Andando dagli anni della formazione di Antonio Gramsci ai Quaderni, l’autore ritrova le costanti ... more Andando dagli anni della formazione di Antonio Gramsci ai Quaderni, l’autore ritrova le costanti intellettuali di scritti legati alla contingenza politica, ma retti da una prospettiva filosofica radicale, quella che e stata riassunta nell’espressione “filosofia della rivoluzione”. In Gramsci si vuole comprendere «l’espressione culturalmente piu significativa e politicamente piu complessa del dramma rivoluzionario vissuto dall’intellettuale nel novecento. La vicenda spirituale del novecento, italiano ed europeo, attende ancora la compiuta catarsi del riconoscimento storico. Di tale riconoscimento lo studio di Gramsci, che di quella vicenda impersona il livello culturale piu alto, si rivela a questo punto un passaggio essenziale» (dalla Premessa dell’autore).
Il libro raccoglie saggi su momenti fondamentali per la storia degli intellettuali e dello spirit... more Il libro raccoglie saggi su momenti fondamentali per la storia degli intellettuali e dello spirito pubblico del secolo scorso, dall’esperienza della rivista «La voce», a Giovanni Gentile, ad Antonio Gramsci. Al centro e la presenza di Croce, che nel lungo periodo si conferma sempre piu significativa: ne risulta la rivendicazione del significato filosofico e del valore civile di un’opera alla quale non si puo non fare riferimento per ristabilire nella sua dimensione etico-politica il concetto stesso di classe dirigente. L’intento e di contribuire all’affermazione di una nuova stagione di studi, svincolata da tradizioni limitative e da polemiche storicamente consumate.
L’immagine ‘machiavellica’ di Machiavelli e consegnata alla consuetudine di termini che richiaman... more L’immagine ‘machiavellica’ di Machiavelli e consegnata alla consuetudine di termini che richiamano un comportamento subdolo e privo di scupoli: un cliche inveterato, che non corrisponde all’opera effettiva e con con cui contrasta la stessa vita di Machiavelli, tutta contrassegnata, nel periodo dell’impegno di governo come nella condizione successiva, da una dedizione alla cosa pubblica senza riserve o calcoli obliqui. E una pratica retta da una concezione filosofica, per quanto non compiutamente esplicitata, che guarda alla politica come esigenza razionale applicata alla realta. Si tratta di una ragione non meccanicistica e calcolistica, di una ragione piena di storia: non la regolazione derivabile da un modello astratto, ma l’esercizio fattibile di un potere in grado di impedire l’insolenza dei poteri particolari e di ostacolare le sopraffazioni della mala volonta sulle buone. Il principio e insieme il fine: il bene comune, la giustizia nelle forme effettivamente realizzabili del vivere politico. La questione del rapporto di politica e filosofia, e dunque delle modalita di riferimento per una classe dirigente civile, posta nel saggio che da il titolo al volume, ritorna nei capitoli successivi con la riflessione sui concetti di Stato e di egemonia e attraversa la riconsiderazione di passaggi culturali decisivi del Novecento italiano ed europeo. Vedi Indice Disponibile su Torrossa Store
Italian communities spread out in Africa and the Americas. On the face of it this solution seemed... more Italian communities spread out in Africa and the Americas. On the face of it this solution seemed reasonable. Italy could profit from its links with the migrants by exploiting potential markets. This mission fell in part to the Italian Chambers of Commerce where large communities of Italian emigrants existed. Organizations like the Dante Alighieri Society would establish schools to promote the Italian language as another way of reinforcing ties with Italians abroad. In 1901 a new Emigration Law was passed by parliament that regulated fares and conditions of transport. A Commissariat for Emigration was charged with supervising the new system and financial institutions like the Banco di Napoli were drawn in to regulate remittances. Choate’s research is most interesting as he describes the efforts to turn emigration to Italy’s advantage in a peaceful way. Mixed results and the rise of new ideological and political movements, such as the Italian Nationalist Association, led to a third solution which really was a return to Crispi’s colonialism, but now under the new guise of aggressive imperialism. The Italian Nationalists combined domestic authoritarianism, protectionism and systematic government overseas expansion to create an Italian empire which would serve as an outlet for emigration. Already before 1914 Nationalist ideologues like Enrico Corradini, Luigi Federzoni and Alfredo Rocco presaged later Fascist economic and imperial policies. Choate makes a useful contribution for the English-speaking reader by tracing out these various strategies. In part, it is a well-known story but Choate brings the various strands together in a coherent narrative. Ironically, his work also undermines to a certain extent the starting point of 13 million Italians who departed the country. As the author makes clear, there was a counter trend of return migration. For instance, he notes that for the decade from 1901 to 1910 an average of 119,749 persons migrated permanently above the number who returned (p. 93). If this is true, the 13 million figure is quite misleading, even if in 1913 556,325 Italians migrated to the Americas and 307,627 left for other European destinations. Choate further corrects the statistics by recalling Italy’s great success in mobilizing its emigrants during the First World War in stark contrast to Fascist Italy’s miserable record just before and during the Second World War. The Italian emigration commissariat paid for the return voyage of over 300,000 soldiers. This figure does not include those who paid their own ticket (p. 209). The reader might have a hard time estimating the losses and gains to Italy from the migration before the Great War. Certainly, as Choate points out, remittances became an important part of Italy’s economy. The gains have to be balanced by the great social dislocations, especially in the south, caused by emigration. Alexander De Grand North Carolina State University a 2009 Alexander De Grand
L’immagine ‘machiavellica’ di Machiavelli e consegnata alla consuetudine di termini che richiaman... more L’immagine ‘machiavellica’ di Machiavelli e consegnata alla consuetudine di termini che richiamano un comportamento subdolo e privo di scrupoli: un cliche inveterato, che non corrisponde all’opera effettiva e con cui contrasta la stessa vita di Machiavelli, tutta contrassegnata, nel periodo dell’impegno di governo come nella condizione successiva, da una dedizione alla cosa pubblica senza riserve o calcoli obliqui. E una pratica retta da una concezione filosofica, per quanto non compiutamente esplicitata, che guarda alla politica come esigenza razionale applicata alla realta. Si tratta di una ragione non meccanicistica e calcolistica, di una ragione piena di storia: non la regolazione derivabile da un modello astratto, ma l’esercizio fattibile di un potere in grado di impedire l’insolenza dei poteri particolari e di ostacolare le sopraffazioni della mala volonta sulle buone. Il principio e insieme il fine: il bene comune, la giustizia nelle forme effettivamente realizzabili del vive...
La fondazione estetica della conoscenza nella filosofia di Croce, Oct 1, 2006
La fondazione estetica della conoscenza nella filosofia di Croce * miChele maggi in the first ste... more La fondazione estetica della conoscenza nella filosofia di Croce * miChele maggi in the first step of his philosophical system, the book of Estetica, Croce settled the concept of intuizione as primary cognitive form. in this early period historical knowledge also is thought to pertain to aesthetic domain. the following theoretical developments up to Filosofia della pratica and Logica risult in two changes: the historical judgements are identified with individual concepts and ascribed to the sphere of logic; the «pure intuition» of aesthetics is precisely defined as «liric intuition», namely expression of feelings, sentiments or passions. through the aesthetics we are introduced to the basics of Croce's theory of knowledge.
Andando dagli anni della formazione di Antonio Gramsci ai Quaderni, l’autore ritrova le costanti ... more Andando dagli anni della formazione di Antonio Gramsci ai Quaderni, l’autore ritrova le costanti intellettuali di scritti legati alla contingenza politica, ma retti da una prospettiva filosofica radicale, quella che e stata riassunta nell’espressione “filosofia della rivoluzione”. In Gramsci si vuole comprendere «l’espressione culturalmente piu significativa e politicamente piu complessa del dramma rivoluzionario vissuto dall’intellettuale nel novecento. La vicenda spirituale del novecento, italiano ed europeo, attende ancora la compiuta catarsi del riconoscimento storico. Di tale riconoscimento lo studio di Gramsci, che di quella vicenda impersona il livello culturale piu alto, si rivela a questo punto un passaggio essenziale» (dalla Premessa dell’autore).
Il libro raccoglie saggi su momenti fondamentali per la storia degli intellettuali e dello spirit... more Il libro raccoglie saggi su momenti fondamentali per la storia degli intellettuali e dello spirito pubblico del secolo scorso, dall’esperienza della rivista «La voce», a Giovanni Gentile, ad Antonio Gramsci. Al centro e la presenza di Croce, che nel lungo periodo si conferma sempre piu significativa: ne risulta la rivendicazione del significato filosofico e del valore civile di un’opera alla quale non si puo non fare riferimento per ristabilire nella sua dimensione etico-politica il concetto stesso di classe dirigente. L’intento e di contribuire all’affermazione di una nuova stagione di studi, svincolata da tradizioni limitative e da polemiche storicamente consumate.
L’immagine ‘machiavellica’ di Machiavelli e consegnata alla consuetudine di termini che richiaman... more L’immagine ‘machiavellica’ di Machiavelli e consegnata alla consuetudine di termini che richiamano un comportamento subdolo e privo di scupoli: un cliche inveterato, che non corrisponde all’opera effettiva e con con cui contrasta la stessa vita di Machiavelli, tutta contrassegnata, nel periodo dell’impegno di governo come nella condizione successiva, da una dedizione alla cosa pubblica senza riserve o calcoli obliqui. E una pratica retta da una concezione filosofica, per quanto non compiutamente esplicitata, che guarda alla politica come esigenza razionale applicata alla realta. Si tratta di una ragione non meccanicistica e calcolistica, di una ragione piena di storia: non la regolazione derivabile da un modello astratto, ma l’esercizio fattibile di un potere in grado di impedire l’insolenza dei poteri particolari e di ostacolare le sopraffazioni della mala volonta sulle buone. Il principio e insieme il fine: il bene comune, la giustizia nelle forme effettivamente realizzabili del vivere politico. La questione del rapporto di politica e filosofia, e dunque delle modalita di riferimento per una classe dirigente civile, posta nel saggio che da il titolo al volume, ritorna nei capitoli successivi con la riflessione sui concetti di Stato e di egemonia e attraversa la riconsiderazione di passaggi culturali decisivi del Novecento italiano ed europeo. Vedi Indice Disponibile su Torrossa Store
Italian communities spread out in Africa and the Americas. On the face of it this solution seemed... more Italian communities spread out in Africa and the Americas. On the face of it this solution seemed reasonable. Italy could profit from its links with the migrants by exploiting potential markets. This mission fell in part to the Italian Chambers of Commerce where large communities of Italian emigrants existed. Organizations like the Dante Alighieri Society would establish schools to promote the Italian language as another way of reinforcing ties with Italians abroad. In 1901 a new Emigration Law was passed by parliament that regulated fares and conditions of transport. A Commissariat for Emigration was charged with supervising the new system and financial institutions like the Banco di Napoli were drawn in to regulate remittances. Choate’s research is most interesting as he describes the efforts to turn emigration to Italy’s advantage in a peaceful way. Mixed results and the rise of new ideological and political movements, such as the Italian Nationalist Association, led to a third solution which really was a return to Crispi’s colonialism, but now under the new guise of aggressive imperialism. The Italian Nationalists combined domestic authoritarianism, protectionism and systematic government overseas expansion to create an Italian empire which would serve as an outlet for emigration. Already before 1914 Nationalist ideologues like Enrico Corradini, Luigi Federzoni and Alfredo Rocco presaged later Fascist economic and imperial policies. Choate makes a useful contribution for the English-speaking reader by tracing out these various strategies. In part, it is a well-known story but Choate brings the various strands together in a coherent narrative. Ironically, his work also undermines to a certain extent the starting point of 13 million Italians who departed the country. As the author makes clear, there was a counter trend of return migration. For instance, he notes that for the decade from 1901 to 1910 an average of 119,749 persons migrated permanently above the number who returned (p. 93). If this is true, the 13 million figure is quite misleading, even if in 1913 556,325 Italians migrated to the Americas and 307,627 left for other European destinations. Choate further corrects the statistics by recalling Italy’s great success in mobilizing its emigrants during the First World War in stark contrast to Fascist Italy’s miserable record just before and during the Second World War. The Italian emigration commissariat paid for the return voyage of over 300,000 soldiers. This figure does not include those who paid their own ticket (p. 209). The reader might have a hard time estimating the losses and gains to Italy from the migration before the Great War. Certainly, as Choate points out, remittances became an important part of Italy’s economy. The gains have to be balanced by the great social dislocations, especially in the south, caused by emigration. Alexander De Grand North Carolina State University a 2009 Alexander De Grand
L’immagine ‘machiavellica’ di Machiavelli e consegnata alla consuetudine di termini che richiaman... more L’immagine ‘machiavellica’ di Machiavelli e consegnata alla consuetudine di termini che richiamano un comportamento subdolo e privo di scrupoli: un cliche inveterato, che non corrisponde all’opera effettiva e con cui contrasta la stessa vita di Machiavelli, tutta contrassegnata, nel periodo dell’impegno di governo come nella condizione successiva, da una dedizione alla cosa pubblica senza riserve o calcoli obliqui. E una pratica retta da una concezione filosofica, per quanto non compiutamente esplicitata, che guarda alla politica come esigenza razionale applicata alla realta. Si tratta di una ragione non meccanicistica e calcolistica, di una ragione piena di storia: non la regolazione derivabile da un modello astratto, ma l’esercizio fattibile di un potere in grado di impedire l’insolenza dei poteri particolari e di ostacolare le sopraffazioni della mala volonta sulle buone. Il principio e insieme il fine: il bene comune, la giustizia nelle forme effettivamente realizzabili del vive...
La fondazione estetica della conoscenza nella filosofia di Croce, Oct 1, 2006
La fondazione estetica della conoscenza nella filosofia di Croce * miChele maggi in the first ste... more La fondazione estetica della conoscenza nella filosofia di Croce * miChele maggi in the first step of his philosophical system, the book of Estetica, Croce settled the concept of intuizione as primary cognitive form. in this early period historical knowledge also is thought to pertain to aesthetic domain. the following theoretical developments up to Filosofia della pratica and Logica risult in two changes: the historical judgements are identified with individual concepts and ascribed to the sphere of logic; the «pure intuition» of aesthetics is precisely defined as «liric intuition», namely expression of feelings, sentiments or passions. through the aesthetics we are introduced to the basics of Croce's theory of knowledge.
Uploads
Papers by Michele Maggi