European Directive 92/43/EEC (The Habitats Directive) requires competent authorities to carry out... more European Directive 92/43/EEC (The Habitats Directive) requires competent authorities to carry out an Appropriate Assessment (AA) of plans and projects that, either alone or in combination with other plans and projects, are likely to have a significant effect on European designated sites. This report deals with one of the first examples of AA, applied to an integrated forest road plan in a northern-Italian natural Park. On a GIS base, implemented with existing databases and field original data, we evaluated the risk connected to the planned forest roads routes with the formula (R = V * p * D), where R is risk, V is vulnerability, p is danger (exposure), D is the value of the biotic component (wildlife, vegetation and plant species). Based on the results we identified the routes which should be removed from the plan to prevent likely significantly negative effects.
RICORDO DI LUCIO SUSMEL Scrisse di Susmel un giornalista, qualche mese fa «Ci sono uomini che, da... more RICORDO DI LUCIO SUSMEL Scrisse di Susmel un giornalista, qualche mese fa «Ci sono uomini che, da soli, possono innescare una rivoluzione. Anche nel modo di concepire una scienza e le sue finalità. Lucio Susmel… è certamente uno di questi. Un 'rivoluzionario' romantico, che ha impresso una vera e propria svolta nel modo di intendere le scienze forestali nel nostro Paese, e nel mondo. E che di battaglie, nella sua lunga vita, ne ha condotte parecchie. 'Sono nato il 3 agosto 1914. Le dice niente questa data? Quel giorno scoppiò la Prima Guerra Mondiale: con un esordio così, il mio destino era già segnato', gli disse Susmel con tono scherzoso». Era figlio d'Istria, di Fiume, che allora non era italiana. Italiano erano il suo cuore, le sue radici culturali, la sua passione per l'arte e per la solare bellezza di questo Paese. Firenze è stata la sua vera patria, amalgama di scienza e di arte di cui anche la sua vita era plasmata. A Firenze s'era trasferito dall'Istria per affrontare i suoi studi forestali, fino alla laurea, nel '37. La guerra, subito dopo, costituì una pausa dolorosa nel suo impegno di ricercatore. Non amava molto parlare di quegli anni, di cui portava ricordi di privazioni (quelli da studente) e di ansie e di paure per la sua nuova famiglia (quelli della guerra), e di dolore per l'abbandono della casa di Fiume lasciata in mano alle truppe titine. Certo è che egli si portò a Firenze ricordi belli delle foreste della sua terra natale, come i rovereti di Montona così legati alla storia di Venezia e di cui si trovano i segni qua e là nella sua formidabile produzione d'oltre trecento articoli scientifici, di cinquanta note tecniche, di dieci ponderosi trattati e nei sei volumi didattici di cui è stato autore. E quei boschi d'Istria e di Dalmazia sono vivi nel ricordo dei suoi raccon-(*) Prof. ordinario di ecologia forestale presso l'Università di Padova.
European Directive 92/43/EEC (The Habitats Directive) requires competent authorities to carry out... more European Directive 92/43/EEC (The Habitats Directive) requires competent authorities to carry out an Appropriate Assessment (AA) of plans and projects that, either alone or in combination with other plans and projects, are likely to have a significant effect on European designated sites. This report deals with one of the first examples of AA, applied to an integrated forest road plan in a northern-Italian natural Park. On a GIS base, implemented with existing databases and field original data, we evaluated the risk connected to the planned forest roads routes with the formula (R = V * p * D), where R is risk, V is vulnerability, p is danger (exposure), D is the value of the biotic component (wildlife, vegetation and plant species). Based on the results we identified the routes which should be removed from the plan to prevent likely significantly negative effects.
Italian Journal of Forest and Mountain Environments, Dec 30, 2011
L'IMPORTANZA DELLE FORESTE (E DELLE SCIENZE FORESTALI) AGLI INIZI DEL TERZO MILLENNIO L'invito de... more L'IMPORTANZA DELLE FORESTE (E DELLE SCIENZE FORESTALI) AGLI INIZI DEL TERZO MILLENNIO L'invito del nostro Presidente ad esporre qualche pensiero "forestale" in occasione dei primi sessant'anni dell'Accademia e ad immaginare insieme a voi quale nuova funzione possano avere le foreste nel nostro prossimo futuro mi ha ovviamente molto lusingato, ma allo stesso tempo mi ha fatto prendere coscienza di quanto poche siano le mie esperienze di boschi e di quanto poco titolo io abbia a parlarne. Come altri hanno dichiarato prima di me, anch'io ho però avuto percezione di importanti cambiamenti nel rapporto tra società e foreste, e su questi cambiamenti cercherò di organizzare qualche breve considerazione. Un primo spunto mi viene dato da Enrico Camanni, scrittore, giornalista e studioso della montagna. Durante gli ultimi Corsi di Ecologia che da cinquanta anni si tengono a San Vito di Cadore egli ha portato l'attenzione sullo sgretolamento dell'antico luogo comune che vede la montagna come contenitore di naturalità e di arcaicità (un grande museo diffuso) mentre la città è, all'opposto, luogo della modernità e dell'innovazione. Camanni ha posto l'accento sul fatto che molto rapidamente sono cambiate la forma mentis e la cultura dei valligiani, che stanno guadagnando stili di vita "moderni" in contrasto con quanto di loro immaginano le popolazioni della pianura, quelle che alla montagna si rivolgono per trovare, appunto, natura intatta e tradizioni antiche che, per assunto, sono sane e gradevoli. In realtà questo cambiamento parte da molto lontano. L'abbé Gorret, il famoso prete alpinista che per primo scalò il Cervino centocinquant'anni fa e che fu grande amico di Vittorio Emanuele II, pensava che un viaggiatore che parte per la montagna lo fa perché cerca "la montagna" e rimarrebbe assai contrariato se vi ritrovasse la città che ha appena lasciato. Sembrerebbe dunque che in centocinquant'anni non molto sia mutato! Molti esperti di Pianificazione sostengono che le foreste possono essere indicatore efficace anche di questi tipi di cambiamenti. Ad esempio, sappiamo tutti che ai boschi un tempo si guardava con molta
European Directive 92/43/EEC (The Habitats Directive) requires competent authorities to carry out... more European Directive 92/43/EEC (The Habitats Directive) requires competent authorities to carry out an Appropriate Assessment (AA) of plans and projects that, either alone or in combination with other plans and projects, are likely to have a significant effect on European designated sites. This report deals with one of the first examples of AA, applied to an integrated forest road plan in a northern-Italian natural Park. On a GIS base, implemented with existing databases and field original data, we evaluated the risk connected to the planned forest roads routes with the formula (R = V * p * D), where R is risk, V is vulnerability, p is danger (exposure), D is the value of the biotic component (wildlife, vegetation and plant species). Based on the results we identified the routes which should be removed from the plan to prevent likely significantly negative effects.
RICORDO DI LUCIO SUSMEL Scrisse di Susmel un giornalista, qualche mese fa «Ci sono uomini che, da... more RICORDO DI LUCIO SUSMEL Scrisse di Susmel un giornalista, qualche mese fa «Ci sono uomini che, da soli, possono innescare una rivoluzione. Anche nel modo di concepire una scienza e le sue finalità. Lucio Susmel… è certamente uno di questi. Un 'rivoluzionario' romantico, che ha impresso una vera e propria svolta nel modo di intendere le scienze forestali nel nostro Paese, e nel mondo. E che di battaglie, nella sua lunga vita, ne ha condotte parecchie. 'Sono nato il 3 agosto 1914. Le dice niente questa data? Quel giorno scoppiò la Prima Guerra Mondiale: con un esordio così, il mio destino era già segnato', gli disse Susmel con tono scherzoso». Era figlio d'Istria, di Fiume, che allora non era italiana. Italiano erano il suo cuore, le sue radici culturali, la sua passione per l'arte e per la solare bellezza di questo Paese. Firenze è stata la sua vera patria, amalgama di scienza e di arte di cui anche la sua vita era plasmata. A Firenze s'era trasferito dall'Istria per affrontare i suoi studi forestali, fino alla laurea, nel '37. La guerra, subito dopo, costituì una pausa dolorosa nel suo impegno di ricercatore. Non amava molto parlare di quegli anni, di cui portava ricordi di privazioni (quelli da studente) e di ansie e di paure per la sua nuova famiglia (quelli della guerra), e di dolore per l'abbandono della casa di Fiume lasciata in mano alle truppe titine. Certo è che egli si portò a Firenze ricordi belli delle foreste della sua terra natale, come i rovereti di Montona così legati alla storia di Venezia e di cui si trovano i segni qua e là nella sua formidabile produzione d'oltre trecento articoli scientifici, di cinquanta note tecniche, di dieci ponderosi trattati e nei sei volumi didattici di cui è stato autore. E quei boschi d'Istria e di Dalmazia sono vivi nel ricordo dei suoi raccon-(*) Prof. ordinario di ecologia forestale presso l'Università di Padova.
European Directive 92/43/EEC (The Habitats Directive) requires competent authorities to carry out... more European Directive 92/43/EEC (The Habitats Directive) requires competent authorities to carry out an Appropriate Assessment (AA) of plans and projects that, either alone or in combination with other plans and projects, are likely to have a significant effect on European designated sites. This report deals with one of the first examples of AA, applied to an integrated forest road plan in a northern-Italian natural Park. On a GIS base, implemented with existing databases and field original data, we evaluated the risk connected to the planned forest roads routes with the formula (R = V * p * D), where R is risk, V is vulnerability, p is danger (exposure), D is the value of the biotic component (wildlife, vegetation and plant species). Based on the results we identified the routes which should be removed from the plan to prevent likely significantly negative effects.
Italian Journal of Forest and Mountain Environments, Dec 30, 2011
L'IMPORTANZA DELLE FORESTE (E DELLE SCIENZE FORESTALI) AGLI INIZI DEL TERZO MILLENNIO L'invito de... more L'IMPORTANZA DELLE FORESTE (E DELLE SCIENZE FORESTALI) AGLI INIZI DEL TERZO MILLENNIO L'invito del nostro Presidente ad esporre qualche pensiero "forestale" in occasione dei primi sessant'anni dell'Accademia e ad immaginare insieme a voi quale nuova funzione possano avere le foreste nel nostro prossimo futuro mi ha ovviamente molto lusingato, ma allo stesso tempo mi ha fatto prendere coscienza di quanto poche siano le mie esperienze di boschi e di quanto poco titolo io abbia a parlarne. Come altri hanno dichiarato prima di me, anch'io ho però avuto percezione di importanti cambiamenti nel rapporto tra società e foreste, e su questi cambiamenti cercherò di organizzare qualche breve considerazione. Un primo spunto mi viene dato da Enrico Camanni, scrittore, giornalista e studioso della montagna. Durante gli ultimi Corsi di Ecologia che da cinquanta anni si tengono a San Vito di Cadore egli ha portato l'attenzione sullo sgretolamento dell'antico luogo comune che vede la montagna come contenitore di naturalità e di arcaicità (un grande museo diffuso) mentre la città è, all'opposto, luogo della modernità e dell'innovazione. Camanni ha posto l'accento sul fatto che molto rapidamente sono cambiate la forma mentis e la cultura dei valligiani, che stanno guadagnando stili di vita "moderni" in contrasto con quanto di loro immaginano le popolazioni della pianura, quelle che alla montagna si rivolgono per trovare, appunto, natura intatta e tradizioni antiche che, per assunto, sono sane e gradevoli. In realtà questo cambiamento parte da molto lontano. L'abbé Gorret, il famoso prete alpinista che per primo scalò il Cervino centocinquant'anni fa e che fu grande amico di Vittorio Emanuele II, pensava che un viaggiatore che parte per la montagna lo fa perché cerca "la montagna" e rimarrebbe assai contrariato se vi ritrovasse la città che ha appena lasciato. Sembrerebbe dunque che in centocinquant'anni non molto sia mutato! Molti esperti di Pianificazione sostengono che le foreste possono essere indicatore efficace anche di questi tipi di cambiamenti. Ad esempio, sappiamo tutti che ai boschi un tempo si guardava con molta
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