Papers by Giovanna Maria Vaccaro

Nella New Orleans del 19° secolo si poteva assistere alle danze collettive degli schiavi neri di ... more Nella New Orleans del 19° secolo si poteva assistere alle danze collettive degli schiavi neri di cui abbiamo descrizioni che forniscono dettagli importanti su questi balli che avevano luogo nella zona chiamata "Congo Square ". Molti studiosi rimasero affascinati da queste danze scrivendo tutta una serie di documenti. Gli schizzi di Benjamin Latrobe a riguardo confermano che i musicisti di "Congo Square" intorno al 1819 suonavano strumenti prettamente identici a quelli della musica indigena africana. Alcuni tratti restano irrisolti. Una cosa tuttavia è chiara, noi siamo rimasti inclini a considerare l'incrocio di musica nera e bianca come argomento teorico, quasi simbolico, queste testimonianze sui balli, ci offrono un luogo e un tempo reale in cui si assiste al trasferimento di rituali africani in occidente. La divisione codificata tra esecutore e spettatore, una divisione fondamentale per noi occidentali, è tranquillamente trascurabili per le culture africane. Le danze erano caratterizzati da gruppi di individui che si muovevano in uno schema a cerchi, con un diametro di circa 3 metri massimo, che rimandano ad una delle cerimonie più diffuse in africa. Questo movimento antiorario in America prese il nome di "ring shout", un rituale che nelle parole dello studioso Sterley Stuckey funzionava da "principale contesto per riconoscimento da parte degli africani di valori condivisi". Le danze di Congo Square non durarono a lungo, continuarono, a parte l'interruzione per la Guerra civile Americana, fino al 1885. Se questo è vero significa che la sparizione dei "Ring Shout" corrisponde alla nascita delle prime orchestre di Jazz a New Orleans. In ogni caso anche dopo l'interruzione delle riunioni pubbliche, i ring shout continuarono ad esistere sotto un aspetto diverso. Questo rituale africano trapiantato aveva un enorme importanza nella memoria collettiva e nella storia orale della comunità nera. Nel momento il cui Bolden e Bechet iniziarono a suonare jazz era già iniziata l'americanizzazione della musica africana, con essa era arrivata l'africanizzazione della musica americana. Non è una coincidenza che influenze spagnole francesi e africane fossero presenti a Nwe Orleans quando nasce il jazz. L'area musica è piena di ibridi africani e latini e questo avvenne probabilmente perché la cultura latino-cattolica portava anche lei i segni della discriminazione, ed era quindi più tollerante nell'accettare ibridi sociali non ortodossi rispetto all'ethos anglo-protestante che dominava il nuovo mondo. Quel clima meno rigido fornì anche le basi per dei modelli di comportamento e di atteggiamenti a New Orleans. I coloni francesi e spagnoli ebbero un ruolo fondamentale a costituire il tipico ambiente di New Orleans del 19°secolo, così come gli immigrati inglesi,tedeschi,italiani ecc apportarono il loro piccolo contributo alla cultura locale. Il risultato fu una fusione senza precedenti di elementi europei caraibici e afroamericani, che trasformarono la Luisiana in un pentolone etnico ribollente. Questo insieme culturale aveva fatto da incubatrice per molti generi ibridi musicali moderni, non solo jazz ma anche il blues ecc. New Orleans. A New Orleans le linee di confine fra i diversi gruppi e usanze diverse vanno ad ammorbidirsi fino a cedere. Tuttavia le correnti più creative vengono dalla classe più infima, ovvero quella afro-americana, che ha tutto sommato un interludio particolarmente triste e melanconico, la presenza di afroamericani nel nuovo mondo fu documentata per la prima volta nel 1619, da allora fino al 1807 circa 400.000 africani vennero portati in america contro la loro volontà portandosi dietro la loro musica e racconti popolari. Gli idiomi europei vennero arricchiti dalle tradizioni africane che ebbero la capacità di trasformare la tradizione compositiva europea assimilandone alcuni tratti. Questo è forse lo sviluppo più importante nella storia della musica moderna. La storia del Jazz è legata con molti generi ibridi. Tra i predecessori del genere vanno citati i canti di lavoro, genere puramente africano che veniva utilizzato per aumentare la produttività economica dei braccianti; il minstrel, eseguito da interpreti bianchi che si coloravano la faccia di nero per beffeggiare gli schiavi imitandone danze e musica sapendo in realtà molto poco di quella cultura. Paradossalmente molti artisti neri delle generazioni successive risentirono dell'influenza di questo genere, imitando gli stereotipi degli americani bianchi. Nella musica africana, tuttavia, possiamo riscontrare delle caratteristiche ricorrenti: 1Lo schema antifonale, importante non solo come elemento musicale ma anche importante fattore come integrazione sociale; 2 Integrazione della performance nel tessuto sociale; 3 L'impollinazione tra musica e danza è il terzo tema unificante nelle tradizioni africane; 4 L'uso degli strumenti per imitare sottili modulazioni della voce umana; 5 l'elemento più importante è la straordinaria ricchezza del contenuto ritmico. Per questi schiavi africani ogni oggetto comune poteva diventare sorgente di ritmo. Gli strumenti e gli attrezzi africani probabilmente sono state le prime fonti di musica strumentale nel mondo. Nella tradizione africane si identificano spesso quello che noi conosciamo come POLIRITMIE, ovvero forme ritmiche differenti sovrapposte fra loro. Il canto di lavoro riflette il ritmo come fonte di disciplina da un lato e come liberazione dall'altro.
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