Papers by Federica Picelli
La Querella De Las Mujeres En Europa E Hispanoamerica Vol 2 2011 Isbn 9788415335139 Pags 113 132, 2011

Mas Igualdad Redes Para La Igualdad 2012 Isbn 9788415335313 Pags 481 486, 2012
Se tratará el recorrido que la misma hizo para afirmarse como mujer y como mujer artista. Se toma... more Se tratará el recorrido que la misma hizo para afirmarse como mujer y como mujer artista. Se tomará en consideración su lucha contra las convenciones sociales que atrapan a las mujeres hasta el nacimiento de las Nanas que muestran su nueva visión en relación con el poder femenino. Para finalizar, se comentará el "Giardino dei Tarocchi" que representa su máxima afirmación como artista femenina en el mundo de la escultura monumental que siempre había sido reservado a los hombres. la r abbia "Nel 1960 ero una giovane donna arrabbiata. Ero arrabbiata con gli uomini, con il loro potere. Sentivo che mi avevano portato via quella libertà che avevo bisogno di sviluppare individualmente. Volevo conquistare il loro mondo, volevo guadagnare il mio proprio denaro. Ero arrabbiata con i miei genitori perché sentivo che mi avevano cresciuta per il mercato del matrimonio. Volevo dimostrare loro che ero qualcuno, che esistevo, che la mia propria voce, il mio grido di protesta era importante per me come donna …" 1. Usa queste parole Niki de Saint Phalle per parlare dei suoi trent'anni , della rabbia che dominava in quel momento la sua esistenza, della sua necessità di autoaffermazione come donna e come donna artista. Risalgono a quel periodo i "Tirs", conosciuti anche come "Shooting paintings", che fecero passare di bocca in bocca il suo nome. Durante lo svolgimento di alcuni eventi, chiamati sessioni di tiro, indossando una tuta bianca, a guisa di moderna vestale, e armata di un rifle, Niki si accingeva a compiere il suo rito creativo in compagnia di amici e spettatori. Le vittime sacrificali elette erano dei suoi assemblaggi, tavole in legno coperte da uno strato di gesso sotto il quale, oltre a diversi altri oggetti, si celavano contenitori di colore. Una volta aperto il fuoco, i contenitori colpiti facevano in parte spruzzare in parte gocciolare il colore che occupava così, animandola, la bianca e fredda superficie plastica di tali dipinti-assemblaggi. Un gesto liberatorio. Un atto di violenza rivolto contro vittime fittizie, che non venivano annientate,come in tutti gli atti di distruzione. Queste al contrario generavano altre creature, o meglio, altre creazioni. Così raccontava parlando dei suoi "Tirs": " … Ho sparato al mio Papà, a tutti gli uomini, uomini piccoli, uomini alti, grandi , grassi, mio fratello, la società, la chiesa, la scuola del convento, la mia famiglia, mia madre, tutti gli uomini, Papà, me stessa… il dipinto sta urlando, il dipinto è morto. Ho ucciso il dipinto. E' rinato. Una guerra senza vittime." 2 Attraverso questa violenza espressiva Niki sembrava dunque manifestare per poi scaricare tutta la rabbia che portava nell'animo. Rabbia contro gli stereotipi imposti, contro la bigotteria, contro la limitazione della libertà dell'individuo, soprattutto dell'individuo donna. The "King Kong Altar", una grande tavola di più di 6 metri di lunghezza è , a mio avviso, uno dei più eloquenti tra i "Tirs". Raccoglie nel suo mostruoso insieme tutte le paure e le avversioni di Niki, sia quelle relative a situazioni passate, sia quelle relative a situazioni presenti. L'assemblage si può dividere in tre parti. A sinistra si vedono una coppia di sposi, una donna che partorisce, dei bimbi che giocano. A destra dei grattacieli, dei missili che piombano dall'alto, dei ragni giganti che dal basso sembrano insinuarsi nello spazio plastico-pittorico. Nel centro, il cuore dell'opera, vicino ad una bandiera americana, si erge King Kong, il mostro che si dirige con le fauci spalancate verso i palazzi lasciando alle sue spalle una chiesa. Un sole con la maschera della morte sembra illuminare l'intera, paurosa scena. La donna che si deve sposare e che deve generare dei figli, la chiesa che dall'alto regola e controlla la vita della società. Queste sono le
Las Voces De Las Diosas 2012 Isbn 9788415335306 Pags 1027 1044, 2012
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