Dante (1303-6) e definiscono la sua precisa identità intellettuale in quella fase, l'identità di 'filosofo laico' e di teorico del volgare. L'articolo esamina alcune caratteristiche comuni ai due trattati ( § 2), e in particolare rintraccia due linee tematiche portanti: quella della 'razionalità' ( § § 3.1-2), riflesso della filosofia aristotelica che è il faro intellettuale di Dante in questa fase; e quella della 'nobiltà' ( § 4.1-2), riflesso della ricerca di un ordine politico che su-peri il violento disordine dei regimi comunali. Emergono quindi i due pubblici di riferimento dei due trattati ( § 5): per il Convivio, i nobili, uomini e donne, dei regimi feudali e signorili appenninici e padani conosciuti nei primi anni dell'esilio; per il De vulgari eloquentia, filosofi universitari, poeti volgari e maestri di artes dictandi. Di conseguenza si delineano le probabili circostanze biografiche e politiche nelle quali i due trattati vennero ideati e composti ( § 6): Verona emerge come probabile luogo in cui il Convivio fu concepito nel 1303-4 ( § 6.1); Bologna, con le sue favorevoli condizioni politiche e culturali e con le sue biblioteche, come probabile luogo in cui entrambi i trattati furono scritti per la maggior parte nel 1304-6 ( § 6.2). Infine ( § 7) si prospettano alcune linee di ricerca ulteriore.

NRLI XVI, 1-2 (2013) by Nuova Rivista di Letteratura Italiana

RIASSUNTO: nella storia delle edizioni a stampa della Commedia di dante, il secolo XVI si apre co... more RIASSUNTO: nella storia delle edizioni a stampa della Commedia di dante, il secolo XVI si apre con la prestigiosa edizione curata da pietro Bembo per Aldo Manuzio (Venezia, 1502): essa costituisce il fondamento di tutte le altre edizioni dantesche, compresa quella della crusca che chiude il secolo (Firenze, 1595). tutte le stampe del secolo, infatti, si limitano a correggere sporadicamente la stampa di Bembo, perlopiù senza alcun metodo critico. si distinguono tuttavia alcune edizioni che marcano una maggiore autonomia, grazie all'uso di fonti a stampa pre-cedenti (su tutte l'edizione del Landino, Firenze 1481) o fonti manoscritte (in particolare manoscritti del Buti o del Boccaccio): fra queste l'edizione del Vellutello (Venezia, 1544); quella celebre del Giolito, la prima a usare l'aggettivo 'divina' (Venezia, 1555); l'edizione del Daniello (Venezia, 1568); e infine l'edizione fiorentina curata dal Sermartelli (Firenze, 1572).

NRLI XV, 1-2 (2012) by Nuova Rivista di Letteratura Italiana

NRLI XIII, 1-2 (2010) by Nuova Rivista di Letteratura Italiana

NRLI III, 2 (2000) by Nuova Rivista di Letteratura Italiana

Marina Riccucci, La profezia del vate. Sannazaro e il 'caeruleus Proteus'

La poetica di Jacopo Sannazaro è illustrata esaminando i passi delle sue opere nei quali emergono... more La poetica di Jacopo Sannazaro è illustrata esaminando i passi delle sue opere nei quali emergono la passione per la poesia bucolica e la predilezione per la figura di Proteo, divinità marina nota per le sue profezie che nel "De partu Virginis" assurge a 'vate e interprete della vita terrena di Gesù'.

Laura Riccò, Aristotele e la moscacieca: sul rapporto Ingegneri-Guarini

Si presentano le diverse opinioni espresse da Ingegneri e Guarini rispettivamente nel trattato "D... more

Alessandra Zangrandi, Un esempio di autotraduzione: La fuggitiva di Tommaso Grossi nella versione milanese e in quella italiana

Dopo aver ricordato le circostanze che hanno indotto Grossi a comporre La fuggitiva in dialetto m... more

Eduardo Saccone, Elementi per una lettura di 'La roba' di Giovanni Verga

Il desiderio della roba provato dal protagonista della novella verghiana è assimilato al desideri... more

Paola Italia, Savinio, Soffici e la politica culturale del fascismo nei primi anni Venti: «Il Nuovo Paese» e il «Corriere Italiano»

La cultura dei primi anni Venti del Novecento è illustrata attraverso la documentazione offerta d... more La cultura dei primi anni Venti del Novecento è illustrata attraverso la documentazione offerta dalle collaborazioni di Alberto Savinio ai due quotidiani filo-governativi, la cui terza pagina era diretta da Ardengo Soffici. In appendice l'elenco degli articolo di Savinio pubblicati su "Nuovo Paese", "Corriere Italiano" e "Galleria" tra il 1923-1924.

Lorenzo Tomasin, Appunti sul testo della 'Betìa'

Lorenzo Tomasin presenta alcune riflessioni scaturite dall'analisi dei due codici che tramandano ... more Lorenzo Tomasin presenta alcune riflessioni scaturite dall'analisi dei due codici che tramandano il testo della "Betìa" di Ruzante: il Marciano Italiano XI, 66 (6730) e il Morosini-Grimani 4 della Biblioteca del Museo Correr di Venezia. Egli contesta la scelta del titolo, invita ad una più attenta analisi dei manoscritti ed al confronto con autografi del Ruzante per comprendere i rapporti temporali tra i due codici e per identificare l'autore delle correzioni del codice Morosini-Grimani 4.

«Nuova Rivista di Letteratura Italiana» XVIII, 2 (2015)

Venticinque anni di italianistica. Dodici libri da rileggere (1990-2015)

Norme per gli autori

Per essere preso in considerazione, il contributo dovrà essere inviato -già uniformato alle norme... more Per essere preso in considerazione, il contributo dovrà essere inviato -già uniformato alle norme editoriali della «Nuova Rivista di Letteratura Italiana» -tramite la piattaforma OJS, sulla quale l'autore proponente può accreditarsi registrandosi con login e password. L'autore dovrà specificare i propri dati, la propria affiliazione (Università, Facoltà e relativo indirizzo) e la propria e-mail. L'autore è tenuto a dichiarare che il contributo proposto è originale, non proposto per la pubblicazione ad altre riviste, né già pubblicato altrove. Si accetteranno saggi scritti in lingua italiana, francese, inglese e spagnola. Le proposte di articoli, testi e discussioni dovranno essere corredate da un breve riassunto in italiano e in inglese, della lunghezza di circa 8 righe o 500 battute (spazi inclusi), e da 4-5 parole-chiave che riflettano l'inquadramento teorico e i contenuti dell'articolo. I contributi saranno sottoposti alla lettura critica della Direzione, del Comitato Scientifico e di due referees anonimi. La Redazione avrà cura di avvertire, entro tre mesi dal ricevimento della proposta, gli autori i cui contributi siano stati accettati. Trascorsi tre mesi dall'invio, la proposta è da considerarsi respinta, salvo diversa comunicazione della redazione. Tutto il processo redazionale si svolgerà sulla piattaforma OJS. Nella redazione finale del contributo, gli autori dovranno attenersi scrupolosamente alle norme redazionali della rivista. Gli autori riceveranno quindi le bozze in PDF per le correzioni. Le correzioni delle bozze andranno consegnate entro i termini comunicati.

Norme editoriali

Inserire di seguito il riassunto dell'articolo e le parole chiave in italiano e in inglese. Elenc... more

Per Umberto Carpi. In memoriam

LAURA PAOLINO, IL DILEGGIO DEI PADRI. NOTE DI LETTURA PER FIGLIO MIO DILETTOSO, IN FACCIA LAUDE D... more LAURA PAOLINO, IL DILEGGIO DEI PADRI. NOTE DI LETTURA PER FIGLIO MIO DILETTOSO, IN FACCIA LAUDE DI GUITTONE D'AREZZO RIASSUNTO. Il contributo ripercorre la storia critico-esegetica della tenzone tra Guido Guinizelli ([O] caro padre meo) e Guittone d'Arezzo (Figlio mio dilettoso), soffermandosi in particolare sul secondo dei due sonetti, per il quale viene proposta un'interpretazione parzialmente nuova, evidenziandone le possibili implicazioni ermeneutiche sul noto passo dantesco di Purgatorio XXVI. PAROLE CHIAVE. Guittone; Guinizelli; tenzone; Dante. TITLE. Mocking the Fathers. Notes on Guittone d'Arezzo's Figlio mio dilettoso.

RIASSUNTO: il Convivio e il De vulgari eloquentia sono stati scritti in una precisa fase della vi... more RIASSUNTO: il Convivio e il De vulgari eloquentia sono stati scritti in una precisa fase della vita di Dante (1303-6) e definiscono la sua precisa identità intellettuale in quella fase, l'identità di 'filosofo laico' e di teorico del volgare. L'articolo esamina alcune caratteristiche comuni ai due trattati ( § 2), e in particolare rintraccia due linee tematiche portanti: quella della 'razionalità' ( § § 3.1-2), riflesso della filosofia aristotelica che è il faro intellettuale di Dante in questa fase; e quella della 'nobiltà' ( § 4.1-2), riflesso della ricerca di un ordine politico che su-peri il violento disordine dei regimi comunali. Emergono quindi i due pubblici di riferimento dei due trattati ( § 5): per il Convivio, i nobili, uomini e donne, dei regimi feudali e signorili appenninici e padani conosciuti nei primi anni dell'esilio; per il De vulgari eloquentia, filosofi universitari, poeti volgari e maestri di artes dictandi. Di conseguenza si delineano le probabili circostanze biografiche e politiche nelle quali i due trattati vennero ideati e composti ( § 6): Verona emerge come probabile luogo in cui il Convivio fu concepito nel 1303-4 ( § 6.1); Bologna, con le sue favorevoli condizioni politiche e culturali e con le sue biblioteche, come probabile luogo in cui entrambi i trattati furono scritti per la maggior parte nel 1304-6 ( § 6.2). Infine ( § 7) si prospettano alcune linee di ricerca ulteriore.

RIASSUNTO: nella storia delle edizioni a stampa della Commedia di dante, il secolo XVI si apre co... more RIASSUNTO: nella storia delle edizioni a stampa della Commedia di dante, il secolo XVI si apre con la prestigiosa edizione curata da pietro Bembo per Aldo Manuzio (Venezia, 1502): essa costituisce il fondamento di tutte le altre edizioni dantesche, compresa quella della crusca che chiude il secolo (Firenze, 1595). tutte le stampe del secolo, infatti, si limitano a correggere sporadicamente la stampa di Bembo, perlopiù senza alcun metodo critico. si distinguono tuttavia alcune edizioni che marcano una maggiore autonomia, grazie all'uso di fonti a stampa pre-cedenti (su tutte l'edizione del Landino, Firenze 1481) o fonti manoscritte (in particolare manoscritti del Buti o del Boccaccio): fra queste l'edizione del Vellutello (Venezia, 1544); quella celebre del Giolito, la prima a usare l'aggettivo 'divina' (Venezia, 1555); l'edizione del Daniello (Venezia, 1568); e infine l'edizione fiorentina curata dal Sermartelli (Firenze, 1572).

Marina Riccucci, La profezia del vate. Sannazaro e il 'caeruleus Proteus'

La poetica di Jacopo Sannazaro è illustrata esaminando i passi delle sue opere nei quali emergono... more La poetica di Jacopo Sannazaro è illustrata esaminando i passi delle sue opere nei quali emergono la passione per la poesia bucolica e la predilezione per la figura di Proteo, divinità marina nota per le sue profezie che nel "De partu Virginis" assurge a 'vate e interprete della vita terrena di Gesù'.

Laura Riccò, Aristotele e la moscacieca: sul rapporto Ingegneri-Guarini

Si presentano le diverse opinioni espresse da Ingegneri e Guarini rispettivamente nel trattato "D... more

Alessandra Zangrandi, Un esempio di autotraduzione: La fuggitiva di Tommaso Grossi nella versione milanese e in quella italiana

Dopo aver ricordato le circostanze che hanno indotto Grossi a comporre La fuggitiva in dialetto m... more

Eduardo Saccone, Elementi per una lettura di 'La roba' di Giovanni Verga

Il desiderio della roba provato dal protagonista della novella verghiana è assimilato al desideri... more

Paola Italia, Savinio, Soffici e la politica culturale del fascismo nei primi anni Venti: «Il Nuovo Paese» e il «Corriere Italiano»

La cultura dei primi anni Venti del Novecento è illustrata attraverso la documentazione offerta d... more La cultura dei primi anni Venti del Novecento è illustrata attraverso la documentazione offerta dalle collaborazioni di Alberto Savinio ai due quotidiani filo-governativi, la cui terza pagina era diretta da Ardengo Soffici. In appendice l'elenco degli articolo di Savinio pubblicati su "Nuovo Paese", "Corriere Italiano" e "Galleria" tra il 1923-1924.

Lorenzo Tomasin, Appunti sul testo della 'Betìa'

Lorenzo Tomasin presenta alcune riflessioni scaturite dall'analisi dei due codici che tramandano ... more Lorenzo Tomasin presenta alcune riflessioni scaturite dall'analisi dei due codici che tramandano il testo della "Betìa" di Ruzante: il Marciano Italiano XI, 66 (6730) e il Morosini-Grimani 4 della Biblioteca del Museo Correr di Venezia. Egli contesta la scelta del titolo, invita ad una più attenta analisi dei manoscritti ed al confronto con autografi del Ruzante per comprendere i rapporti temporali tra i due codici e per identificare l'autore delle correzioni del codice Morosini-Grimani 4.

Carla Riccardi, Un grande intreccio teorico: la 'Lettre à M. Chauvet'. Premessa a un saggio di commento

Nella prima parte dell'articolo l'autrice ripercorre i passi compiuti da Manzoni verso la tragedi... more Nella prima parte dell'articolo l'autrice ripercorre i passi compiuti da Manzoni verso la tragedia ricordando il suo passaggio dagli "Inni sacri" al teatro, le sue letture di Costant e Shakespeare, le riflessioni contenute nelle lettere al Fauriel. Nella seconda parte sono trascritti e commentati i paragrafi della "Lettre à M. Chauvet" relativi all'unità d'azione ed al problema etico della rappresentazione di un delitto.

Claudio Giunta, Letteratura ed eresia nel Duecento italiano: il caso di Matteo Paterino

Per dimostrare quanto l'eresia sia presente nella produzione letteraria del Duecento, Claudio Giu... more Per dimostrare quanto l'eresia sia presente nella produzione letteraria del Duecento, Claudio Giunta esamina il testo della canzone "Fonte di sapienza nominato" contenuta nel codice 445 della Biblioteca Capitolare di Verona (Ve) attribuita a 'Matte paterino', di difficile identificazione. I versi sono rivolti a Guittone d'Arezzo e trattano dell'origine del Bene e del Male. L'autore dell'articolo, pur non credendo alla tesi di Flaminio Pellegrini secondo la quale Guittone avrebbe risposto alla canzone con il sonetto "Ahi, como è ben disorrato nescente", cerca nella produzione del poeta aretino gli spunti polemici contro il catarismo. Si segnalano l'edizione del testo di "Fonte di sapienza nominato" e l'analisi del suo complicato schema metrico.

Giancarlo Alfano, Comico in progresso: la funzione poietica della cornice decameroniana

Nella successione delle novelle di argomento erotico dalla quarta alla settima giornata si nota u... more

Maria Antonietta Terzoli, I buoi del Sole e l'ira di Enea. Ipotesi su una mancata autobiografia di Giacomo Leopardi

L'inizio di un'opera autobiografica di Giacomo Leopardi è stato ravvisato nel manoscritto di un'o... more L'inizio di un'opera autobiografica di Giacomo Leopardi è stato ravvisato nel manoscritto di un'opera incompiuta nota come "Abbozzi della vita di Lorenzo Sarno", parole con le quali lo stesso poeta allude a quelle pagine nello Zibaldone. La disomogeneità delle carte vergate con un ductus irregolare, il silenzio sul nome del protagonista, l'allusione a fatti e personaggi noti solo al poeta, l'abbreviazione dei nomi personali ed infine il ricorso ad episodi mitologici per mascherare la realtà dimostrano le forti remore dell'autore a parlare apertamente della sua vita per evitare la chiara denuncia nei confronti del suo soffocante ambiente familiare.

Marzia Minutelli, Quattordici lettere inedite dal carteggio del Bibbiena con i marchesi di Mantova

Le ricerche compiute da Marzia Minutelli nell'Archivio di Stato di Mantova dimostrano che l'edizi... more Le ricerche compiute da Marzia Minutelli nell'Archivio di Stato di Mantova dimostrano che l'edizione dell'"Epistolario" di Bernardo Dovizi da Bibbiena curata da Giuseppe Lorenzo Moncallero è tutt'altro che completa. Per la prima volta sono riprodotte integralmente dagli originali 14 lettere del cardinale inviate tra il 1513 ed il 1520 a Isabella d'Este Gonzaga, Francesco Gonzaga, Tolomeo Spagnoli Gonzaga e Federico Gonzaga.

Simone Albonico, Libri italiani a Lione: 1540-1580

L'interesse manifestato dai tipografi lionesi per le opere in lingua volgare italiana tra il 1540... more L'interesse manifestato dai tipografi lionesi per le opere in lingua volgare italiana tra il 1540 ed il 1560 è spiegato con la possibilità di penetrazione nel mercato peninsulare, con la diffusione del toscano in Francia, con l'interesse per Petrarca dovuto alla scoperta della tomba di Laura, alla quale non era estraneo lo stesso Francesco I.

Francesco Bruni, Italiano all'estero e italiano sommerso: una lingua senza impero

Attraverso una breve storia della diffusione della lingua italiana è ricordata la preferenza acco... more Attraverso una breve storia della diffusione della lingua italiana è ricordata la preferenza accordata in numerosi Paesi all'italiano come lingua della comunicazione, della legislazione e dei tribunali. La circostanza, singolare perché avvenuta prima dell'unità nazionale e indipendentemente da un'espansione politica, si è potuta verificare grazie alla precoce sistemazione letteraria della nostra lingua.

Francesco Carapezza, Un 'genere' cantato della Scuola poetica siciliana?

Rodolfo Zucco, Imitazioni metriche oraziane nel Settecento

1. Il lavoro che presento è la rielaborazione di una parte della mia tesi di dottorato, Istituti ... more 1. Il lavoro che presento è la rielaborazione di una parte della mia tesi di dottorato, Istituti metrici dell'ode e della canzonetta nel Settecento (Padova, Istituto di filologia neolatina, 1996), per il quale ho schedato l'opera completa dei poeti antologizzati da Bruno Maier nei Lirici del Settecento (Milano-Napoli, Ricciardi 1959) (con l'esclusione del Passeroni, del Calvo e dei favolisti Pignotti, Fiacchi, Gritti, e l'inclusione delle liriche di Metastasio, Parini, Monti, Filicaia, Crescimbeni, Volpi, Bassani, Pagnini, Da Ponte, Giovanni Paradisi), le Rime degli Arcadi (Roma 1716-1780, 13 voll.), le Rime scelte di poeti illustri de' nostri tempi (Lucca 1709), Anacreontici e burleschi del secolo XVIII (Venezia 1791), Lirici filosofici, amorosi, sacri e morali de secolo XVIII (Venezia 1791). 2. Un panorama complessivo sull'imitazione metrica di Orazio nella poesia italiana tracciano Mancini 1994 e, più brevemente, Capovilla 1998. 3. Rime di Paolo Antonio Rolli..., Londra, per Giovanni Pickard 1717; Odi di Labindo, A bordo del Formidabile [ma Massa] 1782. RODOLFO ZUCCO IMITAZIONI METRICHE ORAZIANE NEL SETTECENTO

Vinicio Pacca, Fonti narrative dei 'Madrigali privati'

Amedeo Quondam, La nascita del 'Cortegiano'. Prime ricognizioni sul manoscritto autografo

1. Avverto che utilizzo le sigle dei manoscritti del Cortegiano proposte da G. GHINASSI, Fasi del... more 1. Avverto che utilizzo le sigle dei manoscritti del Cortegiano proposte da G. GHINASSI, Fasi dell'elaborazione del «Cortegiano», «Studi di Filologia italiana», XXV (1967), pp. 155-96 (poi Ghinassi 1967): A è il manoscritto degli abbozzi, conservato in casa Castiglioni a Mantova; B è il ms. Vat. Lat. 8204; C è il ms. Vat. Lat. 8205; D è il ms. Vat. Lat. 8206; L è il ms. Laurenziano-Ashburnhamiano 409; Ad è la princeps (Venezia, Aldo 1528); con SR siglo B. CASTIGLIONE, La seconda redazione del «Cortegiano», a cura di G. GHINASSI, Firenze, Sansoni 1968. TESTI E DOCUMENTI AMEDEO QUONDAM LA NASCITA DEL CORTEGIANO PRIME RICOGNIZIONI SUL MANOSCRITTO AUTOGRAFO 2. Ghinassi 1967, p. 156. 3. Nel descrivere le dinamiche elaborative del Cortegiano, Ghinassi 1967, p. 159, scrive che nella prima redazione (attestata da C) «sono ancora del tutto ignoti o succintamente accennati» i temi che occuperanno il quarto libro, e precisamente «i rapporti tra il principe e il cortigiano e la possibilità dell'amore spirituale»: l'indicazione è precisa solo per questo secondo tema, che entra soltanto nella radicale ristrutturazione del vecchio terzo libro nei nuovi terzo e quarto prodotta nel passaggio da D'' a L; ribadisce poi che la «novità più vistosa» della seconda redazione (attestata in D e nelle correzioni e integrazioni di questo manoscritto, cioè D'') «consiste nell'inserto sui rapporti tra il cortigiano e il principe, totalmente assente nella prima redazione». Per queste ragioni Ghinassi si limitò a dare alcune informazioni essenziali, che qui riporto, come punto di riferimento obbligato: Il gruppetto di carte e fogli volanti così designati [cioè A: «Abbozzi di casa Castiglioni»], consistente in 125 carte numerate modernamente in due serie successive da 1 a 19 e da 1 a 106, è considerato solitamente come un tutto omogeneo, v. Cian, La lingua, p. 46 sgg.: in verità contiene una quaranticinquina di carte, 30-73 della seconda serie più la c. 18 della prima serie, le quali appartengono al codice Vaticano Latino 8204 [...], e furono evidentemente dimenticate tra questi fascicoli all'epoca della rilegatura del codice vaticano. Ciò che resta di A rappresenta quella che il Cian chiamò «la fase primordiale della composizione», cioè il primo getto, completamente autografo, di alcune parti del Cortegiano [...], che in una tavola di ragguaglio approssimativo con la vulgata, possono essere ordinate come segue: prima serie: cc. 15, 3, 16, 17 = prologo al «Re Cristianissimo» [...] cc. 1, 2, 4-13 = I 13-47 seconda serie: cc. 2-7 = II 7-18 cc. 22-29, 8-13 = II 64-93 cc. 14, 16-20 = IV 2-3, III 2-3, 11-18 c. 21 = III 45; tre quarti della carta, cancellati, contenevano materia affine a III 51 cc. 84-103 = IV 4-41 2

Vincenzo Di Benedetto, Discutendo di Manzoni

Le pagine che seguono continuano la discussione avviata da Salvatore S. Nigro in «Sole-24 Ore» de... more Le pagine che seguono continuano la discussione avviata da Salvatore S. Nigro in «Sole-24 Ore» del 22 agosto 1999, p. 21, Manzoni, chi era costui? Insieme ad altre pubblicazioni il Nigro parlava anche del mio libro, Guida ai Promessi Sposi. I personaggi, la gente, le idealità, Milano, Rizzoli 1999, pp. 434, L. 16.000. In queste mie pagine dirò anche qualcosa del libro del Nigro, La Tabacchiera di don Lisander. Saggio sui «Promessi sposi», Torino, Einaudi 1996.

Michelangelo Picone, Dante come autore/narratore della Commedia

Testo della relazione tenuta a Costanza il 15 novembre 1997 nell'ambito della "4. Internationale ... more

Claudio Giunta, Chi era il fi’ Aldobrandino

AR Archivum romanicum CN Cultura neolatina GSLI Giornale storico della letteratura italiana MR Me... more AR Archivum romanicum CN Cultura neolatina GSLI Giornale storico della letteratura italiana MR Medioevo romanzo SD Studi danteschi SFI Studi di filologia italiana SLI Studi linguistici italiani ZRPh Zeitschrift für romanische Philologie Repertori, opere collettive e antologie Briquet = C.M. BRIQUET, Les filigranes. Dictionnaire historique des marques du papier dès leur apparition vers 1282 jusqu'en 1600, 4 voll., Genève, Imprimerie Kündig et fils 1907. DBI = Dizionario biografico degli Italiani, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana 1960-. PD = Poeti del Duecento, a cura di G. CONTINI, 2 voll., Milano-Napoli, Ricciardi 1960. PL = Patrologiae cursus completus omnium SS. patrum, doctorum scriptorumque ecclesiasticorum sive latinorum, sive graecorum -Series latina [...], accurante J.-P. MIGNE. Rohlfs = G. 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Laura Paolino, Per l’edizione del commento di Francesco Patrizi da Siena al Canzoniere di Petrarca

Desidero esprimere in questa sede la mia riconoscenza a Gino Belloni, il quale, con una generosit... more Desidero esprimere in questa sede la mia riconoscenza a Gino Belloni, il quale, con una generosità pari soltanto alla sua competenza in materia di commenti quattro-cinquecenteschi al Petrarca volgare, ha messo a mia disposizione i risultati di una prima indagine sulla tradizione manoscritta del commento di Patrizi, raccolti in una tesi di laurea discussa alcuni anni or sono da una sua allieva dell'Università di Venezia (Pellegrinet 1990-91). Il mio debito nei confronti di questo lavoro, del quale sono venuta a conoscenza in una fase ormai avanzata delle mie ricerche, riguarda principalmente le tavole contenenti i dati della collazione dei sei manoscritti, dati sui quali, però, sono intervenuta in più occasioni con aggiunte, correzioni e integrazioni, scaturite da una mia completa revisione dei codici del commento. In questa sede, per ovvie ragioni di spazio, le registrazioni contenute nelle tavole suddette sono state ridotte al numero minimo indispensabile per illustrare la ricostruzione critica proposta in questo studio. Il lettore troverà la versione integrale delle tavole di collazione in un altro mio lavoro, dedicato alla glossa patriziana, che spero di pubblicare in un prossimo futuro. 1. Si veda, più avanti, la descrizione del codice Casanatense 50. TESTI E DOCUMENTI LAURA PAOLINO PER L'EDIZIONE DEL COMMENTO DI FRANCESCO PATRIZI DA SIENA AL CANZONIERE DI PETRARCA* 2. Cfr. Bassi 1894, p. 421. 3. Il testo di queste lettere, fino a qualche anno fa disponibile soltanto nella vecchia edizione seicentesca di Antonio Bulifon (cfr. Bulifon 1693, II, pp. 120-29), è ora accessibile in una moderna trascrizione, curata da De Capua 1991, pp. 409-13: da questa trascrizione sono tratte le citazioni riportate in questo articolo. 4. Sulle circostanze della composizione di questo commento e sulle due epistole di Patrizi all'Albino ci siamo soffermati anche in un altro studio dedicato a questa stessa chiosa: cfr. L. PAO-LINO, Il fratello di Madonna Laura. Spigolature di biografia petrarchesca dal commento di Francesco Patrizi ai «Rerum vulgarium fragmenta», in corso di stampa nella rivista «Studi petrarcheschi».