Ho lavorato per molti anni alla preparazione di questo libro che presenta la magia del linguaggio... more Ho lavorato per molti anni alla preparazione di questo libro che presenta la magia del linguaggio sulla base dei principi e delle distinzioni della Programmazione NeuroLinguistica (PNL). Ho conosciuto la PNL circa venticinque anni fa, mentre frequentavo un corso di linguistica all'Università della California a Santa Cruz. L'insegnante era il fondatore della PNL John Grinder. Lui e Richard Bandler avevano appena concluso il primo volume del loro lavoro pionieristico, La struttura della magia (1975). In quest'opera, i due autori hanno modellato i modelli linguistici e le abilità intuitive di tre dei più efficaci psicoterapeuti mondiali (Fritz Perls, Virginia Satir e Milton Erickson). Questo sistema di modelli (conosciuti in PNL come "Meta Modello"), ha consentito a persone come me, uno studente al terzo anno di scienze politiche, che non aveva esperienza con la terapia di nessun tipo, di porre domande come quelle che avrebbe potuto fare un terapeuta esperto. Fui colpito dalle possibilità del Meta Modello e del processo di modellamento. Mi sembrava che quest'ultimo avesse prodotto importanti effetti in tutte le aree di interesse degli esseri umani: politica, arte, gestione e amministrazione, scienza, insegnamento, e così via. Mi attraeva il fatto che il metodo del modellamento avrebbe potuto portare grandi innovazioni in molti altri campi, inclusa la comunicazione umana, ben oltre la psicoterapia. Come studente di filosofia politica, il mio primo "progetto di modellamento" fu quello di applicare i filtri linguistici, che Grinder e Bandler avevano usato nelle loro analisi degli psicoterapeuti, per vedere quali modelli potevano emergere dallo studio dei dialoghi socratici di Platone. Sebbene questo studio fosse illuminante e ricco di fascino, mi resi conto che c'era qualcosa di più nelle abilità persuasive di Socrate rispetto a ciò che le distinzioni offerte dal Meta Modello potevano spiegare. La stessa considerazione vale per altre distinzioni verbali fornite dalla PNL, come i predicati dei sistemi rappresentazionali (termini descrittivi che indicano una particolare modalità sensoriale: "vedere", "guardare", "ascoltare", "parlare", "provare emozioni, stati d'animo", "toccare", etc). Queste distinzioni permettevano una certa abilità di comprensione, ma non coglievano l'intera portata del potere di persuasione di Socrate. Continuando a studiare gli scritti ed i discorsi di persone che hanno condizionato e influenzato il corso della storia dell'umanità come Gesù di Nazareth, Karl Marx, Abraham Lincoln, Albert Einstein, Mohandas Gandhi, Martin Luther King, e altri ho capito che usavano un insieme di modelli comuni e fondamentali allo scopo di influenzare le convinzioni altrui. Per di più, i modelli codificati nelle loro parole stanno ancora plasmando e influenzando la storia, sebbene queste persone siano ormai decedute da molti anni. I modelli denominati Sleight of Mouth rappresentano il mio tentativo di codificare alcuni dei meccanismi linguistici fondamentali che queste persone hanno usato per persuadere efficacemente gli altri e influenzare convinzioni sociali e sistemi di convinzioni. Un'esperienza vissuta con il cofondatore della PNL Richard Bandler mi ha portato a riconoscere e a formalizzare consapevolmente questi modelli nel 1980. Per motivi di insegnamento durante un seminario, Bandler, che è rinomato per la sua padronanza di linguaggio, creò a scopo didattico un sistema di convinzioni piuttosto buffo, di tipo "paranoico" e sfidò i partecipanti al corso a farglielo cambiare. Nonostante i loro sforzi, essi non sembrarono in grado di fare il benché minimo progresso nel tentativo di influenzare il sistema di convinzioni apparentemente impenetrabile che Bandler aveva stabilito (un sistema basato su ciò che avrei successivamente definito "virus della mente"). Proprio ascoltando i vari "reincorniciamenti" verbali che Bandler fece spontaneamente, fui in grado di riconoscere alcune delle strutture che stava utilizzando. Anche se Bandler stava applicando questi modelli in senso "negativo" per consolidare la sua posizione, mi resi conto che si trattava delle stesse strutture linguistiche utilizzate da persone come Lincoln, Gandhi, Gesù, ed altri per promuovere cambiamenti sociali positivi e potenti. In sostanza, questi modelli 'Sleight of Mouth' sono categorie e distinzioni verbali che consentono di stabilire, cambiare e trasformare convinzioni chiave attraverso il linguaggio. Possono essere definite "reincorniciamenti verbali", che influenzano le convinzioni e le mappe mentali da cui le convinzioni si sono formate. A quasi vent'anni dalla loro formalizzazione, i modelli Sleight of Mouth si sono dimostrati uno dei più potenti sistemi di distinzioni fra quelli forniti dalla PNL, che consentono di persuadere in modo efficace. Forse, questi modelli forniscono, più di ogni altra distinzione in PNL, uno strumento per determinare il cambiamento delle convinzioni attraverso la conversazione. Insegnare efficacemente questi modelli rappresenta una sfida, in quanto essi hanno a che fare con le parole, che sono fondamentalmente astratte. Secondo la PNL, le parole sono strutture superficiali che tentano di rappresentare o esprimere strutture più profonde. Per capire veramente un particolare modello linguistico e applicarlo in modo creativo, è necessario che ne interiorizziamo la ' struttura più profonda', altrimenti risulta una semplice imitazione o ripetizione "a pappagallo" degli esempi dati. Di conseguenza, nell'apprendimento e nella pratica degli Sleight of Mouth, è importante distinguere l'autentica "magia" dai 'trucchi' di poco conto. La magia del cambiamento viene dallo stimolare qualcosa al di là delle parole stesse. Finora, i modelli Sleight of Mouth sono stati insegnati tipicamente mediante la presentazione di definizioni ed esempi verbali che illustrano le varie strutture linguistiche. In tal modo, agli allievi spetta il compito di intuire la struttura più profonda necessaria per generare i modelli. Questo metodo, pur rispecchiando, in un certo senso, il modo in cui abbiamo imparato la nostra lingua madre da bambini, può anche presentare dei limiti. Per esempio, le persone (specialmente coloro che non hanno l'inglese come lingua madre) hanno sperimentato i modelli Sleight of Mouth, ritenendoli potenti e utili, ma certe volte questi possono risultare piuttosto complessi e generare confusione. Perfino ai professionisti in PNL (anche quelli con molti anni di esperienza) non risulta sempre chiaro il modo in cui questi modelli si accordano con altre distinzioni della PNL. Inoltre, i modelli vengono spesso presentati ed usati fondamentalmente come strumenti adatti a discutere o argomentare nell'ambito di una cornice antagonistica. Questo ha dato loro la reputazione di essere potenzialmente prolissi. Alcune di queste difficoltà riflettono semplicemente lo sviluppo storico di questi modelli. Li ho identificati e formalizzati prima di aver avuto l'opportunità di esplorare completamente la struttura più profonda delle convinzioni e del cambiamento delle convinzioni, e la loro relazione con gli altri livelli dell'apprendimento e del cambiamento. Da quando ho identificato i modelli Sleight of Mouth, ho sviluppato un certo numero di tecniche per il cambiamento delle convinzioni, come il reimprinting, il modello "dal fallimento al feedback", il processo di installazione di una convinzione, il "metaspecchio" (Meta Minor), l'integrazione di convinzioni contrastanti vedi "I livelli di pensiero". Solo in questi ultimi anni ho acquisito un tale livello di conoscenza e di consapevolezza su come si costituiscono e si mantengono le convinzioni dal punto di vista cognitivo e neurologico, da ritenermi in grado di rendere sufficientemente chiare e concise le strutture più profonde che sono alla base degli Sleight of Mouth. L'obiettivo di questo primo volume è presentare alcune di queste idee, allo scopo di creare una base solida per l'uso dei modelli Sleight of Mouth. La mia intenzione è quella di illustrare i principi e le 'strutture più profonde' su cui i modelli si basano. Oltre a fornire definizioni ed esempi, intendo mostrare delle semplici strutture che consentano di esercitarsi nell'uso di questi modelli e di metterli in pratica, mostrando come si adattano ad altri principi, presupposizioni, tecniche e distinzioni della PNL. Ho anche previsto un secondo volume, il cui sottotitolo è "The language of Leadership and Social Change", che esaminerà e spiegherà il modo in cui questi modelli furono usati da persone come Socrate, Gesù, Marx, Lincoln, Gandhi e altri, per consolidare, influenzare e trasformare le convinzioni chiave che stanno alla base del mondo moderno. Gli Sleight of Mouth sono un argomento affascinante. La loro potenza e la loro importanza è dovuta al fatto che possono essere utili per dire la parola giusta al momento giusto, senza nessun bisogno di tecniche formali e contesti speciali (come nel caso della terapia o dei dibattiti). Spero che vi godiate questo viaggio attraverso la magia del linguaggio e il cambiamento delle convinzioni mediante la conversazione.
Ho lavorato per molti anni alla preparazione di questo libro che presenta la magia del linguaggio... more Ho lavorato per molti anni alla preparazione di questo libro che presenta la magia del linguaggio sulla base dei principi e delle distinzioni della Programmazione NeuroLinguistica (PNL). Ho conosciuto la PNL circa venticinque anni fa, mentre frequentavo un corso di linguistica all'Università della California a Santa Cruz. L'insegnante era il fondatore della PNL John Grinder. Lui e Richard Bandler avevano appena concluso il primo volume del loro lavoro pionieristico, La struttura della magia (1975). In quest'opera, i due autori hanno modellato i modelli linguistici e le abilità intuitive di tre dei più efficaci psicoterapeuti mondiali (Fritz Perls, Virginia Satir e Milton Erickson). Questo sistema di modelli (conosciuti in PNL come "Meta Modello"), ha consentito a persone come me, uno studente al terzo anno di scienze politiche, che non aveva esperienza con la terapia di nessun tipo, di porre domande come quelle che avrebbe potuto fare un terapeuta esperto. Fui colpito dalle possibilità del Meta Modello e del processo di modellamento. Mi sembrava che quest'ultimo avesse prodotto importanti effetti in tutte le aree di interesse degli esseri umani: politica, arte, gestione e amministrazione, scienza, insegnamento, e così via. Mi attraeva il fatto che il metodo del modellamento avrebbe potuto portare grandi innovazioni in molti altri campi, inclusa la comunicazione umana, ben oltre la psicoterapia. Come studente di filosofia politica, il mio primo "progetto di modellamento" fu quello di applicare i filtri linguistici, che Grinder e Bandler avevano usato nelle loro analisi degli psicoterapeuti, per vedere quali modelli potevano emergere dallo studio dei dialoghi socratici di Platone. Sebbene questo studio fosse illuminante e ricco di fascino, mi resi conto che c'era qualcosa di più nelle abilità persuasive di Socrate rispetto a ciò che le distinzioni offerte dal Meta Modello potevano spiegare. La stessa considerazione vale per altre distinzioni verbali fornite dalla PNL, come i predicati dei sistemi rappresentazionali (termini descrittivi che indicano una particolare modalità sensoriale: "vedere", "guardare", "ascoltare", "parlare", "provare emozioni, stati d'animo", "toccare", etc). Queste distinzioni permettevano una certa abilità di comprensione, ma non coglievano l'intera portata del potere di persuasione di Socrate. Continuando a studiare gli scritti ed i discorsi di persone che hanno condizionato e influenzato il corso della storia dell'umanità come Gesù di Nazareth, Karl Marx, Abraham Lincoln, Albert Einstein, Mohandas Gandhi, Martin Luther King, e altri ho capito che usavano un insieme di modelli comuni e fondamentali allo scopo di influenzare le convinzioni altrui. Per di più, i modelli codificati nelle loro parole stanno ancora plasmando e influenzando la storia, sebbene queste persone siano ormai decedute da molti anni. I modelli denominati Sleight of Mouth rappresentano il mio tentativo di codificare alcuni dei meccanismi linguistici fondamentali che queste persone hanno usato per persuadere efficacemente gli altri e influenzare convinzioni sociali e sistemi di convinzioni. Un'esperienza vissuta con il cofondatore della PNL Richard Bandler mi ha portato a riconoscere e a formalizzare consapevolmente questi modelli nel 1980. Per motivi di insegnamento durante un seminario, Bandler, che è rinomato per la sua padronanza di linguaggio, creò a scopo didattico un sistema di convinzioni piuttosto buffo, di tipo "paranoico" e sfidò i partecipanti al corso a farglielo cambiare. Nonostante i loro sforzi, essi non sembrarono in grado di fare il benché minimo progresso nel tentativo di influenzare il sistema di convinzioni apparentemente impenetrabile che Bandler aveva stabilito (un sistema basato su ciò che avrei successivamente definito "virus della mente"). Proprio ascoltando i vari "reincorniciamenti" verbali che Bandler fece spontaneamente, fui in grado di riconoscere alcune delle strutture che stava utilizzando. Anche se Bandler stava applicando questi modelli in senso "negativo" per consolidare la sua posizione, mi resi conto che si trattava delle stesse strutture linguistiche utilizzate da persone come Lincoln, Gandhi, Gesù, ed altri per promuovere cambiamenti sociali positivi e potenti. In sostanza, questi modelli 'Sleight of Mouth' sono categorie e distinzioni verbali che consentono di stabilire, cambiare e trasformare convinzioni chiave attraverso il linguaggio. Possono essere definite "reincorniciamenti verbali", che influenzano le convinzioni e le mappe mentali da cui le convinzioni si sono formate. A quasi vent'anni dalla loro formalizzazione, i modelli Sleight of Mouth si sono dimostrati uno dei più potenti sistemi di distinzioni fra quelli forniti dalla PNL, che consentono di persuadere in modo efficace. Forse, questi modelli forniscono, più di ogni altra distinzione in PNL, uno strumento per determinare il cambiamento delle convinzioni attraverso la conversazione. Insegnare efficacemente questi modelli rappresenta una sfida, in quanto essi hanno a che fare con le parole, che sono fondamentalmente astratte. Secondo la PNL, le parole sono strutture superficiali che tentano di rappresentare o esprimere strutture più profonde. Per capire veramente un particolare modello linguistico e applicarlo in modo creativo, è necessario che ne interiorizziamo la ' struttura più profonda', altrimenti risulta una semplice imitazione o ripetizione "a pappagallo" degli esempi dati. Di conseguenza, nell'apprendimento e nella pratica degli Sleight of Mouth, è importante distinguere l'autentica "magia" dai 'trucchi' di poco conto. La magia del cambiamento viene dallo stimolare qualcosa al di là delle parole stesse. Finora, i modelli Sleight of Mouth sono stati insegnati tipicamente mediante la presentazione di definizioni ed esempi verbali che illustrano le varie strutture linguistiche. In tal modo, agli allievi spetta il compito di intuire la struttura più profonda necessaria per generare i modelli. Questo metodo, pur rispecchiando, in un certo senso, il modo in cui abbiamo imparato la nostra lingua madre da bambini, può anche presentare dei limiti. Per esempio, le persone (specialmente coloro che non hanno l'inglese come lingua madre) hanno sperimentato i modelli Sleight of Mouth, ritenendoli potenti e utili, ma certe volte questi possono risultare piuttosto complessi e generare confusione. Perfino ai professionisti in PNL (anche quelli con molti anni di esperienza) non risulta sempre chiaro il modo in cui questi modelli si accordano con altre distinzioni della PNL. Inoltre, i modelli vengono spesso presentati ed usati fondamentalmente come strumenti adatti a discutere o argomentare nell'ambito di una cornice antagonistica. Questo ha dato loro la reputazione di essere potenzialmente prolissi. Alcune di queste difficoltà riflettono semplicemente lo sviluppo storico di questi modelli. Li ho identificati e formalizzati prima di aver avuto l'opportunità di esplorare completamente la struttura più profonda delle convinzioni e del cambiamento delle convinzioni, e la loro relazione con gli altri livelli dell'apprendimento e del cambiamento. Da quando ho identificato i modelli Sleight of Mouth, ho sviluppato un certo numero di tecniche per il cambiamento delle convinzioni, come il reimprinting, il modello "dal fallimento al feedback", il processo di installazione di una convinzione, il "metaspecchio" (Meta Minor), l'integrazione di convinzioni contrastanti vedi "I livelli di pensiero". Solo in questi ultimi anni ho acquisito un tale livello di conoscenza e di consapevolezza su come si costituiscono e si mantengono le convinzioni dal punto di vista cognitivo e neurologico, da ritenermi in grado di rendere sufficientemente chiare e concise le strutture più profonde che sono alla base degli Sleight of Mouth. L'obiettivo di questo primo volume è presentare alcune di queste idee, allo scopo di creare una base solida per l'uso dei modelli Sleight of Mouth. La mia intenzione è quella di illustrare i principi e le 'strutture più profonde' su cui i modelli si basano. Oltre a fornire definizioni ed esempi, intendo mostrare delle semplici strutture che consentano di esercitarsi nell'uso di questi modelli e di metterli in pratica, mostrando come si adattano ad altri principi, presupposizioni, tecniche e distinzioni della PNL. Ho anche previsto un secondo volume, il cui sottotitolo è "The language of Leadership and Social Change", che esaminerà e spiegherà il modo in cui questi modelli furono usati da persone come Socrate, Gesù, Marx, Lincoln, Gandhi e altri, per consolidare, influenzare e trasformare le convinzioni chiave che stanno alla base del mondo moderno. Gli Sleight of Mouth sono un argomento affascinante. La loro potenza e la loro importanza è dovuta al fatto che possono essere utili per dire la parola giusta al momento giusto, senza nessun bisogno di tecniche formali e contesti speciali (come nel caso della terapia o dei dibattiti). Spero che vi godiate questo viaggio attraverso la magia del linguaggio e il cambiamento delle convinzioni mediante la conversazione.
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