IN METAMORFOSI, ROSI BRAIDOTTI PROLOGO L'unica costante del terzo millennio sembra essere il camb... more IN METAMORFOSI, ROSI BRAIDOTTI PROLOGO L'unica costante del terzo millennio sembra essere il cambiamento → bisogna pensare ai processi piuttosto che ai concetti (sfida anche di Irigaray e Deleuze). Il punto non è sapere chi siamo, ma cosa vogliamo diventare. Duplice obiettivo del libro: ● Esplorare il bisogno di nuove figurazioni del soggetto ● Offrirne un'illustrazione tramite una cartografia (lettura del presente dotata di fondamento teorico e consapevolezza politica) → primo passo verso soggettività nomade, nella consapevolezza che una visione non-unitaria del soggetto non porta necessariamente al relativismo o all'anarchia. Bisogna pensare con una nuova creatività: una delle abitudini di pensiero è pensare alle differenze in termini peggiorativi (essere diversi vuol dire valere meno) → differenza è un termine catalogato in base a una gerarchia di valori governata per opposizione bianaria. → La scelta di una figura mitica e iconoclastica come il soggetto nomade è una mossa contro la natura fissa del pensiero teoretico. Lo stile nomade è parte integrante del processo di divenire, e pensare in modo nomade significa assumersi i rischi della non-linearità I. DIVENIRE-DONNA OVVERO LA DIFFERENZA SESSUALE RIVISITATA Uno degli obiettivi della pratica femminista è abbattere le connotazioni peggiorative costruite sul concetto di differenza e sulla dialettica Sé-Altro → soggetto del femminismo non è la Donna ma un soggetto incarnato complesso e stratificato. Il sapere femminista ci " deterritorializza " , le figurazioni femministe esprimono cartografie autoriflessive e non parassitarie rispetto al processo di metamorfizzazione altrui → non metafore ma personae concettuali, resoconti incarnati delle proprie posizioni di potere. Non si tratta di concettualizzare hegelianamente le differenze, ma di sganciarle dalla catena di rovesciamenti per impegnarsi in una logica nomade. Per il femminismo la trasformazione non può avvenire solo nel polo degli " altri ". Materialismo: incarnazione e immanenza Il corpo contrattacca Il corpo è oggi preso in una rete di effetti di potere per lo più indotti dalla tecnologia. Il cyberspazio e la soggettività " cyborg " non sono più fantascienza: lo sfocarsi dei confini tra umano e macchina è socialmente approvato (medicina, guerra moderna ecc.) → il cyborg è un soggetto stratificato e differenziato al suo interno che risulta adatto come figurazione contemporanea (Braidotti vi annovera sia i militari che gli operai sottopagati). Le nuove tecnologie producono estensioni protesiche delle nostre funzioni corporee → relazioni personali differite e virtuali, diffuso immaginario sociale di ubiquità → il corpo reagisce furiosamente : il nostro sistema immunitario si è abituato agli antibiotici, l'euforia tecnologica è finita e ora va calcolato il prezzo che ne stiamo pagando ecc. La simultanea comparsa di corpi super-accuditi (Diana) e corpi abbandonati a se stessi (profughi) sono due facce della stessa medaglia, che ricollocano il corpo al centro dell'attenzione (ma in un modo che li re-inscrive in rapporti di potere persistenti) Materialità corporea Il soggetto incarnato mette in luce la struttura corporea (anche sessuale) della soggettività. Questa tradizione di materialismo incarnato prepara la strada alla dissoluzione del soggetto umanista. Il soggetto non si identifica più con la coscienza: al cogito ergo sum si sostituisce il desidero ergo sum. Il corpo è un'interazione complessa di forze sociali e simboliche, un campo intensivo di forze, e in quanto tale rimane un fascio di contraddizioni, in parte animale e in parte macchina MA è inadeguata
IN METAMORFOSI, ROSI BRAIDOTTI PROLOGO L'unica costante del terzo millennio sembra essere il camb... more IN METAMORFOSI, ROSI BRAIDOTTI PROLOGO L'unica costante del terzo millennio sembra essere il cambiamento → bisogna pensare ai processi piuttosto che ai concetti (sfida anche di Irigaray e Deleuze). Il punto non è sapere chi siamo, ma cosa vogliamo diventare. Duplice obiettivo del libro: ● Esplorare il bisogno di nuove figurazioni del soggetto ● Offrirne un'illustrazione tramite una cartografia (lettura del presente dotata di fondamento teorico e consapevolezza politica) → primo passo verso soggettività nomade, nella consapevolezza che una visione non-unitaria del soggetto non porta necessariamente al relativismo o all'anarchia. Bisogna pensare con una nuova creatività: una delle abitudini di pensiero è pensare alle differenze in termini peggiorativi (essere diversi vuol dire valere meno) → differenza è un termine catalogato in base a una gerarchia di valori governata per opposizione bianaria. → La scelta di una figura mitica e iconoclastica come il soggetto nomade è una mossa contro la natura fissa del pensiero teoretico. Lo stile nomade è parte integrante del processo di divenire, e pensare in modo nomade significa assumersi i rischi della non-linearità I. DIVENIRE-DONNA OVVERO LA DIFFERENZA SESSUALE RIVISITATA Uno degli obiettivi della pratica femminista è abbattere le connotazioni peggiorative costruite sul concetto di differenza e sulla dialettica Sé-Altro → soggetto del femminismo non è la Donna ma un soggetto incarnato complesso e stratificato. Il sapere femminista ci " deterritorializza " , le figurazioni femministe esprimono cartografie autoriflessive e non parassitarie rispetto al processo di metamorfizzazione altrui → non metafore ma personae concettuali, resoconti incarnati delle proprie posizioni di potere. Non si tratta di concettualizzare hegelianamente le differenze, ma di sganciarle dalla catena di rovesciamenti per impegnarsi in una logica nomade. Per il femminismo la trasformazione non può avvenire solo nel polo degli " altri ". Materialismo: incarnazione e immanenza Il corpo contrattacca Il corpo è oggi preso in una rete di effetti di potere per lo più indotti dalla tecnologia. Il cyberspazio e la soggettività " cyborg " non sono più fantascienza: lo sfocarsi dei confini tra umano e macchina è socialmente approvato (medicina, guerra moderna ecc.) → il cyborg è un soggetto stratificato e differenziato al suo interno che risulta adatto come figurazione contemporanea (Braidotti vi annovera sia i militari che gli operai sottopagati). Le nuove tecnologie producono estensioni protesiche delle nostre funzioni corporee → relazioni personali differite e virtuali, diffuso immaginario sociale di ubiquità → il corpo reagisce furiosamente : il nostro sistema immunitario si è abituato agli antibiotici, l'euforia tecnologica è finita e ora va calcolato il prezzo che ne stiamo pagando ecc. La simultanea comparsa di corpi super-accuditi (Diana) e corpi abbandonati a se stessi (profughi) sono due facce della stessa medaglia, che ricollocano il corpo al centro dell'attenzione (ma in un modo che li re-inscrive in rapporti di potere persistenti) Materialità corporea Il soggetto incarnato mette in luce la struttura corporea (anche sessuale) della soggettività. Questa tradizione di materialismo incarnato prepara la strada alla dissoluzione del soggetto umanista. Il soggetto non si identifica più con la coscienza: al cogito ergo sum si sostituisce il desidero ergo sum. Il corpo è un'interazione complessa di forze sociali e simboliche, un campo intensivo di forze, e in quanto tale rimane un fascio di contraddizioni, in parte animale e in parte macchina MA è inadeguata
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