Papers by Chiara Iannelli

La famiglia, istituzione sociale primaria, luogo per eccellenza delle relazioni affettive, può ma... more La famiglia, istituzione sociale primaria, luogo per eccellenza delle relazioni affettive, può manifestare talvolta delle situazioni problematiche, delle disfunzioni, le quali ostacolano il normale esercizio della responsabilità genitoriale. sia per incapacità dei genitori sia per quanto riguarda il contesto esterno nel quale la famiglia è inserita. Queste situazioni di pregiudizio vengono definite come una condizione di particolare e grave disagio e disadattamento, la quale rischia di sfociare o è già sfociata in un danno effettivo alla salute psicofisica del minore. Questa condizione, obiettiva e non transitoria, non assicura al minore i presupposti necessari per un idoneo sviluppo psico-evolutivo e un'idonea crescita fisica, affettiva, intellettuale e mentale. Le possibili situazioni disfunzionali possono essere: grave trascuratezza; stato di abbandono; maltrattamento fisico, psicologico o sessuale ad opera di un familiare o di altri soggetti; grave e persistente conflittualità tra i coniugi; disgregazione familiare; privazione paterna o materna. Si parla di abuso fisico o di maltrattamento quando i genitori o le persone legalmente responsabili del bambino eseguono o permettono che si producano lesioni fisiche, o mettono i bambini in condizioni di rischiare lesioni fisiche. Sulla base della gravità delle lesioni, l'abuso viene distinto in: di grado lieve: lesioni che non necessitano di ricovero; di grado moderato: quando è necessario il ricovero (ustioni, fratture, traumi cranici); di grado severo: quando il bambino viene ricoverato in rianimazione con gravi sequele neurologiche fino alla morte. Secondo da definizione adottata nel 1978 dal Colloqui Criminologico del consiglio d'Europa, per maltrattamento contro i minore si intendono: gli atti e le carenze che turbano gravemente il bambino, attentano alla sua integrità corporea, al suo sviluppo fisico, psichico, sessuale da parte di un familiare o di altri che hanno cura del bambino. Contenimento e limitazione del danno Gli interventi di prevenzione relativi alle disfunzioni familiari mirati a salvaguardare i minori si articolano in un'ottica sia di contenimento che di limitazione, infatti da una parte si agisce per evitare la reiterazione della violenza all'interno della famiglia e dall'altra si cerca di arginare il conseguente danno psicologico e sociale causato al minore. Recupero e reinserimento sociale L'obiettivo è allora sì quello di evitare che l'abuso venga riproposto, ma allo stesso tempo si cerca di intervenire in una logica rieducativa, volte al reinserimento sociale, che comprende sia azioni volte alla rielaborazione da parte del minore del danno subito e al recupero delle facoltà psicosociali perdute, sia interventi volti alla famiglia stessa, in un'ottica sistemica, che permetta, ove possibile, di recuperare la relazione familiare, o comunque di garantire un percorso preventivo sufficientemente ampio da coinvolgere tutti i soggetti in causa. Sensibilizzazione ed educazione sociale In questo senso è importante sottolineare che la prevenzione non si limita all'agire solo sul singolo caso immediatamente riscontrabile, ma si pone come obiettivo quello di mettere in atto interventi di sensibilizzazione che coinvolgano le famiglie e la collettività intera, volti ad informare e a formare rispetto al tema, di modo che le persone divengano consapevoli dell'esistenza di tali situazioni e si pongono rispetto ad esse in un'ottica di cittadinanza responsabile. In questo senso la prevenzione si tramuta in educazione sociale, la quale prevede una progettualità mirata a coinvolgere le istituzioni sociali (famiglia, scuola, ecc.), con l'obiettivo che vengano interiorizzate e attuate buone pratiche.
Maria Chiara Iannelli, 2019
Il dialogo filosoficamente inteso, prospettive pedagogiche.
"Alcuni esseri umani, talvolta molt... more Il dialogo filosoficamente inteso, prospettive pedagogiche.
"Alcuni esseri umani, talvolta molto semplici e "comuni", come osserva Montaigne, possiedono questo coraggio ed è così che accedono alla vita filosofica. Anche quando soffrono e si ritrovano in una situazione disperata, riescono talvolta a considerare il fatto di esistere nel mondo come qualcosa di splendido".
Il documento in questione ha l'obiettivo di discutere sopra il concetto di azione educativa filosoficamente improntata. Intesa quindi come quell' "insegnare a pensare" partendo proprio dalle domande e dai temi che proprio i ragazzi adolescenti si pongono

Situazione di partenza: Matteo ed Anna sono due fratelli, rispettivamente di 7 e 6 anni, ha... more Situazione di partenza: Matteo ed Anna sono due fratelli, rispettivamente di 7 e 6 anni, hanno perso il padre a causa di una grave malattia. Dopo la perdita del genitore, le insegnanti di Matteo comunicano alla mamma che il bambino in classe è molto nervoso e non riesce a seguire le lezioni come faceva prima. Anche la madre manifesta delle difficoltà perchè in casa il piccolo ha cominciato ad attivare comportamenti ribelli e per certi versi oppositivi. La sorella invece sembra aver affrontato il lutto in modo più sereno anche se talvolta sembra sprofondare in una grande tristezza emotiva. Anche la madre è in difficoltà per la perdita del marito. Per cercare di superare questo momento, la madre decide di chiedere aiuto ad un Pedagogista. Attività svolta con famiglia il Pedagogista calibrando l'attività in base all'età dei bambini, decide di utilizzare il Medium del Racconto. In questo caso tale racconto, può fungere da immagine di sfondo che crea un orizzonte di significato comune, al programma di intervento suggerito dal Pedagogista. Una sorta di orizzonte centrato sulla tecnica narrativa che accompagna la famiglia all'elaborazione del momento luttuoso, che stimola e raccoglie i legami affettivi familiari, favorendo la possibilità di apprendimento e recupero emotivo anche in tale situazione di sconforto familiare. Il libro suggerito è "L'anatra, la morte e il tulipano" di Wolf Erlbruch. La storia narra dell'incontro tra un'anatra e la morte. Inizialmente l'anatra è molto diffidente e preoccupata ma col passare del tempo si instaura tra le due un legame che permette loro di riflettere sul senso della vita e della morte. Da grande pericolo, la morte, poco per volta, diventa una saggia e delicata compagna di cammino che aiuta l'anatra ad accettare e affrontare la naturale inevitabilità di questo evento. Metafora nella storia : L'anatra rappresenta i bambini: come lei anche i bambini sono indecisi, smarriti, forse impauriti, preoccupati. La morte è l'evento che ha colpito il padre e più in generale la famiglia, le illustrazioni dedicate alla morte, che sono presenti in ogni pagina del racconto, possono permettere di oggettivare l'evento, rendendolo concreto e favorendo così l'emersione di aspetti emotivi non ancora narrati. Valore pedagogico\narrativo della storia: " L'anatra, la morte e il tulipano" è un libro di Wolf Erlbruch che affronta il tema del lutto, sia per i grandi che per i più piccoli. Il merito del testo è quello di proporre un tema delicato e doloroso, in modo semplice e dolce, attraverso illustrazioni essenziali, adattandolo a tutte le età. L'intera fiaba si focalizza su un dialogo tra la morte e l'anatra, unici due personaggi di questo racconto. La morte accompagna l'anatra nella sua finitezza, lasciando spazio alle sue tante domande e prendendosi cura di lei con estrema delicatezza. Questa fiaba, infatti, non vuole insegnare qualcosa, né spiegare cosa è giusto o sbagliato, bensì essere un modo per parlare da cuore a cuore di un'esperienza che fa parte della vita stessa e con la quale ciascuno è chiamato a convivere nella quotidianità.
Thesis Chapters by Chiara Iannelli
Maria Chiara Iannelli, 2020
Esiste la possibilità di una coesistenza tra giovani con Sindrome di Asperger e filosofia?
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Papers by Chiara Iannelli
"Alcuni esseri umani, talvolta molto semplici e "comuni", come osserva Montaigne, possiedono questo coraggio ed è così che accedono alla vita filosofica. Anche quando soffrono e si ritrovano in una situazione disperata, riescono talvolta a considerare il fatto di esistere nel mondo come qualcosa di splendido".
Il documento in questione ha l'obiettivo di discutere sopra il concetto di azione educativa filosoficamente improntata. Intesa quindi come quell' "insegnare a pensare" partendo proprio dalle domande e dai temi che proprio i ragazzi adolescenti si pongono
Thesis Chapters by Chiara Iannelli
"Alcuni esseri umani, talvolta molto semplici e "comuni", come osserva Montaigne, possiedono questo coraggio ed è così che accedono alla vita filosofica. Anche quando soffrono e si ritrovano in una situazione disperata, riescono talvolta a considerare il fatto di esistere nel mondo come qualcosa di splendido".
Il documento in questione ha l'obiettivo di discutere sopra il concetto di azione educativa filosoficamente improntata. Intesa quindi come quell' "insegnare a pensare" partendo proprio dalle domande e dai temi che proprio i ragazzi adolescenti si pongono