
Luigi Dappiano
Retired philosophy professor and headmaster. Independent scholar
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Papers by Luigi Dappiano
Nel saggio mi concentro sul Trentino a cavallo tra Ottocento e Novecento, un periodo in cui la rilettura aconciana si carica di valenze e di intenzionalità specifiche, che fanno di Aconcio quasi la cifra crittografata di una tradizione che cerca di proporsi come futuro possibile e desiderato da un'élite intellettuale
It is therefore necessary to conduct comparison between the theories of values of the Brentanian school and those developed by the other important Austrian school which devoted itself to the analysis of values. I refer to the current of economic thought which sprang from the teaching of Carl Menger, one of the three marginalist school to be established after 1871.
[The paper was published in L. Albertazzi, M. Libardi & R. Poli (eds.), "The School of Franz Brentano, Kluwer 1996, pp. 377-422].
A condensed version of the paper is §4 of my "Psicologia e filosofia del linguaggio in Wittgenstein, in "I fondamenti del Novecento" ed. by G. Azzoni, G. Bondioni, V. Zallot, Quaderni del Golgi 1, 2000
L'articolo, qui nell'originale dattiloscritto, è stato pubblicato con alcune marginali modifiche formali, su "La scuola del ponte" (2010) come presentazione di un laboratorio sulla gastronoma dell'800.
L'articolo, qui nell'originale dattiloscritto, è stato pubblicato con alcune marginali modifiche formali, su "La scuola del ponte" (2009) come presentazione di un laboratorio sulla gastronoma del 700.
Uno dei fenomeni più interessanti cui abbiamo assistito in questi ultimi decenni è stato sicuramente la rinascita di interesse per la cosiddetta "filosofia austriaca", intendendo con tale espressione la costellazione di teorie e di stili di pensiero che si è sviluppata, in antitesi ad una "filosofia tedesca", a cavallo dei due secoli nelle principali università del vecchio Impero Austro-Ungarico per ramificarsi poi, soprattutto con l'avvento del nazismo, nel mondo anglo-americano. Ma è possibile caratterizzare con più precisione, e al di là dei significati geografici, l'espressione "filosofia austriaca"? Il primo autore che ha parlato di un'omogeneità di stile e di temi della filosofia in Austria è stato Otto Neurath, una delle figure leader del Circolo di Vienna. Nella sezione intitolata "Sfondo storico" del Manifesto del Circolo di Vienna, Neurath parla infatti del liberalismo viennese come terreno particolarmente favorevole alla crescita di una concezione scientifica del mondo, caratterizzata da spirito illuministico, atteggiamento antimetafisico, concezione materialistica della storia, interesse per i problemi logici e epistemologici legati alla fondazione del sapere. 2 Il discorso di Neurath non rappresentava solo il tentativo di far emergere una "morfogenesi" del Circolo di Vienna, ma costituiva anche un vero e proprio programma di politica culturale: l'impegno per la diffusione della concezione scientifica del mondo doveva essere anche impegno per la socializzazione e la declericalizzazione della ricerca scientifica, e doveva legare i propri destini a quelli della lotta per il socalismo e l'internazionalismo. Neurath riteneva per questo che la concezione scientifica del mondo altro non fosse che l'erede, più rigoroso e corretto, del materialismo storico. Una concezione "di sinistra" che, pur se in modo meno radicale, era condivisa anche dagli altri due firmatari del "Manifesto": Rudolf Carnap e Hans Hahn. Per queste caratteristiche, la tesi di Neurath da una parte costituisce il primo tentativo organico di ricostruire una comunità di pensiero specificamente austriaca, contraddistinta da uno stile intellettuale comune (preferenza per un approccio analitico ai problemi; rifiuto delle mitologie idealiste sull'unità originaria), dall'altra finiva per sottovalutare gli apporti che a questo stile provenivano da tradizioni o personalità in cui il collegamento a prospettive socialiste e anticlericali risultava meno netto o assente. Personalità ad esempio come Brentano, Meinong, Böhm Bawerk, v. Mises, v. Hayek, Wittgenstein, Waismann, lo stesso Schlick molto difficilmente potevano essere coinvolte nella prospettiva "di sinistra" pensata da Neurath, pur condividendone lo stile analitico.
Nel saggio mi concentro sul Trentino a cavallo tra Ottocento e Novecento, un periodo in cui la rilettura aconciana si carica di valenze e di intenzionalità specifiche, che fanno di Aconcio quasi la cifra crittografata di una tradizione che cerca di proporsi come futuro possibile e desiderato da un'élite intellettuale
It is therefore necessary to conduct comparison between the theories of values of the Brentanian school and those developed by the other important Austrian school which devoted itself to the analysis of values. I refer to the current of economic thought which sprang from the teaching of Carl Menger, one of the three marginalist school to be established after 1871.
[The paper was published in L. Albertazzi, M. Libardi & R. Poli (eds.), "The School of Franz Brentano, Kluwer 1996, pp. 377-422].
A condensed version of the paper is §4 of my "Psicologia e filosofia del linguaggio in Wittgenstein, in "I fondamenti del Novecento" ed. by G. Azzoni, G. Bondioni, V. Zallot, Quaderni del Golgi 1, 2000
L'articolo, qui nell'originale dattiloscritto, è stato pubblicato con alcune marginali modifiche formali, su "La scuola del ponte" (2010) come presentazione di un laboratorio sulla gastronoma dell'800.
L'articolo, qui nell'originale dattiloscritto, è stato pubblicato con alcune marginali modifiche formali, su "La scuola del ponte" (2009) come presentazione di un laboratorio sulla gastronoma del 700.
Uno dei fenomeni più interessanti cui abbiamo assistito in questi ultimi decenni è stato sicuramente la rinascita di interesse per la cosiddetta "filosofia austriaca", intendendo con tale espressione la costellazione di teorie e di stili di pensiero che si è sviluppata, in antitesi ad una "filosofia tedesca", a cavallo dei due secoli nelle principali università del vecchio Impero Austro-Ungarico per ramificarsi poi, soprattutto con l'avvento del nazismo, nel mondo anglo-americano. Ma è possibile caratterizzare con più precisione, e al di là dei significati geografici, l'espressione "filosofia austriaca"? Il primo autore che ha parlato di un'omogeneità di stile e di temi della filosofia in Austria è stato Otto Neurath, una delle figure leader del Circolo di Vienna. Nella sezione intitolata "Sfondo storico" del Manifesto del Circolo di Vienna, Neurath parla infatti del liberalismo viennese come terreno particolarmente favorevole alla crescita di una concezione scientifica del mondo, caratterizzata da spirito illuministico, atteggiamento antimetafisico, concezione materialistica della storia, interesse per i problemi logici e epistemologici legati alla fondazione del sapere. 2 Il discorso di Neurath non rappresentava solo il tentativo di far emergere una "morfogenesi" del Circolo di Vienna, ma costituiva anche un vero e proprio programma di politica culturale: l'impegno per la diffusione della concezione scientifica del mondo doveva essere anche impegno per la socializzazione e la declericalizzazione della ricerca scientifica, e doveva legare i propri destini a quelli della lotta per il socalismo e l'internazionalismo. Neurath riteneva per questo che la concezione scientifica del mondo altro non fosse che l'erede, più rigoroso e corretto, del materialismo storico. Una concezione "di sinistra" che, pur se in modo meno radicale, era condivisa anche dagli altri due firmatari del "Manifesto": Rudolf Carnap e Hans Hahn. Per queste caratteristiche, la tesi di Neurath da una parte costituisce il primo tentativo organico di ricostruire una comunità di pensiero specificamente austriaca, contraddistinta da uno stile intellettuale comune (preferenza per un approccio analitico ai problemi; rifiuto delle mitologie idealiste sull'unità originaria), dall'altra finiva per sottovalutare gli apporti che a questo stile provenivano da tradizioni o personalità in cui il collegamento a prospettive socialiste e anticlericali risultava meno netto o assente. Personalità ad esempio come Brentano, Meinong, Böhm Bawerk, v. Mises, v. Hayek, Wittgenstein, Waismann, lo stesso Schlick molto difficilmente potevano essere coinvolte nella prospettiva "di sinistra" pensata da Neurath, pur condividendone lo stile analitico.
Il fascicolo propone a studenti del triennio di scuola superiore un percorso di memoria cittadina, attraverso la lettura di articoli e altri documenti scritti, fotografie, progetti e attraverso l’osservazione diretta di documenti architettonici e paesistici, cercando di ricostruire le trasformazioni di alcuni luoghi e spazi della città avvenute durante gli anni Trenta.
Tutto iniziò con l’idea di deviare il corso dell’Adige (1852), allontanandolo dalla città. Il progetto nasceva da varie motivazioni. La prima riguardava la costruzione della ferrovia Verona – Trento –Bolzano, il cui tracciato coincideva col corso del fiume. C’era inoltre il problema di limitare i danni provocati dalle frequenti inondazioni. Infine, tagliando l’ansa si pensava di recuperare spazi per espandere la città verso nord. Fu così che nel 1858 si inaugurò la nuova ferrovia e insieme fu aperto il nuovo letto del fiume: si apre per Trento un periodo di transizione, dalle identità e dalle prospettive incerte.
Il fascicolo propone a studenti del triennio di scuola superiore un percorso di memoria cittadina, attraverso la lettura di documenti iconografici, cartografici, letterari e attraverso l’osservazione diretta di documenti architettonici e paesistici, cercando di ricostruire le trasformazioni di alcuni luoghi e spazi della città seguite alla deviazione del fiume dal suo antico alveo.
L'obiettivo del laboratorio è duplice:
- condurre gli studenti a sviluppare, partendo dalle fonti, conoscenze storiche su eventi di storia locale e/o generale;
- favorire da parte degli studenti una riflessione sulle diverse tipologie di documenti e sui criteri epistemologici che guidano una loro corretta lettura e interpretazione.
Utilizzando un archivio e un fascicolo di lavoro, gli studenti ripercorrono le operazioni storiografiche fondamentali e giungono a realizzare una piccola dispensa personale, in cui sono contenuti il percorso di analisi e di interpretazione dei documenti e un testo storico da loro prodotto.
L'obiettivo del laboratorio è duplice:
- condurre gli studenti a sviluppare, partendo dalle fonti, conoscenze storiche su eventi di storia locale e/o generale;
- favorire da parte degli studenti una riflessione sulle diverse tipologie di documenti e sui criteri epistemologici che guidano una loro corretta lettura e interpretazione.
Utilizzando un archivio e un fascicolo di lavoro, gli studenti ripercorrono le operazioni storiografiche fondamentali e giungono a realizzare una piccola dispensa personale, in cui sono contenuti il percorso di analisi e di interpretazione dei documenti e un testo storico da loro prodotto.
L'obiettivo del laboratorio è duplice:
- condurre gli studenti a sviluppare, partendo dalle fonti, conoscenze storiche su eventi di storia locale e/o generale;
- favorire da parte degli studenti una riflessione sulle diverse tipologie di documenti e sui criteri epistemologici che guidano una loro corretta lettura e interpretazione.
Utilizzando un archivio e un fascicolo di lavoro, gli studenti ripercorrono le operazioni storiografiche fondamentali e giungono a realizzare una piccola dispensa personale, in cui sono contenuti il percorso di analisi e di interpretazione dei documenti e un testo storico da loro prodotto.
L'obiettivo del laboratorio è duplice:
- condurre gli studenti a sviluppare, partendo dalle fonti, conoscenze storiche su eventi di storia locale e/o generale;
- favorire da parte degli studenti una riflessione sulle diverse tipologie di documenti e sui criteri epistemologici che guidano una loro corretta lettura e interpretazione.
Utilizzando un archivio e un fascicolo di lavoro, gli studenti ripercorrono le operazioni storiografiche fondamentali e giungono a realizzare una piccola dispensa personale, in cui sono contenuti il percorso di analisi e di interpretazione dei documenti e un testo storico da loro prodotto.
L'obiettivo del laboratorio è duplice:
- condurre gli studenti a sviluppare, partendo dalle fonti, conoscenze storiche su eventi di storia locale e/o generale;
- favorire da parte degli studenti una riflessione sulle diverse tipologie di documenti e sui criteri epistemologici che guidano una loro corretta lettura e interpretazione.
Utilizzando un archivio e un fascicolo di lavoro, gli studenti ripercorrono le operazioni storiografiche fondamentali e giungono a realizzare una piccola dispensa personale, in cui sono contenuti il percorso di analisi e di interpretazione dei documenti e un testo storico da loro prodotto.
L'obiettivo del laboratorio è duplice:
- condurre gli studenti a sviluppare, partendo dalle fonti, conoscenze storiche su eventi di storia locale e/o generale;
- favorire da parte degli studenti una riflessione sulle diverse tipologie di documenti e sui criteri epistemologici che guidano una loro corretta lettura e interpretazione.
Utilizzando un archivio e un fascicolo di lavoro, gli studenti ripercorrono le operazioni storiografiche fondamentali e giungono a realizzare una piccola dispensa personale, in cui sono contenuti il percorso di analisi e di interpretazione dei documenti e un testo storico da loro prodotto.
L'obiettivo del laboratorio è duplice:
- condurre gli studenti a sviluppare, partendo dalle fonti, conoscenze storiche su eventi di storia locale e/o generale;
- favorire da parte degli studenti una riflessione sulle diverse tipologie di documenti e sui criteri epistemologici che guidano una loro corretta lettura e interpretazione.
Utilizzando un archivio e un fascicolo di lavoro, gli studenti ripercorrono le operazioni storiografiche fondamentali e giungono a realizzare una piccola dispensa personale, in cui sono contenuti il percorso di analisi e di interpretazione dei documenti e un testo storico da loro prodotto.