Papers by Michela Ferrara
BOLLETTINO STORICO VERCELLESE 92 anno XLVIII, 2019
As part of the studies on early modern Italian nobility in the Early Modern Age, this paper analy... more As part of the studies on early modern Italian nobility in the Early Modern Age, this paper analyses a specific case study: the Buronzo delle Donne conti di Asigliano. The origins of this family’s branch have never been studied: for this reason, this article focuses on the rise of the first Count of Asigliano, Giovan Francesco, starting from his affiliation to the family. The study of this branch is particularly interesting: it concerns the affiliation to the family of a member who is external to kinship and closely touches problems related to definition of nobility from the points of view of the city, of the province and of the State.
Conference Presentations by Michela Ferrara

Les ambitions royales de la maison de Savoie entraînèrent très souvent des conflits avec les gran... more Les ambitions royales de la maison de Savoie entraînèrent très souvent des conflits avec les grands cours italiennes et surtout européennes, qui s’exprimaient aussi à travers des querelles de préséance, dont nul ignorait les enjeux politiques. Cette communication porte sur les stratégies adoptées par les ducs de Savoie, afin d’imposer leur dignité royale, lors de deux événements clé dans l’histoire des relations entre les deux familles : le voyage de Charles-Emmanuel II et Chrétienne de France à Lyon, en 1658, pour rencontrer Louis XIV, et les négociations pour le mariage entre Victor-Amédée II et Anne-Marie d’Orléans, en 1684. Dans les deux cas, les prétentions des ducs de Savoie visaient à imposer leur dignité royale face aux prérogatives des Fils de France, en l’occurrence représentés par le prince Philippe, duc d’Anjou et puis d’Orléans, frère de Louis XIV. Le roi de France rejette les ambitions de la maison de Savoie : cependant, dans les deux occasions, la cour de Turin produit toute une série de textes, visant à légitimer la dignité royale des ducs, qui représentent une source fondamentale pour l’étude de l’élaboration, tout au long du XVIIe siècle, de l’image royale de la dynastie. Cette communication se pose aussi comme une première occasion de proposer une réévaluation de la figure de Philippe I d’Orléans, sur laquelle pèse encore une tradition historiographique d’étonnante médiocrité.
(IT)
Le ambizioni regali della Casa sabauda provocarono non raramente contrasti con le grandi corti italiane e soprattutto europee, che si esprimevano anche in conflitti di cerimoniale che assumevano un significato politico e culturale di primo piano, in società ritualizzate come quelle dell'Europa di antico regime. Il contributo analizza le strategie messe in atto dai principi sabaudi per tentare di imporre la propria connotazione regale, e i contrasti che ne seguirono, in occasione di due eventi di grande peso nella storia delle relazioni diplomatiche con la Francia di Luigi XIV: il viaggio a Lione di Cristina di Francia e Carlo Emanuele II, per incontrare il sovrano francese e la sua famiglia, nel 1658, e le negoziazioni per il matrimonio fra Anne-Marie d'Orléans e il duca Vittorio Amedeo II, nel 1684. Nei due casi, le pretese dei duchi di Savoia si appuntarono sull'affermazione della loro dignità regale davanti alle prerogative dei Fils de France, rappresentati da Philippe, duca d'Anjou e poi d'Orléans, fratello di Luigi XIV. I duchi di Savoia vedranno, in entrambe le occasioni, rigettate le loro pretese regali: ma l'esperienza servirà a produrre una serie di attestazioni, comprovanti la loro dignità sovrana, che costituiscono un interessante documento dell'elaborazione dell'immagine regale della dinastia lungo tutto il Seicento. La comunicazione vuole costituire anche una prima occasione per tentare una rivalutazione della figura di Philippe I d'Orléans, su cui pesa una tradizione storiografica di sconcertante mediocrità.

L'occorrenza del cinquecentenario della Riforma protestante presenta una diversificata offerta di... more L'occorrenza del cinquecentenario della Riforma protestante presenta una diversificata offerta di incontri, mostre, convegni. Nel solco delle iniziative si inserisce questa giornata di studi, che, pur mantenendo in comune il tema dei movimenti religiosi in Europa tra XVI e XVIII secolo, si discosta per le prospettive di ricerca da mettere a confronto. I contributi della giornata affronteranno il tema della Riforma e della storia religiosa dal punto di vista della storia delle istituzioni e del territorio. Nella presentazione dei lavori costituirà un elemento qualificante la considerazione di quei poteri che agivano sui territori dell'Italia settentrionale in età moderna: le istituzioni del principe, i diplomatici, le feudalità, i poteri ecclesiastici, le comunità. L'intreccio tra convinzioni religiose e posizioni di potere, strategie politiche e dinamiche socio-economiche costituiranno il filo conduttore di una giornata di studi che intende arricchire il quadro della storia religiosa attraverso metodi e analisi della storia politica e sociale. In questa prospettiva alcuni casi di studio, recentemente affrontati o non ancora editi, illustreranno il problema del contrasto religioso attraverso le componenti sociali e istituzionali attive sul territorio, e al tempo stesso prenderanno in esame questioni più ampie che investono le relazioni tra i paesi sul tema dell'ortodossia/eterodossia.
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Conference Presentations by Michela Ferrara
(IT)
Le ambizioni regali della Casa sabauda provocarono non raramente contrasti con le grandi corti italiane e soprattutto europee, che si esprimevano anche in conflitti di cerimoniale che assumevano un significato politico e culturale di primo piano, in società ritualizzate come quelle dell'Europa di antico regime. Il contributo analizza le strategie messe in atto dai principi sabaudi per tentare di imporre la propria connotazione regale, e i contrasti che ne seguirono, in occasione di due eventi di grande peso nella storia delle relazioni diplomatiche con la Francia di Luigi XIV: il viaggio a Lione di Cristina di Francia e Carlo Emanuele II, per incontrare il sovrano francese e la sua famiglia, nel 1658, e le negoziazioni per il matrimonio fra Anne-Marie d'Orléans e il duca Vittorio Amedeo II, nel 1684. Nei due casi, le pretese dei duchi di Savoia si appuntarono sull'affermazione della loro dignità regale davanti alle prerogative dei Fils de France, rappresentati da Philippe, duca d'Anjou e poi d'Orléans, fratello di Luigi XIV. I duchi di Savoia vedranno, in entrambe le occasioni, rigettate le loro pretese regali: ma l'esperienza servirà a produrre una serie di attestazioni, comprovanti la loro dignità sovrana, che costituiscono un interessante documento dell'elaborazione dell'immagine regale della dinastia lungo tutto il Seicento. La comunicazione vuole costituire anche una prima occasione per tentare una rivalutazione della figura di Philippe I d'Orléans, su cui pesa una tradizione storiografica di sconcertante mediocrità.
(IT)
Le ambizioni regali della Casa sabauda provocarono non raramente contrasti con le grandi corti italiane e soprattutto europee, che si esprimevano anche in conflitti di cerimoniale che assumevano un significato politico e culturale di primo piano, in società ritualizzate come quelle dell'Europa di antico regime. Il contributo analizza le strategie messe in atto dai principi sabaudi per tentare di imporre la propria connotazione regale, e i contrasti che ne seguirono, in occasione di due eventi di grande peso nella storia delle relazioni diplomatiche con la Francia di Luigi XIV: il viaggio a Lione di Cristina di Francia e Carlo Emanuele II, per incontrare il sovrano francese e la sua famiglia, nel 1658, e le negoziazioni per il matrimonio fra Anne-Marie d'Orléans e il duca Vittorio Amedeo II, nel 1684. Nei due casi, le pretese dei duchi di Savoia si appuntarono sull'affermazione della loro dignità regale davanti alle prerogative dei Fils de France, rappresentati da Philippe, duca d'Anjou e poi d'Orléans, fratello di Luigi XIV. I duchi di Savoia vedranno, in entrambe le occasioni, rigettate le loro pretese regali: ma l'esperienza servirà a produrre una serie di attestazioni, comprovanti la loro dignità sovrana, che costituiscono un interessante documento dell'elaborazione dell'immagine regale della dinastia lungo tutto il Seicento. La comunicazione vuole costituire anche una prima occasione per tentare una rivalutazione della figura di Philippe I d'Orléans, su cui pesa una tradizione storiografica di sconcertante mediocrità.