Papers by Beatrice De Ruggieri
Le Tre teste del Parmigianino Storia e restauro a cura di Adriana Capriotti, 2023
Presentazione Mariastella Margozzi Un Parmigianino per il Principe Clemente: il collezionismo deg... more Presentazione Mariastella Margozzi Un Parmigianino per il Principe Clemente: il collezionismo degli ultimi Spada Adriana Capriotti Le Tre teste di Parmigianino della Galleria Spada: un curioso episodio di collezionismo Maria Cristina Chiusa Il restauro delle Tre teste del Parmigianino Cristiana De Lisio e Alessia Felici "Gran pratica e bella destrezza": le ricerche tecniche sulle Tre teste di Parmigianino della Galleria Spada Maria Beatrice De Ruggieri Parmigianino, la Galleria Spada e i restauri con la dottoressa Mortari Carlo Giantomassi

Il tema delle copie rappresenta un terreno di studio assai ampio e sfaccettato per gli studi di T... more Il tema delle copie rappresenta un terreno di studio assai ampio e sfaccettato per gli studi di Technical Art History, i quali integrano l'analisi delle fonti e dei documenti con lo studio diretto delle opere anche attraverso i mezzi di indagine scientifica 1. Sono questi ultimi che, favoriti da un incessante sviluppo tecnologico, hanno consentito, a partire dai primi del XX secolo, di conoscere processi compositivi e materiali impiegati dagli artisti e quindi anche di documentare le differenze tra un originale e una replica o una copia. Ciò che interessa in questo caso non è di avallare un equivoco assai frequente, e cioè che la ricerca tecnica debba sostituire l'esperienza del conoscitore nel distinguere un originale da una copia, perché per un simile esercizio l'occhio allenato può già fornire la maggior parte delle risposte. La critica d'arte seicentesca, da Giulio Mancini a Filippo Baldinucci, da Abraham Bosse a Roger De Piles, d'altra parte, ha riflettuto approfonditamente sull'uso dell'occhio per attribuire alle copie un ruolo, per il loro riconoscimento, per il rapporto con gli originali 2. Non vi è dubbio però che l'imaging multispettrale (radiografia, riflettografia infrarossa, ecc.), così come le ultime applicazioni iperspettrali o della macro-XRF, permettano di compiere un passo in più, di entrare a pieno nell'iter compositivo e offrire una chiave interpretativa che privilegi le dinamiche interne dell'opera 3. D'altro canto le indicazioni della trattatistica tecnica possono integrare, arricchire, fornire dati di verifica dei processi, ma anche colmare gli ampi vuoti lasciati dall'assenza di tracce materiali sulle opere, dovuta alla 'volatilità' di alcune operazioni o ai limiti di rilevabilità delle metodiche diagnostiche. I metodi impiegati per eseguire una copia sono generalmente disgiunti dalle sue finalità, ad esempio dalla destinazione o dalla committenza, e gettano luce piuttosto sul rapporto più o meno diretto con l'originale, sulla pratica delle botteghe, sulla formazione dei pittori, incrociando trasversalmente le diverse occasioni che hanno generato l'esecuzione della copia stessa. In tutti i diversi casi in cui l'ampio concetto di copia può essere impiegato-replica autografa, copia eseguita all'interno della bottega con partecipazione o meno del maestro, copia eseguita al di fuori del contesto di produzione dell'o
Il materiale fotografico utilizzato nel presente volume è fornito dagli autori che si assumono la... more Il materiale fotografico utilizzato nel presente volume è fornito dagli autori che si assumono la responsabilità ed eventuali crediti che possono derivare dalla pubblicazione.
La tecnica delle tre pale di Rubens nella chiesa della Vallicella a Roma. Le scelte di Rubens ven... more La tecnica delle tre pale di Rubens nella chiesa della Vallicella a Roma. Le scelte di Rubens vengono interpretate alla luce dei documenti relativi alla committenz
Lo studio affronta il rapporto tra le opere di Venusti 'Madonna del Silenzio' e 'Annu... more Lo studio affronta il rapporto tra le opere di Venusti 'Madonna del Silenzio' e 'Annunciazione' e il loro rapporto con i cartonetti michelangioleschi da cui la critica ha sempre indicato una diretta derivazione. Sulla base delle tracce materiali si propone che l'Annunciazione non dipenda dal cartonetto della Morgan Library, il quale a sua volta appare essere derivazione da un altro disegn
in «Kermes / La Rivista del Restauro», Firenze, XXVI [(2013), ma pubblicato 2014], 91, pp. 47-64 ... more in «Kermes / La Rivista del Restauro», Firenze, XXVI [(2013), ma pubblicato 2014], 91, pp. 47-64 (in collaborazione con M.Beatrice De Ruggieri, Marco Cardinali, Gulia Silvia Ghia, Antonio Iaccarino Idelson, Carlo Serino).

Caravaggio’s early production as a portrait painter is still the subject of research and a fount ... more Caravaggio’s early production as a portrait painter is still the subject of research and a fount of enigmas. Despite the numerous citations in documents, only rarely have these been linked unequivocally to paintings known to date. This is also the case with the ‘portrait of Farinaccio criminalist painted on a head-size canvas believed to be by Michelangelo from Caravaggio’, that was listed in the 1638 inventory of the Marquis Giustiniani and with ‘the speaker wearing a robe, painted by Caravaggio’ on a head-size canvas, owned in 1652 by Caterina Campani, Onorio Longhi’s wife. The present multidisciplinary research examines the rediscovery of the portrait of Prospero Farinacci by Caravaggio. The painting, undisclosed until now, hides an underlying female portrait. The authors investigate both compositions from a technical, iconographical and critical point of view, supporting Caravaggio’s attribution. The technical researches allow cross-validation in the brushwork and materials of t...
Ricerche Di Storia Dell Arte, 2005
La magia del restauro. Scritti in onore di Donatella Zari, a cura di G. Bonasegale, 2018
Le tre tele della cappella della Passione rappresentano un caposaldo e un imprescindibile punto d... more Le tre tele della cappella della Passione rappresentano un caposaldo e un imprescindibile punto di riferimento per un gruppo di opere caravaggesche che, riferite non unanimemente dalla critica a diverse personalità, raffigurano scene a lume di candela di ascendenza hontorstiana, con mezze figure, santi, scene notturne bibliche.

F ra i pittori annoverati nel consistente gruppo dei caravaggeschi Ribera riveste un ruolo primar... more F ra i pittori annoverati nel consistente gruppo dei caravaggeschi Ribera riveste un ruolo primario e una attenta considerazione gli è dovuta anche dal punto di vista dei procedimenti esecutivi. Infatti egli viene non solo citato da più fonti seicentesche quale stretto seguace del Caravaggio ma, con molta probabilità, poté avere un contatto diretto con il pittore se, come era già stato ipotizzato e come viene confermato da documenti di recente pubblicati, nel 1606 egli era presente a Roma 1 . Giulio Mancini lo inserisce insieme allo Spadarino, a Manfredi e a Cecco del Caravaggio nella cosiddetta 'schola', e Giovanni Pietro Bellori ne tratteggia brevemente la biografia, alla fine della vita del Caravaggio, unitamente a quei pittori -Manfredi, Saraceni, Valentin, Honthorst -che «imitarono la sua maniera nel colorire dal naturale, chiamati perciò naturalisti» 2 . Vincenzo Giustiniani, nella lettera a Teodoro Ameyden, non include Merisi e Ribera nella stessa categoria ma colloca il primo, insieme ai Carracci e a Guido Reni, nel «duodecimo modo» di dipingere, cioè quello di «dipingere di maniera, e con l' esempio davanti del naturale», e pone invece il secondo nella categoria precedente: «Undecimo modo, è di dipignere con l'avere gli oggetti naturali davanti» 3 . Si tratta di una distinzione difficile da valutare con lo sguardo odierno ma queste voci, nell'insieme, offrono indirizzi e spunti di ricerca, il primo dei quali è relativo al tema del naturalismo, da verificare sulla materia dei dipinti.
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