Starting from the analysis of Accumulation (1971) and Set and Reset, the article intends to analy... more Starting from the analysis of Accumulation (1971) and Set and Reset, the article intends to analyze the relationship between chance and artistic creation in Trisha Brown. The notion of "dancing machine", used by Trisha Brown herself to refer to the dancer, will be the occasion to attempt the juxtaposition between dancing body, animal and cybernetic machine. As we will see, the case is an element of creation proper to the living and, in general, to every self-poietic system.
'900. L'importanza dell'indagine sulla creazione artistica, come rileva Enrica Lisciani-Petrini a... more '900. L'importanza dell'indagine sulla creazione artistica, come rileva Enrica Lisciani-Petrini a proposito di Merleau-Ponty, sta nel cogliere nei percorsi artistici delle modalità di dire "altrimenti", rispetto la tradizione codificata, il mondo e la realtà 22. Il linguaggio dell'arte, risulta per Merleau-Ponty e Deleuze ed in maniera minore per Simondon 23 , lo spazio privilegiato per esplorare il legame tra il segno e la significazione, tra l'espressione ed il mondo. La linea di demarcazione tra la produzione artistica e quella vitale non è più così netta nei nostri filosofi, poiché le due tipologie di creazione finiscono per mescolare costantemente i loro connotati. La componente espressiva che troviamo nell'arte,
– Starting from the perspectives of Kant and Hegel for what concerns the didactics of philosophy,... more – Starting from the perspectives of Kant and Hegel for what concerns the didactics of philosophy, we try to show that the gap between “teaching how to philosophise” and “teaching philosophy” conceals many consonances. Hence, Kant and Hegel pedagogical reflections are the common thread for an inquiry about contemporary didactics of philosophy. In particular, we try to reason through the concepts of “knowledge” and “skills”, which are actually unavoidable in didactics, underlying their mutual necessity in the process of learning/teaching philosophy. That is clear if we consider philosophy to be an art, whose training requires to “put your hands in the dough”, as with every other art or profession. If philosophy is an art and its learning/teaching process is a training, then there is the problem of its standard. The standard of philosophy turns out to be not a mere list of contents, but a twist of knowledge and skills. Riassunto – A partire dalla querelle che contrappone Kant e Hegel r...
La riflessione di Bachtin sul linguaggio, inteso come atto intersoggettivo e fondamentale nella c... more La riflessione di Bachtin sul linguaggio, inteso come atto intersoggettivo e fondamentale nella costruzione condivisa dei significati, porta all’elaborazione del costrutto teorico del dialogismo. Il dialogismo diventa per il pensatore russo il filo rosso attraverso il quale analizzare il funzionamento della cultura e della conoscenza che sono sempre situate e hanno una natura intimamente dialogica. L’itinerario proposto cerca, dopo aver presentato i concetti chiave del pensiero di Bachtin, di coglierne le ricadute di carattere didattico. Emerge una nuova concezione dell’apprendimento, che concepisce l’acquisizione della conoscenza come un processo dialogico ed intersoggettivo, dove entrano in gioco sia le dimensioni cognitive sia quelle affettive ed emotive delle diverse singolarità che partecipano attivamente al dialogo. In quest’ottica vengono valorizzate sul piano didattico le pratiche discorsive, mediante le quali si realizzano, in una dimensione sociale dell’apprendimento, la co-costruzione della conoscenza e la negoziazione dei significati culturali. Le categorie bachtiane di monologico e polifonico verranno poi applicate alla descrizione di diverse modalità di insegnamento apprendimento, con l’obiettivo di realizzare nella pratica didattica classi polifoniche che consentono la piena realizzazione del paradigma dell’inclusione che fa da sfondo a tutta la trattazione. Tra le possibili pratiche didattiche viene presentata la Community of learners, nella particolare declinazione della “comunità di discorso” e due esperienze realizzate durante il periodo di tirocinio: il laboratorio di filosofia e la comunità virtuale che estende i confini della comunità di discorso oltre i muri della classe.
Con l’intento di indagare il legame profondo tra moda e architettura nel processo di produzione d... more Con l’intento di indagare il legame profondo tra moda e architettura nel processo di produzione di Gianfranco Ferré, si sono poste delle questioni relative al rapporto tra materia e forma, al ruolo della geometria come lessico di base, al metodo procedurale caratterizzato da analisi e sintesi. Oltre a questi aspetti formali, tale legame si esplicita in una comune funzione inerente all’abitare, che trova la sua prima declinazione nell’analisi etimologica del termine habitus. Il referente assoluto di ogni habitus è il corpo, nella sua duplice accezione di elemento universale e singolare. Questa dialettica universale-particolare si ritrova anche nel modo di lavorare di Ferré, il quale concepisce la creatività non come “il nuovo a tutti i costi”, quanto piuttosto come la differenziazione attraverso la ripetizione di moduli e geometrie di base.
Starting from the analysis of Accumulation (1971) and Set and Reset, the article intends to analy... more Starting from the analysis of Accumulation (1971) and Set and Reset, the article intends to analyze the relationship between chance and artistic creation in Trisha Brown. The notion of "dancing machine", used by Trisha Brown herself to refer to the dancer, will be the occasion to attempt the juxtaposition between dancing body, animal and cybernetic machine. As we will see, the case is an element of creation proper to the living and, in general, to every self-poietic system.
'900. L'importanza dell'indagine sulla creazione artistica, come rileva Enrica Lisciani-Petrini a... more '900. L'importanza dell'indagine sulla creazione artistica, come rileva Enrica Lisciani-Petrini a proposito di Merleau-Ponty, sta nel cogliere nei percorsi artistici delle modalità di dire "altrimenti", rispetto la tradizione codificata, il mondo e la realtà 22. Il linguaggio dell'arte, risulta per Merleau-Ponty e Deleuze ed in maniera minore per Simondon 23 , lo spazio privilegiato per esplorare il legame tra il segno e la significazione, tra l'espressione ed il mondo. La linea di demarcazione tra la produzione artistica e quella vitale non è più così netta nei nostri filosofi, poiché le due tipologie di creazione finiscono per mescolare costantemente i loro connotati. La componente espressiva che troviamo nell'arte,
– Starting from the perspectives of Kant and Hegel for what concerns the didactics of philosophy,... more – Starting from the perspectives of Kant and Hegel for what concerns the didactics of philosophy, we try to show that the gap between “teaching how to philosophise” and “teaching philosophy” conceals many consonances. Hence, Kant and Hegel pedagogical reflections are the common thread for an inquiry about contemporary didactics of philosophy. In particular, we try to reason through the concepts of “knowledge” and “skills”, which are actually unavoidable in didactics, underlying their mutual necessity in the process of learning/teaching philosophy. That is clear if we consider philosophy to be an art, whose training requires to “put your hands in the dough”, as with every other art or profession. If philosophy is an art and its learning/teaching process is a training, then there is the problem of its standard. The standard of philosophy turns out to be not a mere list of contents, but a twist of knowledge and skills. Riassunto – A partire dalla querelle che contrappone Kant e Hegel r...
La riflessione di Bachtin sul linguaggio, inteso come atto intersoggettivo e fondamentale nella c... more La riflessione di Bachtin sul linguaggio, inteso come atto intersoggettivo e fondamentale nella costruzione condivisa dei significati, porta all’elaborazione del costrutto teorico del dialogismo. Il dialogismo diventa per il pensatore russo il filo rosso attraverso il quale analizzare il funzionamento della cultura e della conoscenza che sono sempre situate e hanno una natura intimamente dialogica. L’itinerario proposto cerca, dopo aver presentato i concetti chiave del pensiero di Bachtin, di coglierne le ricadute di carattere didattico. Emerge una nuova concezione dell’apprendimento, che concepisce l’acquisizione della conoscenza come un processo dialogico ed intersoggettivo, dove entrano in gioco sia le dimensioni cognitive sia quelle affettive ed emotive delle diverse singolarità che partecipano attivamente al dialogo. In quest’ottica vengono valorizzate sul piano didattico le pratiche discorsive, mediante le quali si realizzano, in una dimensione sociale dell’apprendimento, la co-costruzione della conoscenza e la negoziazione dei significati culturali. Le categorie bachtiane di monologico e polifonico verranno poi applicate alla descrizione di diverse modalità di insegnamento apprendimento, con l’obiettivo di realizzare nella pratica didattica classi polifoniche che consentono la piena realizzazione del paradigma dell’inclusione che fa da sfondo a tutta la trattazione. Tra le possibili pratiche didattiche viene presentata la Community of learners, nella particolare declinazione della “comunità di discorso” e due esperienze realizzate durante il periodo di tirocinio: il laboratorio di filosofia e la comunità virtuale che estende i confini della comunità di discorso oltre i muri della classe.
Con l’intento di indagare il legame profondo tra moda e architettura nel processo di produzione d... more Con l’intento di indagare il legame profondo tra moda e architettura nel processo di produzione di Gianfranco Ferré, si sono poste delle questioni relative al rapporto tra materia e forma, al ruolo della geometria come lessico di base, al metodo procedurale caratterizzato da analisi e sintesi. Oltre a questi aspetti formali, tale legame si esplicita in una comune funzione inerente all’abitare, che trova la sua prima declinazione nell’analisi etimologica del termine habitus. Il referente assoluto di ogni habitus è il corpo, nella sua duplice accezione di elemento universale e singolare. Questa dialettica universale-particolare si ritrova anche nel modo di lavorare di Ferré, il quale concepisce la creatività non come “il nuovo a tutti i costi”, quanto piuttosto come la differenziazione attraverso la ripetizione di moduli e geometrie di base.
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Papers by Alice Giarolo
analizzare il funzionamento della cultura e della conoscenza che sono sempre situate e hanno una natura intimamente dialogica. L’itinerario proposto cerca, dopo aver presentato i concetti chiave del pensiero di Bachtin, di coglierne le ricadute di carattere didattico. Emerge una nuova concezione dell’apprendimento, che concepisce l’acquisizione della conoscenza come un processo dialogico ed intersoggettivo, dove
entrano in gioco sia le dimensioni cognitive sia quelle affettive ed emotive delle diverse singolarità che partecipano attivamente al dialogo. In quest’ottica vengono valorizzate sul piano didattico le pratiche discorsive, mediante le quali si realizzano, in una dimensione sociale dell’apprendimento, la co-costruzione della conoscenza e la
negoziazione dei significati culturali. Le categorie bachtiane di monologico e polifonico verranno poi applicate alla descrizione di diverse modalità di insegnamento apprendimento, con l’obiettivo di realizzare nella pratica didattica classi polifoniche che
consentono la piena realizzazione del paradigma dell’inclusione che fa da sfondo a tutta la trattazione. Tra le possibili pratiche didattiche viene presentata la Community of learners, nella particolare declinazione della “comunità di discorso” e due esperienze realizzate durante il periodo di tirocinio: il laboratorio di filosofia e la comunità virtuale che estende i confini della comunità di discorso oltre i muri della classe.
analizzare il funzionamento della cultura e della conoscenza che sono sempre situate e hanno una natura intimamente dialogica. L’itinerario proposto cerca, dopo aver presentato i concetti chiave del pensiero di Bachtin, di coglierne le ricadute di carattere didattico. Emerge una nuova concezione dell’apprendimento, che concepisce l’acquisizione della conoscenza come un processo dialogico ed intersoggettivo, dove
entrano in gioco sia le dimensioni cognitive sia quelle affettive ed emotive delle diverse singolarità che partecipano attivamente al dialogo. In quest’ottica vengono valorizzate sul piano didattico le pratiche discorsive, mediante le quali si realizzano, in una dimensione sociale dell’apprendimento, la co-costruzione della conoscenza e la
negoziazione dei significati culturali. Le categorie bachtiane di monologico e polifonico verranno poi applicate alla descrizione di diverse modalità di insegnamento apprendimento, con l’obiettivo di realizzare nella pratica didattica classi polifoniche che
consentono la piena realizzazione del paradigma dell’inclusione che fa da sfondo a tutta la trattazione. Tra le possibili pratiche didattiche viene presentata la Community of learners, nella particolare declinazione della “comunità di discorso” e due esperienze realizzate durante il periodo di tirocinio: il laboratorio di filosofia e la comunità virtuale che estende i confini della comunità di discorso oltre i muri della classe.