Der zweite Band des Katalogs der hochmittelalterlichen Kirchen in Rom ist der papstlichen Kathedr... more Der zweite Band des Katalogs der hochmittelalterlichen Kirchen in Rom ist der papstlichen Kathedrale S. Giovanni in Laterano gewidmet, der von Konstantin begrundeten ersten christlichen Basilika. Erstmals entsteht anhand der Schrift- und Bildquellen eine Vorstellung vom mittelalterlichen Auseren und Inneren des im Barock vollig umkleideten und im 18. und 19. Jahrhundert weiter veranderten Bauwerks. Rekonstruktionen der untergegangenen Fassade, der Apsis des 13. Jahrhunderts und des Ziboriums vom Magdalenenaltar sowie Untersuchungen uber die mittelalterlichen Graber und den erhaltenen Prachtkreuzgang bereichern das Werk. Im Kontext der kirchlichen Reformbewegung und in Konkurrenz zu der Basilika von St. Peter entwickelt der Lateranklerus seit dem 11. Jahrhundert ein legendenhinterfuttertes ideologisches Selbstbild, das sich sowohl in den Beharrungstendenzen, die in Bau und Ausstattung deutlich werden, als auch in den bedeutenden Erneuerungen des 13. und 14. Jahrhunderts manifestiert.
Bibliografische Information der Deutschen Nationalbibliothek: Die Deutsche Nationalbibliothek ver... more Bibliografische Information der Deutschen Nationalbibliothek: Die Deutsche Nationalbibliothek verzeichnet diese Publikation in der Deutschen Nationalbibliografie; detaillierte bibliografische Daten sind im Internet über <http://dnb.d-nb.de> abrufbar. Dieses Werk einschließlich aller seiner Teile ist urheberrechtlich geschützt. Jede Verwertung außerhalb der engen Grenzen des Urheberrechtsgesetzes ist unzulässig und strafbar.
Die Kirchen der Stadt Rom im MIttelalter (1050-1300)
L’ attuale chiesa di S. Maria del Pianto occupa il sito della demolita S. Salvatore de Cacabari,... more L’ attuale chiesa di S. Maria del Pianto occupa il sito della demolita S. Salvatore de Cacabari, anticamente insediatasi all’ interno di una porticus di epoca classica. Conserva all’ interno una lastra rivestita di mosaici di provenienza e funzioni incerte, il cui manifesto lusso testimonia grandi ambizioni.
Die Kirchen der Stadt Rom im Mittelalter (1050-1300), 2020
L’ antico complesso, noto per l’ icona della Madonna Avvocata un tempo lì venerata, apparteneva ... more L’ antico complesso, noto per l’ icona della Madonna Avvocata un tempo lì venerata, apparteneva ad una comunità monastica femminile, costretta ad abbandonarlo già agli inizi del XIII secolo. Il suo aspetto originale è stato radicalmente alterato dalle diverse destinazioni d’ uso succedutesi nel corso dei secoli. A testimonianza della sua funzione originale rimangono solo i resti di un campanile e un ambiente con tracce di pitture a soggetto religioso, risalenti al secolo XI / XII.
Il complesso di S. Maria in Via Lata si insedia in una preesistente porticus di epoca imperiale ... more Il complesso di S. Maria in Via Lata si insedia in una preesistente porticus di epoca imperiale articolata su più piani che ne condizionò gli sviluppi edilizi nel corso del tempo. Inizialmente, il pianterreno della porticus è occupato da una diaconia, provvista di una propria cappella, ancora parzialmente preservata come oratorio ipogeo. Ad essa si va a sovrapporre l’ attuale basilica, sfruttando il piano superiore della porticus. Non c’ è motivo di dubitare che la chiesa odierna conservi l’ impianto medievale molto meglio di quanto generalmente ritenuto, al netto dell’ inversione dell’ orienta-mento e degli interventi barocchi. È, infatti, suddivisa in tre navate da arcate a tutto sesto impostate su colonne di spoglio, ancora in opera al di sotto del rivestimento moderno. Numerosi indizi convergono per un’ intrapresa del cantiere negli anni di pontificato di Pasquale
II (1099–1118): così anche S. Maria in Via Lata andrebbe ad ascriversi al vasto programma di riorganizzazione urbanistica promosso da questo pontefice. Oltre a due altari, vi si conservano esigui resti di smembrati arredi liturgici, tutti pertinenti a fasi diverse.
La chiesa aventinese di S. Maria del Priorato, celebre specialmente per l’ intervento di Piranes... more La chiesa aventinese di S. Maria del Priorato, celebre specialmente per l’ intervento di Piranesi che le ha conferito l’ attuale aspetto, è in origine un caposaldo romano della riforma cluniacense. Conserva un altare reliquiario che per il suo insolito programma iconografico ha sollecitato numerosi quesiti e altrettanto numerose proposte di datazione. Le fonti seicentesche e qualche esigua testimonianza materiale consentono di ritenere che il complesso, una volta divenuto la sede romana dei Templari, sia stato rinnovato radicalmente, aggiornandone le architetture ai canoni »moderni« dell’ epoca. Nuove esigenze di rappresentanza potrebbero, così, spiegare l’ aggiunta di una loggia a ridosso del fianco più in vista della chiesa.
La piccola chiesa di S. Maria in Trivio, a dispetto dell’ antica fondazione, conserva della sua ... more La piccola chiesa di S. Maria in Trivio, a dispetto dell’ antica fondazione, conserva della sua fase medievale solo un’ architrave iscritto, ormai fuori contesto. L’ altisonante testo epigrafico si direbbe però un’ interessante ›manifesto‹ della fazione filo-papale nel periodo di massima contesa con le autorità imperiali.
La committenza artistica dei papi a Roma nel Medioevo, 2016
Giorgia Pollio Il X secolo: da Benedetto IV (900-903) a Gregorio V (996-999) Il X secolo si guada... more Giorgia Pollio Il X secolo: da Benedetto IV (900-903) a Gregorio V (996-999) Il X secolo si guadagna molto presto, già nel Seicento con Cesare Baronio, la fama di "secolo oscuro". Oscuro perché politicamente travagliato: è di per sé eloquente il solo fatto che tra papi e antipapi si succedano sul soglio petrino ben ventiquattro pontefici, alcuni dei quali morti di morte violenta, magari dopo un periodo di regno di brevità drammatica, come Leone V (luglio?-settembre? 903). Oscuro anche perché, come è noto, viene meno la compilazione del Liber Pontificalis, fonte privilegiata per la conoscenza delle iniziative papali anche in ambito artistico. Eppure quel poco che si riesce a ricavare con l'inevitabile ricor-so a fonti alternative restituisce il quadro di una relativamente perdurante vitalità, sebbene il patrocinio artistico papale del X secolo sia senz'altro penalizzato nel confronto con l'iperattivismo dei pontefici del secolo precedente e con la successiva gloriosa epoca della Riforma. Del resto anche nell'ambito della committenza privata il X secolo romano, alla luce delle recenti ricerche, appare molto più vivace di quanto un tempo si credesse, con l'affermazione di un ceto gentilizio piuttosto attivo nella promozione di imprese devozionali dalle ovvie implicazioni artistiche. 3 Dalle testimonianze superstiti emerge con chiarezza che la basilica lateranense, con le sue pertinenze, catalizza l'attenzione dei papi di quest'epoca, dato forse persino scontato, essendo qui la residenza papale e visti i danni ad essa inflitti dal sisma di fine IX secolo. Tra gli otto interventi censiti promossi dai papi di questo evo, ben cinque si concentrano sul Laterano, a partire dalla colossale ricostruzione della basilica su iniziativa di Sergio III (904-911). I restanti tre riguardano altre due sedi di eccezionale prestigio, quali le due basiliche apostoliche, mentre ci è giunta notizia di un'unica ristrutturazione di una chiesa urbana: Sant'Adriano al Foro.
può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico... more può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l'autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell'editore.
A catalizzare l'attenzione sulla chiesa di Santa Maria in Pallara, oggi conosciuta come San Seba-... more A catalizzare l'attenzione sulla chiesa di Santa Maria in Pallara, oggi conosciuta come San Seba-stiano al Palatino, sono quasi sempre state le pitture superstiti dell'abside e della circostante parete. Si tratta, infatti, delle uniche testimonianze pittoriche di X secolo databili in base ad una nutrita serie di documenti e, per di più, in discreto stato di conservazione 1. Recentissimi contributi hanno inoltre oerto innovative proposte circa la cronologia e la possibile disposizione dei tre cicli narrativi in ori-gine dipinti lungo le pareti della navata, ma scomparsi in seguito alla radicale ristrutturazione della chiesa promossa dai Barberini e quindi noti grazie alle copie eseguitane da Antonio Eclissi attorno al 1630, durante i lavori (Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 9071,. 234-250) 2. Io stessa me ne sono occupata altrove 3 , per cui stavolta mi limiterò ad esporre una rassegna di fonti poco sfruttate o inedite, potenzialmente utili per ricostruire il meno indagato aspetto complessivo della chiesa prima del suo stravolgimento seicentesco 4. Qualche informazione altrimenti ignota è contenuta in due pagine di un taccuino, rilegato con altri fascicoli in un manoscritto della Biblioteca Vallicelliana (ms. G 19,. 286 r-v) 5. Le note su Santa * Questo breve contributo è tratto dalla tesi di laurea che elaborai più di quindici anni fa con l'appassionata e competente supervisione di Valentino al quale sarò sempre riconoscente per le innumerevoli occasioni di studio e ricerca nelle quali mi ha generosamente coinvolta.
... 134 137 Pistilli ar chitettura cit 30-31 24 Matthiae Pittura romana nel Medioevo II aggiornam... more ... 134 137 Pistilli ar chitettura cit 30-31 24 Matthiae Pittura romana nel Medioevo II aggiornamento cura di Gandolfo Roma 1988 286 ... II 579-590) non caso il committente della basilica laurenziana dei mosaici arco trionfale con la raffigurazione congiunta di Stefano Lorenzo Colella ...
Der zweite Band des Katalogs der hochmittelalterlichen Kirchen in Rom ist der papstlichen Kathedr... more Der zweite Band des Katalogs der hochmittelalterlichen Kirchen in Rom ist der papstlichen Kathedrale S. Giovanni in Laterano gewidmet, der von Konstantin begrundeten ersten christlichen Basilika. Erstmals entsteht anhand der Schrift- und Bildquellen eine Vorstellung vom mittelalterlichen Auseren und Inneren des im Barock vollig umkleideten und im 18. und 19. Jahrhundert weiter veranderten Bauwerks. Rekonstruktionen der untergegangenen Fassade, der Apsis des 13. Jahrhunderts und des Ziboriums vom Magdalenenaltar sowie Untersuchungen uber die mittelalterlichen Graber und den erhaltenen Prachtkreuzgang bereichern das Werk. Im Kontext der kirchlichen Reformbewegung und in Konkurrenz zu der Basilika von St. Peter entwickelt der Lateranklerus seit dem 11. Jahrhundert ein legendenhinterfuttertes ideologisches Selbstbild, das sich sowohl in den Beharrungstendenzen, die in Bau und Ausstattung deutlich werden, als auch in den bedeutenden Erneuerungen des 13. und 14. Jahrhunderts manifestiert.
Bibliografische Information der Deutschen Nationalbibliothek: Die Deutsche Nationalbibliothek ver... more Bibliografische Information der Deutschen Nationalbibliothek: Die Deutsche Nationalbibliothek verzeichnet diese Publikation in der Deutschen Nationalbibliografie; detaillierte bibliografische Daten sind im Internet über <http://dnb.d-nb.de> abrufbar. Dieses Werk einschließlich aller seiner Teile ist urheberrechtlich geschützt. Jede Verwertung außerhalb der engen Grenzen des Urheberrechtsgesetzes ist unzulässig und strafbar.
Die Kirchen der Stadt Rom im MIttelalter (1050-1300)
L’ attuale chiesa di S. Maria del Pianto occupa il sito della demolita S. Salvatore de Cacabari,... more L’ attuale chiesa di S. Maria del Pianto occupa il sito della demolita S. Salvatore de Cacabari, anticamente insediatasi all’ interno di una porticus di epoca classica. Conserva all’ interno una lastra rivestita di mosaici di provenienza e funzioni incerte, il cui manifesto lusso testimonia grandi ambizioni.
Die Kirchen der Stadt Rom im Mittelalter (1050-1300), 2020
L’ antico complesso, noto per l’ icona della Madonna Avvocata un tempo lì venerata, apparteneva ... more L’ antico complesso, noto per l’ icona della Madonna Avvocata un tempo lì venerata, apparteneva ad una comunità monastica femminile, costretta ad abbandonarlo già agli inizi del XIII secolo. Il suo aspetto originale è stato radicalmente alterato dalle diverse destinazioni d’ uso succedutesi nel corso dei secoli. A testimonianza della sua funzione originale rimangono solo i resti di un campanile e un ambiente con tracce di pitture a soggetto religioso, risalenti al secolo XI / XII.
Il complesso di S. Maria in Via Lata si insedia in una preesistente porticus di epoca imperiale ... more Il complesso di S. Maria in Via Lata si insedia in una preesistente porticus di epoca imperiale articolata su più piani che ne condizionò gli sviluppi edilizi nel corso del tempo. Inizialmente, il pianterreno della porticus è occupato da una diaconia, provvista di una propria cappella, ancora parzialmente preservata come oratorio ipogeo. Ad essa si va a sovrapporre l’ attuale basilica, sfruttando il piano superiore della porticus. Non c’ è motivo di dubitare che la chiesa odierna conservi l’ impianto medievale molto meglio di quanto generalmente ritenuto, al netto dell’ inversione dell’ orienta-mento e degli interventi barocchi. È, infatti, suddivisa in tre navate da arcate a tutto sesto impostate su colonne di spoglio, ancora in opera al di sotto del rivestimento moderno. Numerosi indizi convergono per un’ intrapresa del cantiere negli anni di pontificato di Pasquale
II (1099–1118): così anche S. Maria in Via Lata andrebbe ad ascriversi al vasto programma di riorganizzazione urbanistica promosso da questo pontefice. Oltre a due altari, vi si conservano esigui resti di smembrati arredi liturgici, tutti pertinenti a fasi diverse.
La chiesa aventinese di S. Maria del Priorato, celebre specialmente per l’ intervento di Piranes... more La chiesa aventinese di S. Maria del Priorato, celebre specialmente per l’ intervento di Piranesi che le ha conferito l’ attuale aspetto, è in origine un caposaldo romano della riforma cluniacense. Conserva un altare reliquiario che per il suo insolito programma iconografico ha sollecitato numerosi quesiti e altrettanto numerose proposte di datazione. Le fonti seicentesche e qualche esigua testimonianza materiale consentono di ritenere che il complesso, una volta divenuto la sede romana dei Templari, sia stato rinnovato radicalmente, aggiornandone le architetture ai canoni »moderni« dell’ epoca. Nuove esigenze di rappresentanza potrebbero, così, spiegare l’ aggiunta di una loggia a ridosso del fianco più in vista della chiesa.
La piccola chiesa di S. Maria in Trivio, a dispetto dell’ antica fondazione, conserva della sua ... more La piccola chiesa di S. Maria in Trivio, a dispetto dell’ antica fondazione, conserva della sua fase medievale solo un’ architrave iscritto, ormai fuori contesto. L’ altisonante testo epigrafico si direbbe però un’ interessante ›manifesto‹ della fazione filo-papale nel periodo di massima contesa con le autorità imperiali.
La committenza artistica dei papi a Roma nel Medioevo, 2016
Giorgia Pollio Il X secolo: da Benedetto IV (900-903) a Gregorio V (996-999) Il X secolo si guada... more Giorgia Pollio Il X secolo: da Benedetto IV (900-903) a Gregorio V (996-999) Il X secolo si guadagna molto presto, già nel Seicento con Cesare Baronio, la fama di "secolo oscuro". Oscuro perché politicamente travagliato: è di per sé eloquente il solo fatto che tra papi e antipapi si succedano sul soglio petrino ben ventiquattro pontefici, alcuni dei quali morti di morte violenta, magari dopo un periodo di regno di brevità drammatica, come Leone V (luglio?-settembre? 903). Oscuro anche perché, come è noto, viene meno la compilazione del Liber Pontificalis, fonte privilegiata per la conoscenza delle iniziative papali anche in ambito artistico. Eppure quel poco che si riesce a ricavare con l'inevitabile ricor-so a fonti alternative restituisce il quadro di una relativamente perdurante vitalità, sebbene il patrocinio artistico papale del X secolo sia senz'altro penalizzato nel confronto con l'iperattivismo dei pontefici del secolo precedente e con la successiva gloriosa epoca della Riforma. Del resto anche nell'ambito della committenza privata il X secolo romano, alla luce delle recenti ricerche, appare molto più vivace di quanto un tempo si credesse, con l'affermazione di un ceto gentilizio piuttosto attivo nella promozione di imprese devozionali dalle ovvie implicazioni artistiche. 3 Dalle testimonianze superstiti emerge con chiarezza che la basilica lateranense, con le sue pertinenze, catalizza l'attenzione dei papi di quest'epoca, dato forse persino scontato, essendo qui la residenza papale e visti i danni ad essa inflitti dal sisma di fine IX secolo. Tra gli otto interventi censiti promossi dai papi di questo evo, ben cinque si concentrano sul Laterano, a partire dalla colossale ricostruzione della basilica su iniziativa di Sergio III (904-911). I restanti tre riguardano altre due sedi di eccezionale prestigio, quali le due basiliche apostoliche, mentre ci è giunta notizia di un'unica ristrutturazione di una chiesa urbana: Sant'Adriano al Foro.
può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico... more può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l'autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell'editore.
A catalizzare l'attenzione sulla chiesa di Santa Maria in Pallara, oggi conosciuta come San Seba-... more A catalizzare l'attenzione sulla chiesa di Santa Maria in Pallara, oggi conosciuta come San Seba-stiano al Palatino, sono quasi sempre state le pitture superstiti dell'abside e della circostante parete. Si tratta, infatti, delle uniche testimonianze pittoriche di X secolo databili in base ad una nutrita serie di documenti e, per di più, in discreto stato di conservazione 1. Recentissimi contributi hanno inoltre oerto innovative proposte circa la cronologia e la possibile disposizione dei tre cicli narrativi in ori-gine dipinti lungo le pareti della navata, ma scomparsi in seguito alla radicale ristrutturazione della chiesa promossa dai Barberini e quindi noti grazie alle copie eseguitane da Antonio Eclissi attorno al 1630, durante i lavori (Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 9071,. 234-250) 2. Io stessa me ne sono occupata altrove 3 , per cui stavolta mi limiterò ad esporre una rassegna di fonti poco sfruttate o inedite, potenzialmente utili per ricostruire il meno indagato aspetto complessivo della chiesa prima del suo stravolgimento seicentesco 4. Qualche informazione altrimenti ignota è contenuta in due pagine di un taccuino, rilegato con altri fascicoli in un manoscritto della Biblioteca Vallicelliana (ms. G 19,. 286 r-v) 5. Le note su Santa * Questo breve contributo è tratto dalla tesi di laurea che elaborai più di quindici anni fa con l'appassionata e competente supervisione di Valentino al quale sarò sempre riconoscente per le innumerevoli occasioni di studio e ricerca nelle quali mi ha generosamente coinvolta.
... 134 137 Pistilli ar chitettura cit 30-31 24 Matthiae Pittura romana nel Medioevo II aggiornam... more ... 134 137 Pistilli ar chitettura cit 30-31 24 Matthiae Pittura romana nel Medioevo II aggiornamento cura di Gandolfo Roma 1988 286 ... II 579-590) non caso il committente della basilica laurenziana dei mosaici arco trionfale con la raffigurazione congiunta di Stefano Lorenzo Colella ...
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II (1099–1118): così anche S. Maria in Via Lata andrebbe ad ascriversi al vasto programma di riorganizzazione urbanistica promosso da questo pontefice. Oltre a due altari, vi si conservano esigui resti di smembrati arredi liturgici, tutti pertinenti a fasi diverse.
II (1099–1118): così anche S. Maria in Via Lata andrebbe ad ascriversi al vasto programma di riorganizzazione urbanistica promosso da questo pontefice. Oltre a due altari, vi si conservano esigui resti di smembrati arredi liturgici, tutti pertinenti a fasi diverse.