Papers by Giorgio Camassa

Hoc quoque laboris praemium : scritti in onore di Gino Bandelli / a cura di Monica Chiabà-Trieste... more Hoc quoque laboris praemium : scritti in onore di Gino Bandelli / a cura di Monica Chiabà-Trieste : Edizioni Università di Trieste, 2014.-XXVIII, 591 p. : ill. ; 24 cm. (Polymnia : studi di Storia romana ; 3) ISBN 978-88-8303-552-4 (Print ed.) E-ISBN 978-88-8303-560-9 (Digital ed.) Civiltà latina-Scritti in onore 937 (ed. 22)-STORIA ANTICA. ROMA I contributi contenuti in questo volume sono stati sottoposti a peer review I testi pubblicati sono liberamente disponibili su: http://www.openstarts.units.it © Copyright 2014-EUT EDIZIONI UNIVERSITÀ DI TRIESTE Proprietà letteraria riservata I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale di questa pubblicazione, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm, le fotocopie o altro), sono riservati per tutti i Paesi Autore e editore hanno operato per identificare tutti i titolari dei diritti delle illustrazioni riprodotte nel presente volume e ottenerne l'autorizzazione alla pubblicazi...
Annali Della Facolta Di Lettere E Filosofia 1 Studi Classici, 1980
Les savoirs de l’écriture en Grèce Ancienne
Historisches Wörterbuch der Philosophie

Klio, 2001
La polypragmosyne e i suoi effetti (Aristofane "Acarnesi" 833) per Luciano Atene compie intorno a... more La polypragmosyne e i suoi effetti (Aristofane "Acarnesi" 833) per Luciano Atene compie intorno alla metà del V secolo a. C. una scelta radicale e coerente: delimita con chiarezza il novero dei politaì e tenta di rendere concreta la partecipazione di tutti alle decisioni che riguardano la comunità. 1 È un sistema che punta a distogliere il polites dalla cura esclusiva dei propri interessi per richiamarlo a quelli poleici, a condividere responsabilità e decisioni di interesse .pubblico'. Una constatazione si impone. La stessa polis che produce il più ambizioso sforzo di dar corpo alla metousia evoca-forse proprio per questo-il fantasma del ,disimpegno'. Nell'Atene del V secolo fa infatti la sua apparizione Γapragmosyne, la volontà di tenersi in disparte e di attendere ai propri affari. 2 Il termine ci riconduce alla dinamica politica di anni cruciali di quel secolo. L'apragmosyne definisce, nell'ottica dei fautori della democrazia partecipativa, 3 l'atteggiamento di chi si chiama fuori da quelle regole del gioco e magari, con il pretesto di rinverdire gli ideali del bel tempo antico, si prepara a reagire contro la pervasività della metousia e dei suoi costi. Di contro all'apragmosyne prende forma-lo vedremo meglio in seguito-la polypragmosyne. La polarizzazione del linguaggio è il segno di una lacerazione intervenuta nel tessuto del corpo civico. Apragmosyne e polypragmosyne si richiamano a vicenda come termini antitetici, fra i quali non si dà vox media. Le ricorrenze di polypragmosyne nel V secolo sono molto rare. 4 Tre in tutto. Su una di esse mette conto di fermarsi, poiché il passo degli "Acarnesi" in cui è documentata (al verso 833) non risulta di immediata comprensione. La battuta di Diceopoli si colloca su uno sfondo ben noto e che pertanto ci accontenteremo di rievocare per sommi capi. Andrà perduta, in questa riproposizione sintetica di alcuni temi fondamentali del testo aristofaneo, la sferzante e svagata vis comica in cui si compongono iperralismo e giocosità-la brutalità di un sunto fa sempre rimpiangere ciò di cui è una pallida ombra. I Megaresi, nelle loro attività commerciali, sono colpiti da misure restrittive: ne sono lo strumento i sicofanti, i quali denunciano appunto la presenza ad Atene di prodotti provenienti da Megara (515-522); segue il bando fatto decre

Klio, 2006
Sul finire del III secolo a. C. matura una situazione inedita nel bacino del Mediterraneo. Filipp... more Sul finire del III secolo a. C. matura una situazione inedita nel bacino del Mediterraneo. Filippo V di Macedonia e Antioco III intendono approflttare della crisi in cui versa l'impero dei Lagidi, spartirsene le spoglie.1 Roma, intanto, esce dalla guerra che l'ha opposta a Cartagine e si proietta verso Oriente. I Romani sono consapevoli del fatto che non possono affrontare contemporaneamente le forze riunite del regno di Macedonia e di quello seleucidico. Dovranno procedere per gradi, quando si dara l'occasione di intervenire. Nel momento in cui Antioco III cerca, attraverso una guerra non facile, di impossessarsi della Celesiria, di strapparla ai Lagidi, i Romani fanno ben poco per proteggere i possedimenti del giovanissimo Tolomeo V. 2 Ε ciö e logico. L'interesse della potenza occidentale non coincide con quello del sovrano attaccato. A Roma serve, anzi, che Antioco III sia occupato in un conflitto contro Tolomeo V, perche in tal modo il primo non poträ far lega con quello che si awia a diventare il nemico del momento di Roma: Filippo V. 3 I Lagidi perdono cosi la Celesiria. Sebbene quella regione avesse rappresentato una preda perennemente contesa fra Lagidi e Seleucidi, sino al 200 a. C. essa era sempre rimasta in mano ai sovrani d'Egitto (verso cui aveva manifestato una particolare, fedele affezione).4 D'ora in avanti non sara piu cosi. In fondo, si potrebbe pensare, questo e un passaggio di mano di importanza trascurabile. Ma molto diverso doveva essere il sentire delle comunitä direttamente interessate. Soprattutto se, attraverso il mutamento di dominazione, si rompeva il vincolo di continuita fisica (e politica) fra gli appartenenti alia stessa fede, alio stesso gruppo etnico. Dopo la conquista della Celesiria da parte di Antioco III gli Ebrei d'Egitto, un paese verso cui la diaspora e awenuta da tempo, sono definitivamente separat! da quelli di

Jacoby's Atthis appeared in 1949 and discussion on the theories it upheld has continued e... more Jacoby's Atthis appeared in 1949 and discussion on the theories it upheld has continued ever since. Apart from general issues on the development and identification of five Greek historical writing types – genealogy, ethnography, chronography, Zeitgeschichte and local history – the main objections concern: a) the relationship between «great» and «local» historiography (Jacoby thought the latter presupposed the former but research after his masterful book moved to a far different approach); b) the political character of the Atthides, after works by Cleidemos and Androtion (strongly supported by Jacoby, but denied by others, Harding particularly); c) the characterization of «the elements of tradition», essentially oral tradition and documents (which research after Jacob quite obviously views in terms other than his); d) the relationship between Atthides and Politeiai (which Jacoby decidedly distinguished, though perhaps not altogether consistently). This paper proposes a balance of the debate, and suggests a viewpoint on the factors supporting a new interest in the past of Athens during the latter decades of the fifth century BC. As regards Jacoby’s legacy, Oswyn Murray is anyhow right in saying: «It would be a true revolution if we could be persuaded to cease from either repeating or contradicting the views of Jacoby: but I remain sceptical whether that is yet possible».

Written laws feature more or less self-evident innovations and at least partly change any pre-exi... more Written laws feature more or less self-evident innovations and at least partly change any pre-existing state of affairs, oral common law in the first instance, since any new law integrates or modifies older ones. Society tends to change its laws in time, and present or future changes are only perceived in written texts. Conversely, changes are not apparent when law is managed orally \u2013 no addition or correction can be acknowledged without being written, since comparison between laws passed by one generation and those enacted by any later one becomes a well-nigh impossible task. What does the perception of changes introduced by written laws lead to? How to react to changes made obviously visible by a written text? What mechanisms are triggered off when a change to law has been perceived? The ancient cultures of Mesopotamia, Anatolia, Israel and Greece need exploring to reply to such questions
Clisthène et Lycurgue d’Athènes
Celui qui est confronté à la précarité de la forme démocratique de gouvernement, au xxe siècle co... more Celui qui est confronté à la précarité de la forme démocratique de gouvernement, au xxe siècle comme aujourd’hui, est peut-être en mesure de comprendre de façon adéquate ce qui se produisit à Athènes vers la fin du ve siècle av. J.-C. En effet, la démocratie fut supprimée en deux occasions, et, qui plus est, de façon légale. Je reviendrai ultérieurement sur les modalités par lesquelles, pour la première fois, fut réalisé un tel changement, auparavant quasi impensable. J’analyserai aussi, dans..

Quaderni Di Storia, 2014
G. Camassa, Ephorus and the Invention of Law (Abstract) When faced with the end of a world, Ephor... more G. Camassa, Ephorus and the Invention of Law (Abstract) When faced with the end of a world, Ephorus does not limit himself to contesting the inevitability of contrasting positions, such as that of Pericles, which led to the catastrophe of the Peloponnesian War; rather does he cast a disenchanted eye over the mechanisms by means of which power secures for itself a (necessary) consensus. The staging of the sacred is an indispensable ingredient for any legislator intent on achieving his end: men’s obedience to the Law. The arcana imperii are revealed to Lycurgus through Thaletas’ wisdom: first Rhadamanthys and then Minos effectively sacralized human laws. The Spartan nomothete will do likewise. It is certain that in the fragments concerning archaic legislators, an uneasy spirit manifests itself, one which tends to pick up on the promptings of (Sophist) critical thought. However it is also true that the distant past seems capable of offering the Cumaean historiographer some form of antidote when compared to the present. It is through Zaleucus’ laws that the ‘mirage’ of an uncompromised type of antiquity comes into being, one that has not been poisoned by useless complications functioning merely as pretexts to the sycophants, and true to itself. Compared to the present or the more recent past, how can one not but admire what is ancient, simple and immutable?
Klio, 2015
RiassuntoSe si raffronta l’antico Israele con le culture circonvicine, colpisce senza ombra di du... more RiassuntoSe si raffronta l’antico Israele con le culture circonvicine, colpisce senza ombra di dubbio la costante affermazione per cui salute e salvezza possono venire esclusivamente da Yahweh, mentre altrove si fa affidamento su qualche divinità del
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