Papers by Mauro Bontempi

Cultura e impresa. In senso antropologico (accezione che rileva nel nostro ragionamento) la cultu... more Cultura e impresa. In senso antropologico (accezione che rileva nel nostro ragionamento) la cultura è l'insieme di idee e comportamenti che una persona apprende, per gran parte involontariamente, come appropriati al gruppo in cui vive. Gli antropologi sono stati i primi a distinguere fra cultura e culture. La prima è individuata come la capacità generale, tipica dell'Homo sapiens sapiens, di produrre e riprodurre dei comportamenti e delle visioni del mondo che permettano alla specie non solo di sopravvivere ma di vivere nel miglior modo pos-sibile, in mancanza della dotazione genetica di molte altre specie animali. Quanto alle culture con la «c» minuscola, gli antropologi la definiscono come l'insieme dei comportamenti e delle idee che si riscontrano all'interno di gruppi sociali, di comunità particolari. Rispetto al mondo delle imprese, pertanto, non sarebbe del tutto corretto (senza cadere nella genericità e nell'astrattezza) l'uso del singolare, quanto piuttosto l'adozione della forma plurale, quasi a significare, con un'iperbole, che esistano tante culture quante sono le imprese 3 , la cui unicità è rappresentata proprio dalla confluenza delle specificità della sua storia, del genius loci e di tutti quegli elementi costitutivi della propria storia e identità. Pertanto, si può par-lare di cultura della impresa, sia come «l'insieme dei valori originali, distinti e distinguibili di una organizzazione» 4 capaci di attrarre e coagulare le forze produttive di un territorio, sia nell'accezione di un «condensato di saperi tecnologici e orga-nizzativi che consentono la riproducibilità della razionalità produttiva» 5 alla base del processo di produzione di un bene o servizio. Riprendendo entrambi i significati, la cultura d'impresa può, ultimamente, essere definita come una forma d'«intelligenza sociale applicata alla tecnologia e alle persone e governata dalla razionalità del pro-fitto e quindi dalla padronanza della relazione tra mezzo e fine» 6. A fronte di questa specificità culturale, tipica di Paesi come l'Italia, caratterizzati da una costellazione di imprese di medie e piccole dimensioni (soprattutto le microimprese) 7 , esiste un complesso di principi, valori e buone pratiche, validi per ogni realtà e tali da costituire una sorta di grande codice genetico del «fare impresa», in ogni tempo e in qualsiasi latitudine. In esso vi ritroviamo, tra l'altro: la predisposizione al ri-schio, l'attitudine alla sperimentazione e all'in-novazione (di processo e di prodotto), l'apertura al mondo reale 8 ; ma anche il «saper fare» per competere, nelle sue varie declinazioni: come la ricerca e innovazione, la propensione a guardare avanti, l'orientamento al futuro che evita di com-piacersi di quanto si è già realizzato. Procedendo su un piano d'indagine più approfondito emerge un intreccio di genuini human spirits che permeano una comunità e che le consentono di avere la giusta dotazione spirituale, mentale ed economica per esprimere individualità capaci di affrontare le sfide del mercato, creando benessere e sviluppo non solo per l'impresa ma per il territorio, i lavoratori, i clienti.
Rosmini affronta il tema della libertà di coscienza e, nello specifico, il rapporto tra fede e po... more Rosmini affronta il tema della libertà di coscienza e, nello specifico, il rapporto tra fede e politica (sia a livello personale, come libertà religiosa, sia, sul piano istituzionale, all’interno della dialettica Chiesa-Stato) in alcuni tra i più importanti lavori: la Filosofia del Diritto (1841-45), la Filosofia della politica (1839), il corpus rappresentato dalla Costituzione secondo giustizia sociale e dal saggio Sull’unità d’Italia (1848), nelle Cinque Piaghe (1848) e in alcuni saggi composti tra la fine degli anni Quaranta ed i primi anni Cinquanta dell’Ottocento
Nuova storia contemporanea: bimestrale di studi storici e politici sull'età contemporanea, 2014
Areté, 2022
The Covid-19 pandemic confirms-with the starkness of daily evidence as well as numbers-the need f... more The Covid-19 pandemic confirms-with the starkness of daily evidence as well as numbers-the need for a personal and humanizing change in medicine, from diagnostics to curative medicine. And this can be achieved through a reintroduction of human virtues. This essay, by rapidly reviewing the evolution of the approach between doctor and patient, tries to collect some trend lines emerged in the last century to define the structure of a model of ecological and personalized medicine where the patient is a person (in the ethical-moral sense) and the protagonist, together with the doctor, of the therapeutic "alliance" but also on the design of new policies, systems and services.

Per una nuova stagione della cultura d'impresa, 2019
Cultura e impresa. In senso antropologico (accezione che rileva nel nostro ragionamento) la cultu... more Cultura e impresa. In senso antropologico (accezione che rileva nel nostro ragionamento) la cultura è l'insieme di idee e comportamenti che una persona apprende, per gran parte involontariamente, come appropriati al gruppo in cui vive. Gli antropologi sono stati i primi a distinguere fra cultura e culture. La prima è individuata come la capacità generale, tipica dell'Homo sapiens sapiens, di produrre e riprodurre dei comportamenti e delle visioni del mondo che permettano alla specie non solo di sopravvivere ma di vivere nel miglior modo pos-sibile, in mancanza della dotazione genetica di molte altre specie animali. Quanto alle culture con la «c» minuscola, gli antropologi la definiscono come l'insieme dei comportamenti e delle idee che si riscontrano all'interno di gruppi sociali, di comunità particolari. Rispetto al mondo delle imprese, pertanto, non sarebbe del tutto corretto (senza cadere nella genericità e nell'astrattezza) l'uso del singolare, quanto piuttosto l'adozione della forma plurale, quasi a significare, con un'iperbole, che esistano tante culture quante sono le imprese 3 , la cui unicità è rappresentata proprio dalla confluenza delle specificità della sua storia, del genius loci e di tutti quegli elementi costitutivi della propria storia e identità. Pertanto, si può par-lare di cultura della impresa, sia come «l'insieme dei valori originali, distinti e distinguibili di una organizzazione» 4 capaci di attrarre e coagulare le forze produttive di un territorio, sia nell'accezione di un «condensato di saperi tecnologici e orga-nizzativi che consentono la riproducibilità della razionalità produttiva» 5 alla base del processo di produzione di un bene o servizio. Riprendendo entrambi i significati, la cultura d'impresa può, ultimamente, essere definita come una forma d'«intelligenza sociale applicata alla tecnologia e alle persone e governata dalla razionalità del pro-fitto e quindi dalla padronanza della relazione tra mezzo e fine» 6. A fronte di questa specificità culturale, tipica di Paesi come l'Italia, caratterizzati da una costellazione di imprese di medie e piccole dimensioni (soprattutto le microimprese) 7 , esiste un complesso di principi, valori e buone pratiche, validi per ogni realtà e tali da costituire una sorta di grande codice genetico del «fare impresa», in ogni tempo e in qualsiasi latitudine. In esso vi ritroviamo, tra l'altro: la predisposizione al ri-schio, l'attitudine alla sperimentazione e all'in-novazione (di processo e di prodotto), l'apertura al mondo reale 8 ; ma anche il «saper fare» per competere, nelle sue varie declinazioni: come la ricerca e innovazione, la propensione a guardare avanti, l'orientamento al futuro che evita di com-piacersi di quanto si è già realizzato. Procedendo su un piano d'indagine più approfondito emerge un intreccio di genuini human spirits che permeano una comunità e che le consentono di avere la giusta dotazione spirituale, mentale ed economica per esprimere individualità capaci di affrontare le sfide del mercato, creando benessere e sviluppo non solo per l'impresa ma per il territorio, i lavoratori, i clienti.
Rosmini : costituzionalismo e sfere sociali, 2017
Rosmini affronta il tema della libertà di coscienza e, nello specifico, il rapporto tra fede e po... more Rosmini affronta il tema della libertà di coscienza e, nello specifico, il rapporto tra fede e politica (sia a livello personale, come libertà religiosa, sia, sul piano istituzionale, all’interno della dialettica Chiesa-Stato) in alcuni tra i più importanti lavori: la Filosofia del Diritto (1841-45), la Filosofia della politica (1839), il corpus rappresentato dalla Costituzione secondo giustizia sociale e dal saggio Sull’unità d’Italia (1848), nelle Cinque Piaghe (1848) e in alcuni saggi composti tra la fine degli anni Quaranta ed i primi anni Cinquanta dell’Ottocento

Prospettiva Persona, 2019
Cultura e impresa. In senso antropologico (accezione che rileva nel nostro ragionamento) la cultu... more Cultura e impresa. In senso antropologico (accezione che rileva nel nostro ragionamento) la cultura è l'insieme di idee e comportamenti che una persona apprende, per gran parte involontariamente, come appropriati al gruppo in cui vive. Gli antropologi sono stati i primi a distinguere fra cultura e culture. La prima è individuata come la capacità generale, tipica dell'Homo sapiens sapiens, di produrre e riprodurre dei comportamenti e delle visioni del mondo che permettano alla specie non solo di sopravvivere ma di vivere nel miglior modo pos-sibile, in mancanza della dotazione genetica di molte altre specie animali. Quanto alle culture con la «c» minuscola, gli antropologi la definiscono come l'insieme dei comportamenti e delle idee che si riscontrano all'interno di gruppi sociali, di comunità particolari. Rispetto al mondo delle imprese, pertanto, non sarebbe del tutto corretto (senza cadere nella genericità e nell'astrattezza) l'uso del singolare, quanto piuttosto l'adozione della forma plurale, quasi a significare, con un'iperbole, che esistano tante culture quante sono le imprese 3 , la cui unicità è rappresentata proprio dalla confluenza delle specificità della sua storia, del genius loci e di tutti quegli elementi costitutivi della propria storia e identità. Pertanto, si può par-lare di cultura della impresa, sia come «l'insieme dei valori originali, distinti e distinguibili di una organizzazione» 4 capaci di attrarre e coagulare le forze produttive di un territorio, sia nell'accezione di un «condensato di saperi tecnologici e orga-nizzativi che consentono la riproducibilità della razionalità produttiva» 5 alla base del processo di produzione di un bene o servizio. Riprendendo entrambi i significati, la cultura d'impresa può, ultimamente, essere definita come una forma d'«intelligenza sociale applicata alla tecnologia e alle persone e governata dalla razionalità del pro-fitto e quindi dalla padronanza della relazione tra mezzo e fine» 6. A fronte di questa specificità culturale, tipica di Paesi come l'Italia, caratterizzati da una costellazione di imprese di medie e piccole dimensioni (soprattutto le microimprese) 7 , esiste un complesso di principi, valori e buone pratiche, validi per ogni realtà e tali da costituire una sorta di grande codice genetico del «fare impresa», in ogni tempo e in qualsiasi latitudine. In esso vi ritroviamo, tra l'altro: la predisposizione al ri-schio, l'attitudine alla sperimentazione e all'in-novazione (di processo e di prodotto), l'apertura al mondo reale 8 ; ma anche il «saper fare» per competere, nelle sue varie declinazioni: come la ricerca e innovazione, la propensione a guardare avanti, l'orientamento al futuro che evita di com-piacersi di quanto si è già realizzato. Procedendo su un piano d'indagine più approfondito emerge un intreccio di genuini human spirits che permeano una comunità e che le consentono di avere la giusta dotazione spirituale, mentale ed economica per esprimere individualità capaci di affrontare le sfide del mercato, creando benessere e sviluppo non solo per l'impresa ma per il territorio, i lavoratori, i clienti.
Prospettiva Persona, 2019
Non è quello che vidi che mi fermò, Max/ È quello che non vidi./ Puoi capirlo? Quello che non vid... more Non è quello che vidi che mi fermò, Max/ È quello che non vidi./ Puoi capirlo? Quello che non vidi… In tutta quella sterminata città c'era tutto tranne la fine 1. Con queste parole, Novecento, protagonista de La leggenda del pianista sull'oceano, giustifica all'amico Max la scelta di seguire il Virginian, il proprio mondo, sino alla fine. La parabola moderna contenuta nella pellicola di Tornatore sintetizza efficacemente lo spaesamento e l'immobilismo di chi vive l'incapacità di superare i propri schemi di vita dinnanzi al fluire continuo e inevitabile del tempo. Caricando di senso drammatico una diffusa percezione del rapporto fra il cittadino e l'Europa (e la configurazione politica soprannazionale attuale) non pare troppo ardito, in tale contesto, il richiamo alla malinconica vicenda evocata da Baricco nel suo monologo.
La politica moderna fra società, storia ed istituzioni, 2017
Rosmini affronta il tema della libertà di coscienza e, nello
specifico, il rapporto tra fede e po... more Rosmini affronta il tema della libertà di coscienza e, nello
specifico, il rapporto tra fede e politica (sia a livello personale,
come libertà religiosa, sia, sul piano istituzionale, all’interno della
dialettica Chiesa-Stato) in alcuni tra i più importanti lavori: la
Filosofia del Diritto (1841-45), la Filosofia della politica (1839),
il corpus rappresentato dalla Costituzione secondo giustizia
sociale e dal saggio Sull’unità d’Italia (1848), nelle Cinque
Piaghe (1848) e in alcuni saggi composti tra la fine degli anni
Quaranta ed i primi anni Cinquanta dell’Ottocento
La politica moderna fra storia, istituzioni e società, 2017
Le suggestioni che animano questa ricerca si inseriscono nel
tradizionale campo della storia del ... more Le suggestioni che animano questa ricerca si inseriscono nel
tradizionale campo della storia del pensiero e delle istituzioni
politiche. Nel suo complesso l’esito del volume si configura come
un intreccio “ragionato” di influssi e ispirazioni riconducibili
sul piano epistemologico al cosiddetto “scienziato politico”
«il cui compito – sostiene Pasquino – consiste nell'approntare
strumenti analitici che siano all'altezza delle sfide di una
politica che cambia»
Veritatis Diaconia, 2020
Lo Stato Sociale in Italia
Veritatis Diaconia, 2019
I modelli di welfare: evoluzione storica e analisi comparata
Dizionario del Liberalismo, II, 2011
Cattolicesimo e liberalismo nel filosofia pratica di un protagonista della Ricostruzione e del di... more Cattolicesimo e liberalismo nel filosofia pratica di un protagonista della Ricostruzione e del dibattito culturale nell'Italia del secondo dopoguerra.
Percorsi dell’unità europea. Dal monismo alla poliarchia, 2012
Conference Presentations by Mauro Bontempi
il Centro Studi Femininum Ingenium organizza il Convegno “Le Madri della Patria”, di concerto con... more il Centro Studi Femininum Ingenium organizza il Convegno “Le Madri della Patria”, di concerto con l'Università degli Studi "Guglielmo Marconi", per il 1 Ottobre 2021 dalle ore 14.00 alle ore 18.30 su piattaforma Zoom.
In occasione del 75° Anniversario dell'Assemblea Costituente il Centro Studi Femininum Ingegnium,... more In occasione del 75° Anniversario dell'Assemblea Costituente il Centro Studi Femininum Ingegnium, di concerto con l'Università degli Studi "Guglielmo Marconi", organizza per il 1 Ottobre 2021 dalle ore 14.00 alle ore 18.30 su piattaforma Zoom il Convegno “Le Madri della Patria. Le donne della Costituente (1946-2021)”
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Papers by Mauro Bontempi
specifico, il rapporto tra fede e politica (sia a livello personale,
come libertà religiosa, sia, sul piano istituzionale, all’interno della
dialettica Chiesa-Stato) in alcuni tra i più importanti lavori: la
Filosofia del Diritto (1841-45), la Filosofia della politica (1839),
il corpus rappresentato dalla Costituzione secondo giustizia
sociale e dal saggio Sull’unità d’Italia (1848), nelle Cinque
Piaghe (1848) e in alcuni saggi composti tra la fine degli anni
Quaranta ed i primi anni Cinquanta dell’Ottocento
tradizionale campo della storia del pensiero e delle istituzioni
politiche. Nel suo complesso l’esito del volume si configura come
un intreccio “ragionato” di influssi e ispirazioni riconducibili
sul piano epistemologico al cosiddetto “scienziato politico”
«il cui compito – sostiene Pasquino – consiste nell'approntare
strumenti analitici che siano all'altezza delle sfide di una
politica che cambia»
Conference Presentations by Mauro Bontempi
specifico, il rapporto tra fede e politica (sia a livello personale,
come libertà religiosa, sia, sul piano istituzionale, all’interno della
dialettica Chiesa-Stato) in alcuni tra i più importanti lavori: la
Filosofia del Diritto (1841-45), la Filosofia della politica (1839),
il corpus rappresentato dalla Costituzione secondo giustizia
sociale e dal saggio Sull’unità d’Italia (1848), nelle Cinque
Piaghe (1848) e in alcuni saggi composti tra la fine degli anni
Quaranta ed i primi anni Cinquanta dell’Ottocento
tradizionale campo della storia del pensiero e delle istituzioni
politiche. Nel suo complesso l’esito del volume si configura come
un intreccio “ragionato” di influssi e ispirazioni riconducibili
sul piano epistemologico al cosiddetto “scienziato politico”
«il cui compito – sostiene Pasquino – consiste nell'approntare
strumenti analitici che siano all'altezza delle sfide di una
politica che cambia»