Papers by Federico Capone
con riduzione in prosa a cura di Federico Capone per i 150anni dalla nascita del poeta (Cavallino... more con riduzione in prosa a cura di Federico Capone per i 150anni dalla nascita del poeta (Cavallino, 11 settembre 1869)

Ο δεσμός της αδελφοσύνης που ενώνει τους λαούς του Salento με εκείνες της Ελλάδα είναι αρχαίος κα... more Ο δεσμός της αδελφοσύνης που ενώνει τους λαούς του Salento με εκείνες της Ελλάδα είναι αρχαίος και βαθύς και ανάγεται στην εποχή του μύθου. Εκείνη την απροσδιόριστη εποχή, στην ακτή του Σαλέντο ο Ηρακλής νίκησε τους Τιτάνες Leuterni, ενόχους αφού προσπάθησαν να εκθρονίσουν τον Δία, μετά από καταδίωξη σε όλο το μήκος και το πλάτος της χερσονήσου-περνώντας από Campi Flegrei, από Ηράκλεια, από Racale και όπως θα δούμε και από Giuggianello-η φυγή των Λαιστρυγόνωνγιγάντων έληξε στην Αγία Καισαρεία «στις ακτές της Λεύκας (Leuca). όπου αποκεφαλίστηκαν και από το αίμα τους δημιουργήθηκε μια πηγή από την οποία ρέουν δυσώδη και αηδιαστικά νερά». Αυτά τα ύδατα αποδείχθηκε ότι είναι αηδιαστικά, επειδή είναι πλούσια σε θείο και ακριβώς για αυτό, για μεγάλο χρονικό διάστημα, έχουν κάνει την τύχη του τόπου, καθιστώντας το ένα προνομιούχο προορισμό του ιαματικού τουρισμού. Από το αίμα των Τιτάνων παρήχθησαν επίσης και άλλα πλάσματα, βάρος της γης: έρποντα όντα, σαρανταποδαρούσες, οχιές και αράχνες. Αυτός ο μύθος μεταδίδεται από πολλούς αρχαίους συγγραφείς, μεταξύ των οποίων ο Νίκανδρος ο Κολοφώνιος-ένας Έλληνας συγγραφέας του ΙΙ ου αιώνα π.Χ. – ο οποίος μεταφέρει αυτή την παράδοση στο έργο «Θηριακά» (Teriache): είναι

Tratto da Osservazioni sul tarantismo.
Secondo la tradizione, chi veniva morso dalla tarantola do... more Tratto da Osservazioni sul tarantismo.
Secondo la tradizione, chi veniva morso dalla tarantola doveva ballare affinché, sudando, potesse espellere il veleno dal corpo: il fenomeno, noto come tarantismo, era largamente presente in Puglia e in Terra d'Otranto in particolare. Le prime testimonianze risalgono al Basso Medioevo, anche se tanti sono i paralleli – per modi e finalità del rito – distanti nel tempo ma anche nello spazio, a dimostrazione di un fatto abbastanza scontato ma che spesso passa in secondo piano: il fenomeno altro non è che un risultato figlio della propria epoca.
L'autore parte da questa premessa per tracciare una storia del tarantismo, attraverso un apparato documentale ampio e solido, e per indagarne gli sviluppi contemporanei che non possono prescindere dal reggae+hip hop e dalla Notte della Taranta, ma neppure dalla canzone dialettale leccese, tratto d'unione fra antico e moderno.
A corredo dello scritto un apparato iconografico con alcune immagini pubblicate per la prima volta.
Osservazioni sul tarantismo rappresenta uno strumento indispensabile tanto per l'appassionato che si avvicina alla tradizione musicale salentina, quanto per l'esperto che qui troverà nuove letture e documenti poco conosciuti.
L'arte cura? un esempio concreto nel Salento: Reggae+Hip Hop per salvare l'individuo e la società.
leggende e fatti quotidiani", tratto da Federico Capone, Viaggio nel Salento magico, Capone Edito... more leggende e fatti quotidiani", tratto da Federico Capone, Viaggio nel Salento magico, Capone Editore, Lecce 2013
Una breve nota sul tarantismo e possessione

Il passo di Alberto di Aquisgrana dal titolo "Come molti perirono a causa dei serpenti nella citt... more Il passo di Alberto di Aquisgrana dal titolo "Come molti perirono a causa dei serpenti nella città di Sidone" (lib. V, cap. XL -Historia Hierosolymitanae Expeditionis, scritta fra il 1125 e il 1158) risulta importante perché, allo stato attuale degli studi sul tarantismo, è il primo nel quale si utilizza in terra medio-orientale il termine Tarenta. Riassumiamo brevemente i fatti: durante la prima crociata (indetta nel 1095 da Papa Urbano II) l'esercito cristiano si accampa nei pressi di Sidone, nell'attuale Libano, e qui è assalito da alcune "Tarenta". In tanti, fra coloro i quali vengono morsi, periscono. Altri, edotti dagli indigeni su come medicare le ferite, riescono a salvarsi. Il fatto strano è che quelle "Tarenta" non sono le tarantole-ragno a noi ben note bensì, come ci scrive il cronachista d'Aquisgrana, sarebbero "serpenti di fuoco". In realtà non è il primo a parlare di serpenti infuocati in Medio Oriente, c'è, infatti, un precedente illustre: la Bibbia (Libro dei Numeri, 21:4-9) specificatamente la Vulgata: "[…] Quamobrem misit Dominus in populum ignitos serpentes, ad quorum plagas et mortes plurimo rum […]" (anche se nellaVetus Latina sono generici serpenti: ora ergo ad Dominum ut auserat à nobis serpentem). Nella CEI74 (la Bibbia nella trasposizione della CEI ediz. '74) e nella Nuova Riveduta, "infuocato" è reso come "velenoso". Nella CEI2008 compare invece il termine "bruciante", simile a infuocato, ardente, ma interpretabile in maniera più immediata, anche rispetto alla traduzione della Nuova Diodati, della quale riportiamo il passo in questione, poiché considerata l'elaborazione più fedele alla Vulgata:
…] D'onde venivano i Messapi? Erodoto li faceva venire dal mare e da Creta. Che giungessero dal m... more …] D'onde venivano i Messapi? Erodoto li faceva venire dal mare e da Creta. Che giungessero dal mare è assai probabile, come vedremo; che venissero da Creta non si può provare.
Lu nfiernu di Giuseppe De Dominicis (aka Capitano Black) fu pubblicato nel 1893 presso la Tipogra... more Lu nfiernu di Giuseppe De Dominicis (aka Capitano Black) fu pubblicato nel 1893 presso la Tipografia Cooperativa di Lecce e rappresenta un'opera fondamentale per approcciarsi allo studio dei Canti de l'autra vita; questi, infatti, composti fra il 1894 ed il 1900, data quest'ultima che coincide con quella di stampa, si aprono con '"Nfiernu", cantica per molti aspetti simile a quella del 1893, almeno fino al Cantu IV, quando il poeta necessita di allungare il canto e di far prendere altra piega alla situazione, cambiando in maniera sostanziale la trama.
Il sottotitolo di questo lavoro, appunti di musica salentina, potrebbe trarre in inganno qualche ... more Il sottotitolo di questo lavoro, appunti di musica salentina, potrebbe trarre in inganno qualche lettore.
Ricondurre le cause del tarantismo esclusivamente a ragioni di disagio economico e sociale delle ... more Ricondurre le cause del tarantismo esclusivamente a ragioni di disagio economico e sociale delle popolazioni del Meridione medievale è antistorico e riduttivo. Il tarantismo è esistito da Palermo a Sidone, ha colpito, indifferentemente, uomini e donne, di qualsiasi ceto o classe. Si può dunque supporre un legame con ancestrali culti poi cristianizzatisi?
Ddha sira] (quella sera) o Lu rusciu de lu mare (il fruscìo del mare)
Books by Federico Capone
Folk in mostra. Immagini per una storia della canzone dialettale leccese, 2021
In una efficace premessa, Federico Capone espone quelli che, a suo avviso, sono i motivi che hann... more In una efficace premessa, Federico Capone espone quelli che, a suo avviso, sono i motivi che hanno negato “dignità storica” alla canzone dialettale leccese che invece, in una ideale linea di cambiamento della tradizione musicale salentina, rappresenta il tratto d’unione fra l’oralità che caratterizza la civiltà rurale e il tecnologico reggae+hip hop.
Prova incontrovertibile dell’importanza della folk urbana sta nelle testimonianze pervenute, alcune delle quali “messe in mostra” dall’autore: copertine di libri, di dischi, manifesti, cartoline; un’esplosione di colori che dimostra la valenza storica di questa musica vivace mai (ri-)conosciuta dall’intellighenzia indigena.
Folk in mostra. Immagini per una storia della canzone dialettale leccese, 2021
In una efficace premessa, Federico Capone espone quelli che, a suo avviso, sono i motivi che hann... more In una efficace premessa, Federico Capone espone quelli che, a suo avviso, sono i motivi che hanno negato “dignità storica” alla canzone dialettale leccese che invece, in una ideale linea di cambiamento della tradizione musicale salentina, rappresenta il tratto d’unione fra l’oralità che caratterizza la civiltà rurale e il tecnologico reggae+hip hop.
Prova incontrovertibile dell’importanza della folk urbana sta nelle testimonianze pervenute, alcune delle quali “messe in mostra” dall’autore: copertine di libri, di dischi, manifesti, cartoline; un’esplosione di colori che dimostra la valenza storica di questa musica vivace mai (ri-)conosciuta dall’intellighenzia indigena.
LU NFIERNU, 1893
Con riduzione in prosa a cura di Federico Capone per i 150anni dalla nascita del poeta (Cavallino... more Con riduzione in prosa a cura di Federico Capone per i 150anni dalla nascita del poeta (Cavallino, 11 settembre 1869)
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Papers by Federico Capone
Secondo la tradizione, chi veniva morso dalla tarantola doveva ballare affinché, sudando, potesse espellere il veleno dal corpo: il fenomeno, noto come tarantismo, era largamente presente in Puglia e in Terra d'Otranto in particolare. Le prime testimonianze risalgono al Basso Medioevo, anche se tanti sono i paralleli – per modi e finalità del rito – distanti nel tempo ma anche nello spazio, a dimostrazione di un fatto abbastanza scontato ma che spesso passa in secondo piano: il fenomeno altro non è che un risultato figlio della propria epoca.
L'autore parte da questa premessa per tracciare una storia del tarantismo, attraverso un apparato documentale ampio e solido, e per indagarne gli sviluppi contemporanei che non possono prescindere dal reggae+hip hop e dalla Notte della Taranta, ma neppure dalla canzone dialettale leccese, tratto d'unione fra antico e moderno.
A corredo dello scritto un apparato iconografico con alcune immagini pubblicate per la prima volta.
Osservazioni sul tarantismo rappresenta uno strumento indispensabile tanto per l'appassionato che si avvicina alla tradizione musicale salentina, quanto per l'esperto che qui troverà nuove letture e documenti poco conosciuti.
Books by Federico Capone
Prova incontrovertibile dell’importanza della folk urbana sta nelle testimonianze pervenute, alcune delle quali “messe in mostra” dall’autore: copertine di libri, di dischi, manifesti, cartoline; un’esplosione di colori che dimostra la valenza storica di questa musica vivace mai (ri-)conosciuta dall’intellighenzia indigena.
Prova incontrovertibile dell’importanza della folk urbana sta nelle testimonianze pervenute, alcune delle quali “messe in mostra” dall’autore: copertine di libri, di dischi, manifesti, cartoline; un’esplosione di colori che dimostra la valenza storica di questa musica vivace mai (ri-)conosciuta dall’intellighenzia indigena.
Secondo la tradizione, chi veniva morso dalla tarantola doveva ballare affinché, sudando, potesse espellere il veleno dal corpo: il fenomeno, noto come tarantismo, era largamente presente in Puglia e in Terra d'Otranto in particolare. Le prime testimonianze risalgono al Basso Medioevo, anche se tanti sono i paralleli – per modi e finalità del rito – distanti nel tempo ma anche nello spazio, a dimostrazione di un fatto abbastanza scontato ma che spesso passa in secondo piano: il fenomeno altro non è che un risultato figlio della propria epoca.
L'autore parte da questa premessa per tracciare una storia del tarantismo, attraverso un apparato documentale ampio e solido, e per indagarne gli sviluppi contemporanei che non possono prescindere dal reggae+hip hop e dalla Notte della Taranta, ma neppure dalla canzone dialettale leccese, tratto d'unione fra antico e moderno.
A corredo dello scritto un apparato iconografico con alcune immagini pubblicate per la prima volta.
Osservazioni sul tarantismo rappresenta uno strumento indispensabile tanto per l'appassionato che si avvicina alla tradizione musicale salentina, quanto per l'esperto che qui troverà nuove letture e documenti poco conosciuti.
Prova incontrovertibile dell’importanza della folk urbana sta nelle testimonianze pervenute, alcune delle quali “messe in mostra” dall’autore: copertine di libri, di dischi, manifesti, cartoline; un’esplosione di colori che dimostra la valenza storica di questa musica vivace mai (ri-)conosciuta dall’intellighenzia indigena.
Prova incontrovertibile dell’importanza della folk urbana sta nelle testimonianze pervenute, alcune delle quali “messe in mostra” dall’autore: copertine di libri, di dischi, manifesti, cartoline; un’esplosione di colori che dimostra la valenza storica di questa musica vivace mai (ri-)conosciuta dall’intellighenzia indigena.