
Irene Santori
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Books by Irene Santori
Award-winning poet, translator and essayist Irene Santori presents a special reading of her 2021 bilingual collection The Book of Liquids (Il Libro dei Liquidi). Accompanied by musician Jacopo Dell’Erba, Santori delivers an illuminating performance of her poetry, exploring a series of imagined childhood memories from modern times back to Palaeolithic – a dreamlike diorama of shared experiences through time.
Event supported by the T.S Eliot Foundation.
IRENE SANTORI
Irene is an awarded poet, translator and essayist. She manages, on behalf of Nino Aragno Editore (Torino), the Bilingual Series of Poetry Parallela, conceived during a long period of stay in China, as a Resident Poet at Sun Yat Sen University in Guangzhou, in the autumn of 2019. She is the author and host of Radio3-Rai and Swiss Italian radio. In 2002, the crucial meeting with Vasco Bendini, the Italian master of the informal art (Bologna 1922-Rome 2015) began with a deep partnership, culminating in the Presidency of the Vasco Bendini Archive, by which Irene Santori promotes the historical artist’s work at a national and international level. Her poetic texts are translated into English, Spanish, Portuguese, German, Chinese (translated by Yang Lian).
JACOPO DELL’ERBA
Jacopo is an musician and vocalist, he holds a degree in Jazz Singing at the E.R. Duni Conservatory in Matera and recently won the Best Vocal Talent scholarship at the Fara Jazz Summer school. His work focuses on composing electro-acoustic music, mixing traditional arrangement techniques (applied to instruments such as harps, clarinet and flutes) with electronic programming. His beats are mostly realized using natural sounds as samples. He collaborates with several poets in performances which mix poetry, music, acting videomaking and visual elements.
Disegnata come un dispositivo polifonico che pone sotto la lente d’ingrandimento la vitalità dell’esperienza concreta e la forza di un luogo libero, aperto alla soglia del sogno e all’energia dell’immaginazione, La potenza del pensiero è un itinerario visivo che si nutre di varie contrade artistiche, di impulsi soggettivi e autoconsapevoli, di altruismo, di condivisione, di connessioni e curiosità, di partecipazione e di rispetto per l’altro.
Nata dall’idea di far brillare l’individualità (prerequisito per la creatività e la diversità, a detta di Mill) e di richiamare alla memoria una libertà che non può non essere atto di coraggio, lampo di pensiero, spinta di sentimento o anche importante presa di parola e alzata di mano, la mostra propone un sistema di opere che rompe ogni forma di rigidità per farsi spazio perfetto dell’accoglienza e del dialogo, luogo in grado di sfuggire ai campi dell’industria del passatempo (al male dell’intrattenimento culturale) e anzi di produrre farmaci utili a leggere le urgenze del presente e del domani per adottare (adattare) il futuro al meglio del mondo.
Per la mostra è in preparazione un catalogo con un saggio critico del curatore Bruno Corà e due contributi dovuti a Catherine David, insigne studiosa francese, e a Irene Santori, Vice Presidente Archivio Bendini. Nella pubblicazione sono incluse inoltre tutte le immagini delle opere in mostra, alcuni scritti inediti di Vasco Bendini, un’antologia critica selezionata e negli apparati una biobibliografia dell’artista.
«Possa questa pietra taciturna / testimoniare la mia nascita»: questi sono i due versi di apertura della mia prima poesia riconosciuta, Confessione . La pietra fa qui riferimento alle rovine di un luogo concreto, vale a dire i resti del Vecchio Palazzo d’Estate – lo Yuanmingyuan –, nella periferia occidentale di Pechino. Antica residenza imperiale della dinastia Qing, fu dato alle fiamme e distrutto dagli eserciti coalizzati di Francia e Inghilterra nell’ottobre 1860. Alla fine del 1955, terminato il lavoro diplomatico in Svizzera, mio padre mi riportò con sé a Pechino e poco dopo ci trasferimmo nei pressi di queste rovine. Anche le scuole elementari e medie che frequentai successivamente e il villaggio dove andai a vivere e lavorare in quanto giovane istruito, durante la Rivoluzione culturale, non erano molto lontane rispetto a quel luogo. Ciononostante, nei miei ricordi, non resta nulla degli antichi fasti degli imperatori. Su quel vasto lembo di terra gialla non rimangono che frammenti di tegole e mattoni e rade colonne di pietra. Nella mia memoria, non passa che il vento del Nordovest, d’inverno, sibilando fra le rovine, un vento poderoso nel cielo che avvolge un cerchio di luna fredda e desolata, mentre gli alberi tremano con violenza nelle profondità tenebrose della notte. Era una terra vasta e vuota, come vasto e vuoto era il mio cuore.
È un caso che abbia cominciato a scrivere a partire da un cumulo di rovine?
Yang Lian ( dall'Introduzione a 'In simmetria con la morte', Collana bilingue di poesia 'Parallela', diretta da Irene Santori, Aragno 2022)
“Rimane valido il monito di Rilke. Poeta non è quello che si fa sentire, ma quello che organizza in noi una certa quantità di silenzio. Nel primo Sonetto a Orfeo, come col flautista di Hamelin, gli animali accorrono per ascoltare, perché il poeta fa nascere un tempio nell’orecchio: da schufst du ihnen Tempel im Gehör / Tu, Orfeo, tu hai fatto nascere per loro un Tempio nell’orecchio. Va ascoltato così il silenzio liberato da Il Libro dei Liquidi.”
La mia mira è formidabile, ma mi tremano le mani
e comunque non so dire
fuoco! semmai acqua
e scompaio come un arcipelago
My aim is formidable, but my hands are shaking
and anyway I cannot say
fire! if anything water
and I disappear like an achipelago
Parallela is a bilingual series of poetry books, in which a complete collection of poems is subjected to translation, from Italian into every possible language and vice versa. Parallela’s reason for being is the translation work on the verses, not only as a transmission between national and international poetry, but above all as a further proof of that erosion of language boundaries, which is already underway in all poetic writing. If poetry is the experience of transcending codes and thresholds, then it must also take responsibility for an exit out of the mother tongue. Parallela is not centered on one motherland, nor on the language or land of destination, but it performs the passage of meaning from one linguistic system to another. Parallela is a gateway, an exodus.
Papers by Irene Santori
Award-winning poet, translator and essayist Irene Santori presents a special reading of her 2021 bilingual collection The Book of Liquids (Il Libro dei Liquidi). Accompanied by musician Jacopo Dell’Erba, Santori delivers an illuminating performance of her poetry, exploring a series of imagined childhood memories from modern times back to Palaeolithic – a dreamlike diorama of shared experiences through time.
Event supported by the T.S Eliot Foundation.
IRENE SANTORI
Irene is an awarded poet, translator and essayist. She manages, on behalf of Nino Aragno Editore (Torino), the Bilingual Series of Poetry Parallela, conceived during a long period of stay in China, as a Resident Poet at Sun Yat Sen University in Guangzhou, in the autumn of 2019. She is the author and host of Radio3-Rai and Swiss Italian radio. In 2002, the crucial meeting with Vasco Bendini, the Italian master of the informal art (Bologna 1922-Rome 2015) began with a deep partnership, culminating in the Presidency of the Vasco Bendini Archive, by which Irene Santori promotes the historical artist’s work at a national and international level. Her poetic texts are translated into English, Spanish, Portuguese, German, Chinese (translated by Yang Lian).
JACOPO DELL’ERBA
Jacopo is an musician and vocalist, he holds a degree in Jazz Singing at the E.R. Duni Conservatory in Matera and recently won the Best Vocal Talent scholarship at the Fara Jazz Summer school. His work focuses on composing electro-acoustic music, mixing traditional arrangement techniques (applied to instruments such as harps, clarinet and flutes) with electronic programming. His beats are mostly realized using natural sounds as samples. He collaborates with several poets in performances which mix poetry, music, acting videomaking and visual elements.
Disegnata come un dispositivo polifonico che pone sotto la lente d’ingrandimento la vitalità dell’esperienza concreta e la forza di un luogo libero, aperto alla soglia del sogno e all’energia dell’immaginazione, La potenza del pensiero è un itinerario visivo che si nutre di varie contrade artistiche, di impulsi soggettivi e autoconsapevoli, di altruismo, di condivisione, di connessioni e curiosità, di partecipazione e di rispetto per l’altro.
Nata dall’idea di far brillare l’individualità (prerequisito per la creatività e la diversità, a detta di Mill) e di richiamare alla memoria una libertà che non può non essere atto di coraggio, lampo di pensiero, spinta di sentimento o anche importante presa di parola e alzata di mano, la mostra propone un sistema di opere che rompe ogni forma di rigidità per farsi spazio perfetto dell’accoglienza e del dialogo, luogo in grado di sfuggire ai campi dell’industria del passatempo (al male dell’intrattenimento culturale) e anzi di produrre farmaci utili a leggere le urgenze del presente e del domani per adottare (adattare) il futuro al meglio del mondo.
Per la mostra è in preparazione un catalogo con un saggio critico del curatore Bruno Corà e due contributi dovuti a Catherine David, insigne studiosa francese, e a Irene Santori, Vice Presidente Archivio Bendini. Nella pubblicazione sono incluse inoltre tutte le immagini delle opere in mostra, alcuni scritti inediti di Vasco Bendini, un’antologia critica selezionata e negli apparati una biobibliografia dell’artista.
«Possa questa pietra taciturna / testimoniare la mia nascita»: questi sono i due versi di apertura della mia prima poesia riconosciuta, Confessione . La pietra fa qui riferimento alle rovine di un luogo concreto, vale a dire i resti del Vecchio Palazzo d’Estate – lo Yuanmingyuan –, nella periferia occidentale di Pechino. Antica residenza imperiale della dinastia Qing, fu dato alle fiamme e distrutto dagli eserciti coalizzati di Francia e Inghilterra nell’ottobre 1860. Alla fine del 1955, terminato il lavoro diplomatico in Svizzera, mio padre mi riportò con sé a Pechino e poco dopo ci trasferimmo nei pressi di queste rovine. Anche le scuole elementari e medie che frequentai successivamente e il villaggio dove andai a vivere e lavorare in quanto giovane istruito, durante la Rivoluzione culturale, non erano molto lontane rispetto a quel luogo. Ciononostante, nei miei ricordi, non resta nulla degli antichi fasti degli imperatori. Su quel vasto lembo di terra gialla non rimangono che frammenti di tegole e mattoni e rade colonne di pietra. Nella mia memoria, non passa che il vento del Nordovest, d’inverno, sibilando fra le rovine, un vento poderoso nel cielo che avvolge un cerchio di luna fredda e desolata, mentre gli alberi tremano con violenza nelle profondità tenebrose della notte. Era una terra vasta e vuota, come vasto e vuoto era il mio cuore.
È un caso che abbia cominciato a scrivere a partire da un cumulo di rovine?
Yang Lian ( dall'Introduzione a 'In simmetria con la morte', Collana bilingue di poesia 'Parallela', diretta da Irene Santori, Aragno 2022)
“Rimane valido il monito di Rilke. Poeta non è quello che si fa sentire, ma quello che organizza in noi una certa quantità di silenzio. Nel primo Sonetto a Orfeo, come col flautista di Hamelin, gli animali accorrono per ascoltare, perché il poeta fa nascere un tempio nell’orecchio: da schufst du ihnen Tempel im Gehör / Tu, Orfeo, tu hai fatto nascere per loro un Tempio nell’orecchio. Va ascoltato così il silenzio liberato da Il Libro dei Liquidi.”
La mia mira è formidabile, ma mi tremano le mani
e comunque non so dire
fuoco! semmai acqua
e scompaio come un arcipelago
My aim is formidable, but my hands are shaking
and anyway I cannot say
fire! if anything water
and I disappear like an achipelago
Parallela is a bilingual series of poetry books, in which a complete collection of poems is subjected to translation, from Italian into every possible language and vice versa. Parallela’s reason for being is the translation work on the verses, not only as a transmission between national and international poetry, but above all as a further proof of that erosion of language boundaries, which is already underway in all poetic writing. If poetry is the experience of transcending codes and thresholds, then it must also take responsibility for an exit out of the mother tongue. Parallela is not centered on one motherland, nor on the language or land of destination, but it performs the passage of meaning from one linguistic system to another. Parallela is a gateway, an exodus.
Award-winning poet, translator and essayist Irene Santori presents a special reading of her 2021 bilingual collection The Book of Liquids (Il Libro dei Liquidi). Accompanied by musician Jacopo Dell’Erba, Santori delivers an illuminating performance of her poetry, exploring a series of imagined childhood memories from modern times back to Palaeolithic – a dreamlike diorama of shared experiences through time.
Event supported by the T.S Eliot Foundation.
IRENE SANTORI
Irene is an awarded poet, translator and essayist. She manages, on behalf of Nino Aragno Editore (Torino), the Bilingual Series of Poetry Parallela, conceived during a long period of stay in China, as a Resident Poet at Sun Yat Sen University in Guangzhou, in the autumn of 2019. She is the author and host of Radio3-Rai and Swiss Italian radio. In 2002, the crucial meeting with Vasco Bendini, the Italian master of the informal art (Bologna 1922-Rome 2015) began with a deep partnership, culminating in the Presidency of the Vasco Bendini Archive, by which Irene Santori promotes the historical artist’s work at a national and international level. Her poetic texts are translated into English, Spanish, Portuguese, German, Chinese (translated by Yang Lian).
JACOPO DELL’ERBA
Jacopo is an musician and vocalist, he holds a degree in Jazz Singing at the E.R. Duni Conservatory in Matera and recently won the Best Vocal Talent scholarship at the Fara Jazz Summer school. His work focuses on composing electro-acoustic music, mixing traditional arrangement techniques (applied to instruments such as harps, clarinet and flutes) with electronic programming. His beats are mostly realized using natural sounds as samples. He collaborates with several poets in performances which mix poetry, music, acting videomaking and visual elements.