Papers by FRANCO BELLANDI
a Bisanzio 65 Antonino Pittà «Dum sit avis rara mulier pauper nec avara». Ugo Primate fra Orazio ... more a Bisanzio 65 Antonino Pittà «Dum sit avis rara mulier pauper nec avara». Ugo Primate fra Orazio e Giovenale Francesco Ursini Aspetti della presenza di Giovenale nella Commedia Silvia Fiaschi Quadri giovenaliani (e non solo) nella satira latina dell'Umanesimo: alcuni esempi per una proposta di metodo

AMMIANO E GIOVENALE (a proposito di Graeculi, barbari e mos maiorum) par Franco BELLANDI (Univers... more AMMIANO E GIOVENALE (a proposito di Graeculi, barbari e mos maiorum) par Franco BELLANDI (Università di Pisa) Come è noto, Ammiano Marcellino parla una sola volta di Giovenale (in RG 28, 4, 14) e non ne parla positivamente. Lo cita insieme a Mario Massimo, il biografo del 'gossip' imperiale (III sec. d. C.), presentandolo come il beniamino della corrotta aristocrazia romana, e questo in riferimento alla situazione cronologica a cavallo tra gli anni '60 e '70 del IV sec. Per essere più esatti, il cenno a Giovenale e a Mario Massimo si colloca all'interno di un'ampia digressione sui vizi dell'Urbe (28, 4, 6-35), subito dopo che in 28, 4, 1-5 si è dato un quadro sommario delle prefetture urbane di Olibrio (369-370) e di Ampelio (371-372) 1 : sembra dunque che il discorso in questione sia ancorato abbastanza precisamente a questi anni 369-372 d. C. 2 Sono questi gli stessi anni dei famosi e crudeli processi di Roma, condotti spietatamente da Massimino 3. Collegare proprio a questo preciso torno di anni il fenomeno del grande e improvviso 'revival' di Giovenale appare coerente con le (poche) altre notizie che abbiamo o che possiamo cercare di ricostruire 4. Alla morte del Satirico seguirono molti decenni di silenzio sulla sua opera (con le discusse e, comunque, relative eccezioni costituite da Luciano e Tertulliano) 5. E' senz'altro con la menzione da parte di Lattanzio in Inst. 3, 29, 17 (con citazione di due versi delle satire: 10, 365-366), che-negli anni precedenti il 311 d. C.-si "rilancia" Giovenale come auctor intellettualmente interessante 6. Dopo il Padre della Chiesa, il primo che torna a nominare il Satirico e a citarne un verso (da sat. 2, 3) è Ausonio e questo avviene, negli anni attorno al 368 d. C., nel Cento nuptialis (p. 153, 1-2 GREEN 1999) 7. Non posso né voglio qui entrare nella difficile questione di chi abbia effettivamente 'rilanciato' Giovenale nel mondo letterario: si deve pensare che l'unica, ma significativa citazione di Lattanzio lo abbia 'segnalato' ai Cristiani come autore adatto alla nuova ideologia e, dunque, adoperabile (specialmente, ma non solo, nelle parti maggiormente imbevute di etica diatribica) da parte degli scrittori di questa fede (HIGHET 1954, p. 182 ss.) 8 ? oppure, al contrario, la
De Gruyter eBooks, Dec 31, 2002
Materiali e discussioni per l'analisi dei testi classici, 2008

Philologus, Jun 1, 2007
Philologus 151 2007 1 105-114 FRANCO BELLANDI LA PENA DI MORTE PER L' "ASSASSINIO" DEL BUE ARATOR... more Philologus 151 2007 1 105-114 FRANCO BELLANDI LA PENA DI MORTE PER L' "ASSASSINIO" DEL BUE ARATORE (a proposito di Varrò rust. 2,5,3-4 e Colum. 6, praef. 7) Nel capitolo 5 del secondo libro della sua opera de re rustica, Varrone affida a un personaggio dal significativo nome di Vaccius la trattazione de bubulo pecore. Nei paragrafi 3-4 Varrone stesso ricorda che, per i suoi meriti in rustico opere, gli antiqui vollero salvaguardare dalla violenza questo socius hominum, a tal segno che stabilirono (sanxerint) la condanna a morte per chi si fosse reso colpevole dell'uccisione di questo tipo di animale, così utile al lavoro dei campi. Riporto il testo nella parte che più ci interessa: hic socius hominum in rustico opere et Cereris minister; ab hoc antiqui manus ita abstineri voluerunt, ut capite sanxerint, siquis occidisset. Qua in re testis Attice, testis Peloponnesos. Nam ab hoc pecore Athenis Buzuges nobilitatus, Argis Homogyros. Di sicuro il contesto è altamente elogiativo nei confronti dell'animale mansueto e benefico (al par. 3 si parla della sua in pecuaria maxima ... auctoritas e in quello successivo, addirittura, di una maiestas boum), ma non si può tuttavia dire che Varrone approvi espressamente tanta severità: egli si limita a constatare come un dato di fatto-per i tempi della remota antichità-la comminazione di una tale pena, ma senza accompagnare tale constatazione con commenti esplicitamente positivi sulla sanzione stessa 1 ; per contro, nemmeno si fa osservazione alcuna, di tipo razionali-1 La struttura stessa della consecutiva (ita ... ut) sottolinea la portata di estrema gravità della punizione inflitta ma, nello stesso tempo, produce un effetto di "straniamento" che vale a rimuovere tale atto punitivo dall'orizzonte del presente: evidentemente, si tratta di una sanzione iperbolica, che nei tempi moderni-in cui il bovino è ucciso senza problemi-non si applica più e alla quale oggi si può guardare con una certa meraviglia. Né-al di là dell'estremismo della punizione-si invita ad evitare oggi il "delitto" in questione: cfr., invece, le patetiche esortazioni di Ovidio (fast. 4, 413 s.: a bove succincti cultros removete ministri: bos aret..., o-sulla bocca di Pitagora, ma con valore "perenne"-met. 15,139 s.: quod, oro, / nefacite et monitis advertite nostris) O di Teophr./Porph. de abst. 2,28,4 e soprattutto 31,1 (οΰτως οΐίτε το παλαιόν ÖOLOV ήν κτείνειν τα συνεργό τοις βίοις ήμών ζφα, νΰν τε τοϋτο φυλακτέον έστί πράττειν).
Bollettino di studi latini, 2011
Maia-rivista Di Letterature Classiche, 1998

Brief history of the topos of 'coup de foudre' from Homer (Il. 14, 294-296) and S... more Brief history of the topos of 'coup de foudre' from Homer (Il. 14, 294-296) and Sappho (fr. 31 V.) until Catullus. These very ancient passages of Homer and Sappho do not belong properly to the aforementioned topos but provided some formal and thematic elements to the "typische Szene" of falling in love at first sight. In particular, Sappho's fragment greatly contributed to the shaping of this scene in a negative sense as devastating turmoil. The article focuses then on the passages of Theocritus 2 and Apollonios Rhodios 3 which describes Simaeta's and Medea's falling in love und underlines the great influence of Euripides in stressing and spreading the negative conception of eros, if excessive. The essay concentrates finally on Ariadna's sudden falling in love with Theseus in Catullus 64 (passage strongly influenced by Ap. Rh.) and - through an analysis of the episode of Laodamia in c. 68 - shows how resolutely Catullus condemns the excesses of the pathos of love.
Prometheus. Rivista di studi classici, 1984
... Franco Beïlandi tiva di un pensiero che andava articolato meglio (cosa tu tt' altro che r... more ... Franco Beïlandi tiva di un pensiero che andava articolato meglio (cosa tu tt' altro che rara in Gerolamo, come si sa, cf. n. 13). Il pensiero originale poteva essere qualcosa come: 'sebbene Metrodoro si fosse sposato e, dopo la sua morte, Epicuro stesso si prendesse cura della ...
De Gruyter eBooks, Mar 4, 2021
Rivista di Filologia e di Istruzione Classica, 2011
On Persius and the satire as confession or aggression
Prometheus. Rivista di studi classici, 1988
At line 5, read fertur and supply certe , in the light of De nat. deor . 2.42-43. Both lines are ... more At line 5, read fertur and supply certe , in the light of De nat. deor . 2.42-43. Both lines are a telling instance of Cicero’s approach to the text of Aratus, whose structure and nuances he tries to preserve in his Latin translation.
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