Papers by Cristina Pedetta
ELENCO DELLE ILLUSTRAZIONI fig. Chiave per il significato dei colori Placca di risonanza Chladni ... more ELENCO DELLE ILLUSTRAZIONI fig. Chiave per il significato dei colori Placca di risonanza Chladni 1 Forme prodotte nella sabbia 2 e 3 Forme prodotte con pendoli 4, 5, 6 e 7 Affetto puro, ma vago 8 Affetto vago ed egoistico 8 Affetto ben definito 10 Affetto irradiante 11 Pace e protezione 12 Affetto bestiale e rapace 13 Vago sentimento religioso 14 Slancio di devozione verso l'alto Rinuncia di sé stesso Risposta alla devozione Vago piacere intellettuale Simpatia vaga 18a Volontà di sapere Ambizione elevata Ambizione egoistica Furore micidiale 22 Ira sostenuta Esplosione d'ira Gelosia vigile 25 Gelosia irosa 26 Timore improvviso 27 Avidità egoistica

VANGELO DEGLI EGIZIANI a cura di Luigi Moraldi È un classico testo gnostico sethiano, pieno di mi... more VANGELO DEGLI EGIZIANI a cura di Luigi Moraldi È un classico testo gnostico sethiano, pieno di mitologia, davanti al quale viene fatto di domandarsi se questo gnosticismo non sia una degenerazione del pensiero filosofico in mitologia e magia. Ma come si è visto nella Introduzione generale, un giudizio del genere è totalmente errato: si tratta, infatti, di un metodo di espressione che ha una sua logica, una sua struttura, una sua dottrina; ha il suo ambiente intellettuale, che a noi abituati al così detto periodo classico della filosofia greca può certo apparire stravagante; e tuttavia ebbe il suo ambiente vitale; se a ragionamenti e sillogismi preferisce l'espressione con miti, non per questo è inferiore al metodo che correntemente giudichiamo «logico», «razionale». Pur nell'ambito di uno sfondo comune al gnosticismo, ogni testo ha una sua logica interna che costringe alla ricerca; e ogni sforzo in questo campo è ricompensato da risultati proporzionati, mai deludenti. Il titolo, attribuitogli dal Doresse, nella prima notizia che ne diede, è piuttosto deviante; sarebbe stato assai meglio prendere il titolo dal colofon, cioè: Il sacro libro del grande invisibile spirito. Così com'è, non è il caso di cambiarlo, sia perché ormai accolto da tutti sia perché ha anche una sua giustificazione. Sarebbe filologicamente più corretto «Vangelo egiziano» piuttosto che «degli Egiziani» ; ci si trova subito in una ambiguità -qui probabilmente non voluta dall'autoretipicamente gnostica: appartenente agli Egiziani o riguardante gli Egiziani? Anzitutto lo scritto non ha nulla a che fare con il «Vangelo degli Egiziani» del quale parlano alcuni antichi scrittori cristiani; ci si domanda perché è detto egiziano o degli Egiziani. Le probabilità per spiegare tale denominazione non sono molte: o perché è sorto in Egitto, oppure perché l'autore vide in esso un qualche riferimento all'Egitto, cioè nel dio Seth dell'antico Egitto identificato con il Seth biblico degli gnostici sethiani. È vero che il dio Seth dell'antico Egitto era un dio cattivo, terribile, e incarnazione del faraone lottatore vittorioso; e a suo modo era buono per i suoi fedeli; inoltre, nel periodo che ci interessa, e anche prima, in particolare nelle correnti gnostiche, si era affermata la tendenza che rivalutava quanto precedentemente era stato considerato cattivo (si veda ad es.nel nostro scritto la rivalutazione di Sodoma e Gomorra: sarebbe consono a questa linea di pensiero la identificazione del dio Seth con il biblico Seth figlio di Adamo, sul quale appunto verte il presente scritto. Ma su questa identificazione non si può comunque insistere, i dati in suo favore essendo esigui o nulli. Secondo una tradizione recepita anche da testi gnostici Seth fu il terzo figlio di Adamo; ma secondo un'altra, Seth è il primo figlio di Adamo: e il presente scritto si ispira a questa traduzione dalla quale dipende anche nel passo ove parla dei 130 anni; dice il testo biblico: «Nel giorno in cui Dio creò Adamo, lo fece a somiglianza di Dio… Adamo visse 140 anni e poi generò a sua somiglianza un figlio che era come la sua immagine e lo chiamò Seth… Seth visse 105 anni, quindi generò Enosh…» In questo contesto non si può dimenticare l'interessante testo ebraico, di epoca ellenistica: «Sem e Seth sono onorati dagli uomini (έν άνθρώποις έδοξάσθησαν) ma al di sopra di ogni vivente c'è la gloria di Adamo» E per la tradizione ebraica e ebreo-cristiana di poco posteriore si può vedere gli apocrifi Vita di Adamo ed Eva, l' Apocalisse di Mosè, il Vangelo di Nicodemo, ecc. L'espressione «Libro sacro…» non è diventata «Vangelo…», bensì «Vangelo» fu congiunto con «Egiziani», e «Libro sacro» con lo ( spirito invisibile».

Quando il materialismo impera, risorge la magia. Stiamo vivendo, come del tempo preconizzarono le... more Quando il materialismo impera, risorge la magia. Stiamo vivendo, come del tempo preconizzarono le dottrine tradizionali, un'era di "seconda religiosità". Dopo secoli di razionalismo materialistico, I'uomo riprende ad avvertire "un battere d'ali nere, un raspare di forme e di entità dal di fuori sul margine estremo dell'universo conosciuto" (H. P. Lovecraft). Privo tuttavia dell'interiore sicurezza che in antico gli veniva dalla coscienza della sua superiorità spirituate, I'uomo vede oggi l'ignoto manifestarsi sotto le forme dell'incubo. Ne deriva il suo rifiuto dell'alto, e il suo rifugiarsi verso il basso; non I'ateismo ma il satanismo; non il paganesimo, bensì una religiosità distorta ed infera. Di qui, il rinnovato interesse per tutto quanto è occultismo, spiritismo, esperimenti extra-normali, infine magia. Riproporre questo termine proprio oggi, in un momento in cui il suo significato, dopo secoli di derisione, sta raggiungendo il punto più basso a causa dell'uso indiscriminato e plebeo che di esso si fa, significa correre il rischio di fornire ulteriore esca alla denigrazione volontaria o inconsapevole, alle interpretazioni distorte o deliberatamente artefatte. In un periodo come l'attuale, in cui la vita sembra essere senza scopo, in cui l'uomo consapevole vede la scomparsa di qualsiasi ideologia positiva (nel senso di attiva, e non certo di positivistica!) , in cui la personalità indifesa ed in cui anche le coscienze piu forti vacillano, noi riteniamo tuttavia che una "visione del mondo" conforme al credo dell'Alta Magia, come ci è stato tramandato dagli insegnamenti tradizionali, abbia, per chi rifiuta di farsi prendere nella morsa del materialismo e dell'empirismo, valore profondo e positivo. Lungi dall'essere una barbarica forma di protoscienza, la magia -o meglio, la "concezione magica del mondo" -consente di porsi di fronte al reale su di un piano completamente diverso da quello offerto dal pensiero strettamente "scientifico", Contemplare "magicamente" la realtà significa assumere di fronte all'essere un atteggiamento non passivo, ma attivo. Per la magia, la conoscenza vera è di per sè potenza, e non risiede in una semplice registrazione e catalogazione di fatti o pseudofatti, ma porta con se un'attestazione di dominio. Per giungere a tanto, perseguendo, attraverso le vie dell'ascesi, la Grande Opera, occorre sottoporsi ad un processo di auto-trasformazione. "Questa conoscenza è trascendente anche nel senso che essa presuppone un cambiamento di stato. Non la si consegue che trasformando un modo di essere in un altro modo di essere, mutando la propria coscienza", si legge nella Introduzione alla Magia, a cura del Gruppo di Ur. (Edizioni Mediterranee, Roma, 1971). Gli insegnamenti di chi, in passato, percorse questa stessa via, ci sotto giunti, racchiusi in testi che parlano all'uomo modern in un linguaggio muto, attraverso immagini indecifrabili e concetti troppo lontani dal sentire confemporaneo perchè possano ancora aver valore illuminante. Perso o dimenticato il significato trascendente, le formule son divenute frasi morte, pronunziate solo con le labbra. "La Chiave dei Grandi Misteri", afferma un occultista del secolo scorso, Eliphas Levi, "è stata smarrita". Questo non significa, tuttavia, che non sia possibile ritrovarla. Proprio oggi, forse, nel momento in cui sembra si sia toccato il fondo dell'Età Oscura, inizia a manifestarsi il riflusso di alcune coscienze verso una concezione piu alta dell'essere e della stessa spiritualità. Per favorire questo processo di recupero dei valori dimenticati, riproponendo un insegnamento che trae la sua validità non dall'umano ma dal transumano (per usare il termine di un grande Iniziato: Dante Alighieri), non ci è sembrato inutile ripresentare quei testi in cui schegge dell'antico sentire siano ancora reperibili, sia pure sotto successive sedimentazioni. Le opere raccolte in questo volume sono state per secoli portatrici di un verbo trascendente, studiato con venerazione e tramandato con prudenza e accortezza. II loro vero significato, la "lettera che vivifica", lasciamo siano i lettori a ritrovarlo. g.d.t. II potere di una fervida fantasia è la componente principale di ogni operazione magica. PARACELSO II diciottesimo Arcano Maggiore dei Tarocchi raffigura la Luna dipingendola, tradizionalmente, come un volto di donna. Alta nel cielo notturno, stilla dagli occhi lacrime rosse su un sentiero diritto che si perde in lontananza fra due torri. Un cane e un lupo abbaiano alla sua luce, mentre un granchio scivola sulla riva di uno stagno tra il riflesso del raggi argentei. E' una delle carte più interessanti di questo gioco mistico la cui origine si perde nei tempi. Rappresenta la vita segreta della mente e, attraverso un simbolismo chiaramente sessuale, la penetrazione dell'Iniziato nell'ignoto. II riflesso della luce lunare suscita fantasmi: nella sua fosforescenza si muovono creature della notte, incubi e illusioni, II cane e il lupo sono gli impulsi animali dell'umano, liberati dal potere dell'astro notturno. II grancbio sta per la costellazione del Cancro, che domina il silenzio, le forze nascoste, gli influssi invisibili. La luce d'argento lo fa emergere dall'acqua stagnante: e l'arcano che si manifesta e prende forma nel mondo sensibile. I flutti da cui esce sono le acque del Genesi, il caos, l'abisso " informe e vuoto " dal quale si formò l'Universo. Come nella Bibbia, l'elemento vivificante è costituito dalla luce, cioè l'illuminazione divina, che dissipa le tenebre della ragione. L'insieme raffigura, come del resto molte altre carte dei Tarocchi, I'operazione magica. Ma il suo simbolismo, benchè suggestivo, è chiuso, e rimane tale finchè lo si esamina attraverso il freddo obiettivo della logica razionale e materialista. Per dissuggellarlo occorre sottoporsi ad una Discesa agli Inferi, in cui si dissolvano gli automatismi mentali, che ci costringono a ragionare secondo gli schemi del Tempirismo, e ci riporti a contatto con le verità iniziatiche del Mito. E' un viaggio pericoloso. II Dottor Faust vi perse l'anima (malgrado ciò che disse poi Goethe), Pico della Mirandola la ragione, Jacques Cazotte la testa. Sarà bene dunque farci indicare la strada da chi la conosce sicuramente, avendola percorsa per primo. L'universo della Magia E' vero, è vero senza errore, è certo e verissimo: Ciò che è in alto è come ciò che è in basso, e ciò che è in basso e come ciò che è in alto, per fare il miracolo della Cosa Unica. Inizia così la Tavola di Smeraldo, documento antichissimo attribuito dalla tradizione a Ermete Trismegisto, il " tre volte grande ", mitico iniziatore dei fituali magici mediterranei. " E' tutta la Magia in una pagina ", ne dice Eliphas Levi, occultista del secolo scorso. In effetti, I'inizio della Tavola attesta il Principio Primo della scienza magica, dal quale tutto il resto della dottrina discende a guisa di successivi corollari. Questo Principio Primo consiste precisamente in un modo particolare di concepire I'Universo, Dio, l'Uomo e le mutue relazioni. All'occhio del mago il Cosmo non appare come un assembramento disordinato (o comunque disposto secondo un ordine inconoscibile) di enti diversi, in genere senza rapporti reciproci. Al contrario, l'Universo è simile a un corpo umano: tutti i suoi organi, anche i piu differenti e distanti, sono legati l'uno all'altro tanto che agire su di uno significa provocare effetti a volte insospettati sugli altri.E come dall'unione di tutti gli organi nasce un essere unico, l'uomo, dotato di sue caratteristiche singolari, cosi dall'unione di tutti gli enti dell'universo nasce una Cosa Unica, dotata a sua volta di proprietà e caratteristiche singolari. Per il mago questa Cosa Unica, cioe l'Universo con tutto ciò che contiene, è Dio. II paragone con il corpo umano non è casuale. Per il mago, infatti, se l'Universo-Dio è il Macrocosmo, l'uomo e il Microcosmo: una sua piccola immagine simbolica che ne riproduce, ridotte agli infinitesimi, tutte le caratteristiche. In questo modo il pensiero magico giunge a concepire una singolare, e senza dubbio affascinante, forma di unicità dell'Essere, ricomponendo in uno schema senza dicotomie la triade Dio-Universo-Uomo. Aspirazione del mago è di pervenire alla coscienza totale di questo Essere Unico: estendere cioè, mediante un processo di espansione spirituale, la sua singolarità sino a recepire tutti gli aspetti diversi ma concomitanti dell'Ente Universale e, una volta giunto a contemplarli nella loro totalità indifferenziata, imparare a dominarli. Ciò è nelle sue possibilità in quanto, secondo il pensiero magico, tutte le cose sono aspetti di una sola cosa, e nel Microcosmo si stempera e sintetizza il Macrocosmo, cioè Dio. Giunto a tanto, il mago diviene Uomo Completo. " Si eleva al di sopra degli angeli, sino a giungere all'Archetipo stesso, con il quale diviene cooperatore, e nulla gli è piu impossible ", dice l'occultista rinascimentale Cornelio Agrippa. E' questa la Grande Opera, obiettivo supremo della Magia, al cui compimento nessuno, se non pochi eletti, è mai pervenuto. Spingiamoci adesso ancora un po' più avanti nella direzione indicata dal parallelismo fra l'Universo e l'uomo, dal quale abbiamo preso le mosse. In un singolo individuo, personalità, carattere e comportamento sono determinati dall'intercomporsi di impulsi differenti: amore, odio, volontà di potenza, istinto distruttivo, forza di conservazione, ecc, Nel suo corpo scorrono poi flussi di fondamentale importanza per la vita, anche se non immediatamente discernibili; la corrente sanguigna, gli impulsi nervosi, le contrazioni muscolari, e fenomeni ancora più sottili, come le complesse reazioni biochimiche su cui si basa il funzionamento degli organi essenziali. Nell'Organismo Universale si manifesta qualcosa di simile. La sua struttura è percorsa da forze misteriose, che lo condizionano nella sua interezza. Queste forze sono mitiche (in senso fenomenologico) e metafisiche: sfuggono dunque ad ogni...
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