Papers by Marco Pietropaoli

I prodotti registrati per la lotta alla varroa sono numericamente limitati e permettono una riduz... more I prodotti registrati per la lotta alla varroa sono numericamente limitati e permettono una riduzione di infestazione che può differire anche significativamente a seconda delle condizioni ambientali, della quantità di covata e dei fenomeni di farmaco-resistenza degli acari. L'acido ossalico (AO) è uno dei principi attivi maggiormente utilizzati in Europa per la lotta alla varroa e lavori scientifici (Imdorf et al, 1997) hanno dimostrato che può essere efficacemente impiegato: per aspersione diretta sui favi da nido , per sublimazione (Okada e Negane, 1987), oppure per gocciolamento Nanetti e Stradi, 1997;. La sublimazione di acido ossalico si è dimostrata una pratica di indubbio interesse, valida alternativa alla somministrazione di AO gocciolato alla luce della sua rapidità di impiego, elevata attività acaricida, buona tollerabilità per le api e le regine . In commercio esistono diversi tipi di sublimatori, che sono comunque caratterizzati da potenzialità acaricide che possono fortemente differire in base al tipo ed al modello. L'applicazione della lotta integrata da parte degli apicoltori assume una fondamentale importanza nella gestione degli alveari per contrastare questa patologia. E' infatti noto che i trattamenti a base di acido ossalico non riescano ad interessare le varroe che si trovano all'interno delle cellette di covata opercolata; per questo motivo i trattamenti con AO vengono preferibilmente realizzati in assenza di covata sfruttando momenti dell'anno in cui il blocco è fisiologico (ad esempio, nel periodo autunno-invernale), oppure inducendo artificialmente una condizione di assenza di covata, ad esempio attraverso l'ingabbiamento della regina o l'asportazione dei favi di covata. Nel presente lavoro vengono presentati i risultati delle prove di campo realizzate dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana nel 2009 su 2 apiari del centro Italia, per verificare l'attività acaricida dell'acido ossalico sublimato mediante dispositivo Sublimox®, abbinato o meno a condizioni di assenza di covata opercolata.

INTRODUZIONE L'Israeli Acute Paralysis Virus (IAPV) è un virus delle api che è stato rinvenut... more INTRODUZIONE L'Israeli Acute Paralysis Virus (IAPV) è un virus delle api che è stato rinvenuto per la prima volta in Israele nel 2004 (Maori et al., 2007a; Maori et al., 2007b). Le api colpite dal virus IAPV possono mostrare evidenti segni clinici quali: anomali tremori delle ali e para-lisi progressiva fino a pervenire a morte al di fuori dell'alveare. La pre-senza del virus è stata correlata alla sin-drome da spopolamento degli alveari, anche nota con il nome di Colony Collapse Disorder o CCD (VanEngel-sdrop et al., 2007), aprendo in merito un grande dibattito (Stokstad, 2007; Chen and Evans, 2007; Anderson and East, 2008; Cox-Foster et al., 2008). La presenza di questo virus è stata ac-certata da 3 anni a questa parte in di-verse nazioni: Australia, Cina, USA, Spagna e Francia (Chen and Evans, 2007; Cox-Foster et al., 2007; Maori et al., 2007 a, b; Blanchard et al., 2008; Cox-Foster et al., 2008). In Ita-lia è stato isolato per la prima volta nel Lazio nel 2009 (Formato e...

Pratiche Apistiche (BPA) consistono in una serie di interventi messi in atto dall'apicoltore ... more Pratiche Apistiche (BPA) consistono in una serie di interventi messi in atto dall'apicoltore per garan-tire la sanità delle api e la salubrità del miele prodotto (Formato e Pradella, 2010). Come noto, in Italia non è consentito impiegare antibiotici per la cura di malattie delle api quali la peste americana, la peste europea o la nose-miasi ed agli apicoltori non rimane altro che mettere in atto idonee stra-tegie per prevenire o per controllare la diffusione delle suddette patologie im-piegando prodotti naturali registrati per le api (es. Api Go ® , Vita Feed Green ® , Vita Feed Gold ®) o adot-tando specifiche tecniche apistiche. Nel caso specifico della peste ameri-cana, per la sua prevenzione l'apicol-tore può ottenere efficaci risultati mediante l'applicazione delle pratiche apistiche elencate in Tabella 1. Va comunque considerato che, per au-mentare l'efficacia della messa a sciame è possibile ricorrere al preventivo in-gabbiamento della regina ed ad una successi...

La Nosemiasi è una malattia denunciabile delle api adulte provocata da funghi unicellulari appart... more La Nosemiasi è una malattia denunciabile delle api adulte provocata da funghi unicellulari appartenenti alla Classe Microsporidi, Famiglia Nosematidi, Genere Nosema. Finora sono stati descritti due microsporidi che colpiscono l'Ape Europea (Apis mellifera): Nosema apis e Nosema ceranae, responsabili di due forme completamente distinte di malattia. N. apis è responsabile della forma classica della malattia, sebbene attualmente in Italia predomini fortemente N. ceranae. La diagnosi di N. apis non è facile; infatti l'unico segno evidente è la presenza di escrementi liquidi sui telaini e sul predellino dell'arnia. L'infezione si propaga mediante l'ingestione delle spore durante la trofallassi, durante la pulizia del corpo e mediante il cibo contaminato. Le spore, una volta ingerite, germinano nel lume intestinale dando origine a forme ameboidi, chiamate sferoplasma, dotate di movimenti propri grazie alla produzione del tubo polare che consente la penetrazione nella mucosa intestinale ed in particolare a livello della regione posteriore dei ventricoli. Lo sferoplasma, una volta giunto a contatto con le cellule intestinali, mediante il tubulo polare riesce a penetrare nelle cellule ospiti dove si riproduce molto velocemente con conseguente danneggiamento di tutto l'epitelio intestinale ed incapacità di adsorbire i nutrienti. E' anche importante sottolineare che le spore di N. apis sono in grado di infettare le ghiandole ipofaringee (ghiandole della nutrizione o ghiandole del latte) delle api nutrici bloccandone la loro secrezione e questo può comportare il blocco della nutrizione della covata. Inoltre le spore, una volta emesse con le feci, vengono a contaminare le scorte alimentari aumentando la probabilità di propagazione dell'infezione da N. apis. E' quindi importante la precoce identificazione dei focolai di N. apis e la loro gestione che prevedono misure restrittive previste dal Regolamento di Polizia Veterinaria (articoli 154, 155, 156) come il sequestro dell'apiario, una zona di controllo di 3Km intorno all'apiario infetto e suo dissequestro a risanamento avvenuto o distruzione dello stesso apiario colpito.

A partire dal mese di maggio del 2009 è stata promossa dal Ministero dell´Ambiente e della Tutela... more A partire dal mese di maggio del 2009 è stata promossa dal Ministero dell´Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare un’indagine all’interno di cinque aree naturali protette (Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi (PNDB, Veneto),Parco dei Gessi bolognesi e dei Calanchi dell’Abbadessa (PGBCA, Emilia Romagna),Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli (PMSRM, Toscana),Riserva Naturale Statale Litorale Romano (RNSLR, Lazio),Parco dei Monti Simbruini (PMS, Lazio) per verificare lo stato di salute delle api, attraverso osservazioni su eventuali fenomeni di moria o diminuzione numerica delle stesse, in seguito all’esposizione ad inquinanti di origine antropica. L’indagine è stata condotta dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZS/VE), il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroambientali (DiSTA)...

Mite Away Quick Strips (MAQS™) è un prodotto acaricida a base di acido formico in gel, attualment... more Mite Away Quick Strips (MAQS™) è un prodotto acaricida a base di acido formico in gel, attualmente in fase di registrazione nel Regno Unito, per il quale è prevista, secondo le indicazioni della Ditta che lo produce, la possibilità di trattamento in concomitante presenza di melario durante la fase di raccolta nettarifera. Al fine di valutare la persistenza di acido formico nel miele in favo e nel miele in vasetto dopo il trattamento acaricida degli alveari con MAQS™ impiegato anche in presenza di melario, gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali delle Regioni Lazio e Toscana (IZSLT) e del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta (IZSPLV) hanno condotto, insieme alle Associazioni di Apicoltori Associazione Produttori Agripiemonte miele ed ARPAT (Associazione Regionale Produttori Apistici Toscani) delle prove di campo su 4 diversi apiari distribuiti sul territorio nazionale (figura 1). Le prove cliniche sono state regolarmente autorizzate dal Ministero della Salute ai sensi del DM 11/12/2011.
European Journal of Integrative Medicine, 2012
Varroa destructor is the mite responsible for the most serious disease of honey bees: the varroat... more Varroa destructor is the mite responsible for the most serious disease of honey bees: the varroatosis. Considering the difficulty of eradicating this ectoparasite, the only way to permit bee colonies survival is to contain its population.
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