Angelo Tantaro
Angelo Tantaro sposato con due figli vive e lavora a Roma. Ha vissuto dal 2010 al 2013 a Firenze. Nato nel 1954 a Foggia è residente da sempre a Roma. E' stato autore del cinema non professionale, ovvero non ha campato facendo del cinema. Insieme con i suoi amici, ha realizzato nel corso degli anni (alcune volte anche in assoluta solitudine), cortometraggi in video che sono costati meno di un profumo Versace. Si è dedicato in particolar modo al cinema sperimentale. Dal 1988, ha firmato circa 12 opere video autoprodotte con cui ha partecipato a Festival e Rassegne nazionali e internazionali. E' stato per anni indicato sull'agenda gialla per i giovani del comune di Roma, come referente per il cinema amatoriale. Collabora con diverse testate cartacee e online. Si interessa di comunicazione per alcuni eventi di cultura e spettacolo
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Papers by Angelo Tantaro
impegno culturale e politico. Paolo Pietrangeli, cantautore, regista, firmatario, insieme a tanti altri intellettuali dell’appello sulla cultura, primo firmatario
il regista Citto Maselli. Per Diari di Cineclub un’occasione per rilanciare l’appello di Citto, che in questo periodo di campagna elettorale con pochi
contenuti e molta turpitudine, “Grande è la confusione sotto il cielo…” pone l’attenzione verso un impegno dimenticato da tutti gli altri.
Diari di Cineclub ISSN 2431 - 6739
Diari di Cineclub ISSN 2431 - 6739
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Diari di Cineclub ISSN 2431 - 6739
Diari di Cineclub ISSN 2431 - 6739
La rivolta del cinema "straccione" sta nel non prostituirsi, non si preoccupa di essere di successo, minando appunto le fondamenta del cinema industriale, mercantile, commerciale.
E' il tentativo, quasi infantile, di contrastare la produzione commerciale, molto potente ma poco disposta ad osare e quindi nonostante tutto, ritenuta fragile. A voi lettori spetta aprire gli occhi al di là dello schermo bianco del cinema.
AGLI AUTORI IL TENTATIVO DI OSARE.
Casa Editrice Samizdat - collana idee di libertà - Pescara
È diretto da Angelo Tantaro
XXIV Premio Domenico Meccoli ‘ScriverediCinema’ Magazine online di cinema 2015
Potete proporre notizie dai Circoli e promuovere iniziative inviando mail a: [email protected]
La distribuzione avviene online, anche tramite oltre 100 edicole virtuali
I nostri fondi neri:
Il periodico è online e tutti i collaboratori sono volontari, il costo è zero e viene distribuito gratuitamentete.
Leggi e/o scarica il file in formato PDF che contiene le pagine a colori di dimensioni idonee anche per la stampa
Autore indipendente associato fedic cineclub roma che con il suo cinema amatoriale fantasticava mondi più giusti per tutti i diseredati della terra e dell’anima. Ettore ci ha lasciati il 7 giugno 2008
Angelo Tantaro
Riunione federativa epistolare indetta per raccogliere elementi di riflessione per una condivisa politica culturale.
Cosa producono gli autori FEDIC e quale è il contributo della Federazione Italiana Cineclub alle cose del mondo
Gennaio 2009 pagg. 164 - La Carmelina Edizioni - Ferrara
L'IMPEGNO DELL'OPERATORE CULTURALE E IL ROGO DELLA CULTURA
Si è concluso questa mattina, presso la sede dell’azienda vinicola Sella&Mosca di Alghero, il convegno nazionale “L’associazionismo culturale agli albori del XXI secolo. L'impegno dell’operatore culturale e il rogo della cultura” organizzato dal Cineclub Sassari Fedic nell’ambito della settima edizione del Sardinia Film Festival.
Al meeting, iniziato ieri nell’Aula Magna dell’Università di Sassari e moderato dal noto regista nonché giornalista e scrittore Italo Moscati, hanno partecipato i presidenti delle nove associazioni di cultura cinematografica riconosciute dal Mibac: Ficc, Ucca, Fic, Cinit, Fedic, Ancci, Uicc, Csc, Cgs,. Alla fine del convegno è stato redatto un documento che sarà inviato al Ministero per i Beni e le Attività culturali, nel quale le nove associazioni prendono in esame problemi e prospettive future dell’associazionismo cinematografico italiano.
Come si legge nel testo, le associazioni chiedono che «il Ministero si adoperi perché la loro realtà possa essere più presente nel contesto europeo». Da parte loro, vogliono tornare ad essere, come in passato, difensori della «cultura cinematografica, dell’istruzione e della formazione» che considerano «bene comune fondamentale per la qualità della vita e per la crescita democratica della società». Finalità che possono essere perseguite solo contrastando «le vecchie e nuove tendenze di politica culturale» che avviliscono il ruolo delle associazioni attraverso pesantissimi e ingiustificati tagli dei finanziamenti». Nel documento, infine, le associazioni esprimono la loro solidarietà ai 400mila lavoratori dello spettacolo attualmente a rischio di licenziamento.
L’incontro nella sala conferenza dell’azienda Sella&Mosca si è aperto questa mattina con i saluti del presidente del Cineclub Sassari, Carlo Dessì, e quelli del responsabile per le relazioni esterne dell’azienda di Alghero, Antonello Posadinu. Entrambi hanno espresso soddisfazione per la sinergia che si è creata quest’anno tra il festival e l’azienda. «Vogliamo sfatare il luogo comune secondo il quale la cultura non dà da mangiare – ha detto Posadinu - Per noi non è così. Anzi – ha precisato - questa collaborazione è un ottimo modo per trasmettere fuori dalla Sardegna la nostra storia e la nostra cultura». Tanto più che, come ha ricordato Carlo Dessì, «quest’anno al Festival hanno partecipato di persona tantissimi giovani registi e attori provenienti da tutto il mondo, dal Brasile alla Romania, dall’Iran alla Spagna e molti di loro sono presenti qui oggi».
Dopo i saluti del presidente del Sardinia Film Festival, Angelo Tantaro, che ha anche sintetizzato la giornata precedente, Italo Moscati ha tirato le somme del convegno. «L’incontro –ha detto- ha avuto il merito di fare luce sui problemi scottanti che interessano tutte le associazioni presenti». Fra essi, ha sottolineato, quello della burocrazia che intralcia chiunque oggi in Italia svolga un’attività di divulgazione culturale. Un altro problema è la mancanza di meritocrazia. «Siamo affetti da stalinismo degradato» ha riassunto Italo Moscati con una sintesi folgorante. Ha poi aggiunto: «quando ci si rivolge al ministero per chiedere i finanziamenti per una produzione cinematografica, è raro che esso tenga conto della qualità». Ha concluso invitando le associazioni a rinnovarsi tenendo conto dei cambiamenti, anche tecnologici, in atto nella società e a proporre iniziative comuni al passo coi tempi.
Drafts by Angelo Tantaro
Charlot lavora, finalmente lavora, qualcuno crede in lui, è stato riconosciuto idoneo per essere utilizzato secondo la legge della produzione, del profitto..... e dell’alienazione.
Charlot nel suo rapporto con il lavoro rappresenta in Tempi moderni la tragedia dell’uomo contemporaneo. Lo studio a firma di Enzo Pio Pignatiello è stato pubblicato sul numero del 1° marzo di Diari di Cineclub, nel bel mezzo del lavoro che non c’è, conseguente impoverimento delle masse, forte migrazione dei dannati della terra e una campagna elettorale senza senso.
impegno culturale e politico. Paolo Pietrangeli, cantautore, regista, firmatario, insieme a tanti altri intellettuali dell’appello sulla cultura, primo firmatario
il regista Citto Maselli. Per Diari di Cineclub un’occasione per rilanciare l’appello di Citto, che in questo periodo di campagna elettorale con pochi
contenuti e molta turpitudine, “Grande è la confusione sotto il cielo…” pone l’attenzione verso un impegno dimenticato da tutti gli altri.
Diari di Cineclub ISSN 2431 - 6739
Diari di Cineclub ISSN 2431 - 6739
Diari di Cineclub ISSN 2431 - 6739
Diari di Cineclub ISSN 2431 - 6739
Diari di Cineclub ISSN 2431 - 6739
La rivolta del cinema "straccione" sta nel non prostituirsi, non si preoccupa di essere di successo, minando appunto le fondamenta del cinema industriale, mercantile, commerciale.
E' il tentativo, quasi infantile, di contrastare la produzione commerciale, molto potente ma poco disposta ad osare e quindi nonostante tutto, ritenuta fragile. A voi lettori spetta aprire gli occhi al di là dello schermo bianco del cinema.
AGLI AUTORI IL TENTATIVO DI OSARE.
Casa Editrice Samizdat - collana idee di libertà - Pescara
È diretto da Angelo Tantaro
XXIV Premio Domenico Meccoli ‘ScriverediCinema’ Magazine online di cinema 2015
Potete proporre notizie dai Circoli e promuovere iniziative inviando mail a: [email protected]
La distribuzione avviene online, anche tramite oltre 100 edicole virtuali
I nostri fondi neri:
Il periodico è online e tutti i collaboratori sono volontari, il costo è zero e viene distribuito gratuitamentete.
Leggi e/o scarica il file in formato PDF che contiene le pagine a colori di dimensioni idonee anche per la stampa
Autore indipendente associato fedic cineclub roma che con il suo cinema amatoriale fantasticava mondi più giusti per tutti i diseredati della terra e dell’anima. Ettore ci ha lasciati il 7 giugno 2008
Angelo Tantaro
Riunione federativa epistolare indetta per raccogliere elementi di riflessione per una condivisa politica culturale.
Cosa producono gli autori FEDIC e quale è il contributo della Federazione Italiana Cineclub alle cose del mondo
Gennaio 2009 pagg. 164 - La Carmelina Edizioni - Ferrara
L'IMPEGNO DELL'OPERATORE CULTURALE E IL ROGO DELLA CULTURA
Si è concluso questa mattina, presso la sede dell’azienda vinicola Sella&Mosca di Alghero, il convegno nazionale “L’associazionismo culturale agli albori del XXI secolo. L'impegno dell’operatore culturale e il rogo della cultura” organizzato dal Cineclub Sassari Fedic nell’ambito della settima edizione del Sardinia Film Festival.
Al meeting, iniziato ieri nell’Aula Magna dell’Università di Sassari e moderato dal noto regista nonché giornalista e scrittore Italo Moscati, hanno partecipato i presidenti delle nove associazioni di cultura cinematografica riconosciute dal Mibac: Ficc, Ucca, Fic, Cinit, Fedic, Ancci, Uicc, Csc, Cgs,. Alla fine del convegno è stato redatto un documento che sarà inviato al Ministero per i Beni e le Attività culturali, nel quale le nove associazioni prendono in esame problemi e prospettive future dell’associazionismo cinematografico italiano.
Come si legge nel testo, le associazioni chiedono che «il Ministero si adoperi perché la loro realtà possa essere più presente nel contesto europeo». Da parte loro, vogliono tornare ad essere, come in passato, difensori della «cultura cinematografica, dell’istruzione e della formazione» che considerano «bene comune fondamentale per la qualità della vita e per la crescita democratica della società». Finalità che possono essere perseguite solo contrastando «le vecchie e nuove tendenze di politica culturale» che avviliscono il ruolo delle associazioni attraverso pesantissimi e ingiustificati tagli dei finanziamenti». Nel documento, infine, le associazioni esprimono la loro solidarietà ai 400mila lavoratori dello spettacolo attualmente a rischio di licenziamento.
L’incontro nella sala conferenza dell’azienda Sella&Mosca si è aperto questa mattina con i saluti del presidente del Cineclub Sassari, Carlo Dessì, e quelli del responsabile per le relazioni esterne dell’azienda di Alghero, Antonello Posadinu. Entrambi hanno espresso soddisfazione per la sinergia che si è creata quest’anno tra il festival e l’azienda. «Vogliamo sfatare il luogo comune secondo il quale la cultura non dà da mangiare – ha detto Posadinu - Per noi non è così. Anzi – ha precisato - questa collaborazione è un ottimo modo per trasmettere fuori dalla Sardegna la nostra storia e la nostra cultura». Tanto più che, come ha ricordato Carlo Dessì, «quest’anno al Festival hanno partecipato di persona tantissimi giovani registi e attori provenienti da tutto il mondo, dal Brasile alla Romania, dall’Iran alla Spagna e molti di loro sono presenti qui oggi».
Dopo i saluti del presidente del Sardinia Film Festival, Angelo Tantaro, che ha anche sintetizzato la giornata precedente, Italo Moscati ha tirato le somme del convegno. «L’incontro –ha detto- ha avuto il merito di fare luce sui problemi scottanti che interessano tutte le associazioni presenti». Fra essi, ha sottolineato, quello della burocrazia che intralcia chiunque oggi in Italia svolga un’attività di divulgazione culturale. Un altro problema è la mancanza di meritocrazia. «Siamo affetti da stalinismo degradato» ha riassunto Italo Moscati con una sintesi folgorante. Ha poi aggiunto: «quando ci si rivolge al ministero per chiedere i finanziamenti per una produzione cinematografica, è raro che esso tenga conto della qualità». Ha concluso invitando le associazioni a rinnovarsi tenendo conto dei cambiamenti, anche tecnologici, in atto nella società e a proporre iniziative comuni al passo coi tempi.
Charlot lavora, finalmente lavora, qualcuno crede in lui, è stato riconosciuto idoneo per essere utilizzato secondo la legge della produzione, del profitto..... e dell’alienazione.
Charlot nel suo rapporto con il lavoro rappresenta in Tempi moderni la tragedia dell’uomo contemporaneo. Lo studio a firma di Enzo Pio Pignatiello è stato pubblicato sul numero del 1° marzo di Diari di Cineclub, nel bel mezzo del lavoro che non c’è, conseguente impoverimento delle masse, forte migrazione dei dannati della terra e una campagna elettorale senza senso.