Papers by Giuseppe Artesi

I primi movimenti bellici avvennero la notte del 10 agosto 1809, quando, di fronte alla spiaggia ... more I primi movimenti bellici avvennero la notte del 10 agosto 1809, quando, di fronte alla spiaggia di Cortellazzo, da due navi britanniche partirono sei imbarcazioni cariche di truppe da sbarco. Le guardie nazionali italiane, poste al controllo del litorale, sventarono sul nascere questo tentativo di attacco e gli Inglesi, vistisi scoperti, abbandonarono immediatamente la spiaggia11. Il 12 agosto gli Inglesi predarono due pieleghi con il loro prezioso carico, presso il porto di Cortellazzo, per poi compiere un'incursione nella caserma di Santa Croce (litorale di Caorle), distruggendo il telegrafo ottico12. Ben diversa fu l'operazione condotta qualche giorno dopo dal capitano William Hoste, comandante della fregata inglese Amphion; questo, dopo aver catturato un'imbarcazione da pesca in mare aperto e aver sottoposto a durointerrogatorio il suo comandante, minacciando di annegarlo, venne a conoscenza del sistema difensivo del forte di Cortellazzo e della dislocazione delle navi alla fonda, quindi decise di pianificare un'audace azione di sorpresa. All'una di notte del 27 agosto 1809, dall'Amphion, rimasta al largo, partirono varie scialuppe cariche di 70 uomini tra marinai e truppe da sbarco. Mentre Charles George Rodney Phillot, primo ufficiale della nave insieme col secondo, George Jones Mattew, sbarcavano alle tre del mattino a circa un miglio dall'obiettivo e vi si avvicinavano in silenzio, un altro ufficiale, William Slaughter, proseguiva con i soldati a bordo delle scialuppe verso le navi alla fonda. Il primo gruppo a terra superò gli ostacoli difensivi, grazie alle scale a pioli di cui erano forniti, e sorprese nel sonno i difensori del forte i quali, nonostante le sentinelle italiane avessero dato l'allarme, ebbero troppo poco tempo per organizzarsi alla difesa. Scoppiò una breve e feroce lotta che causò la morte di due italiani e un grave ferito tra gli Inglesi, che neutralizzarono quasi subito i combattenti facendo 15 prigionieri. Poi i quattro cannoni del forte furono rivolti contro le navi alla fonda facendo fuoco su di esse, a questo seguì una potente scarica di fucileria dalle scialuppe comandate dal tenente Thomas Moore: di fronte a questo improvviso e intenso attacco la piccola flotta a difesa del porto si arrese. Il bottino di guerra inglese consistette in due cannoniere, la Surveillante e la Vedette, armate entrambe di un cannone di 24 libbre a prua e uno di 12 libre a poppa, e di altre quattro cannoniere, armate di un unico cannone di 12 libbre, con i seguenti numeri: 64, 76, 77, 78; la n.76 era sotto il comando di Giovanni Villenevue, le altre tre di un guardiamarina. Anche i 36 componenti gli equipaggi delle cannoniere furono fatti prigionieri13. In porto c'erano pure 7 trabaccoli14, dei quali cinque, carichi di carbone e legna, furono dati subito alle fiamme, gli altri due, con grosse provviste di riso e formaggio, furono sequestrati. Nello stesso tempo vennero messi fuori uso i cannoni del forte e bruciati i baraccamenti in legno al suo interno e distrutto altresì l'impianto del telegrafo ottico15.
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Fossalta, Zenson e il Basso Piave, 2016
Storia di Fossalta di Piave e Zenson, dall'impero romano alla grande alluvione del 1966
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