Book Reviews by Antonietta Puri
Canuleio parte seconda, 2025
Le lettere che l'abate Giuseppe Cozza-Luzi scrisse al principe Spada Varalli per aggiornarlo sull... more Le lettere che l'abate Giuseppe Cozza-Luzi scrisse al principe Spada Varalli per aggiornarlo sulle novità e sulle riflessioni in relazione ai ritrovamenti effettuati nella proprietà di quest'ultimo e attinenti alla presenza di un mausoleo, si susseguirono tra il luglio e l'agosto del 1890 e furono fatte dallo studioso mettendosi a confronto con altri esperti degni di stima per la loro erudizione e competenza archeologica e riguardavano soprattutto la figura di Lucio Canuleio e della sua famiglia e tentavano, attraverso alcune epigrafi piuttosto logore e di non sempre facile interpretazione, di chiarire due questioni fondamentali: se potesse essere realistica l'idea che il suddetto Lucio Canuleio abbia celebrato il proprio funerale essendo ancora in vita e se la famiglia dello stesso fosse originaria di Volsinii, di Roma o di altra provenienza.
La Loggetta, 0
Le lettere che l'abate Giuseppe Cozza-Luzi scrisse al principe Spada Varalli per aggiornarlo sull... more Le lettere che l'abate Giuseppe Cozza-Luzi scrisse al principe Spada Varalli per aggiornarlo sulle novità e sulle riflessioni in relazione ai ritrovamenti effettuati nella proprietà di quest'ultimo e attinenti alla presenza di un mausoleo, si susseguirono tra il luglio e l'agosto del 1890 e furono fatte dallo studioso mettendosi a confronto con altri esperti degni di stima per la loro erudizione e competenza archeologica e riguardavano soprattutto la figura di Lucio Canuleio e della sua famiglia e tentavano, attraverso alcune epigrafi piuttosto logore e di non sempre facile interpretazione, di chiarire due questioni fondamentali: se potesse essere realistica l'idea che il suddetto Lucio Canuleio abbia celebrato il proprio funerale essendo ancora in vita e se la famiglia dello stesso fosse originaria di Volsinii, di Roma o di altra provenienza.
LaLoggetta, 2024
Seconda ed ultima parte dell' articolo "Lettere Bolsenesi di Isidoro Carini
La Lggettan. 138, 2024
sullo scorcio dell' Ott0cento, essendosi sparsa la notizia del ritrovamento delle reliquie del c... more sullo scorcio dell' Ott0cento, essendosi sparsa la notizia del ritrovamento delle reliquie del corpo della moartire Cristina nella catacomba omonima, il canonico e paleografo nonché storiorafo siciliano, si mise in viaggo per Bolsena per poter constatare con i propri occhi i risultati dell'event0 e dcumentarlo tramite corrispondenza epistolare con l'erudito palermitano,padre Giuseppe Orlando. Questo perché s. Cristina era stata per molto tempo. prima patrona di Palermo
La Loggetta, Primavera 2024, 2024
Sullo scorcio dell' Ottocento, il canonico, paleografo e studioso siciliano, essendosi diffusa la... more Sullo scorcio dell' Ottocento, il canonico, paleografo e studioso siciliano, essendosi diffusa la notizia che a Bolsena erano state rinvenute le reliquie della martire Cristina, durante lo scavo della catacomba, volle recarvisi per accertarsi co i propri occhi dell'accaduto, riferendone all' erudito palermitano, padre Giuseppe Orlando, essendo stata santa Cristina, per molti anni, prima patrona di Palermo...
La Loggetta, n° 4, inverno , 2024
Che cosa può spingere un vescovo della diocesi di Orvieto, come Monsignor Briganti, a scrivere, ... more Che cosa può spingere un vescovo della diocesi di Orvieto, come Monsignor Briganti, a scrivere, sullo scorcio dell' Ottocento un romanzo definito storico sulla vita della martire Cristina di Bolsena, presumibilmente vissuta tra il III e il IV secolo ? Sicuramente un ottimo motivo storicamente importante!
La Loggetta, 2023
Con la lunga ed accurata visita a Bolsena, Corrado Ricci conclude le sue escursioni lungo il perc... more Con la lunga ed accurata visita a Bolsena, Corrado Ricci conclude le sue escursioni lungo il percorso dell'anello dorato, soffermandosi in particolar modo sulla bella chiesa di Santa Cristina, descrivendone la facciata, l'interno e le opere d'arte in essa contenuta di alcune delle quali, ai suoi tempi , non si conoscevano ancora gli autori. Avremo modo di conoscere meglio le qualità e i meriti del prevosto della chiesa, il già nominato don Giulio Vannini, mentre del Ricci apprezzeremo nuovamente le doti di fine conoscitore della poesia.
La Loggetta n. 135, 2023
A Bolsena, Corrado Ricci, ospite illustre, assisterà ai Misteri di Santa Cristina la sera del 23 ... more A Bolsena, Corrado Ricci, ospite illustre, assisterà ai Misteri di Santa Cristina la sera del 23 e il mattino del 24 luglio 1927, quindi parlerà delle feste popolari che ancora all'epoca si svolgevano nei paesi rivieraschi, alcune delle quali oggi non esistono più ma se ne è rimasta la memoria ancora viva.
Papers by Antonietta Puri

LETTERE ARCHEOLOGICHE DI GIUSEPPE COZZA-LUZI AL PRINCIPE FEDERICO SPADA VARALLI, 2025
Le lettere che l'abate Giuseppe Cozza-Luzi scrisse al principe Spada Varalli per aggiornarlo sull... more Le lettere che l'abate Giuseppe Cozza-Luzi scrisse al principe Spada Varalli per aggiornarlo sulle novità e sulle riflessioni in relazione ai ritrovamenti effettuati nella proprietà di quest'ultimo e attinenti alla presenza di un mausoleo, si susseguirono tra il luglio e l'agosto del 1890 e furono fatte dallo studioso mettendosi a confronto con altri esperti degni di stima per la loro erudizione e competenza archeologica e riguardavano soprattutto la figura di Lucio Canuleio e della sua famiglia e tentavano, attraverso alcune epigrafi piuttosto logore e di non sempre facile interpretazione, di chiarire due questioni fondamentali: se potesse essere realistica l'idea che il suddetto Lucio Canuleio abbia celebrato il proprio funerale essendo ancora in vita e se la famiglia dello stesso fosse originaria di Volsinii, di Roma o di altra provenienza.

La Loggetta, 2024
Come è noto, la curiosità per le scoperte e la collezione di oggetti antichi era già diffusa nel ... more Come è noto, la curiosità per le scoperte e la collezione di oggetti antichi era già diffusa nel mondo classico, anche se è solo nel Rinascimento che, grazie a diverse scoperte occasionali, lo spirito di ricerca veniva alimentato insieme all'ispirazione a ricollegarsi con il mondo classico, determinando il collezionismo su larga scala. Tuttavia l'archeologia come scienza è un prodotto dell'età moderna. E' con la scoperta di Ercolano nel 1709 che inizia l'esplorazione delle città campane, poi proseguita nel 1748 con gli scavi di Pompei e di Stabia; dopodiché altre campagne di scavi vennero promosse a Roma e nella nostra Etruria. Ma è sullo scorcio dell'Ottocento e agli albori del Novecento che si creò il maggiore interesse per questa nuova scienza con la creazione di istituzioni e associazioni come la Società Storica Volsiniese che nacque e si sviluppò a Bolsena incrementando gradualmente un acceso interesse culturale in tutto l'Alto Lazio e, particolarmente, nella vasta regione che circonda il lago di Bolsena. Promotore e artefice di tanto vivace clima culturale fu, per eccellenza e indefesso impegno Giuseppe Cozza-Luzi (1837-1905), abate basiliano della Badia di rito greco di Grotta Ferrata e Vice Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, ideatore, fondatore e presidente della Società Storica Volsiniese, esperto in archeologia, filologo e liturgista del quale si è più volte parlato su questa rivista. Tra le varie scoperte avvenute nel corso degli anni sopra citati, delle quali la più eclatante fu nel 1880 quella della tomba di santa Cristina nella catacomba omonima (V. La Loggetta, Primavera 2016, di A. Puri Una scoperta annunciata), ci fu il ritrovamento di un grande frammento che riportava un'iscrizione su Canuleio: era l'estate del 1888; il ritrovamento avvenne in contrada Melona, nella proprietà del principe Spada. Subito l'abate Cozza-Luzi, in quanto presidente della Società Storica Volsiniese, ne diede notizia al principe D. Federico, il quale pregò lo scrivente di fare nuove ricerche … a render … più compita quella notizia ed anche a trattar più largamente, se non ad esaurire lo storico argomento de' Canulei, … raccogliendo in più lettere non solo quanto ne avevano detto i nostri scrittori patrii, come il Donzellini, l'Adami, il Cozza Valerio, il Cozza Giovanni, ma col ricordare eziandio i più antichi che delle cose canulejane lasciaron memoria, fra cui si veggon notati l'Aldo, il Grutero, il Muratori, il Pennazzi, fino al Garrucci, all'Henzen, al Mommsen, al Gamurrini, al Bormann ed altri. Lo scrivente che ci da queste prime notizie, Ferdinando Battaglini, segretario, della Società Storica Volsiniese, lo fa stilando una premessa ("avvertenza") all'invio di lettere informative del Cozza-Luzi al principe Federico Spada Varalli
La Loggetta n. 134, 2023
Giunto a Bolsena via lago, Corrado Ricci ne effettuerà la visita, qui lodando ciò che ritiene deg... more Giunto a Bolsena via lago, Corrado Ricci ne effettuerà la visita, qui lodando ciò che ritiene degno di attenzione, là criticando ciò che ritiene pretenzioso e pacchiano, finché raggiunge la chiesa di Santa Cristina, dore avrà modo di emozionarsi al racconto toccante del bravo prevosto.
La Loggetta, notiziario di Piansano e la Tuscia, 133 , 2023
La cronaca di viaggio di Corrado Ricci continua con la visita ad alcuni paesi, come Civita di B... more La cronaca di viaggio di Corrado Ricci continua con la visita ad alcuni paesi, come Civita di Bagnoregio, Gradoli, Grotte di Castro e soprattutto Capodimonte e con le suggestive descrizioni dell' isola Bisentina.
La Loggetta, 2022
Corrado Ricci scrisse e pubblicò nel 1928 il libro Santa Cristina e il Lago di Bolsena, in seguit... more Corrado Ricci scrisse e pubblicò nel 1928 il libro Santa Cristina e il Lago di Bolsena, in seguito a un viaggio effettuato l'anno precedente visitando le due isole del lago e i paesi rivieraschi e che culminò con una sosta di più giorni a Bolsena, dove ebbe modo di asistere alla festa di Santa Cristina.
LA LOGGETTA n. 2 A.XXVII Estate , 2022
Era il 1316 quando un galeone completo in tutte le sue parti apparve sulla superficie del lago di... more Era il 1316 quando un galeone completo in tutte le sue parti apparve sulla superficie del lago di Bolsena a vigilarne le coste, le barche dei pescatori e i comuni rivieraschi...
LA LOGGETTA n. 2 , a. XXVII ESTATE , 2022
Era il 1316 quando un galeone completo in tutte le sie parti si vide cullarsi sulle acque del la... more Era il 1316 quando un galeone completo in tutte le sie parti si vide cullarsi sulle acque del lago di Bolsena, pronto a vigilarne le coste, le barche dei pescatori e i comuni rivieraschi...
LA LOGGETTA n° 2 Anno XXVII - ESTATE, 2022
Era il 1316 quando un grande galeone, completo in tutte le sue parti apparve sulla superficie del... more Era il 1316 quando un grande galeone, completo in tutte le sue parti apparve sulla superficie del lago di Bolsena a vigilarne le coste, le barche dei pescatori e i comuni rivieraschi.
La Loggetta n. 130, Primavera , 2022
Come detto sopra, la devozione si diffuse e si affermò nella parte interna della Toscana costitui... more Come detto sopra, la devozione si diffuse e si affermò nella parte interna della Toscana costituita dalle zone periferiche e, come commenta il professor Moscini,...
La Loggetta, notiziario di Piansano e la Tuscia n. 129, 2022
La scoperta e i rilievi della catacomba di Gratte presso la città romana di Volsinii e sue analog... more La scoperta e i rilievi della catacomba di Gratte presso la città romana di Volsinii e sue analogie con più grande e importante complesso cimiteriale di Santa Cristina a Bolsena
La Loggetta n. 3, Autunno, 2021
Gli Etruschi, come altri popoli italici, oltre ai templi nelle città, costruivano tabernacoli e n... more Gli Etruschi, come altri popoli italici, oltre ai templi nelle città, costruivano tabernacoli e nicchie in aperta campagna, mentre nei villaggi rurali si edificavano modeste edicole (lat. aedicula= tempietto, cappellina...) dipinte con soggetto sacri, in prossimità degli incroci viari. L'usanza è passata ai Romani, con l'erezione di cippi dedicati alle divinità predisposte alla protezione degli incroci, dei campi e delle strade. Più tardi, di questi piccoli luoghi di culto, rimasero solo i ruderi che man mano vennero sostituiti, soprattutto a partire dai secoli XIV e XV, da altre cappelline, quasi sempre dedicate al culto mariano.
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