
Lino Martini
LINO MARTINIPROFILO BIOGRAFICO. Lino Martini (all'anagrafe Pasqualino), Nato a Vetralla (VT) il 17-04-1949.Giovinezza trascorsa ad Arce, Sora, Anagni, Frosinone. Attualmente vive con la famiglia a Rieti. Sottotenente di complemento (1973-1974) nel Servizio Automobilistico dell'Esercito. Attualmente Primo Capitano c. a. Storico e saggista. Relatore in conferenze e convegni storico-scientifici, è anche autore di molteplici testi che spaziano nei cento anni che vanno dalla Restaurazione post napoleonica alla Grande Guerra, ma il suo ambito di ricerca privilegiato è il primo Risorgimento.Laurea Magistrale in Scienze Religiose, conferita dalla Pontificia Università Lateranense "summa cum laude".Studi classici e giuridici, purtroppo non completati, presso La Sapienza Università di Roma.Già funzionario amministrativo di Telecom Italia.Già Presidente dell'Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d'Italia (UNUCI), Sezione di Rieti.Già Vice Presidente dell'Associazione Culturale Reatina "Domenico Petrini".Già Presidente del Collegio di Garanzia dell'ANCRI (Associazione Nazionale Cavalieri al Merito della Repubblica Italiana).Socio dell’Istituto per la Storia del Risorgimento (ISR).Socio dell’Associazione Mazziniana Italiana (AMI).Socio della Società Italiana di Storia Militare (SISM).Socio del Sodalizio Ufficiali delle Forze Armate Italiane.Membro del Comitato Scientifico dell’Associazione Storica per la Sabina.Onorificenze: Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.Pubblicazioni:1) "Sulla Battaglia di Rieti-Antrodoco 7-10 marzo 1821", I Ediz., Cittaducale 2015.2) "Il bastone e la carota di Garibaldi a Rieti dal 29 gennaio al 13 aprile 1849", Mondo Sabino, 6 dicembre 2013.3) "Diario di Cesare. I primi mesi della Grande Guerra sul fronte orientale tratti dagli appunti di Cesare Pitoni". Presentazione e Sintesi, Rieti 2016.4) "Cronaca di un dissenso", dal diario di guerra di Cesare Pitoni (1915-1916), una crisi esistenziale sul Carso e sull'Isonzo, all'ombra della censura e della criptografia, Cittaducale 2018.5) "Regesto e Riordino del fondo fotografico presso gli Archivi Unificati della Curia Vescovile di Rieti", Rieti 2016.6) “La Prima Legione Italiana di Garibaldi. Genesi, Fasti, Dissoluzione”, Atti del Convegno di Rieti del 9 febbraio 2019 nel 170° della Repubblica Romana del 1849.7) "La Prima Legione Italiana", Cittaducale 2020.8) “Sulla Battaglia di Rieti-Antrodoco 7-10 marzo 1821, II Ediz., Cittaducale 2021.9) “La Giostra delle verità”, Cittaducale 2021.10) “L’importanza del documento Dupré (18 LUGLIO 1878) nella storiografia reatina sulla battaglia di Colle Lesta (7 marzo 1821)”, relazione al convegno di Rieti dell’11 novembre 2016.11) “Giuseppe Garibaldi a Rieti e in Sabina. Il mito e l’uomo”, Relazione al Convegno di Rieti del 22 febbraio 2018 in occasione del 169° anniversario della Repubblica Romana del 1849.12) "Sbandata e fuga di un esercito. Cittaducale, pomeriggio del 7 marzo 1821", in «Nuova Antologia Militare», Rivista interdisciplinare della Società Italiana di Storia Militare, N. 4, Fasc. 16, Novembre 2023, Storia Militare Contemporanea, a cura di Virgilio Ilari, pp. 149-176.13) "La generosa e gloriosa compagine di Garibaldi alla difesa della Repubblica Romana del 1849", Academia.edu.
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Nelle sue Memorie, invece, Pepe spiega con dovizia di particolari le circostanze che lo indussero ad attaccare e il contegno fermo e incisivo dei suoi uomini nelle fasi più calde del combattimento. Siamo in presenza, quindi, di narrazioni divergenti, che non facilitano la migliore comprensione di quanto accadde sul saliente abruzzese prima, durante e dopo la battaglia. Da sempre, il problema è a chi dei tre autori dare credito, i quali, essendo implicati nella vicenda, nei loro racconti avrebbero potuto falsare, o distorcere, od occultare la verità o parte di essa. Maggior luce non venne dalle opere sull’argomento pubblicate dagli storici successivi.
In presenza di fonti così distanti e divergenti, i vari autori si divisero nei giudizi e dettero credito ora alla versione di Colletta, ora a quella di Carrascosa e molto più raramente al racconto di Pepe. Scopo di questo studio è, quindi, rilevare le contraddizioni tra le fonti e ristabilire un minimo di verità sul fatto d’arme del 7-10 marzo 1821.
Nelle sue Memorie, invece, Pepe spiega con dovizia di particolari le circostanze che lo indussero ad attaccare e il contegno fermo e incisivo dei suoi uomini nelle fasi più calde del combattimento. Siamo in presenza, quindi, di narrazioni divergenti, che non facilitano la migliore comprensione di quanto accadde sul saliente abruzzese prima, durante e dopo la battaglia. Da sempre, il problema è a chi dei tre autori dare credito, i quali, essendo implicati nella vicenda, nei loro racconti avrebbero potuto falsare, o distorcere, od occultare la verità o parte di essa. Maggior luce non venne dalle opere sull’argomento pubblicate dagli storici successivi.
In presenza di fonti così distanti e divergenti, i vari autori si divisero nei giudizi e dettero credito ora alla versione di Colletta, ora a quella di Carrascosa e molto più raramente al racconto di Pepe. Scopo di questo studio è, quindi, rilevare le contraddizioni tra le fonti e ristabilire un minimo di verità sul fatto d’arme del 7-10 marzo 1821.