Thesis Chapters by Antonino La Mattina
Analisi del giambo 2 di Callimaco.

Origene sviluppa la sua dottrina della creazione, influenzato dal pensiero filoniano che aveva el... more Origene sviluppa la sua dottrina della creazione, influenzato dal pensiero filoniano che aveva elaborato il sistema teoretico di Platone.
Come i suoi predecessori, Origene sostiene la creazione ex nihilo, per mezzo di Dio Padre: tale dottrina era esposta in modo puntuale e sistematico nel perduto Commento alla Genesi, e si trova in una forma più sintetica nella I omelia Sulla Genesi, che è giunta nella traduzione latina di Rufino.
La cosmologia origeniana è sufficientemente esposta nel trattato Sui Princìpi: tale cosmologia si basa sulla concezione, di origine platonica, della preesistenza delle anime rispetto ai corpi; dal momento che in ambito cristiano non c’era ancora una dottrina riguardo all’origine dell’anima, Origene fece ricorso alla dottrina platonica tradizionale (l’anima è preesistente al corpo), che egli propose solo a titolo di ipotesi, ben consapevole del fatto che fosse molto rischioso addentrarsi in un argomento così delicato. Altra opera fondamentale è il Commento al Vangelo di Giovanni: Questo commentario fa parte delle grandi opere esegetiche di Origene, nelle quali egli commentava e interpretava su base allegorica o morale interi libri della Sacra Scrittura.
Importante per la comprensione generale delle tematiche affrontate da Origene nel commentario (quindi anche per gli argomenti che maggiormente ci interessano: la creazione e il Logos) è lo gnosticismo : l’opera stessa, infatti, fu scritta da Origene su richiesta dell’amico Ambrosio (gnostico valentiniano convertito al cristianesimo ortodosso dall’Alessandrino), il quale pregò Origene di comporre un commento esegetico-teologico capace di contrastare le interpretazioni gnostiche del vangelo giovanneo, in particolare il commento dello gnostico Eracleone. L’Alessandrino riprende infatti la dottrina gnostica della pluralità degli Eoni e la reinterpreta come molteplicità di ἐπίνοιαι dell’unica ipostasi del Figlio: la dottrina delle ἐπίνοιαι di Cristo, ossia le varie denominazioni (appellativi) teologiche attribuite al Figlio di Dio, rappresenta il fondamento della teologia cristologica origeniana: Le ἐπίνοιαι di Cristo come sapienza e logos del Padre caratterizzano la fondamentale funzione del Figlio di realizzare le opere del Padre e di rivelarle al mondo: entrambi gli appellativi di Cristo, quindi, rilevano l’attività cosmologica del Figlio – Logos di Dio; Origene, per distinguere le due attività cosmologiche del Figlio in quanto sapienza e logos, precisa che nella Sapienza divina si concretizza l’atto della creazione e nel Logos la rivelazione divina messa in opera dalla Sapienza.
L' epigramma VII di Callimaco può essere considerato un vero e proprio manifesto di poetica dichi... more L' epigramma VII di Callimaco può essere considerato un vero e proprio manifesto di poetica dichiarata: il poeta, infatti, si fa portavoce di una nuova poetica, di una poesia erudita, raffinata, breve, e proprio la brevitas, tipica dell’epigramma, diventa l’emblema della norma estetica che regola la nuova poetica “vincente”, soppiantando l’odiata “poesia di consumo”, nella quale rientra a pieno diritto anche la poesia drammatica contemporanea al Nostro, vista ormai come semplice poesia di intrattenimento.
Drafts by Antonino La Mattina
Il frammento 16 1 (Voigt) di Saffo ο]ἰ μὲν ἰππήων στρότον οἰ δὲ πέσδων οἰ δὲ νάων φαῖσ' ἐπ[ὶ] γᾶν... more Il frammento 16 1 (Voigt) di Saffo ο]ἰ μὲν ἰππήων στρότον οἰ δὲ πέσδων οἰ δὲ νάων φαῖσ' ἐπ[ὶ] γᾶν μέλαι[ν]αν ἔ]μμεναι κάλλιστον, ἔγω δὲ κῆν' ὄτ-[⸏ ]τω τις ἔραται· πά]γχυ δ' εὔμαρες σύνετον πόησαι 5 π]άντι τ[ο]ῦ̣ τ', ἀ γὰρ πόλυ περσκέ̣ θ̣ ο̣ ι̣ σ̣ α κ̣ άλ̣ λο̣ σ̣ [ἀνθ]ρ̣ ώπων Ἐλένα [τὸ]ν ἄνδρα [⸏ ]τ̣ ὸν̣ [ ].στον
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Come i suoi predecessori, Origene sostiene la creazione ex nihilo, per mezzo di Dio Padre: tale dottrina era esposta in modo puntuale e sistematico nel perduto Commento alla Genesi, e si trova in una forma più sintetica nella I omelia Sulla Genesi, che è giunta nella traduzione latina di Rufino.
La cosmologia origeniana è sufficientemente esposta nel trattato Sui Princìpi: tale cosmologia si basa sulla concezione, di origine platonica, della preesistenza delle anime rispetto ai corpi; dal momento che in ambito cristiano non c’era ancora una dottrina riguardo all’origine dell’anima, Origene fece ricorso alla dottrina platonica tradizionale (l’anima è preesistente al corpo), che egli propose solo a titolo di ipotesi, ben consapevole del fatto che fosse molto rischioso addentrarsi in un argomento così delicato. Altra opera fondamentale è il Commento al Vangelo di Giovanni: Questo commentario fa parte delle grandi opere esegetiche di Origene, nelle quali egli commentava e interpretava su base allegorica o morale interi libri della Sacra Scrittura.
Importante per la comprensione generale delle tematiche affrontate da Origene nel commentario (quindi anche per gli argomenti che maggiormente ci interessano: la creazione e il Logos) è lo gnosticismo : l’opera stessa, infatti, fu scritta da Origene su richiesta dell’amico Ambrosio (gnostico valentiniano convertito al cristianesimo ortodosso dall’Alessandrino), il quale pregò Origene di comporre un commento esegetico-teologico capace di contrastare le interpretazioni gnostiche del vangelo giovanneo, in particolare il commento dello gnostico Eracleone. L’Alessandrino riprende infatti la dottrina gnostica della pluralità degli Eoni e la reinterpreta come molteplicità di ἐπίνοιαι dell’unica ipostasi del Figlio: la dottrina delle ἐπίνοιαι di Cristo, ossia le varie denominazioni (appellativi) teologiche attribuite al Figlio di Dio, rappresenta il fondamento della teologia cristologica origeniana: Le ἐπίνοιαι di Cristo come sapienza e logos del Padre caratterizzano la fondamentale funzione del Figlio di realizzare le opere del Padre e di rivelarle al mondo: entrambi gli appellativi di Cristo, quindi, rilevano l’attività cosmologica del Figlio – Logos di Dio; Origene, per distinguere le due attività cosmologiche del Figlio in quanto sapienza e logos, precisa che nella Sapienza divina si concretizza l’atto della creazione e nel Logos la rivelazione divina messa in opera dalla Sapienza.
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Come i suoi predecessori, Origene sostiene la creazione ex nihilo, per mezzo di Dio Padre: tale dottrina era esposta in modo puntuale e sistematico nel perduto Commento alla Genesi, e si trova in una forma più sintetica nella I omelia Sulla Genesi, che è giunta nella traduzione latina di Rufino.
La cosmologia origeniana è sufficientemente esposta nel trattato Sui Princìpi: tale cosmologia si basa sulla concezione, di origine platonica, della preesistenza delle anime rispetto ai corpi; dal momento che in ambito cristiano non c’era ancora una dottrina riguardo all’origine dell’anima, Origene fece ricorso alla dottrina platonica tradizionale (l’anima è preesistente al corpo), che egli propose solo a titolo di ipotesi, ben consapevole del fatto che fosse molto rischioso addentrarsi in un argomento così delicato. Altra opera fondamentale è il Commento al Vangelo di Giovanni: Questo commentario fa parte delle grandi opere esegetiche di Origene, nelle quali egli commentava e interpretava su base allegorica o morale interi libri della Sacra Scrittura.
Importante per la comprensione generale delle tematiche affrontate da Origene nel commentario (quindi anche per gli argomenti che maggiormente ci interessano: la creazione e il Logos) è lo gnosticismo : l’opera stessa, infatti, fu scritta da Origene su richiesta dell’amico Ambrosio (gnostico valentiniano convertito al cristianesimo ortodosso dall’Alessandrino), il quale pregò Origene di comporre un commento esegetico-teologico capace di contrastare le interpretazioni gnostiche del vangelo giovanneo, in particolare il commento dello gnostico Eracleone. L’Alessandrino riprende infatti la dottrina gnostica della pluralità degli Eoni e la reinterpreta come molteplicità di ἐπίνοιαι dell’unica ipostasi del Figlio: la dottrina delle ἐπίνοιαι di Cristo, ossia le varie denominazioni (appellativi) teologiche attribuite al Figlio di Dio, rappresenta il fondamento della teologia cristologica origeniana: Le ἐπίνοιαι di Cristo come sapienza e logos del Padre caratterizzano la fondamentale funzione del Figlio di realizzare le opere del Padre e di rivelarle al mondo: entrambi gli appellativi di Cristo, quindi, rilevano l’attività cosmologica del Figlio – Logos di Dio; Origene, per distinguere le due attività cosmologiche del Figlio in quanto sapienza e logos, precisa che nella Sapienza divina si concretizza l’atto della creazione e nel Logos la rivelazione divina messa in opera dalla Sapienza.